Diario di Santa Faustina Kowalska
Settima parte
Canterò in eterno la Misericordia del Signore
VI Quaderno
+ G.M.G. Glorifica, anima mia, l’inconcepibile misericordia di io. Sia tutto a Sua gloria …
Sr.Faustina del SS.mo Sacramento della Congregazione delle Suore della B.V.M. della Misericordia.
Cracovia, 10.02.1938
Il mio cuore è attratto là dove il mio Dio è nascosto, dove giorno e notte rimane con noi; velato dietro un’Ostia bianca, dirige il mondo intero, comunica con le anime. Il mio cuore è attratto dove si nasconde il mio Signore, dove il Suo amore è annientato: ma il mio cuore sente che lì c’è l’acqua viva, il mio Signore vivo, benché celato dietro un velo.
10.02.1938
Durante la meditazione il Signore mi ha fatto conoscere la gioia del paradiso e dei santi, che gioiscono per il nostro arrivo. Amano Dio come l’unico oggetto del loro amore, ma amano anche noi teneramente e sinceramente; su tutti discende la gioia dal Volto di Dio, poiché Lo vediamo faccia a faccia. Quel Volto è così dolce che l’anima cade continuamente in estasi. È il Signore stesso che mi spinge a scrivere le preghiere e gli inni sulla Sua Misericordia e questi atti di adorazione premono sulle mie labbra. Ho notato che le espressioni in onore della Misericordia di Dio si presentano alla mia mente già formulate. Per questo ho deciso, per quanto sarà in mio potere, di metterle su carta; sento che Dio mi sollecita per questo. È venuta da me per un momento una consorella e, dopo una breve conversazione sull’obbedienza, mi ha detto: «Ah, ora comprendo come si sono comportati i santi. La ringrazio, sorella, una grande luce è scesa nella mia anima, ne ho ricavato molto profitto». O mio Gesù, questa è opera Tua, sei stato Tu che hai parlato a quell’anima. La suora infatti è entrata da me quando io ero completamente immersa in Dio. Proprio in quel momento mi ha lasciato quel superiore raccoglimento. O mio Gesù, so che per essere utile alle anime, bisogna impegnarsi a raggiungere la più stretta unione con Te, o Amore eterno. Una parola di un’anima unita a Dio procura più bene alle anime che eloquenti dibattiti o prediche di un’anima imperfetta.
+ Ho visto lo stupore di Padre Andrasz per il mio comportamento, ma sia tutto a gloria di Dio. Grande è la Tua grazia, Signore, che eleva l’anima a sublimi altezze. È grande la mia riconoscenza per Iddio per avermi dato un sacerdote illuminato. Infatti avresti potuto continuare a lasciarmi nell’incertezza e nel dubbio, ma la Tua bontà ha posto rimedio a questo. O mio Gesù, non sono in grado di enumerare i Tuoi benefici… «Figlia Mia, la lotta durerà fino alla morte, l’ultimo respiro la concluderà, vincerai con la mitezza».
13.02.1938
Ho visto quanto malvolentieri Gesù va in alcune anime con la santa Comunione. E mi ha ripetuto queste parole: «In alcuni cuori vado come se andassi ad un’altra Passione». Durante l’ora santa che ho cercato di fare, ho visto Gesù sofferente, che mi ha detto queste parole: «Figlia Mia, non fare troppo caso al recipiente della grazia, ma bada maggiormente alla grazia che ti do, poiché il recipiente non sempre ti piace ed allora anche le grazie vengono meno. Voglio preservarti da questo e desidero che non faccia mai caso al recipiente con cui ti mando le Mie grazie. Tutta l’attenzione della tua anima sarà rivolta a corrispondere con la massima fedeltà alla Mia grazia».
+ O mio Gesù, se Tu stesso non attenui la nostalgia della mia anima, nessuno riesce a darle conforto né serenità. Ogni volta che Tu Ti avvicini a me, provochi nella mia anima una nuova estasi d’amore, ma anche una nuova agonia, poiché nonostante che Tu Ti avvicini alla mia anima in modi così eccezionali, tuttavia io Ti amo da lontano ed il mio cuore agonizza nell’estasi dell’amore, poiché questo non è ancora l’unione eterna e totale, benché Tu familiarizzi con me così spesso senza alcun velo. In questo modo però apri nella mia anima e nel mio cuore una voragine d’amore e di desiderio di Te, o Dio, e questa voragine incolmabile di desiderio totale di Dio, su questa terra non può essere appagata completamente. Il Signore mi ha fatto conoscere quanto desidera la perfezione delle anime elette. «Nelle Mie mani le anime elette sono delle luci che getto nelle tenebre del mondo e lo illumino. Come le stelle illuminano la notte, così le anime elette illuminano la terra, e più un’anima è perfetta, maggiore è la luce che diffonde attorno a sé e più lontano arriva. Può essere nascosta e sconosciuta perfino alle persone che le stanno più vicino, e tuttavia la sua santità si riflette sulle anime fin nelle più lontane piaghe del mondo».
Oggi il Signore mi ha detto: «Figlia, quando ti accosti alla santa confessione, a questa sorgente della Mia Misericordia, scendono sempre sulla tua anima il Mio Sangue ed Acqua, che uscirono dal Mio Cuore e nobilitano la tua anima. Ogni volta che vai alla santa confessione immergiti tutta nella Mia Misericordia con grande fiducia, in modo che io possa versare sulla tua anima l’abbondanza delle Mie grazie. Quando vai alla confessione, sappi che Io stesso ti aspetto in confessionale, Mi copro soltanto dietro il sacerdote, ma sono Io che opero nell’anima. Lì la miseria dell’anima s’incontra col Dio della Misericordia. Dì alle anime che da questa sorgente della Misericordia possono attingere le grazie unicamente col recipiente della fiducia. Se la loro fiducia sarà grande, la Mia generosità non avrà limiti. I rivoli della Mia grazia inondano le anime umili. I superbi sono sempre nell’indigenza e nella miseria, poiché la Mia grazia si allontana da loro e va verso le anime umili».
14.02.1938
Durante l’adorazione ho udito queste parole: «Prega per un’educanda, che ha tanto bisogno della Mia grazia». Conobbi che si trattava di N., ho pregato molto e la Misericordia di Dio avvolse quell’anima. Durante l’adorazione, dopo aver ripetuto più volte l’invocazione «Santo Dio » all’improvviso fui investita da una più viva presenza di Dio e venni trasportata in ispirito davanti alla Maestà Divina. E vidi come rendono gloria a Dio gli angeli ed i santi del Signore. E così grande questa gloria resa a Dio, che non voglio lasciarmi tentare a descriverla, perché non ne sono capace ed anche perché le anime non pensino che quello che ho scritto sia tutto. San Paolo, ora comprendo perché non hai voluto descrivere il paradiso, ma hai detto soltanto che «quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, ne mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che Lo amano». Ed è così, che tutto, come è uscito da Dio, così a Lui ritorna e Gli rende una gloria perfetta. Ed ora, dopo averla esaminata, quanto trovo misera la gloria che io rendo a Dio. Che minuscola goccia è in confronto alla perfetta gloria del cielo! Oh, quanto sei buono, o Dio, che accetti anche la mia adorazione e rivolgi benignamente il Tuo Volto verso di me e fai conoscere che Ti è gradita la nostra preghiera! «Scrivi sulla Mia bontà ciò che ti viene in mente». Risposi: “Ma, Signore, e se scrivessi troppo?”. Ed il Signore mi rispose: «Figlia Mia, anche se tu parlassi contemporaneamente tutte le lingue degli uomini e degli angeli, non riusciresti a dire troppo, ma al contrario, glorificheresti solo in piccola parte la Mia bontà, la Mia insondabile Misericordia». O mio Gesù, poni Tu stesso le parole sulle mie labbra, affinché io Ti possa adorare degnamente. «Figlia Mia, sii tranquilla, fa’ quello che ti ordino. I tuoi pensieri sono uniti ai Miei pensieri, perciò scrivi quello che ti viene in mente. Sei la segretaria della Mia Misericordia: ti ho scelta per questo incarico in questa vita e in quella futura. Voglio così, nonostante tutte le opposizioni che ti faranno; sappi che non cambierò ciò che è di Mio gradimento». Allora con grande umiltà mi sprofondai davanti alla Maestà di Dio. Però più mi umiliavo, più la presenza di Dio penetrava in me… O Gesù, mia unica consolazione. Oh, quanto è terribile l’esilio, e che sorta di foresta debbo attraversare! La mia anima avanza a fatica attraverso i paurosi grovigli di varie difficoltà. Se non mi sostenessi Tu stesso, Signore, mi sarebbe assolutamente impossibile andare avanti.
16.02.1938
Mentre pregavo il vivo Cuore di Gesù, presente nel SS.mo Sacramento, secondo l’intenzione di un certo sacerdote, in un attimo Gesù mi fece conoscere la Sua bontà e mi disse: «Non gli darò pesi al di sopra delle forze».
+ Quando venni a sapere di certe sofferenze e difficoltà che una persona aveva in quest’opera di Dio, prima della santa Comunione, pregai Gesù di farmi conoscere se per caso quelle sofferenze non fossero causate da me. «Mio dolcissimo Gesù, Ti supplico per la Tua infinità bontà e Misericordia di farmi conoscere se in quest’opera c’è qualche cosa che non Ti piace o se c’è qualche mia colpa. Se è così, quando vieni nel mio cuore, riempilo di inquietudine e fammi conoscere la Tua disapprovazione. Ma se non ho colpe in questo, rafforza la mia pace». Quando ricevetti il Signore, la mia anima venne inondata da una grande pace ed il Signore mi fece conoscere che l’opera era messa alla prova, ma non per questo era meno gradita a Dio. Ne fui molto lieta, ma raddoppiai le mie preghiere, affinché quest’opera uscisse indenne dalla prova del fuoco. O mio Gesù, quanto è bene stare sulla croce, ma con Te. Con Te, amor mio, la mia anima è continuamente stesa sulla croce e si riempie di amarezza. L’aceto e il fiele sfiorano le mie labbra, ma è bene, è bene che sia così; d’altronde il Tuo Cuore divino nel corso di tutta la vita è stato sempre dissetato con l’amarezza ed in cambio dell’amore hai ricevuto ingratitudine. Eri talmente addolorato, che dalle Tue labbra usci quel lamento doloroso col quale cercavi chi Ti consolasse e non l’hai trovato.
+ Quando chiesi al Signore che si degnasse di volgere il Suo sguardo su una certa anima che da sola lotta contro molte contrarietà, in un attimo il Signore mi fece conoscere che tutti sono come polvere sotto i Suoi piedi. «E perciò non affliggerti. Vedi che essi, per quello che sono, non possono far nulla e se permetto loro quasi di trionfare, lo taccio per i Miei imperscrutabili disegni». Vedendo che tutto dipende dal Signore, provai una grande serenità.
+ Quando viene il cappellano con Gesù, ci sono dei momenti in cui m investe una vivissima presenza di Dio ed il Signore mi fa conoscere la Sua santità, ed allora vedo anche il più piccolo pulviscolo nella mia anima e prima di ogni santa Comunione desidererei purificarla. L’ho chiesto al confessore e mi ha risposto che non è necessario confessarsi prima di ogni santa Comunione. Tali minuzie le cancella la santa Comunione ed è una tentazione pensare a confessarsi al momento di ricevere l’Eucaristia. Non chiarii oltre lo stato della mia anima poiché non era il mio direttore spirituale, ma un confessore occasionale. E questa conoscenza non mi prende tempo, poiché è più veloce del lampo, accende in me l’amore, lasciandomi la conoscenza di me stessa…
+ 20.02.1938
Oggi ho avuto questa risposta dal Signore: «Ho bisogno delle tue sofferenze per la salvezza delle anime». O mio Gesù, fa’ di me quello che Ti piace. Non ho avuto il coraggio di chiedere al Signore maggiori sofferenze, poiché l’ultima notte ho sofferto talmente che non potrei sopportare nemmeno una goccia in più di quello che il Signore Gesù stesso mi ha dato. Per quasi tutta la notte avevo avuto dei dolori di una tal violenza che mi sembrava mi si lacerassero tutte le viscere. Rigettai, tra conati convulsi, la medicina che avevo preso. Quando mi piegai verso terra, perdetti la conoscenza, rimanendo per qualche tempo con la testa contro il pavimento. Dopo essermi riavuta, m’accorsi che con tutto il corpo premevo sul viso e sulla testa; inondata di vomito, pensai che quella fosse ormai la fine. La cara Madre Superiora e Suor Tarcisiafecero del loro meglio per soccorrermi. Gesù chiedeva la sofferenza, non la morte. O mio Gesù, fa’ di me quello che Ti piace. Dammi però la forza di soffrire. Quando mi sostiene la Tua potenza, sopporto tutto. O anime, quanto vi amo! Oggi è venuta da me una suorae mi ha detto: « Scusi, sorella, ma ho sentito stranamente in me come se qualcosa mi spingesse a venite da lei per raccomandarle certe mie questioni prima che lei muoia. Lei, sorella, potrà intercedere e risolvere la faccenda con Gesù. Continuo a sentire qualcosa che mi dice che lei può risolvermi questo ». Le risposi con la stessa sincerità che si, sentivo nell’anima che dopo la morte avrei potuto ottenere da Gesù più di adesso. Mi ricorderò di lei davanti al Suo trono. Quando entrai un momento nella attigua camera da letto, per far visita alle suore ammalate,una suora mi disse: « Sorella, quando lei morirà io non avrò paura di lei. Venga da me dopo morta, poiché debbo confidarle un segreto dell’anima, perché me lo risolva con Gesù. Io so che lei può ottenermi questo dal Signore Gesù ». Siccome parlava pubblicamente, le risposi in questo modo: « Il Signore Gesù è molto discreto e pertanto i segreti che ci sono fra Lui ed un’anima non li tradisce con nessuno».
+ O mio Signore, Ti ringrazio che mi rendi simile a Te con l’annientamento. Vedo che il mio involucro terreno comincia a disfarsi. Sono lieta per questo, poiché fra non molto sarò nella casa del Padre mio.
27.02.1938
Oggi sono stata a confessarmi dal Padre Andrasz. Mi sono comportata come desiderava Gesù. Dopo la santa confessione un cumulo di luce ha inondato la mia anima. Ad un tratto ho udito una voce: «E poiché sei una bambina, rimarrai accanto al Mio Cuore. Mi è più gradita la tua semplicità che le mortificazioni». Parole di Padre Andrasz: «Vivi maggiormente di fede. Prega perché la divina Misericordia si diffonda di più e quest’opera, in buone mani, sia diretta bene. Tu cerca di essere qui una buona religiosa, sebbene potrebbe essere anche così come dici tu, ma cerca di essere qui una buona religiosa. Ed ora se senti quelle attrazioni divine e conosci che è il Signore che te le manda, seguile. Dedica alla preghiera tutto il tempo che le è assegnato e le annotazioni falle dopo la preghiera… ».
+ Ultimi due giorni di carnevale. Le mie sofferenze fisiche sono aumentate. Mi sono unita più intimamente al Salvatore sofferente, invocando da Lui Misericordia per il mondo intero che impazzisce nella sua cattiveria. Per tutto il giorno ho sentito il dolore della corona di spine. Quando mi sono coricata, non potevo appoggiare il capo sul cuscino. Alle dieci però sono cessati i dolori e mi sono addormentata, ma il giorno dopo mi sentivo sfinita.
+ O Gesù Ostia, se non mi sostenessi Tu, non saprei resistere sulla croce, non riuscirei a sopportare tante sofferenze, ma la forza della Tua grazia mi mantiene ad un livello superiore e rende meritorie le mie sofferenze. Tu mi dai la forza di andare sempre avanti e di conquistare d’assalto il paradiso e di nutrire nel cuore amore per coloro dai quali ricevo ostilità e disprezzo. Si può tutto con la Tua grazia.
1.03.1938. Esercizi spirituali di un giorno.
Nella meditazione ho capito che debbo nascondermi il più profondamente possibile nel Cuore di Gesù, meditare sulla sua dolorosa Passione e penetrare nei sentimenti del Suo Cuore divino, che è pieno di Misericordia per i peccatori. Allo scopo di ottenere per loro Misericordia mi annienterò ogni momento, vivendo della volontà di Dio.
+ Durante tutta questa Quaresima sarò un’ostia nelle Tue mani; serviti di me per poter entrare nell’intimo dei peccatori. Chiedimi quello che vuoi, nessun sacrificio mi sembrerà troppo grande, quando si tratta delle anime.
+ Per tutto questo mese la santa Messa e la santa Comunione saranno per Padre Andrasz, affinché il Signore gli faccia conoscere più a fondo il Suo amore e la Sua Misericordia. In questo mese mi eserciterò in queste tre virtù che mi ha raccomandato la Madonna: umiltà, purezza e amor di Dio, accettando, con profonda sottomissione alla volontà del Signore, tutto quello che Egli mi manderà.
2.03.1938
Ho iniziato la santa Quaresima come voleva Gesù, abbandonandomi totalmente alla Sua santa volontà ed accettando con amore tutto ciò che mi manda. Non posso fare maggiori mortificazioni, poiché sono molto debole. La lunga malattia mi ha lasciato completamente senza forze. Mi unisco a Gesù per mezzo delle sofferenze. Quando medito sulla Sua dolorosa Passione, le mie sofferenze fisiche diminuiscono. Il Signore mi ha detto: «Per tutta la Quaresima ti prendo alla Mia scuola. Voglio insegnarti a soffrire». Ho risposto: «Con Te, Signore, sono pronta a tutto» ed ho udito questa voce: «Ti è permesso bere dal calice dal quale bevo Io; oggi ti concedo questo onore esclusivo…». Oggi ho sentito in tutto il mio corpo la Passione di Gesù ed il Signore mi ha fatto conoscere la conversione di certe anime.
+ Durante la santa Messa ho visto Gesù disteso in croce che mi ha detto: «Mia discepola, abbi un grande amore per coloro che ti fanno soffrire, fa’ del bene a coloro che ti odiano». Ho risposto: «O mio Maestro, Tu vedi bene che non ho sentimenti d’amore per loro, e questo mi rattrista». Gesù mi ha risposto: «Il sentimento non è sempre in tuo potere. Da questo riconoscerai se hai amore, se dopo aver ricevuto dispiaceri e contrarietà, non perdi la calma, ma preghi per coloro dal quali hai ricevuto le sofferenze e desideri per loro il bene». Quando sono tornata…
+ G.M.G.
Sono un’ostia nelle Tue mani, O Gesù, mio Creatore e Signore, Silenziosa, nascosta, senza bellezza e fascino, poiché tutta la bellezza della mia anima si riflette nell’intimo. Sono un’ostia nelle Tue mani, o Sacerdote divino, Fa’ di me quello che Ti piace, Mi affido, Signore, totalmente alla Tua volontà, Delizia ed ornamento della mia anima. Sono nelle Tue mani, o Dio, come un’ostia bianca, Ti supplico, trasformami in Te, Affinché nascosta completamente in Te, Resti chiusa nel Tuo Cuore misericordioso, come in paradiso. Sono nelle Tue mani come un’ostia, o Sacerdote eterno, L’ostia del mio corpo mi nasconda agli sguardi umani; Solo il Tuo occhio valuti il mio amore e la mia dedizione, Poiché il mio cuore è sempre unito al Tuo Cuore divino. O divino Mediatore, sono nelle Tue mani come un’ostia sacrificale, E brucio sull’altare dell’olocausto, Macinata e logorata dalla sofferenza come un chicco di grano. Tutto per la Tua gloria e per la salvezza delle anime. Sono un’ostia che dimora nei tabernacolo del Tuo Cuore, Affronto la vita immersa nel Tuo amore, E nel mondo non ho paura di nulla, Poiché sei Tu il mio scudo, la mia forza, la mia difesa. Sono un’ostia deposta sull’altare del Tuo Cuore, Per ardere del fuoco dell’amore per tutti i secoli, Poiché so che mi hai innalzato solo per la Tua Misericordia, E pertanto tutti i doni e le grazie tornano a Tua gloria. Sono un’ostia nelle Tue mani, o Giudice e Salvatore. Nell’ultima ora della mia vita L’onnipotenza della Tua grazia mi guidi alla mèta, La Tua pietà si distingua sullo strumento della Tua Misericordia. O mio Gesù, rinsalda le forze della mia anima, in modo che il nemico non si avvantaggi in nulla. Senza di Te sono la debolezza personificata; senza la Tua grazia, che sono mai se non un abisso di miseria? La miseria è la mia proprietà personale. O Ferita della Misericordia, Cuore di Gesù, nascondimi nella Tua profondità come una minuscola goccia del Tuo proprio Sangue e non farmi uscire di lì per l’eternità. Rinchiudimi nelle Tue profondità e Tu stesso insegnami ad amarTi. O Amore eterno, plasma Tu la mia anima, in modo che sia capace di corrispondere al Tuo amore. O Amore vivo, rendimi idonea ad amarTi eternamente, poiché voglio corrispondere al Tuo amore per tutta l’eternità. O Cristo, un Tuo sguardo per me è più prezioso che migliaia di mondi, più di tutto il cielo. Tu, Signore, puoi rendere la mia anima tale che sappia comprenderTi quale sei in tutta la Tua pienezza. So e credo che Tu puoi tutto. Se Ti sei degnato di darTi a me con tanta generosità so che puoi essere ancora più generoso: introducimi in un rapporto di familiarità con Te fino al punto massimo, al quale può giungere la natura umana…
+ G.M.G.
Sono così inconcepibili e grandi i miei desideri, Che nulla può riempire l’abisso del mio cuore. Neppure le più belle creature scelte in tutto il mondo Mi sostituirebbero Te, o Dio, anche per un solo istante. Con unico sguardo ho scrutato il mondo intero, E non ho trovato un amore secondo il mio cuore, Perciò ho rivolto lo sguardo al mondo eterno, perché questo è troppo piccolo. il mio cuore si è innamorato dell’Eterno. Ho sentito nel cuore che sono figlia dei Re, Che mi trovo in esilio in una terra straniera. Ho saputo che la mia casa è un palazzo nei cielo, Soltanto là mi sentirò nella mia patria. Tu stesso hai attirato a Te la mia anima, o Signore, Tu, Sovrano eterno, Ti sei abbassato fino a me, Dando alla mia anima una più profonda conoscenza di Te stesso. Questo il mistero d’amore per cui mi hai creato. L’amore puro mi ha resa forte e coraggiosa, Non temo né i Serafini né il Cherubino che vigila con la spada. Entro liberamente dove gli altri tremano, Poiché non è il caso d’aver paura quando guida l’amore. Ad un tratto il mio sguardo si fermò su di Te, Signore Gesù Cristo disteso in croce. Ecco l’amore che mi seguirà nella tomba, Questi è il mio Sposo, il mio Signore e il mio Dio incomprensibile. [A questo punto nel manoscritto c’è mezza pagina in bianco].
10.03.1938
Continue sofferenze fisiche. Sono sulla croce con Gesù. Una volta la M. Superiora mi disse: «Lei, sorella, manca nell’amore verso il prossimo, infatti lei mangia qualche cosa che poi le fa male e disturba le altre durante il riposo notturno». Io invece so con certezza che questi dolori che sento nelle viscere, non sono affatto provocati dal mangiare. Questa stessa cosa l’ha dichiarata il medico. Sono dolori organici o meglio sono una prova del Signore. Tuttavia dopo quella osservazione ho deciso di soffrire maggiormente di nascosto e di non chiedere aiuto, tanto è inutile, poiché rigetto le medicine che prendo. E sono riuscita un paio di volte a superare degli attacchi, di cui è al corrente soltanto Gesù. Questi dolori sono tanto violenti e forti fino a farmi perdere la conoscenza. Quando svengo sotto il loro incalzare e mi copro tutta d’un sudore freddo, allora incominciano a diminuire gradatamente. Talvolta durano fino a tre ore e più. O mio Gesù, sia fatta la Tua santa volontà, accetto tutto dalle Tue mani. Se accetto le estasi ed i rapimenti d’amore fino a dimenticare quello che avviene attorno a me, è giusto che accetti con amore queste sofferenze che mi tolgono la lucidità di mente. Quando venne il medico e io non potei, come le altre suore, scendere da lui in parlatorio, chiesi che venisse da me, perché non potevo scendere per un certo impedimento. Dopo un momento il medico venne nella cella, e, dopo avermi visitato, disse: «Dirò tutto alla suora infermiera». Quando venne la suora infermiera, dopo che era andato via il medico, le dissi il motivo per cui non ero potuta scendere in parlatorio. Essa però mi mostrò un accentuato malumore. E quando le domandai: «Sorella, che cosa ha detto il medico dei miei dolori?», mi rispose che non aveva detto niente e che non erano niente. «Ha detto che la malata fa i capricci». E se ne andò. Allora dissi a Dio: «Cristo, dammi la forza e la capacità di soffrire, infondimi nel cuore un amore puro per quella suora». Per tutta la settimana non si affacciò più da me. I dolori invece si ripetevano e duravano quasi tutta la notte e sembrava che fosse ormai giunta la fine. I superiori si decisero a rivolgersi ad un altro medico ed egli confermò che la situazione era grave ed a me disse: «Ormai non è più possibile rimettere in sesto la salute. Si può ancora migliorare qualche cosa, ma non è il caso di parlare di una guarigione completa». Prescrisse una medicina per i dolori e dopo che l’ebbi presa non si ripeterono più i gravi attacchi di prima. «Ma se lei, sorella, viene da me in sanatorio faremo in modo di risistemarla in salute, per quanto ciò è ancora possibile». Il medico insistette perché andassi là a curarmi.O mio Gesù, come sono singolari i Tuoi decreti! Gesù mi ordina di scrivere tutte queste cose a conforto di altre anime che potrebbero trovarsi esposte a simili situazioni di sofferenza. Nonostante che mi sentissi molto debole, per volere delle superiore, mi recai da quel medico. La suora che m’accompagnava lo faceva malvolentieri e me lo dimostrò parecchie volte. Ad un tratto mi disse: «Come faremo? Non ho i soldi sufficienti per la carrozza». Non le risposi nulla. «Ma forse non ci saranno nemmeno carrozze. Come faremo a percorrere tutta quella strada?». Diceva questo e molte altre cose unicamente per mettermi in agitazione, poiché le care superiore avevano dato denaro a sufficienza e ne rimase. Avendo capito dentro di me tutta questa storia, mi misi a ridere e dissi a quella suora: «Io sono pienamente tranquilla, affidiamoci a Dio». Ma notai che la mia profonda serenità la irritava. Allora mi misi a pregare per lei. O mio Signore, tutto questo per Te, per ottenere Misericordia per i poveri peccatori. Quando tornai ero talmente stanca che avrei dovuto coricarmi subito. Ma c’era la confessione trimestrale, cercai quindi di andare a confessarmi, poiché avevo bisogno non solo della confessione, ma anche di chiedere consigli al direttore spirituale. Cominciai a prepararmi, ma siccome mi sentivo così debole decisi di chiedere alla Madre Superiora il permesso di passare avanti alle novizie, perché non mi sentivo bene. La M. Superiora rispose: «Sorella, cerchi la Maestra delle novizie. Se è d’accordo che lei passi avanti, va bene». C’erano però solo tre suore che dovevano confessarsi, perciò attesi, dato che non avevo forza per andare a cercare la Maestra. Però quando entrai in confessionale mi sentivo così male, che non mi fu possibile fare il rendiconto sulla mia anima, riuscii appena a confessarmi. In tale circostanza compresi quanto occorra lo spirito, la sola lettera non fa crescere l’amore. Oggi ci sono stati dei malintesi fra la Superiora e me. Non c’è stata colpa né da parte sua né da parte mia, ma la sofferenza morale è rimasta per non aver potuto chiarire la cosa, perché era un segreto. Per questo ho sofferto, sebbene con una parola avrei potuto dimostrare la verità.
20.03.1938
Oggi ho accompagnato in ispirito un’anima agonizzante. Le ho ottenuta la fiducia nella Misericordia di Dio. Quell’anima era sull’orlo della disperazione. La notte che ho appena passato la conosci soltanto Tu, Signore. L’ho offerta per i poveri peccatori induriti, per impetrare loro la Tua Misericordia. Qui tagliami, qui bruciami, purché Tu mi dia le anime dei peccatori, e specialmente… O Gesù, con Te nulla va perduto; Tu hai tutto, dammi le anime… dei peccatori. Durante l’adorazione, nel corso delle funzione delle «Quarant’ore», il Signore mi ha detto: «Figlia Mia, scrivi che le colpe involontarie delle anime non impediscono il Mio amore verso di esse, né Mi sono d’ostacolo nell’unirMi ad esse, invece le colpe anche le più piccole, ma volontarie, ostacolano le Mie grazie e non posso colmare tali anime dei Miei doni».
+ Gesù mi ha fatto conoscere che tutto dipende dal Suo volere, dandomi una grande serenità per quanto concerne l’insieme di quest’opera. «Ascolta, figlia Mia, sebbene tutte le opere che sorgono per Mia volontà siano esposte a grandi sofferenze, tuttavia considera se ce n’è stata mai qualcuna di esse esposta a maggiori ostacoli dell’opera direttamente Mia, l’opera della redenzione. Non devi preoccuparti troppo delle contrarietà. Il mondo non è così forte come sembra, la sua forza è strettamente limitata. Sappi, figlia Mia, che se la tua anima è ripiena del fuoco del Mio puro amore, tutte le difficoltà scompaiono come nebbia davanti ai raggi del sole e tutti gli avversari temono di attaccare una tale anima ed hanno paura di scontrarsi con essa, perché sentono che quest’anima è più forte del mondo intero… Figlia Mia, per quest’opera della Misericordia fa’ quanto ti permette l’obbedienza, ma sottoponi chiaramente al confessore ogni Mio più piccolo desiderio e non devi sottrarti a quello che lui decide ma compierlo fedelmente, altrimenti non avrei più in te il Mio compiacimento»…
25.03.1938
Oggi ho visto Gesù sofferente, che si è chinato su di me e con un lieve sussurro ha detto: «Figlia Mia, aiutaMi a salvare i peccatori». All’improvviso penetrò nella mia anima un fuoco d’amore per la salvezza delle anime. Quando tornai in me, sapevo in che modo dovevo salvare le anime e mi preparai a maggiori sofferenze.
+ Oggii dolori sono aumentati, per di più ho sentito le ferite alle mani, ai piedi ed al fianco. L’ho sopportato con pazienza. Ho sentito il furore del nemico delle anime, ma non mi ha toccato.
1.04.1938
Oggi sto subendo un nuovo peggioramento. La febbre alta comincia a consumarmi. Non posso prendere alcun nutrimento. Desideravo bere qualche cosa per rianimarmi, ma il caso volle che non trovassi nemmeno un po’ d’acqua nella mia brocca. O Gesù, tutto per ottenere Misericordia per le anime. Avevo appena rinnovata l’intenzione con amore più grande del solito, quando entra una novizia e mi porge una grossa arancia, mandatami dalla Madre Maestra.Ho visto in ciò il dito di Dio. La cosa si ripeté ancora qualche altra volta. A quel tempo, sebbene si conoscessero le mie necessità, non ricevevo mai da mangiare qualche cosa che mi rianimasse un po’, per quanto lo domandassi, ma vedevo che Dio voleva sofferenze e sacrifici. Non descrivo nei particolari questi rifiuti, perché sono molto irritanti e difficili da credere. Dio però può esigere sacrifici anche di questo genere. Una volta che avevo intenzione di dire alla Madre Superiora che desideravo molto che mi permettesse di tenere nella cella qualche cosa per spegnere la grande sete che avevo,prima che glielo chiedessi, la Madre stessa cominciò a dire: «Sorella, è ora di finirla con questa malattia, in un modo o in un altro. Bisognerà intraprendere una cura o qualcos’altro, ma così non si può andare avanti». Dopo un po’, quando rimasi sola dissi: «Cristo, che debbo fare? ChiederTi la salute o la morte?». Non avevo un ordine preciso, perciò m’inginocchiai e dissi: «Avvenga di me secondo la Tua santa volontà. Gesù, fa’ con me quello che Ti piace». In quel momento mi sentii come fossi sola e varie tentazioni mi assalirono, ma trovai serenità e luce in una fervida preghiera e compresi che la Superiora mi aveva soltanto messa alla prova. Non so come sia successo, ma la stanza in cui giacevo era così trascurata che talvolta non veniva affatto riassettata per più di due settimane. Spesso nessuno accendeva la stufa e per questo motivo la tosse aumentava. Qualche volta lo chiedevo, ma altre volte mi mancava il coraggio di chiederlo. Una volta che venne a farmi visita la Madre Superiora, domandò se era il caso di accendere di più, risposi di no, poiché faceva già caldo fuori ed avevamo la finestra aperta. Primo venerdì. Quando presi in mano «Il Messaggero del Sacro Cuore» e lessi la notizia della canonizzazione di Sant’Andrea Bobola, all’improvviso la mia anima fu invasa da un desiderio così grande che anche da noi ci fosse una santa, che scoppiai a piangere come una bambina, perché da noi non c’era una santa e dissi al Signore: «Conosco la Tua generosità, ma sembra che Tu sia meno generoso con noi». E proruppi nuovamente in pianto come una bambina. E Gesù mi disse: «Non piangere, tu lo sei». Allora la mia anima venne inondata dalla luce divina e mi fu fatto conoscere quanto dovrò soffrire e dissi al Signore: «Come avverrà questo, dato che Tu mi hai parlato di un’altra congregazione?». Ed il Signore mi rispose: «Non è affar tuo sapere come ciò avverrà, tu devi solo essere fedele alla Mia grazia e fare sempre ciò che è in tuo potere e che ti è permesso dall’obbedienza».
+ Oggi è venuta da me una delle consorelle e mi ha detto che la tale suora si trastulla colla sua malattia ed ha aggiunto che la cosa la urta talmente che: «Le darei una bella lavata di capo, ma io non sono di questa casa». Le risposi: «Mi meraviglio che lei, sorella, possa anche soltanto pensare una cosa simile, consideri semplicemente quante notti insonni ha passato l’ammalata, quante lacrime ha versato… ». Quella consorella ha cambiato parere.
+ G.M.G.
Anima mia, adora la Misericordia del Signore, Gioisce in Esso pienamente il mio cuore, Poiché sei stata scelta da Lui, Per diffondere la gloria della Sua Misericordia. Nessuno ha compreso a fondo la Sua bontà, nessuno riuscirà a misurarla, La Sua compassione è incalcolabile, La sperimenta ogni anima che si avvicina a Lui; Egli la protegge e la stringe al Suo seno misericordioso. Felice l’anima che ha avuto fiducia nella Tua bontà, Abbandonandosi pienamente alla Tua Misericordia. Quell’anima è colma di serenità e d’amore, La difendi ovunque, come una Tua figliola. O anima, chiunque tu sia nel mondo, Anche se i tuoi peccati sono neri come la notte, Non aver paura di Dio, tu debole fanciullo, Poiché grande è la potenza della divina Misericordia.
+ G.M.G.
Verso la luce eccelsa, dove regna il mio Dio, Anela la mia anima, Là aspira il mio cuore, E tutto il mio essere s’innalza verso Te. Aspiro all’aldilà, a Dio stesso, In una luce inconcepibile, nell’ardore più intenso dell’amore, Poiché la mia anima e il mio cuore sono stati creati per Lui, E il mio cuore Lo ha amato fin dalla prima giovinezza. Là nei bagliori della luce del Tuo Volto, Riposerà il mio amore pieno di nostalgia, Infatti una vergine in esilio agonizza per Te, Poiché la sua vita è stare unita a Te.
+ G.M.G.
Vado già alle nozze eterne, nel cielo sconfinato, in spazi inconcepibili. Non aspiro al riposo né al premio. Il puro amor di Dio m’attira verso il cielo. Vengo già incontro a Te, Amore eterno, Col cuore anelante che desidera Te. Sento che il Tuo amore puro, o Dio, alberga nel mio cuore, E che il mio eterno destino è nel cielo. Vado già dal Padre mio nel cielo eterno, Dall’esilio della terra, da questa valle di lacrime. La terra non è in grado di trattenere più a lungo il mio cuore puro, Le cime dei cieli mi hanno attratto a sé. Ormai vengo, o mio Sposo, ad ammirare la Tua gloria, Che fin d’ora mi riempie l’anima di gioia, Dove tutto il cielo sprofonda in adorazione davanti a Te. Benché io sia un nulla, sento che gradisci la mia adorazione. Nella felicità eterna non dimenticherò gli uomini in terra, Impetrerò la divina Misericordia per tutti, Specialmente per coloro che furono cari al mio cuore. Anche la più profonda immersione in Dio non m’impedirà di ricordarmi di loro. In questi momenti estremi non so parlare agli uomini, Attendo soltanto Te, o Signore, in silenzio. So che verrà il momento in cui ognuno riconoscerà l’opera di Dio nella mia anima; So che questa è la Tua volontà e così avverrà.
+ G.M.G.
O verità, o vita cosparsa di spine, per attraversarti vittoriosamente Bisogna basarsi su di Te, o Cristo Gesù, E rimanere sempre vicino a Te. La mia giornata ormai volge al tramonto, Sento già i Tuoi eterni, divini riflessi. Ciò che prova il mio cuore nessuno lo saprà mai. Le mie labbra tacciono in profonda umiltà. Senza di Te, Cristo, non saprei soffrire, Con le mie sole forze non saprei affrontare le avversità, Da sola non avrei il coraggio di bere al Tuo calice, Ma Tu, Signore, sei sempre con me e mi guidi per vie misteriose. Ho iniziato a lottare nel Tuo nome quando ero una debole bimba, Ho lottato valorosamente, anche se talvolta senza successo. So che Tu hai gradito i miei sforzi, E che solo lo sforzo ricompensi eternamente. O verità, o lotta per la vita o per la morte, Quando intrapresi la lotta, come un cavaliere inesperto, Sentii d’avere sangue da combattente, ma ero ancora bimba, Per questo, o Cristo, ho avuto bisogno del Tuo aiuto e della Tua difesa. Il mio cuore non attenuerà lo sforzo e la lotta, Finché Tu non mi richiamerai dal campo di battaglia. Mi presenterò davanti a Te non per la ricompensa e gli onori, Ma per immergermi serenamente in Te per l’eternità.
+ O Cristo, se l’anima conoscesse tutto in una volta quello che dovrà soffrire per tutta la vita, morirebbe di spavento dopo tale conoscenza. Non accosterebbe alle labbra il calice dell’amarezza, ma siccome le viene somministrato goccia a goccia, lo vuota fino in fondo. O Cristo, se non sostenessi Tu l’anima, che cosa potrebbe fare da sola? Siamo forti, ma della Tua forza; siamo santi, ma della Tua santità. E da soli cosa siamo? Meno di nulla…
+ O mio Gesù, Tu mi basti per ogni cosa al mondo. Benché le sofferenze siano grandi, Tu mi sostieni. Benché gli abbandoni siano terribili, Tu me li addolcisci. Benché la debolezza sia tanta, Tu me la trasformi in forza. Non so descrivere tutto quello che soffro, e quello che ho scritto finora è appena una goccia. Ci sono dei momenti di sofferenze che in verità non so descrivere. Ma ci sono anche dei momenti nella mia vita, nei quali quando le mie labbra tacciono e non proferiscono nemmeno una parola a mia difesa e si sottomettono totalmente alla volontà di Dio, allora il Signore stesso mi difende ed interviene per me e sono interventi che si possono vedere perfino esternamente. Tuttavia quando m’accorgo di questi Suoi maggiori interventi che si manifestano con castighi, imploro ardentemente la Sua Misericordia e il Suo perdono. Ma non sempre vengo ascoltata. Il Signore con me si comporta in modo singolare. Ci sono dei momenti nei quali Egli stesso permette delle sofferenze terribili, poi ce ne sono altri nei quali non permette che soffra ed allontana tutto ciò che potrebbe rattristare la mia anima. Per la verità le Sue vie per noi sono impenetrabili ed incomprensibili; il nostro compito è quello di sottometterci sempre alla Sua santa volontà. Ci sono misteri che l’intelletto umano non riuscirà mai ad approfondire qui sulla terra, ci saranno svelati nell’eternità.
10.04.1938. Domenica delle Palme.
Sono stata alla santa Messa, ma le forze non mi hanno permesso di andare a prendere la palma. Mi sentivo così debole che a malapena ho potuto resistere per il tempo della santa Messa. Durante la santa Messa Gesù mi ha fatto conoscere la sofferenza della Sua anima ed ho sentito chiaramente come quegli inni, quegli Osanna, si ripercuotevano con un’eco dolorosa sul Suo Sacratissimo Cuore. Anche la mia anima è stata inondata da un mare di amarezza ed ogni Osanna mi trapassava il cuore da parte a parte. Tutta la mia anima venne attratta vicino a Gesù. Sentii la voce di Gesù: “Figlia Mia, la tua partecipazione alle Mie sofferenze è un refrigerio per Me; la tua anima acquista una bellezza particolare meditando la Mia Passione”. La santa Comunione l’ho ricevuta su in alto, dato che non era il caso di scendere giù in cappella, poiché ero molto indebolita a causa di un’abbondante sudorazione e quando per un po’ cessava il sudore, cominciavano i brividi e la febbre. Mi sentivo estremamente debole. Oggi la santa Comunione ce l’ha portata un Padre Gesuita. Dopo aver dato il Signore a tre suore e poi a me, pensava che io fossi l’ultima, perciò mi ha dato due particole. Ma è mancata per una novizia che si trovava in un’altra cella. Il sacerdote è andato una seconda volta e le ha portato il Signore, ma Gesù mi ha detto: «Vado malvolentieri in quel cuore, per questo hai ricevuto due Ostie, perché ho indugiato a scendere in quell’anima, che si oppone alla Mia grazia. Non gradisco essere ospite in un’anima così». In quell’istante la mia anima venne attirata vicino a Lui ed ottenni una profonda luce interiore per cui compresi intimamente tutta l’opera della Misericordia. Fu un lampo, ma più evidente che se avessi osservato per ore intere con gli occhi del corpo. Tuttavia per scrivere almeno qualche cosa, debbo usare parole che non esprimono in pieno ciò per cui si è rallegrata la mia anima vedendo la gloria della Misericordia Divina. La gloria della Divina Misericordia già risuona, nonostante gli sforzi dei nemici e dello stesso satana che odia accanitamente la Misericordia di Dio, ma quest’opera gli strapperà il maggior numero di anime. Per questo lo spirito delle tenebre tenta talvolta violentemente persone buone, affinché ostacolino quest’opera. Ma ho conosciuto chiaramente che la volontà di Dio già si sta adempiendo e si compirà fino all’ultima goccia. I massimi sforzi dei nemici non annulleranno nemmeno il più piccolo dettaglio di ciò che il Signore ha stabilito. Non importa se ci sono dei momenti nei quali quest’opera sembra completamente annientata: essa allora si rafforza. La mia anima fu colmata da una pace così profonda quale non avevo mai provato. Dopo questa assicurazione da parte di Dio, che nulla potrà più cancellare, questa profonda pace che nulla può turbare, anche se dovessi attraversare le prove più difficili, sono tranquilla. E Dio stesso che dirige quest’opera. Ho passato tutta la giornata a ringraziare e la riconoscenza m’inondava l’anima. O Dio, quanto sei buono! Quanto è grande la Tua Misericordia! Visiti con grazie così grandi me, che sono la più miserabile polvere. Gettandomi ai Tuoi piedi con la faccia a terra, o Signore, riconosco in sincerità di cuore che per nulla ho meritato nemmeno la più piccola delle Tue grazie e che se Tu Ti dai a me tanto generosamente, è solo per la Tua inconcepibile bontà. Per questo, quanto più grandi sono le grazie che il mio cuore riceve, tanto maggiore è l’umiltà in cui sprofonda.
+ O Cristo, soffrire per Te è una delizia per il cuore e per l’anima. O mie sofferenze prolungatevi all’infinito, affinché possa darTi la dimostrazione del mio amore. Ecco, accetto tutto quello che mi porge la Tua mano. Mi basta il Tuo amore, o Gesù. Ti glorificherò nell’abbandono e nelle tenebre, nei tormenti e nella paura, nei dolori e nell’amarezza, nei tormenti dell’anima e nell’amarezza del cuore; in tutto sii glorificato. Il mio cuore è talmente staccato dalla terra, che Tu solo mi basti pienamente. Non c’è più un momento nella mia vita in cui mi occupi di me stessa. Giovedì Santo. Oggi mi sono sentita abbastanza forte ed ho potuto partecipare alle funzioni in chiesa. Durante la santa Messa Gesù stette accanto e mi disse: «Guarda il Mio Cuore pieno di amore e di Misericordia per gli uomini, ma specialmente per i peccatori… Guarda e medita sulla Mia Passione». In un attimo provai e vissi tutta la Passione di Gesù, meravigliandomi che quelle torture non mi avessero tolta la vita. Durante l’adorazione Gesù mi disse: «Figlia Mia, sappi che il tuo vivo amore e la compassione che hai per Me, Mi furono di conforto nell’Orto degli Ulivi». La sera, durante l’Ora Santa, udii queste parole: «Vedi la Mia Misericordia per i peccatori, che in questo momento si manifesta in tutta la sua potenza. Guarda quanto poco hai scritto su di essa, è appena una goccia. Fa’ quanto è in tuo potere affinché i peccatori conoscano la Mia bontà». Venerdì Santo. Ho visto Gesù martoriato, ma non inchiodato sulla croce. Ancora prima della crocifissione, mi ha detto: «Tu sei il Mio cuore, parla ai peccatori della Mia Misericordia». Ed il Signore mi ha fatto conoscere interiormente tutto l’abisso della Sua Misericordia per le anime ed ho capito che quello che avevo scritto è veramente una goccia. Sabato Santo. Durante l’adorazione il Signore mi ha detto: «Sta’ tranquilla, figlia Mia, quest’opera della Misericordia è Mia, non c’è nulla in essa di tuo. Sono contento che esegui fedelmente quello che ti ho raccomandato, non hai aggiunto né tolto nemmeno una parola». E mi ha dato una luce interiore ed ho conosciuto che non c’era nemmeno una parola di mio e che sempre, sempre avevo eseguito la Sua volontà, come l’avevo conosciuta, nonostante le difficoltà e le contrarietà. Messa di Risurrezione. Prima della « Messa di Risurrezione » mi sentivo così debole, che avevo perso la speranza di partecipare alla processione che si svolge in chiesa e dissi al Signore: « Gesù, se Ti sono gradite le mie preghiere, dammi la forza per questo momento in modo che possa partecipare alla processione ». In quello stesso istante mi sentii forte e sicura di poter andare assieme alle consorelle. Quando la processione si mosse, vidi Gesù in uno splendore più grande di quello del sole. Gesù mi guardò con amore e disse: «Cuore del Mio Cuore, colmati di gioia». In quello stesso istante il mio spirito sprofondò in Lui… Quando rientrai in me, stavo andando in processione con le altre suore e la mia anima era tutta immersa in Lui…
+ Pasqua.Durante la santa Messa ho ringraziato il Signore Gesù per essersi degnato di redimerci e per il dono più grande, perché si è degnato di darci il Suo amore nella santa Comunione, cioè Se stesso. In quello stesso momento venni attratta nel seno della Santissima Trinità e fui immersa nell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. È difficile descrivere questi momenti. In quel momento pregai il Signore per una certa persona ed il Signore mi rispose: «Quell’anima Mi è particolarmente cara». Me ne rallegrai enormemente. La felicità delle altre anime mi riempie di una nuova gioia e quando scorgo in qualche anima dei doni superiori, il mio cuore s’innalza verso il Signore con una nuova adorazione.
19.04.1938
Durante la ricreazione una suora ha detto: “Suor Faustina è così malridotta di salute che cammina appena, ma sarebbe bene che morisse al più presto, perché sarà santa”. Allora è intervenuta una delle suore direttrici: « Che morirà lo sappiamo, ma se sarà santa, è un punto interrogativo». Su questo argomento hanno cominciato ad arrivare battute pungenti. Io tacevo, ho detto una sola parola, ma avendo visto che la conversazione si inaspriva, ho preferito il silenzio. Attualmente ricevo lettere curiose dalle consorelle che si trovano in altre case ed assieme alle quali ho fatto il noviziato. Alle volte mi fanno ridere molto e mi diverto. Sono di questo genere: « Cara Suor Faustina, ci dispiace molto che lei sia così gravemente malata, ma siamo molto liete al pensiero che quando il Signore Gesù la prenderà, lei, sorella, pregherà per noi, poiché lei può molto presso il Signore ». Una suora si è espressa in questo modo: «Quando morirà, sorella, mi prenda sotto la sua speciale protezione, poiché lei me lo potrà fare sicuramente». Un’altra si esprime così: «Io aspetto con impazienza che il Signore Gesù la prenda, sorella, poiché so quello che avverta e desidero molto che lei muoia, sorella». Avrei voluto chiederle cosa pensava della mia morte, ma ho fatto una mortificazione ed ho risposto: «Di me peccatrice avverrà ciò che avviene di tutti i peccatori, se la Misericordia di Dio non mi protegge».
20.04.1938
Partenza per Prsdnik.Ero molto mortificata perché avrei dovuto stare nella corsia comune, dove sarei stata esposta a vari inconvenienti. Se si fosse trattato di una settimana o due, ma per un periodo così lungo, due mesi e forse più… La sera andai dal Signore Gesù per un lungo colloquio. Quando vidi Gesù, Gli aprii il mio cuore e Gli esposi tutte le difficoltà, le mie apprensioni ed i miei timori. Gesù mi ascoltò con amore, poi disse: «Sta’ tranquilla, bambina Mia, Io sono con te. Parti con la massima serenità. È tutto pronto, ho ordinato nel modo che Mi è proprio di approntare per te una stanzetta separata». Così tranquillizzata, andai a riposare col cuore pieno di gratitudine. Il giorno dopo mi accompagnò Suor Felicia.Andai con profonda serenità e libertà di spirito. Quando arrivammo ci dissero che per Suor Faustina c’era una stanzetta solo per lei. Appena entrammo in quella cameretta, ci meravigliammo che tutto fosse stato sistemato con tanta grazia, tutto così pulito, coperto con tovagliette, abbellito con fiori. Le suore avevano messo sul comodino un bell’agnellino pasquale. Vennero subito tre suore del Sacro Cuore che prestano servizio in questo sanatorio, mie vecchie conoscenze e mi accolsero affettuosamente. Suor Felicia era stupita per tutto questo. Ci salutammo cordialmente e se ne andò. Quando rimasi sola a tu per tu col Signore Gesù, Lo ringraziai per questa grande grazia. Gesù mi disse: «Stai tranquilla, Io sono con te». Ero stanca e m’addormentai.
La sera venne la suora che aveva il compito di assistermi, e mi disse: «Sorella, domani lei non avrà il Signore Gesù, perché è molto affaticata e poi in seguito vedremo come andrà». La cosa mi addolorò enormemente, ma risposi con molta calma: «Va bene», affidandomi completamente al Signore e cercai di addormentarmi. La mattina feci la meditazione e mi preparai per la santa Comunione, benché non dovessi ricevere il Signore Gesù. Quando il mio desiderio ed il mio amore raggiunsero il grado più alto, all’improvviso vidi accanto al mio letto un Serafino, che mi porse la santa Comunione pronunciando queste parole: «Ecco il Signore degli Angeli». Dopo che ebbi ricevuto il Signore, il mio spirito s’immerse nell’amore di Dio e nello stupore. Il fatto si ripeté per tredici giorni, però non avevo la certezza che il giorno dopo me l’avrebbe portata, ma abbandonandomi a Dio, avevo fiducia nella Sua bontà, e non osavo nemmeno pensare che l’indomani avrei ricevuto la santa Comunione in quel modo. Il Serafino era circondato da un grande splendore, traspariva da lui la divinizzazione e l’amor di Dio. Aveva una veste dorata e su di essa indossava una cotta trasparente ed una stola pure trasparente. Il calice era di cristallo ed era coperto da un velo trasparente. Appena m’ebbe dato il Signore, scomparve. Una volta che avevo un dubbio, che mi era venuto poco prima della santa Comunione all’improvviso venne di nuovo il Serafino con il Signore Gesù. Io però rivolsi una domanda al Signore Gesù, e non avendo ricevuto risposta, dissi al Serafino: «Mi potresti confessare?». Ma egli mi rispose: «Nessuno spirito celeste ha questo potere». In quell’istante l’Ostia si posò sulle mie labbra. La domenica la suora che mi assisteva mi disse: «Finalmente oggi il sacerdote le porterà Gesù». Risposi: «Va bene». E me Lo portò. Dopo un certo tempo ottenni il permesso di alzarmi e quindi andavo alla santa Messa ed a far visita al Signore. Dopo la prima visita il medico confermò che il mio stato era grave. «Sospetto, sorella, che si tratti di quello di cui lei mi domanda, ma Dio onnipotente può tutto». Quando rientrai nella mia stanzetta, m’immersi in una preghiera di ringraziamento per tutto ciò che il Signore mi aveva mandato per tutta la vita, sottomettendomi completamente alla Sua santissima volontà. Un abisso di gioia e di serenità inondò la mia anima. Provavo una pace così profonda che se la morte fosse sopraggiunta in quel momento non le avrei detto: «Aspetta, poiché ho ancora delle faccende da sbrigare». No, ma l’avrei salutata con gioia, perché sono pronta all’incontro con il Signore non solo da oggi, ma dal momento in cui ho posto la mia fiducia completamente nella Misericordia di Dio, abbandonandomi totalmente alla Sua santissima volontà, piena di Misericordia e di pietà. So quello che sono da me stessa…
Domenica in Albis. Oggi mi sono offerta di nuovo al Signore come vittima d’olocausto per i peccatori. O mio Gesù, se si sta già avvicinando la fine della mia vita, Ti supplico nel modo più umile, accetta la mia morte in unione con Te, come un sacrificio d’olocausto, che oggi con prontezza di spirito e piena consapevolezza della mia volontà io offro a Te per un triplice scopo: Primo – affinché l’opera della Tua Misericordia si diffonda nel mondo intero e perché la festa della Divina Misericordia venga solennemente approvata e celebrata; Secondo – affinché i peccatori e specialmente le anime agonizzanti si rivolgano alla Tua Misericordia, riportando gli indicibili frutti di questa Misericordia; Terzo – affinché nell’insieme l’opera della Tua Misericordia venga attuata secondo i Tuoi desideri e per una certa persona che dirige quest’opera… Accetta, o pietosissimo Gesù, questa mia povera offerta, che Ti ho fatto oggi al cospetto del cielo e della terra. Il Tuo Sacratissimo Cuore, pieno di Misericordia, completi ciò che in essa manca e la offra al Padre Tuo per la conversione dei peccatori. O Cristo, desidero le anime!
+ In quell’istante la luce divina penetrò in me: mi sentii proprietà esclusiva di Dio e sperimentai la massima libertà di spirito, di cui prima non avevo nemmeno l’idea; in quello stesso istante vidi la gloria della Divina Misericordia e folle innumerevoli di anime che esaltavano la Sua bontà. Tutta la mia anima s’immerse in Dio e sentii queste parole: «Tu sei la Mia figlia più cara». La viva presenza di Dio durò per tutta la giornata.
+ 1.05.1938
Questa sera Gesù mi ha detto: «Figlia Mia, ti manca per caso qualche cosa?» Ho risposto: «Amor mio, quando ho Te, ho tutto». E il Signore ha risposto: «Se le anime si affidassero completamente a Me, Io stesso Mi occuperei della loro santificazione e le colmerei di grazie ancora maggiori. Ci sono delle anime che rendono vani i Miei sforzi, ma non Mi indispongo; ogni volta che ritornano da Me, Mi affretto ad aiutarle coprendole con la Mia Misericordia e dò loro il primo posto nel Mio Cuore pietoso. Scrivi questo per le anime dei religiosi, che è una delizia per Me entrare nei loro cuori con la santa Comunione. Ma se in quel cuore c’è già qualcun altro, Io questo non lo posso sopportare e Me ne vado al più presto, portando con Me tutti i doni e le grazie che avevo preparato per lei e l’anima non s’accorge nemmeno della Mia partenza. Glielo farà notare dopo un po’ il vuoto interiore ed il senso di insoddisfazione. Oh, se allora si rivolgesse a Me, l’aiuterei a purificare il suo cuore, sistemerei tutto nella sua anima, ma a sua insaputa e senza il suo consenso non posso dirigere il suo cuore».
+ Mi capita spesso d’aver rapporti con anime agonizzanti e di ottenere loro la divina Misericordia. Oh, quanto è grande la bontà di Dio! È più grande di quanto noi possiamo comprendere. Ci sono dei momenti e dei misteri della divina Misericordia, per i quali stupiscono i cieli. Tacciano pertanto i nostri giudizi sulle anime, poiché mirabile è la Misericordia di Dio con loro. Oggi durante l’ora santa ho chiesto a Gesù che si degni d’istruirmi sulla vita interiore. Gesù mi ha risposto: «Figlia Mia, metti in pratica fedelmente le parole che ti dico: Non valutare troppo nessuna cosa esteriore, anche se ti sembra molto preziosa. Abbandona te stessa e rimani continuamente con Me. Affida tutto a Me e non far nulla di tua iniziativa ed avrai sempre una grande libertà di spirito; nessuna circostanza, nessuna vicenda riuscirà a turbartela. Non badare molto a quello che dice la gente, lascia che ognuno ti giudichi come gli piace. Non giustificarti, ciò non ti recherà alcun danno. Dai tutto al primo accenno di richiesta, anche se si trattasse delle cose più necessarie; non chiedere nulla senza esserti consigliata con Me. Lascia che ti tolgano anche ciò che ti appartiene, la stima, il buon nome; il tuo spirito sia superiore, al di sopra di tutto questo. E così, affrancata da tutto, riposa accanto al Mio Cuore, non permettere che alcunché turbi la tua pace. Mia discepola, medita le Mie parole, quelle che ti ho detto». O mio Amore, mio eterno Maestro, quanto è bene ubbidire, poiché con l’ubbidienza entra nell’anima la forza ed il coraggio per agire.
Oggi ho visto Gesù crocifisso. Dalla ferita del Suo Cuore cadevano perle preziose e brillanti. Ho visto che una moltitudine di anime raccoglievano quei doni, ma là c’era un’anima che era la più vicina al Suo Cuore, la quale con grande generosità raccoglieva non solo per sé, ma anche per gli altri, conoscendo la grandezza del dono. Il Salvatore mi ha detto: «Questi sono i tesori delle grazie che scendono sulle anime, ma non tutte le anime sanno approfittare della Mia generosità». Oggi il Signore mi ha detto: «Figlia Mia, osserva il Mio Cuore misericordioso e riproduci nel tuo cuore e nelle tue azioni la Sua pietà, in modo che tu stessa, che proclami al mondo la Mia Misericordia, ne sia infiammata».
8.05.1938
Oggi ho visto due pilastri molto grandi innalzati da terra, uno l’avevo innalzato io e l’altro una certa persona, S. M., con uno sforzo inaudito, enorme fatica e impegno. E quando il pilastro fu innalzato, non sapevo io stessa dove avessi preso tanta forza. Ed ho conosciuto che non l’avevo fatto con le mie forze, ma col vigore datomi dall’alto. Quei due pilastri distavano tra loro lo spazio di questa immagine. Ed ho visto questa immagine sospesa fra i due pilastri molto in alto. In un attimo su quei due pilastri è sorto un grande tempio, sia la parte interna che l’esterna. Ho visto una mano che rifiniva quel tempio, ma non ho visto la persona. All’esterno ed all’interno del tempio c’era una grande moltitudine di gente ed i rivoli che uscivano dal Cuore pietosissimo di Gesù si spandevano sopra tutti. Oggi, dopo la santa Comunione, Gesù mi ha detto: «Figlia Mia, dammi le anime. Sappi che il tuo compito è quello di conquistarMi le anime con la preghiera e col sacrificio, incitandole alla fiducia nella Mia Misericordia». Oh, quanto desidero la gloria della Tua Misericordia! Per me amarezza e sofferenze. Quando vedo la gloria della Tua Misericordia sono felice oltre misura. Ogni disonore, ogni umiliazione, ogni degradazione cadano pure su di me, purché risuoni la gloria ed il culto della Tua Misericordia; a me basta questo.
Il Creatore e la creatura
Ti adoro Creatore e Signore nascosto nel SS.mo Sacramento. Ti adoro per tutte le opere delle Tue mani, nelle quali si rivela tanta sapienza, bontà e Misericordia. O Signore, hai seminato tanta bellezza sulla terra ed essa mi parla della Tua bellezza, benché sia soltanto un pallido riflesso di Te, Bellezza inconcepibile. E sebbene Ti sia nascosto Ti tenga occultato ed abbia nascosto la Tua bellezza il mio occhio illuminato dalla fede Ti raggiunge e la mia anima riconosce il suo Creatore, suo sommo bene, ed il mio cuore s’immerge totalmente in una preghiera di adorazione. O mio Creatore e Signore, la Tua bontà m’incoraggia a parlarTi, la Tua Misericordia fa scomparire fra di noi l’abisso che separa il Creatore dalla creatura. È una delizia per il mio cuore parlare con Te, o Signore. In Te trovo tutto ciò che il mio cuore può desiderare. Qui la Tua luce illumina il mio intelletto e lo rende idoneo a conoscerTi sempre più profondamente. Qui sul mio cuore scendono torrenti di grazie, qui la mia anima attinge la vita eterna. O mio Creatore e Signore, Tu solo oltre a questi doni mi dai Te stesso e Ti unisci strettamente alla Tua misera creatura. Qui i nostri cuori si comprendono senza ricorrere alle parole, qui nessuno è in grado dì interrompere il nostro colloquio. Quello di cui parlo con Te, o Gesù, è un nostro segreto, di cui le creature non saranno messe al corrente e su cui gli angeli non osano rivolgere domande. Si tratta di perdoni segreti, che conosciamo solo Gesù e io; è un segreto della Sua Misericordia che abbraccia singolarmente ogni anima. Per questa Tua inconcepibile bontà, Ti adoro, o Creatore e Signore, con tutto il cuore e con tutta l’anima. E benché questa mia adorazione sia tanto misera ed insignificante, tuttavia sono tranquilla perché so che Tu conosci che essa è sincera, sebbene così inadeguata… Mentre scrivevo le parole di cui sopra, ho visto Gesù chinato su di me, che mi ha chiesto: «Figlia Mia, che cosa scrivi?». Ho risposto: «Scrivo di Te, o Gesù, del Tuo nascondimento nel SS.mo Sacramento, del Tuo insondabile amore e della Tua Misericordia verso gli uomini». E Gesù mi ha detto: «Segretaria del Mio mistero più profondo, sappi che sei in confidenza esclusiva con Me. Il tuo compito è quello di scrivere tutto ciò che ti faccio conoscere sulla Mia Misericordia, per il bene delle anime che leggendo questi scritti proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate ad avvicinarsi a Me. E perciò desidero che tutti i momenti liberi li dedichi a scrivere». «Ma, Signore, avrò sempre almeno un momentino per scrivere qualcosa?». E Gesù ha risposto: «Non è affar tuo pensare a questo, fa’ soltanto quanto puoi. Io disporrò sempre le circostanze in modo che tu possa eseguire con facilità quello che voglio…».
Oggi è venuta a trovarmi una persona secolare, per colpa della quale ho avuto molti dispiaceri. Ha abusato della mia bontà mentendo su parecchie cose. In un primo momento, appena l’ho vista, mi si è gelato il sangue nelle vene, dato che mi è venuto davanti agli occhi tutto quello che avevo dovuto soffrire per causa sua, sebbene avessi potuto liberarmene con una sola parola. E mi è passata per la testa l’idea di farle conoscere la verità in modo deciso ed immediato. Ma subito mi si è presentata davanti agli occhi la divina Misericordia ed ho deciso di comportarmi come si sarebbe comportato Gesù al mio posto. Ho cominciato a parlare con lei con dolcezza e, siccome ha voluto conversare con me a quattr’occhi, le ho fatto chiaramente conoscere, in maniera molto delicata, il triste stato della sua anima. Ho visto la sua profonda commozione, sebbene la nascondesse davanti a me. In quel momento è entrata una terza persona, perciò il nostro colloquio a tu per tu è stato interrotto. Quella persona mi ha chiesto un bicchier d’acqua ed altre due cose che le ho dato ben volentieri. Ma se non fosse intervenuta la grazia di Dio, non sarei stata in grado di agire in questo modo con lei. Quando se ne sono andate ho ringraziato Iddio per la Sua grazia che mi ha sostenuto in questo tempo. Ad un tratto ho sentito queste parole: «Sono contento che ti sia comportata come una vera figlia Mia. Sii sempre misericordiosa, come sono misericordioso Io. Ama tutti per amore verso di Me, anche i più grandi nemici, in modo che si possa riprodurre in pieno nel tuo cuore la Mia Misericordia». O Cristo, è vero che occorrono sacrifici molto grandi, ma con la Tua grazia si può fare tutto. Oggi mi sentivo abbastanza bene ed ero lieta perché pensavo di fare l’ora santa.
Quando ho iniziato l’ora santa, in quello stesso momento le mie sofferenze fisiche sono talmente aumentate, che non sono stata più in grado di pregare. Passata l’ora santa, sono cessati anche i miei dolori e mi sono lamentata col Signore perché desideravo tanto immergermi nella Sua amara Passione e le sofferenze non me l’hanno permesso. E Gesù allora mi ha risposto: «Figlia Mia, sappi che se ti faccio provare e conoscere più profondamente le Mie sofferenze, è una Mia grazia, ma quando provi l’offuscamento dell’intelletto e le tue sofferenze sono grandi, allora partecipi vivamente alla Mia Passione e ti rendo completamente simile a Me. A te tocca sottometterti alla Mia volontà, specialmente in quei momenti, più che in qualsiasi altro…». Assisto spesso anime di agonizzanti ed ottengo loro la fiducia nella divina Misericordia ed imploro da Dio la magnanimità della grazia divina che vince sempre. La Misericordia di Dio talvolta raggiunge il peccatore all’ultimo momento, in modo singolare e misterioso. All’esterno a noi sembra che tutto sia perduto, ma non è così; l’anima illuminata dal raggio di una vigorosa ultima grazia divina, si rivolge a Dio all’ultimo momento con un tale impeto d’amore che, in un attimo, ottiene da Dio il perdono delle colpe e delle pene. All’esterno però non ci dà alcun segno né di pentimento né di contrizione, poiché essi [sic!] non reagiscono più alle cose esterne. Oh, quanto imperscrutabile è la divina Misericordia! Ma, orrore! Ci sono anche delle anime che respingono volontariamente e consapevolmente tale grazia e la disprezzano. Sia pure durante l’agonia, Iddio misericordioso dà all’anima un lucido momento interiore, in cui, se l’anima vuole, ha la possibilità di tornare a Dio. Però talvolta nelle anime c’è un’ostinazione così grande, che scelgono consapevolmente l’inferno, rendendo vane tutte le preghiere che altre anime innalzano per loro a Dio e gli stessi sforzi di Dio…
G.M.G.
Solitudine, i miei momenti preferiti. Solitudine, ma sempre con Te, o Gesù e Signore. Accanto al Tuo Cuore il tempo mi passa piacevolmente E la mia anima trova il suo riposo. Quando il cuore è colmo di Te e pieno d’amore, E l’anima arde d’un fuoco puro, Anche nel massimo abbandono non sente la solitudine, Poiché riposa nel Tuo grembo. O solitudine, momenti della più intensa compagnia, Benché abbandonata da tutte le creature, M’immergo tutta nell’oceano della Tua Divinità, E Tu ascolti dolcemente le mie confidenze. Questa sera il Signore mi ha chiesto: «Non hai qualche desiderio nel cuore?». Ho risposto: «Ho un unico grande desiderio ed è quello di unirmi a Te per l’eternità». E il Signore mi ha risposto: «Fra non molto avverrà. Mia carissima bambina, ogni tua emozione si riflette nel Mio Cuore. Il Mio sguardo si posa benevolmente su dite prima che sulle altre creature». Oggi ho chiesto al Signore che si degni di istruirmi sulla vita interiore, poiché da sola non sono in grado né di capire né di pensare qualcosa di perfetto. E il Signore mi ha risposto: “Sono stato il tuo Maestro, lo sono e lo sarò. Fa’ in modo che il tuo cuore assomigli al Mio Cuore umile e mite. Non pretendere mai i tuoi diritti. Sopporta con grande serenità e pazienza tutto quello che ti capita. Non difenderti quando ogni vergogna cadrà su di te ingiustamente; lascia che trionfino gli altri. Non smettere di essere buona quando ti accorgi che abusano della tua bontà. Quando sarà necessario ti difenderò Io stesso. Sii riconoscente per la più piccola grazia che ricevi da Me, poiché tale riconoscenza Mi costringe a concederti nuove grazie…”.
Mentre stavo per terminare la Via Crucis, il Signore cominciò a lamentarsi delle anime dei religiosi e dei sacerdoti,perché queste anime elette mancano di amore. “Permetterò che vengano distrutti i conventi e le chiese”. Risposi: “Ma, Gesù, tante anime nei conventi tutti Ti lodano”. Il Signore rispose: “Questa lode ferisce il Mio Cuore, poiché l’amore è stato bandito dai conventi. Anime senza amore e senza spirito di sacrificio, anime piene di egoismo e d’amor proprio, anime superbe e presuntuose, anime piene di perfidia e d’ipocrisia, anime tiepide che hanno appena quel tanto di calore per mantenersi in vita esse stesse. Il Mio Cuore questo non lo può sopportare. Tutte le grazie che riverso su di loro ogni giorno, scivolano via come sopra una roccia. Non li posso sopportare, poiché non sono ne buoni né cattivi. Per questo ho fatto sorgere i conventi, perché venisse santificato il mondo per mezzo loro; da essi deve scaturire una potente fiamma d’amore e di sacrificio. E se non si convertiranno e non si infiammeranno del primitivo amore, li consegnerò allo sterminio di questo mondo… Come potranno sedere sul trono promesso, a giudicare il mondo, se le loro colpe sono più gravi di quelle del mondo, e senza penitenza, senza riparazione?… O cuore, che Mi hai ricevuto la mattina e a mezzogiorno avvampi di odio contro di Me sotto le forme più svariate! O cuore, ti ho forse scelto in modo particolare perché tu Mi procurassi maggiori sofferenze? I grandi peccati del mondo feriscono il Mio Cuore quasi in superficie, ma i peccati di un’anima eletta Mi trafiggono il Cuore da una parte all’altra…”. Quando cercai d’intervenire a loro favore, non mi riuscì di trovare nulla per giustificarli e, non potendo in quel momento nemmeno escogitare qualcosa a loro difesa, il dolore mi strinse il cuore e piansi amaramente. Allora il Signore mi guardò benevolmente e mi consolò con queste parole: «Non piangere, c’è anche un gran numero di anime che Mi amano molto, ma il Mio Cuore desidera essere amato da tutti e poiché il Mio amore è grande, per questo li minaccio e li punisco…».
+ La lotta contro una tentazione. C’era in sanatorio una persona che cercava continuamente di abbordarmi con parole lusinghiere. Sapeva quando andavo in cappella o sulla veranda, perciò mi sbarrava il passaggio e, non osando avvicinarmi da solo, aveva scelto un compagno del suo genere, ma nessuno dei due aveva il coraggio di avvicinarsi. Un giorno mentre andavo alla funzione del mese di maggio, mi accorsi che quelle persone già stavano là dove dovevo passare. Prima di arrivare da loro udii degli apprezzamenti galanti al mio indirizzo. Ed il Signore mi fece conoscere i pensieri dei loro cuori, che non erano buoni. Intuii che, dopo la funzione, mi avrebbero sbarrato il passaggio ed allora avrei dovuto parlare con loro, mentre fino ad allora da parte mia non c’era stata nemmeno una parola. Quando uscii dalla cappella, vidi quelle persone già pronte ed in attesa del mio passaggio e quella volta ebbi paura. All’improvviso Gesù si mise accanto a me e disse: «Non temere, Io vengo con Te». Allora sentii nell’anima una tale forza che non so descrivere e quando fui a due passi da loro, dissi ad alta voce in modo deciso: «Sia lodato Gesù Cristo». Ed essi, scostandosi per lasciar libero il passaggio, risposero: «Sempre sia lodato!». Come colpiti da un fulmine abbassarono il capo, non osando neppure guardarmi. Dopo che ero passata si udirono alcune parole maliziose, ma da quel momento quella persona quando mi vedeva fuggiva, per non incontrarsi con me e io, grazie al Signore, fui lasciata in pace…
Una volta dopo la santa Messa andai in giardino a fare la meditazione, poiché a quell’ora non c’erano ancora altri pazienti, perciò ero libera. Mentre meditavo sul benefizi di Dio, il mio cuore s’infiammò di un amore così forte, che mi sembrava che il petto mi dovesse scoppiare. Improvvisamente Gesù si presentò davanti a me e disse: «Che cosa fai qui così di buon’ora?». Risposi: «Medito su di Te, sulla Tua Misericordia e bontà verso di noi. E tu, Gesù, che cosa fai qui?». «Sono venuto incontro a Te, per colmarti di nuove grazie. Cerco anime disposte ad accettare le Mie grazie». Oggi durante i vespri il Signore mi ha fatto conoscere quanto Gli piace un cuore puro e libero. Compresi che è una delizia per Iddio osservare un cuore così… Ma cuori simili sono cuori di combattenti, la loro vita è una battaglia continua…
+ Mentre andavo sulla veranda entrai un momento in cappella. Il mio cuore s’immerse in una profonda preghiera di adorazione, glorificando l’inconcepibile bontà di Dio e la Sua Misericordia. Tutto ad un tratto udii nell’anima queste parole: «Sono e sarò tale per te quale dici nel lodarMi. Sperimenterai la Mia bontà fin da questa vita e in quella futura la godrai in tutta la sua pienezza». O Cristo, la mia delizia più grande sta nel vedere che sei amato, che risuona il tuo onore e la tua gloria e specialmente il culto della Tua Misericordia. O Cristo, fino all’ultimo istante della vita non cesserò di glorificare la Tua bontà e Misericordia. Con ogni goccia del mio sangue, con ogni battito del mio cuore esalterò la Tua Misericordia. Desidero trasformarmi tutta in un inno di adorazione per Te. Quando mi troverò già sul letto di morte, l’ultimo battito del mio cuore sia un inno di amore e di glorificazione della Tua insondabile Misericordia.
+ Oggi il Signore mi ha detto: «Prima della discesa dello Spirito Santo farai tre giorni di esercizi spirituali. Ti guiderò Io stesso. Non ti atterrai a nessuna regola in vigore negli esercizi spirituali, né userai libri di meditazione. Devi concentrarti sulle Mie parole. Per lettura spirituale leggerai un capitolo del Vangelo di San Giovanni». [A questo punto del manoscritto c’è mezza pagina in bianco].
26.05.1938
Oggi ho fatto compagnia a Gesù mentre ascendeva in cielo.Era poco dopo mezzogiorno e mi prese una grandissima nostalgia di Dio. Cosa strana, più sentivo la presenza di Dio, tanto più ardente era il desiderio di Lui. All’improvviso mi vidi in mezzo ad una grande schiera di discepoli e di Apostoli. C’era anche la Madonna. Gesù stava dicendo che andassero in tutto il mondo «insegnando nel Mio nome». Poi stese le braccia, li benedisse e scomparve in una nuvola. Vidi la nostalgia della SS.ma Vergine. La Sua anima provò nostalgia di Gesù con tutta la forza del Suo amore, ma era talmente serena ed abbandonata in Dio, che nel Suo Cuore non c’era nemmeno un palpito che non fosse concorde con la volontà di Dio. Quando rimasi a tu per tu con la Santissima Vergine, Ella mi istruì sulla vita interiore. Mi disse: «La vera grandezza dell’anima consiste nell’amare Dio e nell’umiliarsi alla Sua presenza, nel dimenticare totalmente se stessi e nel considerarsi un nulla, perché il Signore è grande, ma si compiace soltanto degli umili, mentre ai superbi resiste sempre». Allorché mi venne a far visita di nuovo una certa persona, che ho già menzionato altrove, appena mi accorsi che cominciava a sguazzare nelle menzogne, le feci conoscere che sapevo che mentiva. Se ne vergognò enormemente e tacque. Allora le parlai del severo giudizio di Dio. E conobbi anche che attirava anime innocenti su strade pericolose. Le scoprii tutto ciò che teneva nascosto nel cuore. Siccome dovevo farmi forza per parlare con lei, per dimostrare a Gesù che amavo i nemici, le diedi la mia merenda. Se ne andò con la luce nell’anima, ma i fatti erano ancora lontani…
Ci sono dei momenti nei quali Gesù soddisfa ogni mio più piccolo desiderio. Un giorno avevo detto che avrei desiderato vedere le spighe del grano, che dal nostro sanatorio non si vedono. Aveva sentito uno dei pazienti; il giorno dopo era uscito dal sanatorio ed era andato in un campo e mi aveva portato alcune bellissime spighe. La mia cameretta è sempre abbellita da fiori freschi, tuttavia il mio spirito non trova soddisfazione in nulla, sente sempre più forte la nostalgia di Dio… Oggi ho pregato con fervore il Signore Gesù per la nostra casa, perché si degni di togliere quella piccola croce, con la quale ha visitato il convento. Il Signore mi ha risposto: «Le tue preghiere sono state accolte per altre intenzioni e quella piccola croce non posso toglierla finché non ne comprenderanno il significato». Io però non cessai di pregare. Una forte tentazione. Dopo che il Signore mi aveva fatto conoscere quanto Gli era caro un cuore puro, con ciò mi era stata data una conoscenza più profonda della mia miseria. E quando cominciai a prepararmi alla santa confessione, mi assalirono forti tentazioni contro i confessori. Io non vedevo satana, ma sentivo la sua tremenda malvagità. «Ma si, il confessore è un uomo come gli altri». «Non è un uomo come gli altri, perché ha la potenza di Dio». «Si, accusarsi dei peccati non è difficile, ma svelare i più nascosti segreti del cuore, rendere conto dell’azione della grazia di Dio, parlare di ogni richiesta di Dio, di tutto ciò che avviene fra me e Dio, dirlo ad un uomo, questo è al di sopra delle forze». E sentivo che lottavo contro delle forze potenti ed esclamai: «O Signore, Tu ed il sacerdote siete tutt’uno, mi accosto alla confessione come se mi accostassi a Te e non ad un uomo». Quando mi avvicinai alla grata, per prima cosa esposi le mie difficoltà. Il sacerdote disse che non avrei potuto far meglio, mettendo in chiaro subito quelle gravi tentazioni. E dopo la confessione si dileguarono tutte chissà dove; ora la mia anima è in pace. Una volta durante la ricreazione una delle suore direttrici spinse a dire che le suore converse non avevano sentimenti, quindi potevano essere trattate con durezza. Mi rattristai per questo, perché le suore direttrici conoscevano così poco le suore converse e giudicavano solo dalle apparenze.
Oggi ho parlato col Signore, il quale mi ha detto: “Ci sono delle anime per le quali non posso far nulla; sono le anime che spiano continuamente le altre e non sanno quello che avviene nel loro proprio intimo. Parlano in continuazione delle altre, anche durante il silenzio rigoroso, che è destinato a parlare con Me. Povere anime, che non sentono le Mie parole, restano vuote nel loro intimo, non Mi cercano all’interno del proprio cuore, ma nei pettegolezzi, dove Io non ci sono mai. Sentono il loro vuoto, ma non riconoscono la propria colpa e le anime nelle quali Io regno totalmente costituiscono per loro un continuo rimorso di coscienza. Esse invece di correggersi, hanno il cuore che si gonfia d’invidia, ma se non si ravvedono, affondano di più. Il loro cuore fino ad allora invidioso, comincia a coltivare l’odio. E sono già vicine al precipizio. Invidiano i Miei doni alle altre anime, ma esse stesse non sanno e non vogliono accettarli”. Trattenermi ai Tuoi piedi, o Dio nascosto, e delizia e paradiso per la mia anima. Lì Ti riveli a me, o Infinito, E mi dici dolcemente: “Dammi il tuo cuore”. A parlarTi in silenzio a tu per tu, E come vivere momenti di paradiso E dire a Dio: Ti do il mio cuore, Signore, Te lo do, Tu, grande ed infinito, lo accogli amorevolmente. L’amore e la dolcezza, ecco la vita della mia anima, Con la Tua continua presenza in essa, vivo sulla terra in un’estasi perenne E come un Serafino vado ripetendo: e Osanna. O Dio nascosto, col corpo, l’anima e la divinità Sotto le tenui apparenze del Pane, Tu sei la mia vita; da Te mi provengono grazie in quantità. Tu superi per me le delizie del cielo. Quando Ti unisci a me nella Comunione, o Dio, Sento la mia inconcepibile grandezza, Che mi viene da Te, o Signore; lo riconosco umilmente E, nonostante la mia miseria, col Tuo aiuto posso diventar santa.
+ Durante la santa Messa ho conosciuto che un certo sacerdote non opera molto sulle anime, perché pensa a se stesso e perciò è solo. La grazia di Dio fugge. Egli si basa su futili fattori esteriori che agli occhi di Dio non hanno alcuna importanza. E poi così superbo, preleva dal vuoto e versa nel vuoto, affaticandosi inutilmente. Ci sono dei momenti nei quali Gesù mi dà una particolare comprensione interiore ed allora tutto ciò che esiste sulla terra è al mio servizio: gli amici ed i nemici, il successo e le avversità; tutto, sia che voglia sia che non voglia, mi deve servire. Io non penso affatto a questo, procuro di essere fedele a Dio e di amarLo fino a dimenticare completamente me stessa. E Lui stesso si preoccupa di me e combatte contro i miei nemici. Dopo la santa Comunione, entrato Gesù nel mio cuore, Gli dissi: « Amore mio, regna nel più intimo del mio cuore, là dove hanno inizio i miei più segreti pensieri, in quel profondissimo santuario, al quale solo Tu, Signore, puoi accedere e dove il pensiero umano non è in grado di giungere. Dimora lì soltanto Tu e provenga da Te tutto quello che compio all’esterno. Desidero ardentemente e faccio il possibile con tutte le forze della mia anima affinché Tu, o Signore, Ti senta come a casa Tua in quel santuario. Una volta udii queste parole: «Se tu non Mi legassi le mani, manderei molti castighi sulla terra. Figlia Mia, il tuo sguardo disarma la Mia ira. Anche se le tue labbra tacciono, gridi a Me così potentemente che tutto il cielo ne è scosso. Non posso sfuggire alla tua supplica, poiché tu non M’insegui lontano, ma nel tuo proprio cuore».
Una notte venne da me l’anima di una certa signorina e mi fece sentire la sua presenza, facendomi sapere che aveva bisogno delle mie preghiere. Pregai per un po’, ma il suo spirito non si allontanò da me. Ed allora dissi dentro di me: «Se sei uno spirito buono, lasciami in pace, e le indulgenze di domani saranno per te». Ed in quel momento quello spirito abbandonò la mia stanza. Conobbi che era in purgatorio. Oggi più che qualsiasi altra volta ho sperimentato sul mio corpo la Passione del Signore. Ho sentito che era per un peccatore agonizzante. Oggi il Signore mi ha istruito nuovamente sul modo di accostarmi al Sacramento della penitenza: «Figlia Mia, come ti prepari alla Mia presenza, così ti confessi davanti a Me, Mi copro semplicemente dietro il sacerdote. Non analizzare mai quale è quel sacerdote dietro cui Mi nascondo e svelati nella confessione come fai davanti a Me e io colmerò la tua anima della Mia luce». Cristo e Signore, mi conduci su tali precipizi che, quando li osservo, sono presa dallo spavento, ma nello stesso momento mi riempio di pace stringendomi al Tuo Cuore. Accanto al Tuo Cuore non ho paura di nulla. Nei momenti di pericolo mi comporto come un bimbo portato in braccio dalla madre. Quando vede qualcosa che lo minaccia, stringe più forte il collo materno e si sente sicuro.
+ Talvolta vedo le insidie che mi vengono tese da anime che non dovrebbero fare queste cose. Non mi difendo, ma confido maggiormente in Dio, che vede il mio intimo e m’accorgo che quelle anime s’impigliano esse stesse in quelle insidie. O Dio, quanto sei giusto e buono!
+ «Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo peccato. Non posso amare un’anima macchiata dal peccato, ma quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia Misericordia l’abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e dò loro quello che desiderano». O mio Gesù, Tu sei l’unico che conosce i miei sforzi; pare che vada meglio, ma questo meglio è relativo, mi permette di andare sulla veranda invece di star distesa sul letto. Vedo e mi rendo esattamente conto di quello che avviene in me. Nonostante le premure dei Superiori e le cure dei medici, la mia salute svanisce e fugge, ma mi rallegro enormemente per la Tua chiamata, o mio Dio, o Amore mio, poiché so che dal momento della mia morte comincerà la mia missione. Oh, quanto desidero essere sciolta da questo corpo! O mio Gesù, Tu sai che in tutti i miei desideri voglio sempre vedere realizzata la Tua volontà. Da parte mia non vorrei né morire un minuto prima e neppure vivere un minuto di più, né che mi siano diminuite le sofferenze né che mi siano aumentate, ma desidero unicamente conformarmi alla Tua santa volontà. Sebbene nel mio cuore ardano grandi entusiasmi e grandi desideri, tuttavia non sono mai al di sopra della Tua volontà. Ricorro alla Tua Misericordia, o Dio benigno, a Te che sei il solo buono. Benché la mia miseria sia grande e le mie colpe numerose, confido nella Tua Misericordia perché sei il Dio della Misericordia e da secoli non si è mai udito, né la terra né il cielo ricordano che un’anima, fiduciosa nella Tua Misericordia, sia rimasta delusa. O Dio di pietà, Tu solo puoi perdonarmi e non mi respingerai mai quando ricorrerò pentita al Tuo Cuore misericordioso, dal quale nessuno ha mai ricevuto un rifiuto, fosse pure stato il più grande peccatore.
Oggi sono stata svegliata da un gran temporale.Infuriava un vento impetuoso ed una pioggia tale che sembrava si fossero squarciate le nuvole. Cadevano fulmini ogni momento. Mi sono messa a pregare perché il temporale non facesse alcun danno. Ad un tratto ho udito queste parole: “Recita la coroncina che ti ho insegnato e il temporale cesserà”. Ho cominciato subito a recitare la coroncina e non l’avevo ancora finita che il temporale è cessato improvvisamente ed ho udito queste parole: «Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà». Una volta che pregavo per la Polonia, udii queste parole: «Amo la Polonia in modo particolare e, se ubbidirà al Mio volere, l’innalzerò in potenza e santità. Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta».
+ Ti saluto, o Amore nascosto, vita della mia anima. Ti saluto, Gesù, sotto le tenui apparenze del pane. Ti saluto, mia dolcissima Misericordia che ti riversi su tutte le anime. Ti saluto, bontà infinita, che spandi all’intorno torrenti di grazie. Ti saluto, splendore velato, luce delle anime. Ti saluto, sorgente inesauribile di Misericordia, fonte purissima dalla quale sgorga per noi la vita e la santità. Ti saluto, delizia dei cuori puri. Ti saluto, unica speranza delle anime peccatrici. O mio Gesù, Tu sai che ci sono dei momenti nei quali non ho né pensieri elevati né estro di spirito. Sopporto pazientemente me stessa e riconosco che questa sono proprio io, poiché tutto ciò che è bello in me è grazia di Dio. Allora mi umilio profondamente ed invoco il Tuo aiuto e la grazia della Tua presenza non tarda a giungere in un cuore umile. O vergine, o fiore stupendo, Non resterai più a lungo in questo mondo. Quanto è bella la tua leggiadria O Mia casta sposa! Nessuna cifra può indicare Quanto è prezioso il tuo fiore verginale. Il tuo splendore da nulla offuscato. È coraggioso, forte, invincibile. Perfino lo splendore del sole pomeridiano Pare spento ed opaco di fronte ad un cuore verginale. Non vedo nulla più grande della verginità, È un fiore estratto dal Cuore di Dio. O vergine mite, rosa profumata, Benché molte siano le croci qui in terra, occhio non vide né entrò in mente di uomo Quello che attende una vergine in cielo. O vergine, o giglio bianco come la neve, Tu vivi totalmente e solo per Gesù, e nel puro calice del tuo cuore c’è una confortevole dimora per Dio stesso. O vergine, nessuno riesce a cantare il tuo inno, nel tuo canto c’è nascosto l’amore di Dio, gli stessi angeli non comprendono ciò che le vergini cantano a Dio. O vergine, il tuo fiore di paradiso mette in ombra tutti gli splendori del mondo, e benché il mondo non possa comprenderti, china umilmente la fronte davanti a te. Benché la strada di una vergine sia cosparsa di spine, e la sua vita irta di croci di vario genere, chi è così valoroso come lei? Nulla la spezza, è invincibile. O vergine, angelo in terra, la tua grandezza è nota in tutta la Chiesa. Tu fai la guardia davanti al tabernacolo, e come un Serafino ti trasformi tutta in amore. Una volta sulla veranda conobbi che una persona era afflitta da gravi tentazioni in merito alla santa confessione, come se non fosse segreta. Sebbene mi fosse noto lo stato di quell’anima, tuttavia io non cominciai a parlare. Quando rimanemmo a tu per tu, essa si confidò con me raccontandomi ogni cosa. Dopo pochi momenti di conversazione mi disse: «Ormai sono tranquilla, molta luce è stata data alla mia anima». Oggi Gesù mi ha fatto sapere che dovevo parlar poco con una certa religiosa. Una speciale grazia del Signore mi ha sostenuta durante quel colloquio che, in caso contrario, non sarebbe stato a lode di Dio. Il Signore mi ha detto: «Entra spesso in purgatorio, poiché là hanno bisogno di te». O mio Gesù, comprendo il significato di queste parole che mi rivolgi, ma permettimi prima di entrare nel tesoro della Tua Misericordia. «Figlia Mia, scrivi che per un’anima pentita sono la Misericordia stessa. La più grande miseria di un’anima non accende la Mia ira, ma il Mio Cuore nei suoi confronti prova una grande Misericordia». O mio Gesù, dammi la forza di sopportare le sofferenze, in modo che non mi rifiuti di bere il calice dell’amarezza. Aiutami Tu stesso, affinché il mio sacrificio Ti sia gradito; non lo contamini l’amor proprio, anche se si prolunga negli anni. La purezza d’intenzione Te lo renda ben accetto, sempre nuovo e vitale. Una lotta perenne, uno sforzo incessante, questa è la mia vita, per adempiere la Tua santa volontà, ma tutto ciò che è in me, sia la miseria che la forza, tutto Ti lodi, o Signore.
L’infinita bontà di Dio nella creazione degli angeli
O Dio, Tu sei la felicità in Te stesso e per tale felicità non hai bisogno di alcuna creatura, poiché sei in Te stesso la pienezza dell’amore. Tuttavia per la Tua insondabile misericordia chiami all’esistenza delle creature e le fai partecipare alla Tua eterna felicità ed alla Tua vita interiore divina che Tu vivi nell’eternità quale unico Dio in tre Persone. Nella Tua insondabile Misericordia hai creato gli spiriti angelici e li hai ammessi ai Tuo amore, alla Tua familiarità divina. Li hai resi capaci di amare eternamente. Sebbene li abbia così generosamente forniti di bellezza e di amore, tuttavia nulla è venuto a mancare alla Tua pienezza, o Dio, né d’altronde la loro bellezza ed il loro amore hanno completato Te, poiché Tu in Te stesso sei tutto. E se hai permesso loro di prendere parte alla Tua felicità, di esistere e di amarTi, ciò è dovuto unicamente all’abisso della Tua Misericordia. Per la Tua bontà insondabile essi Ti glorificano senza fine, prostrandosi ai piedi della Tua Maestà e cantando il loro eterno inno: «Santo, Santo, Santo… ». Sii adorato, unico e misericordioso Dio nella SS. Trinità, insondabile, incommensurabile, inconcepibile. Pur immergendosi in Te, la loro mente non può comprenderTi, perciò ripetono senza fine il loro eterno: «Santo!». Sii glorificato, nostro misericordioso Creatore e Signore, Onnipotente, ricco di pietà, inconcepibile. Il compito della nostra esistenza è quello di amarTi, cantando il nostro eterno inno: «Santo!». Sii benedetto, o Dio misericordioso, Amore eterno, Tu sei al di sopra dei cieli, dell’azzurro firmamento. La pura schiera degli spiriti Ti loda così, col suo eterno inno: «Tre volte Santo… OsservandoTi direttamente in volto, o Dio, vedo che prima di loro avresti potuto chiamare in vita altre creature. Perciò, prostrandomi davanti a Te con grande umiltà, comprendo bene che questa grazia proviene unicamente dalla Tua Misericordia. Uno degli spiriti più belli non volle riconoscere la Tua Misericordia. Accecato dalla sua superbia, trascinò con sé altri. E da angelo splendente divenne demonio. Ma in un attimo dall’alto dei cieli fu sprofondato nell’inferno. Ma qui si manifestò la Tua Misericordia e le Tue viscere furono scosse da una grande pietà e promettesti Tu stesso di provvedere alla nostra salvezza. Lo dobbiamo all’abisso inconcepibile della Tua Misericordia se non ci hai punito come meritavamo. Sia adorata la Tua Misericordia, o Signore! Per tutti i secoli continueremo ad esaltarla. Anche gli angeli sono rimasti stupiti per la grande Misericordia che hai mostrato per gli uomini… Sii adorato, o nostro Dio misericordioso, nostro onnipotente Creatore e Signore, Ti rendiamo onore nella più profonda umiltà, immergendoci nell’oceano della Tua Divinità. Allora gli angeli fedeli esclamarono: «Sia gloria alla Misericordia di Dio!». E superarono felicemente la prova del fuoco. Gloria a Gesù, al Cristo umiliato, gloria alla Madre Sua, la Vergine umile e pura. Dopo quella battaglia quei puri spiriti s’immersero nell’oceano della Divinità, meditando, adorando l’abisso della Sua Misericordia. Affondano nella Sua bellezza e nel Suo immenso splendore, conoscendo la Trinità delle Persone, ma l’Unità della Divinità.
+ L’infinita bontà di Dio nella creazione degli uomini
O Dio, Tu nella Tua Misericordia Ti sei degnato di chiamare dal nulla all’esistenza il genere umano e lo hai generosamente dotato della natura e della grazia. Ma questo per la Tua bontà non è stato sufficiente. Tu, Signore, nella Tua Misericordia ci dai la vita eterna, ci ammetti alla Tua eterna felicità e ci fai partecipare alla Tua vita intima e lo fai unicamente per la Tua Misericordia. Tu ci concedi la Tua grazia unicamente perché sei buono e pieno d’amore. Non eravamo affatto necessari per la Tua felicità, ma Tu, Signore, vuoi dividere la Tua felicità con noi. Ma l’uomo non seppe resistere alla prova. Avresti potuto punirlo come gli angeli respingendolo da Te per l’eternità. Ma l’uomo non perseverò nell’ora della prova, su istigazione del maligno, Ti divenne infedele, perse la grazia e i doni e gli rimasero soltanto miseria, lacrime, sofferenze, dolore, amarezza fino alla tomba. Ma Tu, o Dio misericordioso, non permettesti che l’umanità perisse. E promettesti un Redentore, non ci lasciasti nella disperazione, nonostante le nostre gravi malvagità. Ed inviasti i Tuoi profeti ad Israele. Però l’umanità grida a Te giorno e notte, dall’abisso della miseria, dei peccati e di ogni dolore. Ascolta i lamenti e le lacrime, Tu che regni nei cieli, o Dio di grande Misericordia, o Dio di pietà. L’uomo peccò, ma non era in grado di ottenere il perdono. Perché un abisso infinito si era aperto fra Dio e l’uomo. E gridava con la voce della sua miseria: abbi pietà di noi. Ma Jahvé taceva… e passava un secolo dopo l’altro. Aumenta la nostalgia di tutta l’umanità per Colui che le era stato promesso. «Vieni, Agnello di Dio, e cancella le nostre colpe. Vieni come un raggio luminoso e rischiara le nostre tenebre». E l’umanità grida senza posa a Te, Signore dei Signori. Alla Tua insondabile Misericordia, alla Tua pietà, o grande Jahvé lasciaTi placare, rammenta la Tua bontà e perdona i nostri peccati.
+ L’infinita bontà di Dio nell’inviarci il Suo Figlio unigenito
O Dio, Tu non hai sterminato l’uomo dopo la caduta, ma nella Tua Misericordia gli hai perdonato ed hai perdonato veramente da Dio, cioè non solo gli hai rimesso la colpa ma l’hai colmato di ogni grazia. La Misericordia Ti ha spinto fino al punto che Tu stesso Ti sei degnato di scendere tra noi per sollevarci dalla nostra miseria. Dio scende sulla terra, il Signore dei Signori si umilia, Egli l’Immortale. Ma dove scendi, Signore? Forse nel tempio di Salomone? Vuoi forse che Ti venga costruita una nuova dimora dove hai intenzione di scendere? O Signore, che dimora Ti prepareremo, dal momento che tutta la terra è il Tuo sgabello? Tu stesso Ti sei preparato una dimora: una Santa Vergine. Le Sue viscere immacolate sono la Tua abitazione ed avviene l’inconcepibile miracolo della Tua Misericordia, o Signore. Il Verbo si fa Carne, Dio abita fra di noi, il Verbo di Dio, la Misericordia Incarnata. Con la Tua umiliazione ci hai innalzato alla Tua Divinità. E l’eccesso del Tuo amore, è l’abisso della Tua Misericordia. Stupiscono i cieli per questo eccesso del Tuo amore. Ora nessuno ha più paura di avvicinarsi a Te. Sei il Dio della Misericordia, hai pietà per la miseria, sei il nostro Dio e noi il Tuo popolo. Sei nostro Padre e noi per Tua grazia siamo Tuoi figli. Sia glorificata la Tua Misericordia, poiché Ti sei degnato di scendere tra noi. Sii adorato, o Dio misericordioso, Per esserTi degnato di scendere dal cielo su questa terra. Ti adoriamo in grande umiltà, Per aver innalzato tutto il genere umano. Insondabile nella Tua Misericordia, inconcepibile! Per amore verso di noi prendi per Te il corpo Da una Vergine Immacolata, mai sfiorata dal peccato, Perché così avevi stabilito dall’eternità. La Vergine Santa, quel niveo giglio, Per prima adora l’onnipotenza della Tua Misericordia. Il Suo Cuore puro si apre con amore alla venuta del Verbo, crede alle parole del messaggero divino e si rafforza nella fiducia. Si stupì il cielo che Dio si fosse fatto uomo, che ci fosse in terra un cuore degno di Dio. Perché mai, Signore, non Ti unisci a un Serafino, ma ad un peccatore? Questo è un mistero della Tua Misericordia, nonostante il puro grembo della Vergine. O mistero della divina Misericordia, o Dio di pietà, che Ti sei degnato abbandonare il trono celeste per abbassarTi alla nostra miseria, alla umana debolezza. Perché non gli angeli, ma gli uomini hanno bisogno di Misericordia. Per esprimere degnamente la Misericordia del Signore, uniamoci alla Tua Madre Immacolata. Così allora il nostro inno Ti sarà più gradito, dato che Essa è stata scelta fra gli angeli e gli uomini. Attraverso Lei, come attraverso un puro cristallo è giunta a noi la Tua Misericordia. Per Suo merito l’uomo divenne gradito a Dio. Per Suo merito scendono su di noi torrenti di grazie di ogni genere.
+ L’infinita bontà di Dio nella redenzione dell’uomo
Dio, con una sola parola avresti potuto salvare migliaia di mondi. Un solo sospiro di Gesù avrebbe soddisfatto la Tua giustizia. Ma Tu, o Gesù, hai affrontato per noi una Passione tanto tremenda, unicamente per amore. La giustizia del Padre Tuo sarebbe stata appagata da un Tuo unico sospiro e tutto il Tuo annientamento è opera esclusivamente della Tua Misericordia e di un inconcepibile amore. Tu, o Signore, mentre partivi da questa terra, hai voluto restare con noi ed hai lasciato Te stesso nel sacramento dell’altare e ci hai spalancato la Tua Misericordia. Non c’è miseria che Ti possa esaurire. Hai chiamato tutti a questa sorgente d’amore, a questa fonte della divina pietà. È lì la sede della Tua Misericordia, lì la medicina per le nostre infermità. Verso Te, viva sorgente di Misericordia, tendono tutte le anime: alcune come cervi assetati del Tuo amore, altre per lavare le ferite dei loro peccati, altre ancora per attingere forza per affrontare i disagi della vita. Quando spirasti sulla croce nello stesso istante ci hai donato la vita eterna. Permettendo che squarciassero il Tuo sacratissimo fianco, ci hai aperto la sorgente inesauribile della Tua Misericordia, ci hai dato quello che avevi di più prezioso, cioè il Sangue e l’Acqua del Tuo Cuore. Ecco l’onnipotenza della Tua Misericordia, dalla quale giunge a noi ogni grazia. Sii adorato, o Dio, nell’opera della Tua Misericordia. Sii benedetto da tutti i cuori fedeli sui quali si posa il Tuo sguardo e nei quali c’è la Tua vita immortale. O mio Gesù, Misericordia! La Tua santa vita sulla terra è stata dolorosa. E terminasti la Tua opera con un supplizio atroce, sospeso e disteso sull’albero della croce. E tutto questo per amore delle nostre anime. Per un amore inconcepibile Ti lasciasti squarciare il Sacr.mo fianco e sgorgarono dal Tuo Cuore torrenti di Sangue ed Acqua. Li c’è la viva sorgente della Tua Misericordia. Lì le anime trovano conforto e refrigerio. Nel SS.mo Sacramento ci lasciasti la Tua Misericordia. Il Tuo amore ha provveduto in modo che, affrontando la vita, le sofferenze e le fatiche, non dubitassimo mai della Tua bontà e misericordia. Se sulla mia [sic!] anima gravassero anche tutte le miserie del mondo, non dobbiamo dubitare nemmeno un istante, ma confidare nella potenza della Misericordia, poiché Dio accoglie sempre benevolmente un’anima pentita. O ineffabile Misericordia del Signore, fonte di pietà e di ogni dolcezza! Sii fiduciosa, sii fiduciosa, o anima, anche se sei macchiata dalla colpa. Poiché se ti avvicini a Dio, non proverai amarezza. Poiché Egli è la viva fiamma di un grande amore, Quando ci avviciniamo sinceramente a Lui, scompaiono le nostre miserie, i peccati e le malvagità. Egli pareggia i nostri debiti, se ci affidiamo a Lui.
+ L’infinita bontà di Dio nel dotare di bellezze il mondo intero, per rendere piacevole all’uomo il suo soggiorno sulla terra
O Dio, con quanta magnanimità è distribuita la Tua Misericordia e tutto questo l’hai fatto per l’uomo. Oh, quanto devi amare quest’uomo, dal momento che il Tuo amore è così intraprendente! O mio Creatore e Signore, vedo Ovunque l’impronta della Tua mano ed il sigillo della Tua Misericordia, che circonda tutto ciò che è creato. O mio Creatore pietosissimo, desidero adorarti per conto di tutte le creature animate ed inanimate ed invito l’universo intero ad adorare la Tua Misericordia. Oh, quanto è grande la Tua bontà, o Dio! Sii adorato, nostro Creatore e Signore! O universo intero, adora il Signore in umiltà. Ringrazia il tuo Creatore con tutte le tue forze Ed esalta la Sua inconcepibile Misericordia. Va’, o terra tutta col tuo verde. Va’, o mare insondabile! La vostra riconoscenza si trasformi in un inno delizioso, che faccia conoscere quanto è grande la Misericordia di Dio. Va’, o sole bello e sfolgorante. Andate prima di lui luminose aurore, unitevi in un solo inno; le vostre limpide voci cantino in coro la grande Misericordia di Dio. Andate, monti e colline, boschi fruscianti e folti cespugli. Andate, fiori stupendi nelle ore mattutine; il vostro profumo esclusivo esalti, adori la Misericordia di Dio. Andate, meraviglie tutte della terra, per le quali l’uomo non finisce mai di stupirsi. Andate concordemente ad adorare Iddio, esaltando la Sua inconcepibile Misericordia. Va’, o bellezza indelebile di tutta la terra, ad adorare il Tuo Creatore in grande umiltà, poiché tutto è racchiuso nella Sua Misericordia, tutto proclama con voce potente quanto è grande la Misericordia di Dio. Ma al di sopra di tutte queste bellezze, l’adorazione più gradita a Dio è un’anima innocente, piena di fiducia, che si unisce strettamente a Lui tramite la grazia.
+ O Gesù nascosto nel SS.mo Sacramento dell’altare, amore mio e mia unica Misericordia, Ti raccomando tutte le necessità della mia anima e del mio corpo. Tu puoi aiutarmi, poiché sei la Misericordia stessa, in Te sta tutta la mia speranza. [Qui nel manoscritto c’è un intera pagina in bianco].
+ G.M.G. Cracovia – Pradnik, 2.06.1938. Esercizi spirituali di tre giorni.
Sotto la guida di Gesù Maestro. Egli stesso mi ha ordinato di fare questi esercizi, ed Egli stesso ha stabilito i giorni nei quali farli, cioè tre giorni prima della discesa dello Spirito Santo ed Egli stesso li ha diretti. Tuttavia chiesi il permesso al confessore per poter fare questi esercizi e l’ottenni. Lo chiesi anche alla Madre Superiora,ed anche da lei ebbi il permesso. Infatti avevo deciso che, se non avessi avuto il permesso dei superiori, gli esercizi non li avrei fatti. Iniziai una novena allo Spirito Santo e rimasi in attesa della risposta della Superiora. Gli esercizi si dovrebbero iniziare oggi, ma io non conosco affatto quale sia l’opinione della Superiora. La sera quando andai alla funzione, durante le litanie, vidi Gesù: «Figlia Mia, cominciamo gli esercizi». Risposi: «Gesù, mio carissimo Maestro, Ti domando tanto scusa, ma non li farò, poiché non so se la M. Superiora me lo permetta o meno». «Sta’ tranquilla, figlia Mia, la Superiora te l’ha permesso, lo saprai domattina, ma noi cominceremo gli esercizi questa sera…». Ed in realtà la Madre Superiora aveva telefonato la sera alla suora che mi assiste durante la malattia, perché mi dicesse che mi dava il permesso di fare gli esercizi spirituali, ma la suora si era dimenticata di dirmelo. Me lo disse soltanto la mattina del giorno dopo scusandosi molto con me per non avermelo detto il giorno prima. Le risposi: «Stia tranquilla, ho già iniziato gli esercizi secondo il desiderio della Superiora».
+ Primo giorno. La sera Gesù mi diede il tema della meditazione. In un primo momento il mio cuore fu preso da timore e da gioia. Allora mi strinsi al Suo Cuore ed il timore scomparve e restò la gioia. Mi sentii totalmente figlia di Dio ed il Signore mi disse: «Non aver paura di nulla, ciò che agli altri è vietato, a te è concesso. Tu ti nutri ogni giorno, come del pane quotidiano, di grazie che alle altre anime non è concesso vedere e neppure da lontano». «Figlia Mia, considera chi è Colui al quale il tuo cuore è strettamente unito per mezzo dei voti… Prima che creassi il mondo ti ho amato di quell’amore che oggi il tuo cuore sperimenta e per tutti i secoli il Mio amore non cambierà mai». Applicazione. Al solo pensiero di Colui che era lo Sposo del mio cuore, la mia anima si è immersa in un raccoglimento più profondo e un ora mi è passata come fosse un minuto. In tale raccoglimento ho conosciuto gli attributi di Dio. Infiammata così interiormente d’amore, sono andata in giardino per un po’ di refrigerio, ma appena ho rivolto lo sguardo verso il cielo, una nuova fiamma d’amore mi ha inondato il cuore. Ad un tratto ho udito queste parole: «Figlia Mia, hai esaurito il tema che ti è stato proposto? In tal caso ti darò un nuovo argomento». Ho risposto: «O Maestà infinita, non mi basterà l’eternità per conoscerTi… Tuttavia il mio amore verso di Te è cresciuto moltissimo. In segno di gratitudine depongo il mio cuore ai Tuoi piedi come un bocciolo di rosa; il suo profumo inebri il Tuo Cuore divino ora e nell’eternità… Che paradiso per un’anima, quando sente di essere tanto amata da Dio!… «Oggi leggerai il quindicesimo capitolo del Vangelo di S. Giovanni. Desidero che lo legga molto adagio».
Seconda meditazione. «Figlia Mia, medita sulla vita divina che è contenuta nella Chiesa per la salvezza e la santificazione della tua anima. Esamina quali frutti ricavi da questi tesori di grazie, da questi sforzi del Mio amore». Applicazione. O pietosissimo Gesù, non sempre ho saputo trarre profitto da questi doni inestimabili, poiché non ho badato al dono in sé, ma ho dato troppa importanza al recipiente col quale mi porgevi i Tuoi doni. Mio dolcissimo Maestro, d’ora in poi sarà diversamente, utilizzerò la Tua grazia per quanto ne sarà capace la mia anima. Una fede viva mi sosterrà; sotto qualunque aspetto mi invierai la Tua grazia, l’accetterò direttamente da Te, non badando al recipiente col quale me la invii. Se non sarò sempre in grado di accoglierla con gioia, lo farò sempre sottomettendomi alla Tua santa volontà.
+ Conferenza sulla lotta spirituale
«Figlia Mia, voglio istruirti sulla lotta spirituale. Non confidare mai in te stessa, ma affidati completamente alla Mia volontà. Nell’abbandono, nelle tenebre e nei dubbi di ogni genere ricorri a Me ed al tuo direttore spirituale, che ti risponderà sempre a Mio nome. Non metterti a discutere con nessuna tentazione, chiuditi subito nel Mio Cuore ed alla prima occasione rivelala al confessore. Metti l’amor proprio all’ultimo posto, in modo che non contamini le tue azioni. Sopporta te stessa con molta pazienza. Non trascurare le mortificazioni interiori. Giustifica sempre dentro di te l’opinione dei superiori e dei confessore. Allontanati dai mormoratori come dalla peste. Lascia che gli altri si comportino come vogliono, tu comportati come voglio Io da te. Osserva la regola nella maniera più fedele. Dopo aver ricevuto un dispiacere, pensa a che cosa potresti fare di buono per la persona che ti ha procurato quella sofferenza. Evita la dissipazione. Taci quando vieni rimproverata. Non domandare il parere di tutti, ma quello del tuo direttore spirituale; con lui sii sincera e semplice come una bambina. Non scoraggiarti per l’ingratitudine. Non indagare con curiosità sulle strade attraverso le quali ti conduco. Quando la noia e lo sconforto bussano al tuo cuore, fuggi da te Stessa e nasconditi nel Mio Cuore. Non aver paura della lotta; il solo coraggio spesso spaventa le tentazioni che non osano assalirci. Combatti sempre con la profonda convinzione che Io sono accanto a te. Non lasciarti guidare dal sentimento poiché esso non sempre è in tuo potere, ma tutto il merito sta nella volontà. Sii sempre sottomessa ai superiori anche nelle più piccole cose. Non t’illudo con la pace e le consolazioni; preparati a grandi battaglie. Sappi che attualmente sei sulla scena dove vieni osservata dalla terra e da tutto il cielo; lotta come un valoroso combattente, in modo che Io possa concederti il premio. Non aver troppa paura, poiché non sei sola».
Secondo giorno. «Figlia Mia, oggi medita la Mia dolorosa Passione in tutta la sua enormità; meditala come se essa fosse stata intrapresa esclusivamente per te». Applicazione. Quando cominciai ad immergermi nella Passione divina, scopri il grande valore dell’anima umana e tutta la malizia del peccato e conobbi quanto io non sappia soffrire. Per acquistare meriti per le sofferenze, unirò strettamente la mia sofferenza alla Passione di Gesù, chiedendo la grazia per le anime agonizzanti, affinché la Misericordia di Dio le abbracci in quel momento decisivo…
Seconda meditazione. «Figlia Mia, medita sulla regola e sui voti che hai fatto a Me. Tu sai quanto Io li stimo.. tutte le grazie che riservo per le anime dei religiosi, sono in relazione alla regola ed ai voti». Applicazione. O mio Gesù, qui avverto molte mancanze, ma per merito della Tua grazia non ricordo una sola infrazione consapevole e volontaria della regola e dei voti religiosi. Continua a custodirmi, o mio buon Gesù, poiché io da sola sono debole. «Oggi, figlia Mia, per lettura prenderai dal Vangelo di S. Giovanni il diciannovesimo capitolo e lo leggerai non solo con le labbra, ma col cuore…». Durante tale lettura la mia anima provò un profondo dolore. Conobbi tutta l’ingratitudine delle creature verso il loro Creatore e Signore, chiesi che Iddio mi preservasse dall’accecamento dell’intelletto.
Conferenza sul sacrificio e sulla preghiera. «Figlia Mia, voglio insegnarti a salvare le anime col sacrificio e la preghiera. Con la preghiera e la sofferenza salverai più anime di un missionario che si dedichi ad istruire e a predicare. Voglio vedere in te un sacrificio di amore vivo, poiché solo così ha potere di fronte a Me. Devi essere annientata, distrutta, vivere come morta nella tua essenza più profonda. Devi essere distrutta nel più intimo di te stessa, dove l’occhio umano non giunge mai ed allora Sarai per Me un sacrificio gradito, un olocausto pieno di dolcezza e di profumo ed il tuo potere per chi intercederai sarà grande. All’esterno il tuo sacrificio deve apparire così: nascosto, silenzioso, imbevuto d’amore, saturo di preghiera. Voglio da te, figlia Mia, che il Tuo sacrificio sia puro e pieno d’umiltà, perché possa compiacermene. Non ti lesinerò la Mia grazia, in modo che tu possa adempiere quello che esigo da te. Ora t’insegnerò in che cosa consisterà il sacrificio d’olocausto nella vita di ogni giorno, per preservarti dalle illusioni. Accetterai con amore tutte le sofferenze; non affliggerti se spesso il tuo cuore proverà ripugnanza ed avversione per questo sacrificio. Tutta la potenza di questo sacrificio è racchiusa nella volontà, perciò questi Sentimenti contrari non solo non sminuiscono ai Miei occhi tale sacrificio, ma lo rendono più grande. Sappi che il tuo corpo e la tua anima saranno spesso nel fuoco. Anche se in alcune ore non Mi sentirai, Io però ti sarò accanto. Non temere, la Mia grazia sarà con te…».
Terzo giorno. «Figlia Mia, durante questa meditazione rifletti sull’amore del prossimo. È il Mio amore che ti guida nell’amore del prossimo? Preghi per i nemici? Desideri il bene per coloro che in qualsiasi maniera ti hanno rattristata od offesa? Sappi che tutto ciò che fai di buono per qualsiasi anima lo accetto come se lo avessi fatto a Me Stesso». Applicazione. O Gesù, Amore Mio, Tu sai che solo da poco tempo mi comporto nei confronti del prossimo guidata unicamente dal Tuo amore. Solo Tu conosci gli sforzi che ho fatto in tale direzione. Adesso mi risulta più facile, ma se Tu stesso non avessi acceso nella mia anima il Tuo amore, non sarei riuscita a perseverare. Questo è il frutto dell’amore che ci dimostri nell’Eucaristia che m’infiamma ogni giorno.
Seconda meditazione. «Ora medita sul Mio amore nel Santissimo Sacramento. Lì sono tutto per te in corpo, anima e divinità, come tuo Sposo. Tu sai quello che esige l’amore, una cosa soltanto: la reciprocità…». Applicazione. O mio Gesù, Tu sai che desidero amarTi di un tale amore, quale finora nessun’anima ha avuto per Te. Desidererei che il mondo intero si tramutasse in amore verso di Te, o mio Sposo. Tu mi nutri col latte ed il miele del Tuo Cuore. Fin dai primissimi anni mi hai educata Tu stesso per te, in modo che ora Ti sapessi amare. Tu sai che Ti amo, poiché Tu solo conosci quanto è grande il sacrificio che Ti offro ogni giorno. Gesù mi disse: «Figlia Mia, hai qualche difficoltà in questi esercizi spirituali?». Risposi che non ne avevo. In questi esercizi spirituali la mia mente è come un lampo. Penetro con grande facilità tutti i misteri della fede. O mio Maestro e Guida, di fronte al raggio della Tua luce scompare ogni oscurità dalla mia mente. «Oggi come lettura spirituale prenderai il santo Vangelo scritto da Giovanni capitolo 21. Vivila più col cuore che con la mente».
+ Durante la funzione del mese di giugno il Signore mi disse: «Figlia Mia, ho posto il Mio compiacimento nel tuo cuore. Quando sono rimasto nel SS.mo Sacramento il Giovedi Santo, hai prevalso molto nella Mia mente». Dopo tali parole il mio amore tentò di esprimerGli che cosa è Lui per me, ma non riuscii a trovare le parole e scoppiai a piangere per la mia impotenza. E Gesù disse: «Per te Io sono la Misericordia stessa, perciò, ti prego, offrimi la tua miseria e questa tua impotenza: con ciò rallegrerai il Mio Cuore». Oggi nella mia anima è penetrata una fiamma talmente viva di amore di Dio che, se fosse durata più a lungo, sarei bruciata in quel fuoco, liberandomi dai lacci della vita terrena. Ho avuto l’impressione che sarebbe bastato un momentino ancora e sarei sprofondata in un oceano d’amore. Non riesco a descrivere questi strali d’amore che trafiggono la mia anima.
+ Conferenza sulla misericordia. “Sappi, figlia mia, che il Mio cuore è la Misericordia stessa. Da questo mare di Misericordia le grazie si riversano sul mondo intero. Nessun’anima che si sia avvicinata a Me, è ripartita senza essere stata consolata. Ogni miseria affonda nella Mia Misericordia e da questa sorgente scaturisce ogni grazia salvifica e santificante. Figlia Mia, desidero che il tuo cuore sia la sede della Mia Misericordia. Desidero che questa Misericordia si riversi sul mondo intero tramite il tuo cuore. Chiunque si avvicina a te, non parta senza la fiducia nella Mia Misericordia che desidero tanto nelle anime. Prega quanto puoi per gli agonizzanti; impetra loro la fiducia nella Mia Misericordia, poiché essi hanno più che mai bisogno della fiducia e ne hanno tanto poca. Sappi che la grazia della salvezza eterna di alcune anime, all’ultimo momento, è dipesa dalle tue preghiere. Tu conosci tutto l’abisso della Mia Misericordia; attingi perciò da esso per te e soprattutto per i poveri peccatori. È più facile che il cielo e la terra cadano nel nulla, piuttosto che un’anima fiduciosa non venga abbracciata dalla Mia Misericordia”. Il mio proposito è sempre lo stesso: l’unione con Cristo-Misericordia. Fine degli esercizi spirituali. Ultimo colloquio col Signore. Ti ringrazio, o Amore Eterno, per la Tua inconcepibile amabilità verso di me, dato che Tu stesso Ti occupi direttamente della mia santificazione. «Figlia Mia, tre virtù ti adornino in modo particolare: l’umiltà, la purezza d’intenzione e l’amore. Non fare nient’altro, se non quello che esigo da te ed accetta tutto ciò che ti dà la Mia mano. Procura di vivere nel raccoglimento, in modo da poter udire la Mia voce; essa è tanto sommessa che possono udirla solo le anime che vivono nel raccoglimento…». Fino a mezzanotte non sono riuscita a prendere sonno, tanto ero presa dalla rinnovazione dei voti dell’indomani. La grandezza di Dio ha assorbito tutto il mio essere.
Pentecoste. La rinnovazione dei voti.
Mi sono alzata molto prima del solito e sono andata in cappella ad immergermi nell’amore di Dio. Prima di ricevere la santa Comunione ho rinnovato a bassa voce i miei voti religiosi. Dopo la santa Comunione si è impadronito di me l’inconcepibile amore di Dio. La mia anima è stata in contatto diretto con lo Spirito Santo, che è lo stesso Signore, come il Padre ed il Figlio. Il Suo soffio ha riempito la mia anima di una tale gioia che invano mi sforzerei di descriverla, se volessi dare anche solo in parte un’idea di ciò che ha provato il mio cuore. Ovunque, per tutta la giornata, in qualunque parte fossi, con chiunque parlassi mi è stata compagna la viva presenza di Dio. La mia anima si è immersa nel ringraziamento per queste grandi grazie.
+ Oggi, quando sono andata in giardino, il Signore mi ha detto: «Torna nella tua cameretta dove starò ad aspettarti». Quando sono tornata ho visto subito Gesù che sedeva accanto al tavolino e mi aspettava. Guardandomi amorevolmente mi ha detto: «Figlia Mia, desidero che tu scriva adesso, poiché quella passeggiata non sarebbe stata conforme alla Mia volontà». Rimasi sola e mi misi subito a scrivere.
+ Quando m’immersi in preghiera e mi unii mentalmente a tutte le Messe che in quel momento si celebravano nel mondo intero, supplicai Iddio, in forza di tutte quelle sante Messe, di concedere Misericordia al mondo e specialmente ai poveri peccatori che in quel momento si trovavano in agonia. Nello stesso istante ricevetti interiormente la risposta da Dio, che mille anime avevano ottenuto la grazia in seguito alla preghiera che avevo rivolto a Dio. Noi non sappiamo quale numero di anime dobbiamo salvare con le nostre preghiere e coi nostri sacrifici, per cui è bene che preghiamo sempre per i peccatori. Oggi in un lungo colloquio il Signore mi ha detto: «Quanto desidero la salvezza delle anime! Mia carissima segretaria, scrivi che desidero riversare la Mia vita divina nelle anime umane e santificarle, purché esse vogliano accogliere la Mia grazia. I più grandi peccatori potrebbero raggiungere una grande santità, se soltanto avessero fiducia nella Mia Misericordia. Le Mie viscere sono colme di Misericordia, che è diffusa su tutto ciò che ho creato. La Mia delizia consiste nell’agire nelle anime degli uomini, riempirle con la Mia Misericordia e giustificarle. Il Mio regno in terra è la Mia vita nelle anime degli uomini. Scrivi, Mia segretaria, che direttore delle anime sono Io stesso direttamente, mentre indirettamente le guido tramite i sacerdoti e conduco ognuna alla santità attraverso una strada nota soltanto a Me». Oggi mi ha fatto visita la Madre Superiora che si è trattenuta molto brevemente. Appena ha dato un’occhiata attorno, mi ha detto che era anche troppo bello. Ed in realtà le suore cercano di rendermi piacevole il soggiorno in sanatorio, ma tutto ciò, per quanto bello, non diminuisce il mio sacrificio che soltanto Iddio vede e che finirà nel momento in cui il mio cuore cesserà di battere. Nessuna bellezza della terra e neppure del cielo può cancellare il tormento della mia anima, che è vivo in ogni momento sebbene così intimo. Finirà quando Tu stesso, Autore del mio tormento, dirai: «Basta». Nulla è in grado di ridurre il mio sacrificio.
Primo venerdì dopo il Corpus Domini
Già il venerdì dopo il Corpus Domini mi sentii così male, che pensavo che si stesse avvicinando il momento tanto desiderato. Sopravvenne una febbre alta e la notte sputai sangue in abbondanza. La mattina tuttavia andai a ricevere Gesù, ma non mi fu possibile rimanere alla santa Messa. Nel pomeriggio ci fu un improvviso abbassamento della temperatura a 35,8.Ero così debole che avevo la sensazione che tutto in me stesse morendo. Tuttavia quando m’immersi in una preghiera più profonda, venni a sapere che non era ancora il momento della liberazione, ma solo una chiamata più vicina dello Sposo. Quando m’incontrai col Signore Gli dissi: «Tu mi prendi in giro, Gesù. Mi fai vedere la porta del cielo aperta e poi mi lasci di nuovo sulla terra». Ed il Signore mi disse: «Quando in cielo vedrai le giornate che stai passando attualmente, ti rallegrerai e vorresti vederne il più possibile. Non Mi meraviglio, figlia Mia, che tu non possa comprendere questo ora, poiché il tuo cuore è colmo di sofferenza e di nostalgia di Me. Mi piace la tua vigilanza. Ti basti la Mia parola, che ormai non andrà a lungo». E la mia anima si ritrovò nuovamente in esilio. Mi unii amorevolmente alla volontà di Dio, sottomettendomi ai suoi amorevoli decreti.
+ I discorsi su cose del mondo, che ascolto qui, mi stancano talmente che mi sento sui punto di svenire. Se ne sono accorte anche le suore che mi assistono, poiché la cosa si nota all’esterno. Era il 17 giugno 1938.
+ Oggi ho visto la gloria di Dio che si propaga da questa immagine. Molte anime ricevono grazie, benché non ne parlino ad alta voce. Sebbene le sue vicissitudini siano di vario genere, Iddio ottiene gloria per suo mezzo e gli sforzi di satana e degli uomini malvagi s’infrangeranno e verranno annientati. Nonostante la rabbia di satana, la divina Misericordia trionferà sul mondo intero ed avrà il culto di tutte le anime. Sono venuta a sapere che, affinché Dio possa operare in un’anima, essa deve rinunciare ad agire di propria iniziativa; in caso contrario Dio non realizzerà in essa la Sua volontà. Mentre si avvicinava una grande tempesta, cominciai a recitare la coroncina. Ad un tratto udii la voce di un angelo: «Non posso avvicinarmi nella tempesta, poiché il bagliore che esce dalla sua bocca respinge me e la tempesta». Così si lamentava l’angelo con Dio. Allora conobbi quale grande devastazione doveva compiere per mezzo di quella tempesta, ma conobbi egualmente che quella preghiera era gradita a Dio e grande era la potenza di quella coroncina. Conobbi che una certa anima molto cara al Signore, nonostante subisca persecuzioni di vario genere, sarà insignita dal Signore di una più alta dignità, per la qual cosa il mio cuore ha provato una grande gioia. I momenti più belli per me sono quelli nei quali sono a colloquio col Signore nel mio intimo. Procuro, per quanto è in mio potere, di fare in modo che non sia solo, Egli ha sempre piacere di stare con noi…
+ O Gesù, o Dio eterno, Ti ringrazio per i Tuoi innumerevoli benefici e le Tue grazie. Ogni battito del mio cuore sia un inno di ringraziamento per Te, o Dio. Ogni goccia del mio sangue circoli per Te, o Signore. La mia anima è tutta un cantico di ringraziamento alla Tua Misericordia. Ti amo, o Dio, per Te stesso. O mio Dio, benché le sofferenze siano grandi e si prolunghino nel tempo, le accetto dalle Tue mani come un magnifico dono. Le accetto tutte, anche quelle che altre anime non hanno voluto accettare. Puoi venire da me, o Gesù, a chiedermi tutto, non Ti rifiuterò nulla. Di una cosa Ti supplico, dammi la forza di sopportarle e rendile meritorie. Ecco, hai tutto il mio essere, fa’ di me quello che Ti piace. Oggi ho visto il Sacr.mo Cuore di Gesù in cielo in un grande splendore. Dalla ferita uscivano i raggi e si diffondevano sul mondo intero. Oggi è venuto da me il Signore ed ha detto: «Figlia Mia, aiutaMi a salvare le anime. Andrai da un peccatore agonizzante e reciterai la coroncina e con ciò gli otterrai la fiducia nella Mia Misericordia, poiché è già nella disperazione». Improvvisamente mi trovai in una capanna sconosciuta, dove stava agonizzando fra dolori tremendi un uomo già avanti negli anni. Attorno al letto c’era una moltitudine di demoni e la famiglia in lacrime. Appena cominciai a pregare, gli spiriti delle tenebre si dispersero con sibili indirizzando minacce contro di me. Quell’anima si rasserenò e piena di fiducia si addormentò nel Signore. Nello stesso istante mi ritrovai nella mia stanza. Come ciò avvenga, non lo so.
+ G.M.G.
Sento che una forza sconosciuta mi difende e mi ripara dalle frecce del nemico. Mi ripara e mi difende, lo sento molto bene, sono protetta come se fossi all’ombra delle Sue ali. O mio Gesù, solo Tu sei buono. Anche se il mio cuore si sforzasse a descrivere almeno in piccola parte la Tua bontà, non ne sarei capace, ciò è al di sopra di qualsiasi nostra immaginazione. Un giorno, durante la santa Messa, il Signore mi fece conoscere più a fondo la sua Santità e Maestà e nello stesso tempo conobbi la mia miseria. Fui lieta per tale conoscenza e la mia anima s’immerse completamente nella Sua Misericordia; mi sentii immensamente felice. Il giorno dopo udii queste precise parole: “Vedi, Iddio è così santo e tu sei peccatrice. Non accostarti a Lui e confessati ogni giorno”. Ed in realtà, qualunque cosa pensassi, mi sembrava peccato. Tuttavia non tralasciai la santa Comunione e decisi di andare a confessarmi a suo tempo, non avendo un impedimento evidente. Ma quando si avvicinava il giorno della confessione preparai tutto un carico di quei peccati per accusarmene. Quando però mi accostai alla grata, Iddio mi permise di accusarmi solo di due imperfezioni, benché mi fossi sforzata di confessarmi come mi ero preparata. Quando mi allontanai dal confessionale il Signore mi disse: «Figlia Mia, tutti quei peccati di cui volevi confessarti, non sono peccati ai miei occhi, perciò ti ho impedito di manifestarli». Capii che satana, volendo turbare la mia pace, mi suggeriva pensieri esagerati. O Salvatore, quanto è grande la Tua bontà. Un giorno mentre mi preparavo alla santa Comunione e mi accorsi che non avevo nulla da poterGli offrire, caddi ai Suoi piedi invocando tutta la Sua Misericordia per la mia povera anima. La Tua grazia, che discende su di me dal Tuo Cuore misericordioso, mi fortifichi per la lotta e le sofferenze, in modo che Ti rimanga fedele. E benché io sia tutta miseria, non ho paura di Te, poiché conosco bene la Tua Misericordia. Nulla potrà allontanarmi da Te, o Dio, poiché tutto è più piccolo delle conoscenze che ho di Te, lo vedo chiaramente.
Qui termina il sesto ed ultimo quaderno delle annotazioni di suor Faustina Kowalska, religiosa professa con voti perpetui della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia
La mia preparazione alla Santa Comunione
+ G.M.G. Suor Maria Faustina del Santissimo Sacramento Congregazione delle Suore della B.V.M. della Misericordia
Cracovia, 10.01.1938
Il momento più solenne della mia vita è quello in cui ricevo la santa Comunione. Per ogni santa Comunione sento un grande desiderio e per ogni santa Comunione ringrazio la Santissima Trinità. Gli angeli, se potessero provare invidia, ci invidierebbero due cose: la prima – il fatto che possiamo ricevere la santa Comunione; la seconda – le sofferenze.
1. + Oggi mi preparo alla Tua venuta, come una promessa sposa che attende la venuta dello Sposo. il mio promesso Sposo è un gran Signore. I cieli non riescono a contenerLo. I Serafini, che stanno accanto a Lui, velano il loro volto e ripetono incessantemente: Santo, Santo, Santo. Questo gran Signore è il mio Sposo. Per Lui cantano i Cori, davanti a Lui si prostrano i Troni, di fronte al Suo splendore il sole sembra spento. E tuttavia questo gran Signore è il mio Sposo. O cuore mio, esci da questo profondo stupore nel considerare come Lo adorano gli altri, non c’è più tempo ormai, sta arrivando, è già alla tua porta. Gli vado incontro e L’invito nella dimora del mio cuore, umiliandomi profondamente davanti alla Sua Maestà. Ma il Signore mi alza dalla polvere e quale sposa m’invita a sedermi al Suo fianco ed a confidarGli tutto ciò che ho nel cuore. E io, incoraggiata dalla Sua bontà, chino il mio capo sul Suo petto e Gli parlo di tutto. Dapprima Gli parlo di ciò che non direi mai a nessuna creatura. Poi parlo delle necessità della Chiesa, delle anime dei poveri peccatori, di quanti hanno bisogno della Tua [sic!] Misericordia. Ma il tempo passa presto. Gesù, debbo uscire per compiere i doveri che mi attendono. Gesù mi dice che c’è ancora un momento per salutarci. Un profondo sguardo reciproco e per un momento apparentemente ci separiamo, mentre in realtà non ci separiamo mai. I nostri cuori sono continuamente uniti; benché all’esterno io sia presa da vari impegni, la presenza di Gesù mi mantiene senza alcuna interruzione in un profondo raccoglimento.
2. + Oggi la mia preparazione alla venuta di Gesù è breve, ma contrassegnata da un amore travolgente. La presenza di Dio è penetrata in me ed infiamma il mio amore verso di Lui. Non c’è l’uso di alcuna parola, ma solo la comprensione intima. M’immergo tutta in Dio per mezzo dell’amore. Il Signore si avvicina alla dimora del mio cuore. Ricevuta la Comunione ho quel tanto di presenza di spirito per tornare al mio inginocchiatoio. In quel medesimo istante la mia anima s’immerge completamente in Dio e non so che cosa avvenga attorno a me. Iddio mi dà una conoscenza interiore della Sua Essenza divina. Sono momenti brevi, ma penetranti. L’anima esce dalla cappella in un profondo raccoglimento e non è facile distrarla. In quelle circostanze è come se toccassi la terra con un piede solo. Durante il giorno nessun sacrificio è difficile o pesante. Ogni occasione provoca un nuovo atto d’amore.
3. + Oggi invito Gesù nel mio cuore, come l’amore personificato. Tu sei l’amore in persona. Tutto il cielo è infiammato da te e si colma d’amore. E perciò la mia anima Ti desidera, come un fiore desidera il sole. O Gesù, affrettati a venire nel mio cuore, poiché vedi che come il fiore tende verso il sole, così il mio cuore anela a Te. Apro il calice del mio cuore per ricevere il Tuo amore. Appena Gesù venne nel mio cuore, la mia anima fu attraversata da un fremito di vita e di calore. O Gesù, prendi dal cuore il mio amore e versaci il Tuo amore. Un amore ardente e luminoso, che sappia sopportare i sacrifici, che sappia dimenticare completamente se stesso. Oggi la mia giornata è stata contrassegnata dal sacrificio…
4. + Oggi mi preparo alla venuta del Re. Chi sono io e chi sei Tu, o Signore, Re della gloria e della gloria immortale? O mio cuore, lo sai chi è colui che oggi viene da te? Si, lo so, ma stranamente non riesco a comprenderlo. Oh, se si trattasse solo di un re!… Ma è il Re dei re, il Signore dei signori. Davanti a Lui trema ogni potenza ed ogni autorità. Ed è Lui che oggi viene nel mio cuore! Sento che si avvicina, esco ad incontrarLo e L’invito. Appena è entrato nella dimora del mio cuore, la mia anima è stata presa da un così profondo sentimento di ossequio che per il timore è svenuta cadendo ai Suoi piedi. Gesù le porge la mano e la fa benignamente sedere accanto a Sé. La tranquillizza: «Vedi, ho lasciato il trono del cielo per unirMi a te. Quello che vedi ora è appena un lembo e la tua anima già sviene per amore, allora come si sbalordirà il tuo cuore quando Mi vedrai in tutta la Mia gloria? Ma voglio dirti che la vita eterna deve cominciare già su questa terra per mezzo della santa Comunione. Ogni santa Comunione ti rende più idonea a trattare familiarmente con Dio per tutta l’eternità». Ed ora, o mio Re, non Ti chiedo nulla sebbene io sappia che mi puoi dare tutto. Ti chiedo soltanto una cosa: resta il Re del mio cuore per l’eternità, questo mi basta. Oggi rinnovo la fedeltà al mio Re con la sottomissione alle ispirazioni interiori.
5. + Oggi non m’impegno per nessuna preparazione particolare. Non riesco a pensare, anche se sento molto. Attendo con ansia il momento nel quale Dio verrà nel mio cuore. Mi getto fra le Sue braccia e Gli parlo della mia inettitudine e della mia miseria. Manifesto tutto il dolore del mio cuore perché non riesco ad amarLo quanto desidero. Ricorro agli atti di fede, di speranza e di carità e così trascorro l’intera giornata.
6. + Oggi la mia preparazione è breve. Una fede forte e viva per poco non spezza il velo dell’amore. La presenza di Dio penetra nel mio cuore, come un raggio di sole attraverso un cristallo. Nel momento in cui ricevo Dio tutto il mio essere è immerso in Lui. Lo stupore e l’ammirazione s’impadroniscono di me nel vedere la grande Maestà di Dio abbassarsi fino a me che sono la miseria stessa. Dalla mia anima sgorga la gratitudine verso di Lui per tutte le grazie che mi concede e specialmente per la grazia della santa vocazione al Suo servizio esclusivo.
7. + Oggi nella santa Comunione desidero unirmi a Gesù nel modo più stretto possibile mediante l’amore. Desidero così ardentemente Dio che mi sembra che non arriverò al momento in cui il sacerdote mi darà la santa Comunione. La mia anima quasi sviene per il desiderio di Dio. Quando L’ho ricevuto nel mio cuore, il velo della fede si è strappato. Ho visto Gesù che mi ha detto: «Figlia Mia, il tuo amore Mi ricompensa della tiepidezza di molte anime». Dopo queste parole sono rimasta sola ed ho passato tutta la giornata in atti di ringraziamento.
8. + Oggi avverto nella mia anima un abisso di miseria. Desidero accostarmi alla santa Comunione come alla sorgente della Misericordia ed immergermi tutta in quell’oceano d’amore. Appena ho ricevuto Gesù, mi sono sprofondata tutta in Lui come in un abisso di insondabile Misericordia e più sentivo di essere la miseria stessa, tanto più aumentava la mia fiducia verso di Lui. In questo abbassamento di me stessa ho passato tutta la giornata.
9. + Oggi la mia anima ha la disposizione di un bambino. Mi unisco a Dio come un bimbo si unisce al padre. Mi sento totalmente figlia di Dio. Appena ricevuta la santa Comunione ho avuto una conoscenza più profonda del Padre Celeste e della Sua paternità nei riguardi delle anìme. Quest’oggi l’ho trascorso nell’adorazione della SS.ma Trinità. Ringrazio Iddio che si è degnato di accettarci come Suoi figli per mezzo della grazia.
10. + Oggi desidero trasformarmi tutta in amore per Gesù ed offrirmi assieme a Lui al Padre Celeste. Durante la santa Messa ho visto il Bambino Gesù nel calice. Mi ha detto: «Dimoro così nel tuo cuore, come Mi vedi in questo calice». Dopo la santa Comunione ho avvertito nel mio cuore i battiti del cuore di Gesù. Dato che da molto tempo ho la consapevolezza che la santa Comunione dura in me fino alla Comunione successiva, oggi per tutta la giornata, ho adorato Gesù nel mio cuore e L’ho pregato, affinché con la Sua grazia protegga i bambini dal male che li minaccia. La viva presenza di Dio avvertita anche fisicamente, mi ha accompagnato tutto il giorno non disturbandomi affatto nell’esecuzione dei miei doveri.
11. + Oggi la mia anima desidera manifestare a Gesù il suo amore in modo particolare. Appena il Signore è entrato nel mio cuore, mi sono gettata ai Suoi piedi come un bocciolo di rosa. Desidero che il profumo del mio amore salga incessantemente ai piedi del Tuo trono. Vedi, Gesù, in questo bocciolo di rosa c’è tutto il mio amore per te, e non solo in questo istante nel quale il mio cuore arde come un fuoco, ma durante la giornata Ti darò la dimostrazione del mio amore con la fedeltà alla grazia divina. Oggi, tutte le difficoltà e le sofferenze che mi capiteranno, le coglierò con sollecitudine e le getterò ai piedi di Gesù come boccioli di rosa. Non importa se la mia mano, anzi il mio cuore, sanguinerà…
12. + Oggi la mia anima si prepara alla venuta del Salvatore che è la bontà e l’amore personificato. Le tentazioni e le distrazioni mi tormentano e m’impediscono di prepararmi alla venuta del Signore. Per questo desidero più ardentemente riceverTi, o Signore, poiché so che quando verrai da me, mi libererai da questi tormenti. Se poi è Tua volontà che io soffra, fortificami per la lotta. O Gesù, o Salvatore, che Ti sei degnato di venire da me, allontana queste distrazioni, che m’impediscono di conversare con Te. Gesù mi ha risposto: «Voglio che tu sia come un combattente esperto nella lotta, che in mezzo al frastuono della battaglia sa dare ordini agli altri. Così anche tu, bambina Mia, in mezzo alle più grandi difficoltà sappi dominare te stessa e nulla ti allontani da Me, nemmeno le tue cadute». Oggi ho combattuto per tutta la giornata contro una difficoltà, che Tu, o Gesù, conosci…
13. + Oggi il mio cuore vibra di gioia. Desidero tanto che Gesù venga nel mio cuore. Sono piena di desiderio, il mio cuore andando a Te si accende di un amore sempre più forte. Quando Gesù è venuto, mi sono gettata fra le Sue braccia come una bambina. Gli ho parlato della mia gioia. Gesù ha ascoltato le mie manifestazioni d’amore. Quando ho chiesto perdono a Gesù perché non mi ero preparata alla santa Comunione, ma avevo pensato di continuo al momento in cui avrei potuto finalmente dividere con Lui la mia gioia, Gesù mi ha detto: «La preparazione, con la quale Mi hai accolto oggi nel tuo cuore, è quella che gradisco di più. Oggi benedico questa tua gioia in modo particolare. Nulla in questo giorno turberà la tua gioia…».
14. + Oggi la mia anima si prepara alla venuta del Signore che può tutto. Egli può rendermi perfetta e santa. M’impegno molto per farGli una buona accoglienza, ma subentra subito una difficoltà. Come presentarGliela? L’ho risolta subito. Gliela presenterò così come me lo detta il cuore. Quando ho ricevuto Gesù nella santa Comunione il mio cuore ha gridato con tutta la sua forza: « Gesù, trasformami in un ostia. Voglio essere un’ostia viva per Te. Tu sei un gran Signore, sei l’Onnipotente, Tu mi puoi fare questa grazia. Ed il Signore mi ha risposto: «Sei un’ostia viva, gradita al Padre Celeste, ma pensa: che cosa è un’ostia? Una vittima, perciò…?!». O mio Gesù, comprendo il significato di ostia, comprendo il significato di vittima. Desidero essere un’ostia viva davanti alla Tua Maestà, cioè una vittima viva che arde ogni giorno in Tuo onore. Quando le mie forze cominceranno a venir meno, sarà la santa Comunione a sostenermi e a darmi vigore. Per la verità ho paura di quel giorno in cui non riceva la santa Comunione. La mia anima attinge una forza straordinaria dalla santa Comunione. O Ostia viva, luce della mia anima!
15. + Oggi la mia anima si prepara alla santa Comunione come ad un banchetto nuziale, nel quale tutti i commensali risplendono di una bellezza indicibile. Anch’io sono invitata a questo banchetto, ma non vedo in me quella bellezza, bensì un abisso di miseria. E siccome non mi sento degna di sedermi a quella tavola, m’infilerò sotto la tavola ai piedi di Gesù e mendicherò almeno le briciole che cadono sotto la tavola. Dato che conosco la Tua Misericordia, per questo mi accosto a Te, o Gesù, poiché verrà a mancare la mia miseria prima che si esaurisca la pietà del Tuo Cuore. Perciò in questo giorno fomenterò in me la fiducia nella Divina Misericordia.
16. + Oggi la Maestà di Dio mi avvolge. Non riesco in alcun modo a reagire per prepararmi meglio. Sono presa e circondata totalmente da Dio. La mia anima s’infiamma del Suo amore. So soltanto che amo e sono amata. Questo mi basta. Procurerò durante la giornata di essere fedele allo Spirito Santo e di corrispondere alle Sue richieste. Cercherò di avere in me il silenzio interiore, per poter udire la Sua voce…