Diario di Santa Faustina Kowalska
Quarta parte
25 aprile 1936. Walendòw.
La sofferenza della mia anima quel giorno fu così acuta, come m’era capitato raramente. Fin dal mattino sentii quasi il distacco del corpo dall’anima, sentii che Dio mi penetrava da parte a parte, sentii tutta la giustizia di Dio in me, sentii che ero sola davanti a Dio. Pensai che una parola del direttore spirituale mi avrebbe tranquillizzata completamente. Ma che fare? Egli qui non c’era. Ad ogni modo decisi di cercare luce nella santa confessione. Quando svelai la mia anima, quel sacerdote ebbe paura di continuare ad ascoltare la mia confessione e questo mi provocò una sofferenza ancora maggiore. Quando avverto la timidezza di qualche sacerdote, non riesco ad ottenere affatto la tranquillità interiore, perciò ho deciso che farò in modo di rivelare la mia anima in tutto, dalle cose più grandi alla più piccola soltanto al direttore spirituale e di attenermi strettamente alle sue indicazioni. Ora comprendo che la confessione è soltanto la dichiarazione dei peccati, mentre la direzione spirituale è completamente un’altra cosa. Ma non voglio parlare di questo. Desidero raccontare una cosa singolare, che mi è capitata per la prima volta. Quando il confessore cominciò a parlarmi, non capii nemmeno una parola. All’improvviso vidi Gesù Crocifisso, che mi disse: «Cerca la forza e la luce nella mia Passione». Terminata la Confessione, meditai la tremenda Passione di Gesù e compresi che quello che soffrivo era nulla a confronto della Passione del Salvatore ed ogni anche più piccola imperfezione era stata la causa di quella tremenda Passione. Tutto ad un tratto la mia anima fu presa da un grande pentimento e solo allora sentii che ero nel mare sconfinato della Misericordia di Dio. Oh, quante poche parole ho per esprimere quello che ho vissuto! Sentii che ero come una goccia di rugiada assorbita nel profondo dell’oceano sconfinato della Misericordia di Dio.
+ 11 maggio 1936.
Sono arrivata a Cracovia e sono contenta, perché ora potrò fare tutto quello che Gesù richiede. Un certo momento m’incontrai con Padre Andrasz e, dopo avergli detto tutto, ottenni questa risposta: « Sorella, preghi fino al giorno della festa del Sacro Cuore e vi aggiunga anche una qualche mortificazione, e nel giorno del Sacro Cuore le darò la risposta ». Ma un certo giorno udii nell’anima questa voce: “Non aver paura di nulla; Io sono con te”. E dopo queste parole avvertii nell’anima una così forte sollecitazione, che non attesi la festa del Sacro Cuore, ma in confessione dichiarai che lasciavo la Congregazione.Il Padre mi rispose: «Se lei ha deciso da sola, da sola prenda la responsabilità per sé, perciò vada pure». Mi rallegrai, perché ormai sarei uscita. La mattina del giorno dopo tutto ad un tratto mi abbandonò la presenza di Dio, fitte tenebre invasero la mia anima, non riuscivo a pregate. In seguito a questo improvviso abbandono da parte di Dio, decisi di rinviare per un po’ questa causa, finché non avessi consultato il Padre. Padre Andrasz mi disse che cambiamenti del genere capitano spesso nelle anime e che questo non è un impedimento ad agire. La Madre Generale, quando le parlai di tutto quello che era successo, mi disse queste parole: «Sorella, io la chiudo nel tabernacolo con Gesù, ovunque andrà uscendo di lì, sarà volontà di Dio».
19 giugno.
Quando andammo dai Gesuiti per la processione del Sacro Cuore, durante i vespri, gli stessi raggi come sono dipinti nell’immagine, li vidi uscire dall’Ostia santissima. La mia anima fu presa da una grande nostalgia per Dio.
Giugno 1936. Colloquio con Padre Andrasz.
«Sappia che queste cose sono difficili e gravide di responsabilità. Il suo direttore principale è lo Spirito Santo. Noi possiamo soltanto indirizzare queste ispirazioni; ma il suo vero direttore è lo Spirito Santo. Se lei, sorella, di sua iniziativa ha deciso di uscire, io né glielo proibisco né glielo ordino, lei prenda la responsabilità per se stessa. Questo lo dico per lei, sorella, che può cominciare ad agire, è in condizioni di farlo, e quindi può. Queste sono cose verosimili, tutto quello che mi ha detto ora e in precedenza, quindi sono a suo favore, ma in tutto ciò deve essere molto prudente e pregare molto e chiedere lumi per me». Durante la santa Messa, che celebrò il Padre Andrasz vidi il Bambino Gesù, che mi disse che dovevo dipendere in tutto da lui. «Non Mi piace alcuna azione fatta di proprio arbitrio, anche se ti fosse costata molti sforzi». E così compresi questa dipendenza. O mio Gesù, Tu nel giorno del giudizio finale, chiederai conto di quest’opera della Misericordia. O Giudice giusto, ma anche mio Sposo, aiutami a compiere la Tua santa volontà. O Misericordia, virtù divina. O Misericordiosissimo Cuore di Gesù, mio Sposo, rendi il mio cuore simile al Tuo.
16 luglio. Oggi ho passato tutta la notte in preghiera. Ho meditato sulla Passione del Signore, e la mia anima è rimasta schiacciata dalla giustizia di Dio. La mano del Signore mi ha toccato.
17 luglio. O mio Gesù, Tu sai quali grandi contrarietà ho per questa causa, quante obiezioni debbo sopportare, quanti sorrisi ironici debbo accettare con serenità. Oh, da sola non riuscirei a sopportare tutto questo, ma con Te posso tutto, o mio Maestro. Oh, quanto dolorosamente ferisce un sorriso ironico, allorquando si è parlato con grande sincerità!
22 luglio. O mio Gesù, so che della grandezza dell’uomo danno testimonianza le opere, non le parole, né i sentimenti. Le opere che son venute da noi, queste parleranno di noi. Gesù mio, non permettermi di fantasticare, ma dammi il coraggio e la forza di compiere la Tua santa volontà. O Gesù, se vuoi lasciarmi nell’incertezza, anche fino alla fine della vita, sia per questo benedetto il Tuo Nome.
Giugno. + O mio Gesù, sono enormemente contenta per il fatto che mi hai assicurato che questa Congregazione sorgerà. Non ho più alcun dubbio per questo, nemmeno l’ombra e vedo quale grande gloria darà a Dio. Sarà il riflesso del più grande attributo che è in Dio, cioè la Divina Misericordia. Impetreranno incessantemente per sé e per tutto il mondo la Misericordia di Dio ed ogni atto di Misericordia emanerà dall’amore di Dio, di cui saranno ripiene. Si impegneranno per assimilare questo grande attributo di Dio e vivranno di esso e si daranno da fare perché gli altri lo conoscano ed abbiano fiducia nella bontà di Dio. Questa Congregazione della Divina Misericordia sarà nella Chiesa di Dio come un alveare in un magnifico giardino; nascoste, silenziose, le suore lavoreranno come api, per nutrire col miele le anime del prossimo e la cera verrà arsa in onore di Dio.
+ 29 giugno 1936. Padre Andrasz mi ha raccomandato di fare una novena per conoscere meglio la volontà di Dio. Ho pregato con fervore, aggiungendo una mortificazione del corpo. Verso la fine della novena ho ricevuto una luce interiore e l’assicurazione che la Congregazione ci sarà e che è gradita a Dio. Nonostante le difficoltà e le contrarietà, nella mia anima è penetrata una completa tranquillità ed una forza dall’alto. Ho conosciuto che alla volontà di Dio nulla può opporsi, niente può annullarla, ho capito che debbo compiere la volontà di Dio nonostante le contrarietà, le persecuzioni, le sofferenze di ogni genere, nonostante l’avversione ed i timori della mia natura. Ho capito che ogni aspirazione alla perfezione ed ogni santità consiste nel fare la volontà di Dio. Il perfetto adempimento della volontà di Dio è la maturità nella santità. Qui non c’è motivo di dubbio. Ricevere la luce di Dio, conoscere quello che Dio vuole da noi e non farlo, è un grande oltraggio alla Maestà di Dio. Una tale anima merita che Iddio l’abbandoni completamente; è simile a Lucifero, che ricevette tanta luce, ma non eseguì la volontà di Dio. Una misteriosa tranquillità è entrata nella mia anima, quando ho considerato che, nonostante le grandi difficoltà, ho sempre seguito fedelmente la volontà di Dio da me conosciuta. O Gesù, concedimi la grazia di attuare la Tua volontà da me conosciuta, o Dio.
14 luglio. Alle tre ricevetti una lettera.O Gesù, Tu Solo sai quello che soffro, ma tacerò e non parlerò a creatura vivente, poiché so che nessuna può consolarmi. Tu sei tutto per me, o Dio, e la Tua santa volontà è il mio nutrimento, vivo già ora di quello di cui vivrò nell’eternità. Ho una grande venerazione per San Michele Arcangelo, egli non ebbe esempi nel compiere la volontà di Dio, e tuttavia esegui fedelmente i desideri di Dio.
+ 13 luglio. Durante la Santa Messa mi sono offerta come disposta a tutto al Padre Celeste per mezzo del dolcissimo Cuore di Gesù; faccia di me quello che Gli piace; io da sola sono una nullità e nella mia miseria non ho nulla che sia degno di essere preso in considerazione, mi getto pertanto nel mare della Tua Misericordia, o Signore.
16 luglio. Imparo ad essere buona da Gesù, da Colui che è la bontà stessa, affinché possa essere chiamata figlia del Padre Celeste. Oggi prima di mezzogiorno mi è capitato un grande dispiacere. In tale sofferenza ho cercato di unire la mia volontà alla volontà di Dio ed ho adorato Iddio col silenzio. Nel pomeriggio sono andata per cinque minuti all’adorazione, all’improvviso mi sono accorta che la piccola croce che ho sul petto, era viva e Gesù mi ha detto: «Figlia Mia, la sofferenza sarà per te il segno che Io sono con te». Dopo queste parole una grande commozione entrò nella mia anima. O Gesù, o mio Maestro e Direttore spirituale, solo con Te riesco a parlare, con nessun altro è per me così facile il colloquio, come con Te, o Dio. Nella vita spirituale mi terrò sempre stretta alla mano del sacerdote. Della vita dell’anima e delle sue necessità parlerò soltanto col confessore.
+ 4 agosto 1936. Un tormento interiore per oltre due ore… Agonia… Improvvisamente penetra in me la presenza di Dio, sento che passo sotto l’autorità del Dio giusto; questa giustizia mi penetra fino al midollo delle ossa, esternamente perdo le forze e la conoscenza. Ad un tratto vengo a conoscere la grande santità di Dio e la mia grande miseria, sorge nell’anima una tortura tremenda, l’anima vede che tutte le sue azioni non sono senza macchie. Si sveglia nell’anima uno stimolo alla fiducia… e l’anima con tutta la sua forza anela a Dio, ma vede quanto è misera e quanto è vano tutto ciò che la circonda. E così di fronte a quella santità, o povera anima.
13 agosto. Per tutto il giorno sono stata tormentata da terribili tentazioni. Delle bestemmie premevano contro le mie labbra e provavo un avversione per tutto ciò che è santo e divino, ma lottai per tutta la giornata. Verso sera cominciò a sopraffarmi un’idea: « Perché parlare di ciò al confessore? Egli si metterà a ridere per questo ». L’avversione e lo sconforto s’impadronirono della mia anima e mi sembrava che in tale stato non potessi in nessun modo accostarmi alla santa Comunione. Un dolore così acuto colpi la mia anima, che per poco non gridai a gran voce in cappella. Tuttavia mi accorsi che c’erano le suore e decisi di andare nell’orto a nascondermi per poter almeno piangere forte. Ma improvvisamente Gesù stette vicino a me e disse: «Dove intendi andare?». Non risposi nulla a Gesù, ma riversai davanti a Lui tutta la mia sofferenza e cessarono tutte le insidie di satana. Gesù mi disse: «La pace interiore che hai è una grazia». E spari improvvisamente. Io mi sentii felice e tranquillizzata in modo misterioso. Per la verità far in modo che possa tornare in un attimo una tranquillità così forte, questo in realtà può farlo soltanto Gesù, Egli, l’Altissimo.
+ 7 agosto 1936. Quando ricevetti questo articolo sulla Misericordia di Dio insieme all’immaginetta,la presenza di Dio penetrò in me in modo singolare. Quando m’immersi nella preghiera di ringraziamento, ad un tratto vidi Gesù in una grande luce, così come è dipinto ed al piedi di Gesù vidi Padre Andrasz e Don Sopocko. Tenevano entrambi la penna in mano, e dalla punta di entrambe le penne uscivano bagliori di fuoco, simili a lampi, che colpivano una gran folla di gente che era spinta non so dove nel suo cammino. Appena qualcuno veniva toccato da quel raggio, si staccava dalla folla e allungava le braccia verso Gesù. Alcuni ritornavano con grande gioia, e altri con grande dolore e rimpianto. Gesù guardava con tanta amabilità sia gli uni che gli altri. Dopo un momento rimasi soltanto con Gesù e dissi: « Gesù, prendimi ormai, poiché la tua volontà si è già compiuta ». E Gesù mi rispose: «La Mia volontà non si è compiuta ancora tutta in te, soffrirai ancora molto, ma Io sono con te, non temere». Parlo molto col Signore di Padre Andrasz e anche di Don Sopocko, so che quello che chiedo al Signore non me lo rifiuta, ma concede loro quello che chiedo. Ho sentito e so quanto li ama Gesù; non descrivo ciò nei particolari, ma lo so e me ne rallegro enormemente.
+ 15 agosto 1936. Durante la santa Messa, che celebrò Padre Andrasz, un momento prima dell’elevazione, la presenza di Dio penetrò nella mia anima e la mia anima venne attratta verso l’altare. Ad un tratto vidi la Madonna col Bambino Gesù. Il Bambino Gesù teneva la mano della Madonna. In un momento il Bambino Gesù corse gioiosamente nel mezzo dell’altare e la Madonna mi disse: «Guarda con quanta tranquillità affido Gesù nelle sue mani così anche tu devi affidare la tua anima ed essere come una bambina di fronte a lui». Dopo tali parole la mia anima fu ripiena di una misteriosa fiducia. La Madonna era vestita con una veste bianca, singolarmente bianca, trasparente, sulle spalle aveva un manto trasparente color del cielo, cioè come l’azzurro, il capo scoperto, i capelli sciolti, stupenda, indicibilmente bella. La Madonna guardava al Padre con tanta amabilità, tuttavia dopo un momento il Padre spezzò quello stupendo Bambino ed uscì veramente sangue vivo; il Padre s’inchinò ed assunse in sé quel Gesù vivo e vero. Se Lo mangiò, non so come ciò avvenga. Gesù, Gesù, non riesco a starTi appresso, poiché Tu in un attimo mi diventi incomprensibile. La sintesi delle virtù è la volontà di Dio; chi adempie fedelmente la volontà di Dio, si esercita in tutte le virtù. In tutti i casi e le circostanze della vita adoro e benedico la santa volontà di Dio. La santa volontà di Dio è l’oggetto del mio amore. Nelle profondità più segrete dell’anima vivo della volontà di Lui, ed all’esterno agisco in quanto conosco interiormente che tale è la volontà di Dio. I tormenti, le sofferenze, le persecuzioni e le contrarietà di vario genere che provengono dalla volontà di Dio, mi sono più graditi che il successo, le lodi e i riconoscimenti che vengono dalla mia volontà. O mio Gesù, buonanotte. La campanella mi invita al riposo. Gesù mio, vedi che agonizzo dal desiderio della salvezza delle anime. Buonanotte, mio Sposo. Sono lieta perché sono più vicina di un giorno all’eternità e se domani, Gesù, mi permetterai di svegliarmi, comincerò un nuovo inno per la Tua gloria.
+ 13 luglio [sic!]. Oggi durante la meditazione mi è capitato di capire che non debbo mai parlare delle mie esperienze interiori, che non debbo tener nascosto nulla al direttore spirituale, che debbo pregare Dio in modo particolare, perché conceda luce al direttore della mia anima. Do maggiore importanza alla parola del confessore, che a tutte le illuminazioni interiori che ricevo messe assieme.
+ Nei tormenti più acuti affondo lo sguardo della mia anima in Gesù Crocifisso. Non attendo aiuto dagli uomini, ma pongo la mia fiducia in Dio; nella sua insondabile Misericordia è tutta la mia speranza.
+ Quanto più sento che Iddio mi trasfigura, tanto più desidero immergermi nel silenzio. L’amore di Dio compie la sua opera nel profondo della mia anima; vedo che ha inizio la mia missione, quella che mi ha raccomandato il Signore.
+ Una volta che pregai molto i santi gesuiti, vidi improvvisamente il mio Angelo Custode, che mi condusse davanti al trono di Dio. Attraversai grandi schiere di santi, vidi molti volti noti, che avevo conosciuto dalle loro immagini, vidi molti gesuiti che mi domandarono: « Di che Congregazione è quest’anima? ». Quando risposi, mi domandarono: « Chi è il tuo direttore? ». Risposi che era Padre Andrasz… Quando volevano continuare a parlare, il mio Angelo Custode fece segno di tacere e passai davanti al trono stesso di Dio. Vidi un bagliore grande e inaccessibile, vidi il posto a me destinato nelle vicinanze di Dio, ma come sia non lo so, poiché era coperto da una nuvola, e il mio Angelo Custode mi disse: « Qui c’è il tuo trono, per la fedeltà nell’adempiere la volontà di Dio ».
+ Ora santa. Giovedì. In quell’ora di preghiera Gesù mi permise di entrare nel Cenacolo e fui presente a quello che avvenne là. Ciò che mi colpi più profondamente, fu il momento in cui Gesù prima della consacrazione innalzò gli occhi al cielo ed entrò in un misterioso colloquio col Padre Suo. Questo momento lo conosceremo adeguatamente solo nell’eternità. I Suoi occhi erano come due fiamme, il volto raggiante, bianco come la neve, tutto l’aspetto maestoso, la Sua anima piena di nostalgia. Nel momento della consacrazione, l’amore appagato riposò, il sacrificio era stato compiuto completamente. Ora avverrà soltanto la cerimonia esteriore della morte, la distruzione esteriore, ma l’essenza avviene nel Cenacolo. In tutta la mia vita non avevo avuto una conoscenza così profonda di questo mistero come in quell’ora di adorazione. Oh, come desidero ardentemente che tutto il mondo conosca questo insondabile mistero! Terminata l’ora di adorazione, allorché mi recai nella cella, conobbi all’improvviso quanto Dio venisse offeso da una persona vicina al mio cuore. A quella vista il dolore mi trapassò l’anima, mi prostrai nella polvere davanti al Signore e mendicai Misericordia. Per due ore, piangendo, pregando e flagellandomi, mi opposi al peccato e conobbi che la Divina Misericordia aveva preso possesso di quella povera anima. Oh, quanto costa un solo ed unico peccato!
+ Settembre. Primo venerdì. Verso sera vidi la Madonna col petto scoperto, trafitto da una spada, che piangeva a calde lacrime e ci metteva al riparo da un tremendo castigo di Dio. Iddio voleva colpirci con un terribile castigo, ma non poté perché la Madonna ci protesse. Una paura tremenda attraversò la mia anima. Prego incessantemente per la Polonia, per la mia cara Polonia, che è così poco riconoscente alla Madonna. Se non ci fosse stata la Madonna, a ben poco sarebbero serviti i nostri sforzi. Moltiplicai il mio impegno nelle preghiere e nei sacrifici per la mia cara Patria, ma vidi che ero una goccia di fronte all’ondata del male. Come può una goccia trattenere un’ondata? Oh, si! Una goccia da sola è nulla, ma con Te, o Gesù, posso fronteggiare coraggiosamente tutta l’ondata del male e perfino l’inferno intero. La Tua onnipotenza può tutto. Una volta mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell’anima queste parole: «Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia dalla Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia». O Gesù, Vita e Verità, o mio Maestro, dirigi ogni passo della mia vita, in modo che io proceda secondo la Tua santa volontà.
+ Una volta vidi il trono dell’Agnello di Dio e davanti al trono tre santi: Stanislao Kostka, Andrea Bobola ed il principe Casimiro, che intercedevano per la Polonia. Ad un tratto vidi un gran libro che è davanti al trono e mi venne dato il libro perché lo leggessi. Quel libro era scritto col sangue; io però non potei leggere nulla se non il Nome di Gesù. Allora sentii una voce, che mi disse: «Non è ancora venuta la tua ora ». Prese il libro e udii queste parole: « Tu sarai testimone della Mia infinita Misericordia. In questo libro sono scritte le anime che hanno venerato la Mia Misericordia». Fui inondata di gioia, vedendo la grande bontà di Dio».
+ Una volta conobbi lo stato di due Suore,che in seguito ad un ordine della superiora avevano interiormente mormorato ed in conseguenza di ciò Iddio le aveva private di molte grazie particolari. A quella vista il cuore mi si strinse per il dolore. O Gesù, quanto è triste, quando noi stessi siamo la causa della perdita delle grazie. Chi lo comprende, rimane sempre fedele.
+ Giovedì. Oggi, benché sia molto stanca, ho deciso di fare l’ora santa. Non ho potuto pregare, non ho potuto nemmeno stare in ginocchio, ma rimasi in preghiera un’ora intera e mi unii in spirito alle anime che adorano Dio in modo perfetto. Verso la fine dell’ora all’improvviso vidi Gesù che mi guardò profondamente e con una dolcezza indicibile e disse: «La tua preghiera Mi è immensamente gradita». Dopo tali parole entrò nella mia anima una forza misteriosa ed una gioia spirituale; la presenza di Dio mi penetrò nell’anima da una parte all’altra. Oh! quello che succede in un’anima quando s’incontra faccia a faccia col Signore! Questo nessuna penna è riuscita ad esprimerlo, né mai riuscirà…
+ O Gesù, comprendo che la Tua Misericordia è inesprimibile, per questo Ti supplico, rendi il mio cuore così grande che possa contenere le necessità di tutte le anime che vivono sulla faccia della terra. O Gesù, il mio amore va oltre il mondo, alle anime che soffrono in purgatorio e anche per loro voglio ottenere Misericordia con le preghiere che hanno le indulgenze. La Misericordia di Dio è sempre insondabile ed inesauribile, come è insondabile Iddio stesso. Anche se facessi uso delle parole più forti per esprimere la Divina Misericordia, tutto questo sarebbe nulla a confronto di quello che essa è in realtà. O Gesù, rendi il mio cuore sensibile ad ogni sofferenza dell’anima e del corpo del mio prossimo. O mio Gesù, so che Tu ti comporti con noi, come noi ci comportiamo col prossimo. Gesù mio, rendi il mio cuore simile al Tuo cuore misericordioso. Gesù, aiutami a vivere facendo del bene a tutti…
14 settembre 1936. E venuto da noi l’Arcivescovo di Wilno. Benché si sia fermato tanto poco presso di noi, ho avuto modo di parlare dell’opera della Misericordia con questo venerando sacerdote. Mi ha manifestato molta disponibilità per la causa di questa opera della Misericordia. «Lei, sorella, stia pienamente tranquilla; se è nei disegni della Divina Provvidenza, sorgerà. Nel frattempo lei preghi per un segno esterno più evidente, perché Gesù le faccia conoscere la cosa con maggior chiarezza. Attenda ancora un po’; Gesù disporrà le circostanze in modo che tutto si risolverà bene».
19 settembre 1936. Quando uscimmo dopo essere state dal medico ed entrammo un momento nella cappella che è nel sanatorio,udii nell’anima questa parola: «Bambina mia, ancora qualche goccia nel calice, fra non molto ormai». La gioia m’inondò l’anima, questa è la prima chiamata del mio Sposo e Maestro. Il mio cuore fu pieno di tenerezza e ci fu un momento in cui la mia anima s’immerse tutta nel mare della Divina Misericordia. Prego quanto mai per le anime che hanno sofferenze interiori. Una volta ricevetti un’illuminazione interiore in merito a due suore; compresi che non con tutti ci si può comportare allo stesso modo. Ci sono persone che in modo strano riescono ad entrare in amicizia e poi, come amiche, quasi volessero recar sollievo, riescono a strappare una parola dietro l’altra ed al momento opportuno usano le stesse parole per recare dispiacere. O mio Gesù, quanto è strana la debolezza umana! il Tuo amore, Gesù, dà all’anima una grande prudenza nel trattare con gli altri.
+ 24 settembre 1936. La Madre Superiora “mi comandò di recitare un mistero del rosario in luogo di tutti gli altri esercizi di pietà e di andarmi a coricare immediatamente. Non appena coricata m’addormentai di colpo, perché ero molto stanca. Dopo un istante, tuttavia, fui svegliata dal dolore. Era un dolore così acuto da non permettermi il minimo movimento, nemmeno quello d’inghiottire la saliva. Durò circa tre ore. Pensai di destare la suora novizia con cui abitavo. Riflettei però che essa non m’avrebbe potuto portare alcun aiuto: che dormisse, dunque; sarebbe stato un vero peccato svegliarla. M’abbandonai totalmente alla volontà di Dio, pensando che stesse giungendo per me il giorno della morte, giorno da me desiderato. Avevo la possibilità di unirmi a Gesù sofferente sulla croce; non ero in grado di pregare in altro modo. Non appena il dolore fu passato, incominciai a sudare, ma non potevo fare nessun movimento per non ricadere nello stato precedente. Al mattino mi sentii spossata, ma fisicamente non soffrivo più. Tuttavia non fui in grado di alzarmi per la santa Messa. Dentro di me pensavo: se, dopo dolori simili, la morte non viene ancora, quanto devono essere grandi i dolori della morte? Gesù, Tu sai che amo la sofferenza e desidero vuotare il calice delle sofferenze fino all’ultima goccia e tuttavia un leggero brivido misto a paura ha scosso la mia natura, ma subito la mia fiducia nella infinita Misericordia di Dio si è risvegliata con tutta la sua potenza e di fronte ad essa tutto dovette cedere, come l’ombra di fronte ad un raggio di sole. O Gesù, quanto è grande la Tua bontà, questa Tua infinita bontà, che conosco bene e mi permette di guardare coraggiosamente negli occhi alla morte stessa. So che nulla può succedermi senza il Suo permesso. Desidero esaltare la Tua infinita Misericordia in vita, nell’ora della morte, nella resurrezione e nei secoli infiniti.
+ O mio Gesù, mia forza, mia pace e riposo, nei raggi della Tua Misericordia s’immerge ogni giorno la mia anima. Non c’è un solo momento nella mia vita in cui non tocchi con mano, o Dio, la Tua Misericordia. Nella mia vita non faccio affidamento su nulla, ma unicamente sulla Tua infinita Misericordia, o Signore; essa è la guida della mia vita. La mia anima è piena della Misericordia di Dio.
+ Oh, quanto ferisce Gesù l’ingratitudine di un’anima eletta! Il Suo amore ineffabile è sottoposto al martirio. Iddio ci ama con tutto il Suo essere infinito quale Egli è, e qui un po’ di misera polvere disprezza questo amore. Mi si spezza il cuore dal dolore, quando vengo a conoscenza di tale ingratitudine. Una volta udii queste parole: «Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia inconcepibile Misericordia. Desidero che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione ed alla santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto. La Mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente, né umana né angelica, riuscirà a sviscerarla pur impegnandovisi per tutta l’eternità. Tutto quello che esiste, è uscito dalle viscere della Mia Misericordia. Ogni anima nei Miei confronti rifletterà per tutta l’eternità sul Mio amore e sulla Mia Misericordia. La festa della Misericordia è uscita dalle Mie viscere; desidero che venga celebrata solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L’umanità non troverà pace finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia».
+ Una volta in cui ero tanto stanca e sofferente, ne parlai alla Madre Superiora, ed ella rispose che dovevo familiarizzarmi con la sofferenza. Ascoltai quanto la Madre mi disse e, subito dopo, lasciai la sua stanza. La nostra Madre Superiora ha tanta carità per il prossimo e specialmente per le suore inferme, come tutti riconoscono; per quanto mi concerne però, stranamente Gesù permise che essa non mi capisse e mi mettesse alla prova molto spesso a questo riguardo. Un giorno in cui mi sentivo molto male e andai al lavoro, mi pareva di venir meno ogni momento e l’afa era tanto pesante che, a cagione del calore, si sarebbe sentito male anche chi non lavorava. Che dire, quindi, quando si lavora e si è in cattive condizioni di salute? Così, prima di mezzogiorno sospesi il mio lavoro e guardai il cielo con grande fiducia e dissi al Signore: «Gesù, copri il sole perché non riesco a sopportare più a lungo questo caldo». E all’istante, strano a dirsi, una nuvoletta bianca copri il sole e dopo d’allora non si ebbe più una così grande calura. Quando, poco dopo, cominciai a rimproverarmi per non aver saputo sopportare l’afa e per aver chiesto che ne fossi sollevata, fu Gesù stesso che, in proposito, venne a ridarmi la tranquillità.
13 agosto 1936. Questa sera la presenza di Dio mi ha investito, in un attimo ho conosciuto la grande Santità di Dio. Oh, come mi ha schiacciato la grandezza di Dio, poiché nello stesso momento ho conosciuto il mio abisso e la mia nullità! E stato un grande tormento, poiché alla conoscenza segue l’amore. L’anima si slancia impetuosamente verso Dio e si trovano di fronte due amori: il Creatore e la creatura; una gocciolina che vuol misurarsi con l’oceano. In un primo istante la goccia vorrebbe racchiudere in sé l’oceano sconfinato, ma nello stesso momento viene a conoscere che è una gocciolina ed allora è vinta e passa tutta in Dio, come una goccia nell’oceano… Quest’attimo sulle prime è un tormento, ma così dolce che l’anima che lo prova ne è felice. Attualmente faccio un esame di coscienza particolare per rimanere unita a Cristo Misericordioso. Questo esercizio mi dà una forza misteriosa, il cuore è sempre unito a Colui che desidera e le azioni vengono regolate dalla Misericordia che scaturisce dall’amore. Passo ogni momento libero ai piedi di Dio nascosto nel tabernacolo. Egli è il mio Maestro, chiedo tutto a Lui, con Lui parlo di tutto, li attingo forza e luce, li imparo tutto, di li mi vengono i lumi sul modo di comportarmi col prossimo. Dal momento in cui sono uscita dal noviziato, mi sono chiusa nel tabernacolo col mio Maestro Gesù. È stato Lui stesso ad attirarmi in questo fuoco di amore vivo, attorno al quale si concentra tutto.
25 settembre. Provo dei dolori alle mani, ai piedi e al fianco, nei punti dove Gesù venne trafitto. Sperimento particolarmente queste sofferenze quando m’incontro con un’anima che non è in stato di grazia. Allora prego ardentemente affinché la Divina Misericordia prenda possesso di quell’anima.
29 settembre. Nel giorno di San Michele Arcangelo vidi questo Condottiero accanto a me, che mi disse queste parole: « Il Signore mi ha raccomandato di avere una cura particolare di te. Sappi che sei odiata dal male, ma non temere. Chi è come Dio? ». E scomparve. Io però sento la sua presenza ed il suo aiuto.
2.10.1936. Primo venerdì del mese. Dopo la S. Comunione improvvisamente vidi Gesù che mi disse queste parole: «Adesso so che non Mi ami per le grazie né per i doni, ma perché la Mia volontà ti è più cara della vita. Per questo Mi unisco a te così intimamente come con nessun’altra creatura». In un momento Gesù scomparve. La presenza di Dio inondò la mia anima; so di essere sotto lo sguardo di un Sovrano. M’immersi tutta nella gioia che proviene da Dio. Per tutto il giorno vissi in quell’immersione in Dio, senza alcun intervallo. Verso sera all’improvviso entrai in una specie di deliquio ed in una strana forma di agonia. Il mio amore desiderava essere uguale all’amore di quel Sovrano. Era attratto verso di Lui così violentemente che senza una specialissima grazia del Signore, sarebbe stato impossibile poter sopportare un così enorme carico di grazia. Ma vedo chiaramente che è Gesù stesso che mi sostiene, mi fortifica e mi rende idonea a trattare intimamente con Lui. In questo l’anima è attiva in un modo singolare.
3.10.1936. Oggi durante il rosario ad un tratto ho visto una pisside col SS.mo Sacramento. La pisside era scoperta e piuttosto abbondantemente piena di ostie. Dalla pisside uscì una voce: «Queste ostie sono state ricevute da anime convertite dalle tue preghiere e sofferenze». E subito avvertii la presenza di Dio in maniera infantile. Mi sentii stranamente una bambina. Un giorno sentii che non sarei riuscita a stare alzata fino alle nove, pregai perciò Sr. N. di darmi qualche cosa da mangiare, perché andavo a coricarmi prima, dato che non mi sentivo bene. Sr. N. mi rispose: «Lei, sorella, non è malata; hanno voluto semplicemente darle un po’ di riposo, fingendo che sia malata». O mio Gesù, e pensare che la malattia è talmente avanzata, che il medico mi ha isolato dalle consorelle affinché non si comunichi ad altre, ed ecco qui come viene giudicata una persona. Ma va bene così. Tutto questo è per Te, o mio Gesù. Non voglio dilungarmi a scrivere di cose esteriori, perché non sono esse che mi motivano a scrivere. Io desidero prender nota soprattutto delle grazie, che mi concede il Signore, poiché esse non sono soltanto per me, ma per molte anime.
3.10.1936. Oggi ho ricevuto una lettera da Don Sopocko, dalla quale ho appreso che ha intenzione di far stampare una immaginetta di Cristo Misericordioso e mi chiede di inviargli una certa preghiera, che vuol mettere nel retro dell’immaginetta se ottiene l’autorizzazione dell’Arcivescovo. Oh! di quanta gioia si riempie il mio cuore per il fatto che Iddio ha permesso che vedessi l’opera della Sua Misericordia. Oh! grande è quest’opera dell’Altissimo; io sono soltanto il Suo strumento. Oh! quanto ardentemente desidero vedere la festa della Divina Misericordia, che Iddio chiede insistentemente per mio mezzo, ma se questa è la volontà di Dio; e se essa verrà celebrata solennemente solo dopo la mia morte, io mi rallegro per questo fin d’ora e la celebro già interiormente col permesso del confessore.
+ Oggi ho visto Padre Andrasz in ginocchio, immerso in preghiera, e ad un tratto si è presentato Gesù accanto a lui ed ha steso entrambe le mani sulla sua testa e mi ha detto: «Egli ti condurrà, non temere».
11 ottobre. Questa sera mentre scrivevo sulla grande Misericordia divina e sul grande profitto che ne ricavano le anime, si precipitò nella cella satana con gran malvagità e furore. Prese il paravento e cominciò a farlo a pezzi per annientarlo. In un primo momento mi spaventai un po’, ma subito con un piccolo crocifisso feci il segno della santa croce. Immediatamente la bestia si calmò e scomparve. Oggi non ho visto quella figura mostruosa, ma solo la sua malvagità; è tremenda la rabbia perversa di satana. Il paravento tuttavia non era stato né rotto né danneggiato. Continuai pertanto a scrivere in tutta tranquillità. So bene che, senza il permesso di Dio, quel miserabile non può toccarmi. Allora perché agisce così? Comincia ad assalirmi apertamente con tanta rabbia e tanto odio; ma non turba la mia pace nemmeno per un momento. Questo mio equilibrio provoca la sua rabbia malvagia.
+ Oggi il Signore mi ha detto: «Va’ dalla Superiora e dille che desidero che tutte le suore e le ragazze recitino la coroncina che ti ho insegnato. Devono recitarla per nove giorni e in cappella, al fine di placare lo sdegno del Padre Mio ed impetrare la divina Misericordia per la Polonia». Risposi al Signore che l’avrei detto alla Superiora, ma dovevo prima mettermi d’accordo con Padre Andrasz e decisi quindi che, appena il Padre fosse venuto, mi sarei accordata con lui. Quando venne il Padre, le circostanze si svolsero in modo che non potei vederlo; tuttavia non avrei dovuto badare ad alcuna circostanza, ma andare da lui e definire la questione. Pensai: «Lo farò la prossima volta che verrà il Padre». E questo non piacque affatto a Dio. In un attimo la presenza di Dio mi abbandonò, questa grande presenza di Dio che è in me anche in maniera sensibile. In questo momento però mi ha abbandonato completamente, ed una specie di tenebra ha preso possesso della mia anima, al punto che non so se sono in stato di grazia o meno. In conseguenza di ciò per quattro giorni non mi sono accostata alla santa Comunione. Dopo quattro giorni m’incontrai col Padre e gli raccontai tutto. il Padre mi consolò: «Non ha perso la grazia di Dio, ma nello stesso tempo sia fedele a Dio». Nel momento in cui mi allontanai dal confessionale, m’investì nuovamente la presenza di Dio come prima. Compresi che la grazia di Dio bisogna prenderla come Dio la manda e nel modo che Egli vuole e bisogna prenderla nella forma sotto la quale Dio ce la manda. O Gesù mio, in questo momento faccio un proposito deciso e perenne basandomi sulla tua grazia e Misericordia, di essere fedele anche alla più piccola delle Tue grazie. Per tutta la notte mi sono preparata per ricevere la santa Comunione, dato che non ho potuto dormire a causa delle sofferenze fisiche. La mia anima si è immersa nell’amore e nella contrizione. Dopo la S. Comunione ho udito queste parole: «Vedi quello che sei in te stessa, ma non spaventarti per questo; se ti svelassi tutta la miseria che sei, moriresti per lo spavento; sappi tuttavia quello che sei. Proprio perché sei una miseria così grande, ti ho svelato tutto il mare della Mia Misericordia. Cerco e desidero anime come la tua, ma ce ne sono poche. La tua grande fiducia verso di Me mi costringe a concederti continuamente grazie. Hai dei grandi ed inesprimibili diritti sul Mio Cuore, poiché sei una figlia di piena fiducia. Non potresti sopportare l’enormità dell’amore che ho per te, se te lo svelassi qui in terra in tutta la sua pienezza. Spesso sollevo per te un lembo del velo, ma sappi che questo è soltanto una Mia grazia eccezionale. Il Mio amore e la Mia Misericordia non conoscono limiti».
Oggi ho udito queste parole: «Sappi, bambina Mia, che per riguardo a te concedo grazie a tutto il territorio circostante, ma tu devi ringraziarMi per loro, poiché essi non Mi ringraziano per i benefici che concedo loro. In base alla tua riconoscenza, continuerò a benedirli». O Gesù mio, Tu sai quanto è pesante la vita di comunità, quante incomprensioni, quanti malintesi, nonostante talvolta vi sia la più sincera volontà da ambo le parti, ma questo è un tuo mistero, o Signore, che noi conosceremo nell’eternità. I nostri giudizi tuttavia dovrebbero essere sempre miti. Avere un direttore spirituale è una grande grazia, una grazia di Dio enormemente grande. Sento che ora da sola non saprei affrontare la vita spirituale. Grande è la potenza del sacerdote; ringrazio Iddio incessantemente per avermi dato un direttore spirituale.
+ Oggi ho udito queste parole: «Vedi quanto sei debole? E quando potrò contare su di te?». Risposi: «Gesù, Tu resta sempre con me, dato che io sono la Tua piccola bimba; Gesù, Tu lo sai quello che fanno i bambini».
+ Oggi ho udito queste parole: «Le grazie che ti concedo non sono soltanto per te, ma anche per un gran numero di anime… E nel tuo cuore c’è la Mia stabile dimora; nonostante la miseria che sei, Mi unisco a te, ti tolgo la tua miseria e ti do la Mia Misericordia. In ogni anima compio l’opera della Misericordia e più è grande il peccatore, tanto maggiori sono i diritti che ha alla Mia Misericordia. Chi confida nella Mia Misericordia non perirà, poiché tutti i suoi problemi sono Miei ed i nemici s’infrangeranno ai piedi del Mio sgabello». Il giorno prima degli esercizi spirituali cominciai a pregare affinché Gesù mi concedesse almeno un po’ di salute, per poter partecipare agli esercizi; poiché mi sento così male che forse saranno gli ultimi per me. Però appena cominciai a pregare, provai subito una strana insoddisfazione, perciò interruppi la preghiera di supplica e cominciai a ringraziare il Signore per tutto quello che mi manda, sottomettendomi completamente alla Sua santa volontà. Allora sentii nell’anima una profonda pace.
+ La fedele sottomissione sempre e ovunque alla volontà di Dio, in tutti i casi e le circostanze della vita, rende a Dio una grande gloria. Tale sottomissione alla volontà di Dio, ai Suoi occhi ha un valore maggiore di lunghi digiuni e mortificazioni e delle più rigide penitenze. Oh, guanto grande è la ricompensa per un solo atto di amorevole sottomissione alla volontà di Dio! Mentre scrivo queste cose, la mia anima rimane estasiata, pensando a quanto Iddio l’ama e a quanta pace gode l’anima già su questa terra.
+ G.M.G. Cracovia, 1936 O volontà di Dio, sii il mio amore!
+ Esercizi spirituali di otto giorni. 20.10.1936.
Gesù mio, oggi mi ritiro nel deserto per parlare solo con Te, o mio Maestro e Signore. Taccia la terra, Tu solo parli a me, o Gesù. Tu sai che non comprendo altra voce all’infuori della Tua, o buon Pastore. Nella dimora del mio cuore c’è il deserto, dove nessuna creatura può entrare. Tu solo vi sei Re.
+ Quando andai in cappella per cinque minuti di adorazione, chiesi a Gesù come dovevo fare questi esercizi spirituali. All’improvviso sentii nell’anima questa voce: “Desidero che ti trasformi tutta in amore e arda nel fuoco come una pura vittima d’amore”… O Verità Eterna, concedimi un raggio della Tua luce, per conoscere Te, Signore, ed esaltare degnamente la Tua infinita Misericordia e nello stesso tempo fammi conoscere me stessa e tutto l’abisso di miseria che sono.
+ Ho scelto per patroni durante questi esercizi spirituali, S. [sic!] Claudio de la Colombière e S. Geltrude, perché intercedano incessantemente per me presso la Madonna ed il Salvatore Misericordioso. In questa meditazione sulla creazione … in un attimo la mia anima si è unita al Suo Creatore e Signore. Durante questa unione ho conosciuto il mio scopo e la mia destinazione. Il mio scopo è quello di unirmi intimamente a Dio attraverso l’amore e la mia destinazione è quella di adorare ed esaltare la Misericordia di Dio. Il Signore me l’ha fatto conoscere chiaramente e sperimentare in modo avvertibile anche fisicamente. Non finisco di stupirmi, quando conosco ed esperimento l’amore sconfinato che Dio ha per me. Chi è Dio? E chi sono io? Altro non posso pensare. Solo l’amore comprende questo incontro e l’unione di questi due spiriti, cioè Dio Spirito e l’anima della creatura. Più Lo conosco, più mi sprofondo in Lui con tutta la potenza del mio essere.
+ «Durante questi esercizi ti terrò continuamente accanto al Mio Cuore, in modo che conosca meglio la Misericordia che ho per gli uomini e specialmente per i poveri peccatori». Il giorno in cui cominciarono gli esercizi spirituali venne a trovarmi una suora che era venuta per pronunciare i voti perpetui, e mi confidò che non aveva affatto fiducia in Dio e che si abbatteva per un nonnulla. Le risposi: «Ha fatto bene, sorella, a dirmelo, pregherò per lei». E le dissi alcune parole e quanto dispiaccia a Gesù la mancanza di fiducia ed in particolare da parte di un’anima eletta. Mi rispose che a cominciare dai voti perpetui, si sarebbe esercitata nella fiducia. Ora so che perfino anime elette e già avanti nella vita religiosa e spirituale, non hanno il coraggio di fidarsi completamente di Dio. E ciò avviene perché poche anime conoscono l’insondabile Misericordia di Dio e la Sua grande bontà.
+ La grande Maestà di Dio, che è penetrata in me oggi e ancora mi penetra, mi ha procurato un grande timore, ma un timore reverenziale e non un timore servile che è una cosa ben diversa dal timore reverenziale. Il timore reverenziale è sorto oggi nel mio cuore dall’amore e dalla conoscenza della grandezza di Dio e questa è una grande gioia per l’anima. L’anima trema di fronte alla più piccola offesa di Dio, ma questo non la turba né le offusca la felicità. Dove governa l’amore, li tutto va bene. Mi capita che mentre ascolto la meditazione, una parola m’introduce in una più stretta unione col Signore e non so più quello che dice il Padre. So che mi trovo accanto al misericordiosissimo Cuore di Gesù, il mio spirito s’immerge totalmente in Lui e vengo a conoscere in un attimo più cose di quante potrei conoscerne dopo lunghe ore di ricerche intellettuali o di meditazione. Sono lampi improvvisi di luce, che mi fanno conoscere una cosa come la vede Iddio, sia per quanto concerne il mondo interiore, come pure quello esterno. Vedo che Gesù opera Lui stesso nella mia anima durante questi esercizi spirituali; io cerco soltanto di essere fedele alla Sua grazia. Ho affidato l’anima completamente all’influsso di Dio. Questo Sovrano celeste si è impossessato totalmente della mia anima. Sento che vengo trasportata al di sopra della terra e del cielo, nella vita intima di Dio, dove conosco il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ma sempre nell’unità della Maestà.
+ Mi chiuderò nel calice di Gesù, al fine di confortarLo continuamente. Fare tutto ciò che sarà in mio potere per salvare le anime, farlo attraverso la preghiera e la sofferenza.
+ Cerco di essere sempre come Betania per Gesù, affinché dopo le numerose fatiche possa riposare. Nella santa Comunione trovo un’unione così stretta ed indicibile che, se anche volessi descriverla, non troverei le espressioni adatte. Questa sera ho visto Gesù nell’aspetto che aveva durante la Sua Passione. Aveva gli occhi rivolti al Padre Suo e pregava per noi.
+ Sebbene fossi malata, oggi ho deciso di fare come al solito l’ora santa. Durante tale ora ho visto Gesù flagellato alla colonna. Durante quella tremenda tortura, Gesù pregava e dopo un momento mi ha detto: «Sono poche le anime che meditano sulla Mia Passione con vero sentimento. Alle anime che meditano devotamente sulla Mia Passione, concedo il maggior numero di grazie. Senza un Mio aiuto particolare, non sei nemmeno capace di ricevere le Mie grazie; sai che cosa sei».
Oggi dopo la santa Comunione ho parlato moltissimo con Gesù di persone che mi sono particolarmente care. Tutto ad un tratto ho udito queste parole: «Figlia Mia, non ti sforzare con tale loquacità. Quelli che tu ami in modo particolare, anch’io li amo in modo particolare e per riguardo a te, li colmo con le mie grazie. Mi fai piacere quando Mi parli di loro, ma non farlo con sforzi eccessivi».
+ O Salvatore del mondo, mi unisco alla Tua Misericordia. O mio Gesù, unisco tutte le mie sofferenze alle Tue e le depongo nel tesoro della Chiesa per il bene delle anime. Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell’inferno. E un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l’inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l’anima, ma non l’annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall’ira di Dio; la quinta pena è l’oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l’odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall’altro. Sarei morta alla vista di quelle orribili torture, se non mi avesse sostenuta l’onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l’eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun’anima si giustifichi dicendo che l’inferno non c’è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell’inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l’inferno c’è. Ora non posso parlare di questo. Ho l’ordine da Dio di lasciarlo per iscritto. I demoni hanno dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordine di Dio hanno dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto. Una cosa ho notato e cioè che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l’inferno. Quando ritornai in me, non riuscivo a riprendermi per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così tremendamente, per questo prego con maggior fervore per la conversione dei peccatori, ed invoco incessantemente la Misericordia di Dio per loro. O mio Gesù, preferisco agonizzare fino alla fine del mondo nelle più grandi torture, piuttosto che offenderTi col più piccolo peccato.
+ G.M.G. “Figlia Mia, se per tuo mezzo esigo dagli uomini il culto della Mia Misericordia, tu devi essere la prima a distinguerti per la fiducia nella Mia Misericordia. Esigo da te atti di Misericordia, che debbono derivare dall’amore verso di Me. Devi mostrare Misericordia sempre e ovunque verso il prossimo: non puoi esimerti da questo, né rifiutarti né giustificarti. Ti sottopongo tre modi per dimostrare Misericordia verso il prossimo: il primo è l’azione, il secondo è la parola, il terzo la preghiera. In questi tre gradi è racchiusa la pienezza della Misericordia ed è una dimostrazione irrefutabile dell’amore verso di Me. In questo modo l’anima esalta e rende culto alla Mia Misericordia. Sì, la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l’azione ed esigo il culto della Mia Misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all’immagine che è stata dipinta. Per mezzo di questa immagine concederò molte grazie alle anime, essa deve ricordare le esigenze della Mia Misericordia, poiché anche la fede più forte, non serve a nulla senza le opere”. O mio Gesù, aiutami Tu direttamente in tutto, poiché vedi quanto sono piccolina e per questo conto unicamente sulla Tua bontà, o Dio.
+ Esame di coscienza particolare.
Unione con Cristo Misericordioso. Col cuore abbraccio il mondo intero e specialmente i paesi selvaggi e perseguitati; per essi chiedo Misericordia. Due propositi di carattere generale. Primo: cercare il raccoglimento interiore ed osservare rigorosamente la regola del silenzio. Secondo: fedeltà alle ispirazioni interiori; tradurle in vita e in azioni secondo il parere del direttore spirituale. Durante questa malattia desidero adorare la volontà di Dio e, per quanto sarà in mio potere, cercherò di prendere parte a tutte le pratiche di pietà che si fanno in comune. Per ogni dispiacere e sofferenza ringrazierò ardentemente il Signore.
+ Sento spesso che all’infuori di Gesù, non ho aiuti da nessuna parte, benché qualche volta abbia molto bisogno di chiarimenti in merito alle richieste del Signore. Questa sera improvvisamente ho ricevuto uno sprazzo di luce da Dio in merito ad una certa questione. Per dodici anni avevo riflettuto su una certa questione e non ero riuscita a comprenderla. Oggi Gesù mi ha fatto conoscere quanto ciò Gli è piaciuto.
Festa di Cristo Re. 25.10.1936.
Durante la santa Messa mi ha investito un tale ardore interiore d’amor di Dio e per la salvezza delle anime, che non riesco ad esprimere. Sento che sono tutta un fuoco, che combatterò contro ogni male con l’arma della Misericordia. Ardo dal desiderio di salvare le anime; percorro tutto il mondo in lungo e in largo e m’inoltro fino agli estremi di esso, fin nei luoghi più selvaggi, per salvare le anime. Lo faccio mediante la preghiera ed il sacrificio. Desidero che ogni anima esalti la Misericordia di Dio, poiché ognuno sperimenta su di sé gli effetti di tale Misericordia. I santi in cielo adorano la Misericordia del Signore, io desidero adorarla fin d’ora qui in terra e diffonderne il culto, come Dio lo vuole da me. Mi sono resa conto che in certi momenti e nei più difficili sarò sola, abbandonata da tutti e dovrò far fronte a tutte le tempeste e combattere con tutte le forze dell’anima, perfino contro coloro dai quali mi attendevo un aiuto. Ma non sono sola, con me c’è Gesù; con Lui non ho paura di nulla. Mi rendo bene conto di tutto e so quello che Dio vuole da me. La sofferenza, il disprezzo, lo scherno, la persecuzione, l’umiliazione saranno la mia porzione stabile, non conosco altra via; per un amore sincero, l’ingratitudine. Questa è la strada che devo battere, seguendo le orme di Gesù. Gesù mio, mia forza ed unica mia speranza, sì, in Te solo c’è tutta la mia speranza; la mia fiducia non rimarrà delusa. Il giorno della rinnovazione dei voti.La presenza di Dio penetra nella mia anima in modo non solo spirituale, ma l’avverto anche fisicamente.
2 novembre 1936.
Verso sera dopo i vespri andai al cimitero, pregai un momento e all’improvviso vidi una delle nostre suore che mi disse: « Siamo nella cappella». Compresi che dovevo andare nella cappella e pregare li per acquistare le indulgenze. Il giorno dopo, durante la santa Messa, vidi tre colombe bianche che si alzavano in volo dall’altare verso il cielo. Mi fu dato di comprendere che non solo quelle tre care anime, che avevo visto, erano andate in paradiso, ma molte altre che non erano morte nel nostro istituto. Oh, quanto è buono e misericordioso il Signore! Colloquio con Padre Andrasz alla fine degli esercizi spirituali. Mi ha meravigliato enormemente una cosa, che ho notato durante ogni conversazione in cui ho attinto consigli e indicazioni dal Padre e precisamente: ho notato che Padre Andrasz, a tutte le domande che gli facevo sulle cose che esige da me il Signore, mi rispondeva con tale chiarezza e decisione, come se lui stesso avesse vissuto questo. O Gesù mio, se ce ne fossero di più di tali guide spirituali, le anime sotto una simile direzione giungerebbero in breve tempo all’apice della santità e non sprecherebbero grazie tanto grandi. Io ringrazio continuamente Dio per questa grande grazia, perché nella Sua bontà si è degnato di porre sulla strada della mia vita spirituale queste colonne luminose che mi rischiarano il cammino, affinché non vada fuori strada o non mi attardi nel tendere all’intima unione col Signore. Ho un grande amore per la Chiesa che educa le anime e le conduce a Dio.
31.10.1936.
Colloquio con la Madre Generale.Quando parlai con la Madre Generale della questione di uscire, ottenni questa risposta: «Se Gesù vuole che lei, sorella, abbandoni questa Congregazione, mi dia un qualche segno che è Lui che lo vuole. Lei, sorella, preghi per tale segno, poiché io temo che lei possa essere vittima di qualche illusione. Ma d’altra parte non vorrei porre ostacoli alla volontà di Dio, né oppormi ad essa, poiché anch’io desidero fare la volontà di Dio». E così ci accordammo che rimango ancora così come sono, fino al momento in cui il Signore farà conoscere alla Madre Superiora che Lui vuole che abbandoni questa Congregazione. E quindi tutta questa faccenda è stata rinviata ancora per un po’. Vedi, Gesù, che ora dipende soltanto da Te. Sono completamente tranquilla, nonostante le grandi sollecitazioni; io da parte mia ho fatto tutto, ed ora tocca a Te, Gesù mio, e così apparirà evidente che la causa è Tua. Io da parte mia sono pienamente d’accordo con la Tua volontà, fa’ di me quello che Ti piace, o Signore, dammi solo la grazia di amarTi con sempre maggior ardore; questa è la cosa che mi sta più a cuore, non desidero nient’altro all’infuori di Te, o Eterno Amore. Non importa per quali strade mi condurrai, se dolorose o gioiose. Io desidero amarTi in ogni attimo della mia vita. O Gesù, se Tu mi ordini di andare a compiere la Tua volontà, io andrò … se mi ordini di restare, resterò. Non importa quello che dovrò soffrire, sia in un caso che nell’altro. O mio Gesù, se andrò, so quello che debbo sopportare e patire; sono d’accordo con ciò con piena consapevolezza e l’ho già accettato con un atto della mia volontà. Non m’importa quello che è racchiuso per me in questo calice, mi è sufficiente sapere che me l’ha dato la mano amorevole di Dio. Se mi richiami da questa strada e mi ordini di restare, resterò nonostante tutte le sollecitazioni interiori. Se me le manterrai ancora nell’anima e mi lascerai in questa agonia interiore anche fino alla fine della vita, l’accetto con piena consapevolezza della volontà e con amorevole sottomissione a Te, o mio Dio. Se rimarrò, mi nasconderò nella Tua Misericordia, o mio Dio, così profondamente in modo che nessuno sguardo possa scorgermi. Nella mia vita desidero essere un incensiere pieno di fuoco nascosto; e Ti sia gradito il fumo che s’innalza verso di Te, o Ostia viva. Sento nel mio cuore che ogni piccolo sacrificio fomenta il fuoco del mio amore verso di Te, benché in modo così silenzioso e nascosto, che nessuno riesce a vederlo. Quando dissi alla Madre Generale che il Signore voleva che la Congregazione recitasse questa coroncina per placare lo sdegno di Dio, la Madre mi rispose che per il momento non poteva introdurre queste nuove preghiere non approvate. «Ma, sorella, mi dia questa coroncina; forse durante qualche adorazione si potrà recitare. Vedremo. Sarebbe bene che il reverendo dr. Sopocko stampasse un opuscoletto con la coroncina. In tal caso sarebbe meglio e più facile poterla recitare in Congregazione; mentre così è un po’ difficile». Le anime sante in paradiso esaltano la Misericordia del Signore, poiché esse hanno sperimentato su di sé questa infinita Misericordia. Ciò che quelle anime fanno in paradiso, io incomincio a farlo già su questa terra. Glorificherò Dio per la Sua infinita bontà e m’impegnerò perché altre anime conoscano e adorino questa inesprimibile ed inconcepibile Misericordia di Dio.
+ Promessa del Signore: «La Mia Misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell’ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina». O mio Gesù, insegnami ad aprire le viscere della Misericordia e dell’amore a tutti coloro che me lo chiedano. O Gesù, o mia Guida, ammaestrami Tu, affinché tutte le mie preghiere ed azioni abbiano impresso il sigillo della Tua Misericordia.
18.11.1936. Oggi ho cercato di fare tutte le mie pratiche di pietà prima della benedizione, perché mi sentivo peggio del solito. Perciò subito dopo la benedizione sono andata a coricarmi. Però quando entrai in dormitorio, conobbi all’improvviso interiormente che dovevo entrare nella cella di Sr. N. che aveva bisogno d’aiuto. Entrai subito in quella cella e Sr. N. mi disse: « Che fortuna che Dio l’ha condotta qui sorella ». E parlava con una voce così bassa che riuscii a capire a malapena. Mi disse: « Sorella, mi porti per favore un po’ di tè col limone, perché ho una gran sete e non posso muovermi perché soffro molto ». Ed in realtà soffriva molto ed aveva la febbre alta. Le feci il servizio e con quel po’ di tè spense l’arsura delle sue labbra. Quando entrai nella mia cella, la mia anima venne avvolta da un grande amor di Dio e compresi quanto occorra fare attenzione alle ispirazioni interiori e seguirle fedelmente. E la fedeltà ad una grazia, ne attira altre.
19.11.1936.
Oggi, durante la S. Messa, ho visto Gesù che mi ha detto: «Sta’ tranquilla, figlia Mia; vedo i tuoi sforzi, che gradisco molto». Ed il Signore scomparve ed era il momento di accostarsi alla S. Comunione. Dopo la S. Comunione all’improvviso vidi il Cenacolo ed in esso Gesù e gli Apostoli. Vidi l’istituzione del SS.mo Sacramento. Gesù mi permise di penetrare nel Suo intimo e conobbi la Sua grande Maestà e nello stesso tempo il Suo grande abbassamento. Quella luce misteriosa, che mi permise di conoscere la Sua Maestà, mi svelò contemporaneamente quello che c’è nella mia anima. Gesù mi fece conoscere l’abisso della Sua mitezza e della Sua umiltà e mi fece capire espressamente che vuole questo da me. Sentii lo sguardo di Dio nella mia anima, che mi riempì di un amore ineffabile, ma capii che il Signore guardava con amore le virtù ed i miei sforzi eroici e conobbi che questo attirava Iddio verso il mio cuore. Per questo compresi che non era sufficiente che mi preoccupassi solo delle virtù normali; perciò m’impegno a praticare le virtù eroiche. Benché la cosa all’esterno sia del tutto normale, tuttavia diverso è il modo che solo l’occhio di Dio riesce a scorgere. O Gesù mio, quello che ho scritto è soltanto una pallida ombra di quello che comprendo nell’anima; e queste sono cose puramente spirituali. Ma per scrivere qualche cosa di quello che il Signore mi fa conoscere, debbo usare dei termini che non mi soddisfano affatto, poiché non rendono bene la realtà. La prima volta che ricevetti questa sofferenza fu così: dopo i voti annuali,un certo giorno mentre pregavo vidi un grande bagliore e da quel bagliore uscirono dei raggi che m’investirono e subito provai un terribile dolore alle mani, ai piedi ed al costato e le punture della corona di spine. Provavo questa sofferenza il venerdì durante la santa Messa, ma durava un momento molto breve. La cosa si ripeté per alcuni venerdì, ma in seguito non sentii alcun dolore fino al momento attuale cioè fino alla fine di settembre di quest’anno. Nel corso di questa malattia, il venerdì durante la santa Messa, sento che vengo investita dalla stessa sofferenza, che si ripete ogni venerdì e qualche volta quando incontro un’anima che non è in stato di grazia. Benché la cosa avvenga raramente, la sofferenza dura pochissimo; ma è terribile e senza una particolare grazia di Dio non potrei sopportarla. Esternamente non ho alcun segno di questa sofferenza. Quello che verrà in seguito non lo so. Tutto per le anime…
21.11.1936.
O Gesù, vedi che non sono né gravemente malata e nemmeno sana. M’infondi nell’anima l’entusiasmo per l’azione e non ho le forze, arde in me il fuoco del Tuo amore e quello che non riesco ad ottenere con le forze fisiche, viene pareggiato con l’amore. Gesù, il mio spirito soffre di nostalgia e desidera ardentemente unirsi a Te, ma mi trattengono le Tue opere. Non è ancora completo il numero delle anime che debbo condurre a Te. Desidero le fatiche, le sofferenze; si adempia in me tutto quello che hai stabilito prima dei secoli, o mio Creatore e Signore. Comprendo soltanto la Tua parola; essa sola mi dà forza. Il Tuo spirito, Signore, è spirito di pace e nulla riesce a turbare il mio intimo, poiché vi dimori Tu, Signore. So di essere sotto il Tuo particolarissimo sguardo, o Signore. Non indago con timore sui Tuoi disegni nei miei riguardi; il mio compito è quello di accettare tutto dalle Tue mani. Non temo nulla, benché imperversi la tempesta e tremendi fulmini si abbattano attorno a me. Ed allora mi sento veramente sola, ma il mio cuore sente Te e la mia fiducia aumenta notevolmente e vedo tutta la Tua onnipotenza che mi sostiene. Con Te, o Gesù, vado attraverso la vita, nelle giornate serene e in quelle di tempesta, con un grido di gioia, cantando sottovoce l’inno della Tua Misericordia. Non interromperò il mio canto d’amore, finché non lo riprenderà il coro degli angeli. Non c’è alcuna forza al mondo che possa trattenermi nella mia corsa verso Dio. Vedo che non sempre, nemmeno i superiori, comprendono la strada attraverso la quale il Signore mi conduce e non me ne meraviglio. Un certo momento vidi Don Sopocko che pregava e che esaminava questa causa.Ad un tratto vidi che veniva tracciato un cerchio di luce sul suo capo. Benché lo spazio ci separi, lo vedo spesso, specialmente quando lavora, allo scrittoio, nonostante la stanchezza.
22.11.1936.
Oggi durante la santa confessione Gesù mi ha parlato per bocca di un certo sacerdote.Quel sacerdote non conosceva la mia anima ed io mi sono accusata solo dei peccati. Egli tuttavia mi ha detto queste parole: « Adempi fedelmente tutto quello che Gesù vuole da te, nonostante le difficoltà. Sappi che, se gli uomini dovessero anche adirarsi contro di te, Gesù non si adira e non si adirerà mai contro di te. Non badare ad alcuna considerazione umana ». Sulle prime mi stupii di questo insegnamento, ma poi compresi che il Signore parlava per mezzo suo, mentre lui si rendeva ben poco conto della questione. O sacro mistero, quali grandi tesori racchiudi in te! O fede santa, segnale nel mio cammino!
24.11.1936
Oggi ho ricevuto una lettera da Don Sopocko.Da questa lettera ho saputo che di tutta questa causa s’interessa Dio stesso. Come l’ha iniziata il Signore, allo stesso modo il Signore la porterà a termine, e più difficoltà vedo, più sono tranquilla. Se tutta questa causa non riguardasse una grande gloria per Dio ed il bene di tante anime, il demonio non si opporrebbe a questo modo; ma egli intuisce quello che sta per perdere con quest’opera. Ora ho capito che satana odia più che mai la Misericordia; essa è il suo maggior tormento. Ma la parola del Signore si realizzerà. La parola di Dio è viva e le difficoltà non annientano le opere di Dio, ma dimostrano che sono di Dio… Un certo momento ho visto il convento di questa nuova Congregazione.Mentre giravo e visitavo tutto, all’improvviso ho visto un gruppo di bambini, la cui età si aggirava dai cinque agli undici anni. Appena mi videro, mi circondarono e cominciarono a gridare ad alta voce: « Difendici dal male » e mi fecero entrare nella cappella che c’era in quel convento. Quando entrai nella cappella, vidi Gesù martoriato. Gesù guardò benevolmente verso di me e mi disse che veniva «offeso gravemente dai fanciulli. Tu difendili dal male!». Da quel momento prego per i fanciulli. Ma sento che la sola preghiera non basta. O mio Gesù, Tu sai quanta fatica occorre per trattare sinceramente e con semplicità con coloro dai quali la nostra natura rifugge, oppure con coloro che consapevolmente od anche inconsapevolmente ci hanno fatto soffrire. Umanamente la cosa è impossibile. In quei momenti più che in altre circostanze, cerco di scoprire Gesù in quelle date persone e per amore di Gesù faccio tutto per quelle persone. In queste azioni l’amore è puro; questo esercitarsi nella carità tempra l’anima e la rafforza. Non m’aspetto nulla dalle creature. Per questo non provo alcuna delusione; so che la creatura è povera in sé e che posso dunque attendermi da essa? Dio per me è tutto, desidero valutare tutto alla luce di Dio.
+ Il mio rapporto col Signore è al presente totalmente spirituale. La mia anima è toccata da Dio e s’immerge tutta in Lui fino a dimenticare se stessa. Imbevuta di Dio da parte a parte annega nella Sua bellezza, annega tutta in Lui. Non riesco a descrivere ciò, poiché scrivendo adopero i sensi e li, in quell’unione, i sensi non agiscono. C’è la fusione di Dio e dell’anima, c’è una così stretta vita in Dio alla quale è ammessa l’anima, che è impossibile esprimerla a parole. Quando l’anima ritorna alla vita normale, allora s’accorge che questa vita è un crepuscolo, una foschia, una sonnolenta inerzia, quasi una fasciatura che avvolge un bimbo. In quei momenti l’anima riceve soltanto da Dio, poiché essa da sé non fa nulla, non fa il minimo sforzo; Dio opera tutto in lei. Però quando l’anima torna allo stato normale, vede che non è in suo potere rimanere di più in quell’unione. Quei momenti sono brevi, ma duraturi nei loro effetti. L’anima non può rimanere a lungo in quello stato, poiché diversamente per forza di cose si libererebbe per sempre dai vincoli del corpo, sebbene anche così sia sostenuta miracolosamente da Dio. Iddio fa conoscere all’anima in modo chiaro quanto l’ama, come se essa sola fosse oggetto della Sua compiacenza. L’anima conosce ciò in modo chiaro e quasi senza veli. Si lancia di getto verso Dio, ma si sente bambina. Essa sa che ciò non è in suo potere; perciò Iddio si abbassa fino a lei e la unisce a Se in un modo… Qui debbo tacere poiché non so descrivere quello che l’anima sta vivendo. È strano che, sebbene l’anima che vive quest’unione con Dio non sappia darle una forma precisa e una definizione, tuttavia quando incontra un’altra anima simile, s’intendono misteriosamente fra di loro in queste cose, anche se non parlano molto fra loro. L’anima unita in tal modo a Dio conosce facilmente un’altra anima simile, anche se quella non le ha svelato il suo intimo, ma ha solo parlato normalmente con lei. E una specie di parentela spirituale. Di anime unite in questo modo a Dio non ce ne sono molte: sono meno di quanto pensiamo. Ho notato che il Signore concede questa grazia alle anime per due motivi. Il primo è quando l’anima deve compiere una grande opera che, parlando esclusivamente dal punto di vista umano, supera le sue forze. Nel secondo caso ho notato che Dio la concede per guidare e tranquillizzare simili anime, benché il Signore possa concedere questa grazia come Gli piace ed a chi Gli piace. Inoltre ho notato questa grazia in tre sacerdoti, uno dei quali è un sacerdote secolare e due sono religiosi e in due suore,ma non nello stesso grado. In quanto a me, ho ottenuto per la prima volta questa grazia e per un brevissimo momento all’età di diciotto anni,nell’ottava del Corpus Domini, durante i vespri, quando feci a Gesù il voto perpetuo di castità. Vivevo ancora nel mondo, ma dopo poco entrai in convento. Questa grazia durò un brevissimo momento, ma la potenza di tale grazia è grande. Dopo questa grazia sopravvenne un lungo intervallo. Per la verità durante questo intervallo ottenni dal Signore molte grazie, ma di altro genere. Quello fu un periodo di prove e di purificazione. Quelle prove furono così dolorose che la mia anima sperimentò il completo abbandono da parte di Dio, venne immersa in tenebre fitte. Notai e compresi che nessuno poteva liberarmi da quei tormenti e che non potevano nemmeno capirmi. Ci furono due momenti nei quali la mia anima fu sprofondata nella disperazione, una volta per mezz’ora, la seconda volta per tre quarti d’ora. Sia per quanto riguarda le grazie sia per quanto concerne le prove di Dio, non posso descriverne esattamente la grandezza; anche se usassi non so quali parole, tutto ciò non sarebbe che una pallida ombra. Tuttavia il Signore m’immerse in quei tormenti ed il Signore mi liberò. La cosa però durò un paio d’anni; poi ottenni di nuovo questa eccezionale grazia dell’unione col Signore che dura tuttora. Tuttavia anche in questo secondo periodo dell’unione ci furono dei brevi intervalli. Però al presente da un po’ di tempo non ho avuto alcun intervallo, ma la grazia m’immerge sempre più profondamente in Dio. La grande luce, da cui viene illuminato l’intelletto, fa conoscere la grandezza di Dio, non come se l’anima dovesse conoscere in Lui i singoli attributi come prima; no, qui avviene diversamente: in un attimo conosco tutta l’essenza di Dio. L’anima nello stesso istante si sprofonda tutta in Lui e prova una felicità così grande come gli eletti in paradiso, benché gli eletti in paradiso vedano Dio faccia a faccia e siano completamente felici, in modo assoluto. La loro conoscenza di Dio però non è uguale, come mi ha fatto conoscere Dio. Questa conoscenza più profonda ha inizio qui sulla terra in base alla grazia, ma in larga misura dipende dalla nostra fedeltà alla grazia. Tuttavia l’anima che sperimenta questa ineffabile grazia dell’unione, non può dire di vedere Iddio faccia a faccia, dato che qui c’è il lievissimo velo della fede; ma così lieve che l’anima può dire che vede Dio e parla con Lui. Essa è divinizzata, Iddio fa conoscere all’anima quanto l’ama e l’anima vede che anime migliori e più sante di lei non hanno ottenuto queste grazie, perciò è investita da un sacro stupore, che la mantiene in una profonda umiltà e si sprofonda nel suo nulla e nel suo sacro stupore e più essa si umilia, tanto più intimamente Iddio si unisce a lei e si abbassa fino a lei. L’anima in quel momento è come nascosta; i suoi sensi inattivi; essa in un attimo conosce Dio e s’immerge in Lui. Conosce tutta la profondità dell’Insondabile e più la sua conoscenza è profonda, tanto più ardentemente l’anima anela a Lui. È grande la reciprocità tra l’anima e Dio! Quando l’anima esce dal nascondimento, i sensi gustano ciò di cui l’anima si è deliziata; senz’altro anche questa è una grande grazia di Dio, ma non è puramente spirituale. Alla prima fase i sensi non prendono parte. Ogni grazia dà all’anima potenza ed energia per l’azione, coraggio per affrontare le sofferenze. L’anima sa bene quello che Dio vuole da lei e compie il Suo volere nonostante le contrarietà. L’anima però in cose di questo genere non può procedere da sola, deve attenersi ai consigli di un confessore illuminato, poiché diversamente può sbagliare oppure non ottenere alcun profitto.
+ Comprendo bene, o mio Gesù, che come una malattia si misura col termometro ed una febbre alta indica la gravità della malattia, così nella vita spirituale la sofferenza è il termometro che misura l’amor di Dio di un’anima.
+ Il mio fine è Dio… e la mia felicità è fare la volontà di Dio e nessuna cosa al mondo riuscirà a turbarmi questa felicità: nessuna potenza, nessuna forza. Oggi in cella da me c’è stato il Signore e mi ha detto: «Figlia Mia, ti lascio ormai per poco in questa Congregazione. Te lo dico, affinché approfitti con maggior diligenza delle grazie che ti concedo».
27.11.1936.
Oggi in spirito sono stata in paradiso e ho visto l’inconcepibile bellezza e felicità che ci attende dopo la morte. Ho visto come tutte le creature rendono incessantemente onore e gloria a Dio. Ho visto quanto è grande la felicità in Dio, che si riversa su tutte le creature, rendendole felici. Poi ogni gloria ed onore che ha reso felici le creature ritorna alla sorgente ed esse entrano nella profondità di Dio, contemplano la vita interiore di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, che non riusciranno mai né a capire né a sviscerare. Questa sorgente di felicità è immutabile nella sua essenza, ma sempre nuova e scaturisce per la beatitudine di tutte le creature. Comprendo ora San Paolo che ha detto: « Occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrò nel cuore d’uomo ciò che Dio prepara per coloro che Lo amano ». E Dio mi fece conoscere la sola ed unica cosa che ai Suoi occhi ha un valore infinito e questa è l’amore di Dio, l’amore, l’amore ed ancora una volta l’amore. E nulla è paragonabile ad un solo atto di puro amor di Dio. Oh, quali ineffabili favori concede Iddio ad un’anima che Lo ama sinceramente! Oh, felici quelle anime che già qui su questa terra godono dei Suoi particolari favori! Ed esse sono le anime piccole ed umili. Grande è la Maestà di Dio, che ho conosciuto più a fondo, che gli spiriti celesti adorano secondo il grado della loro grazia e la gerarchia in cui si dividono. La mia anima quando ha visto la potenza e la grandezza di Dio non è stata colpita dallo spavento né dal timore; no, no, assolutamente no! La mia anima è stata colmata di serenità e d’amore e più conosco la grandezza di Dio e più gioisco per come Egli è. E gioisco immensamente per la sua grandezza e sono lieta di essere così piccola, perché, proprio perché sono piccola, mi prende in braccio e mi tiene accanto al Suo cuore. O mio Dio, quanta pena mi fanno gli uomini che non credono nella vita eterna! Quanto prego per loro, affinché li investa il raggio della Misericordia e Dio li stringa al Suo seno paterno. O Amore, o regina delle virtù! L’amore non conosce timore; attraversa tutti i cori degli angeli che montano la guardia davanti al Suo trono. Esso non teme nessuno, esso raggiunge Dio e s’immerge in Lui come nel suo unico tesoro. Il Cherubino con la spada di fuoco, che fa la guardia al paradiso, non ha potere su di esso. O puro amor di Dio, quanto sei grande ed impareggiabile! Oh, se le anime conoscessero la Tua potenza!
+ Oggi sono molto debole, non posso nemmeno fare la meditazione in cappella, ma debbo andare a coricarmi. O mio Gesù, Ti amo e desidero adorarTi con la mia debolezza, sottomettendomi totalmente alla Tua santa volontà.
+ Devo vegliare molto su me stessa soprattutto oggi, perché comincia a invadermi un’eccessiva sensibilità per tutto. Cose alle quali, se fossi in buona salute, non baderei affatto, oggi mi irritano. O mio Gesù, mio scudo e mia forza, concedimi la grazia di uscire vittoriosa da questa contingenza. O mio Gesù, trasformami in Te, con la potenza del Tuo amore, affinché io sia un degno strumento per annunciare la Tua Misericordia.
+ Ringrazio il Signore per questa malattia e per i disturbi fisici, poiché ho tempo per parlare con Gesù. La mia delizia sta nel trascorrere lunghi momenti ai piedi di Dio nascosto; e le ore mi passano come minuti, senza che me ne accorga. Sento che arde in me un fuoco e non comprendo altra vita, se non quella del sacrificio, che proviene dall’amore puro.
29.XI.1936. La Madonna mi ha insegnato a prepararmi alla festa del Natale del Signore. L’ho vista oggi senza il Bambino Gesù e mi ha detto: «Figlia Mia, procura di essere mite e umile affinché Gesù che dimora continuamente nel Tuo cuore possa riposare. Adoralo nel tuo cuore. Non uscire dai tuo raccoglimento interiore. Ti otterrò, figlia Mia, la grazia di questo genere di vita interiore, di modo che senza che abbandoni la tua intimità, possa adempiere all’esterno tutti i tuoi doveri con maggior precisione. Rimani continuamente con Lui nel tuo cuore. Egli sarà la tua forza. Con le creature mantieni quei rapporti che la necessità ed i tuoi doveri esigono. Sei un’abitazione gradita del Dio vivente, nella quale Egli dimora continuamente con amore e compiacimento, e la viva presenza di Dio, che senti in maniera più viva ed evidente, ti confermerà, figlia Mia, in ciò che ti ho detto. Cerca di comportarti così fino al giorno di Natale ed in seguito Egli ti farà conoscere come dovrai trattare con Lui e come unirti a Lui».
30.11.1936. Oggi, durante i vespri, un dolore mi ha attraversato l’anima. Vedo che quest’opera oltrepassa le mie forze sotto ogni aspetto. Sono una piccola bimba di fronte all’enormità di questo compito e solo per un ordine preciso di Dio mi accingo a compierla. E d’altra parte anche queste grandi grazie sono divenute per me un peso che riesco a sopportare a malapena. Vedo l’incredulità da parte dei superiori e i dubbi di vario genere e di conseguenza il comportamento diffidente nei miei confronti. O Gesù mio, vedo che anche grazie così grandi possono essere una sofferenza ed è proprio così; non solo possono essere per questo motivo delle sofferenze, ma debbono esserlo come caratteristica dell’azione di Dio. Comprendo bene che se non fosse Dio stesso a tener salda l’anima in queste varie prove, essa da sola non ci riuscirebbe; e per questo Dio stesso è il suo scudo. Mentre di seguito, durante i vespri, continuavo ad esaminare questa specie di miscuglio di sofferenze e di grazie, ad un tratto udii la voce della Madonna: «Sappi, figlia Mia, che sebbene Io sia stata innalzata alla dignità di Madre di Dio, sette spade dolorose mi hanno trafitto il cuore. Non far nulla a tua difesa; sopporta tutto con umiltà. Dio stesso prenderà le tue difese».
1.12.1936. Ritiro spirituale di un giorno
Oggi, durante la meditazione del mattino, il Signore mi ha fatto conoscere e comprendere chiaramente l’immutabilità dei Suoi desideri. E vedo chiaramente che nessuno mi può dispensare dall’obbligo di compiere la volontà di Dio da me conosciuta. La salute gravemente compromessa e la mancanza delle forze fisiche non sono un motivo sufficiente e non mi dispensano da quest’opera, che il Signore stesso sta portando avanti, mentre io debbo essere soltanto uno strumento nelle Sue mani. Ed eccomi dunque, Signore, per fare la Tua volontà. Comandami secondo i Tuoi eterni disegni e le Tue predilezioni, concedimi però la grazia di esserTi sempre fedele. Quando ho parlato con Dio nascosto, mi ha fatto conoscere e comprendere che non debbo pensarci su molto e non debbo aver paura delle difficoltà che posso incontrare. «Sappi che Io sono con te. Io stabilisco le difficoltà e Io le supero e in un attimo posso mutare gli atteggiamenti contrari in atteggiamenti favorevoli a questa causa». Nel colloquio odierno il Signore mi ha chiarito molte cose, ma qui non scrivo tutto. Dare sempre la precedenza agli altri in tutte le circostanze specialmente durante la ricreazione. Ascoltare tranquillamente senza interrompere, anche se mi raccontassero dieci volte la stessa cosa. Non farò mai domande su di una cosa che suscita molto la mia curiosità. Proposito: continuare la stessa cosa, cioè unirmi con Cristo Misericordioso. Proposito generale: raccoglimento interiore, silenzio. Nascondimi, Gesù, negli abissi della Tua Misericordia e poi mi giudichino pure gli altri come loro piace. Non parlare mai delle proprie vicende. Nella sofferenza cercare sollievo nella preghiera. Nei dubbi anche i più piccoli, consigliarsi solo col confessore. Avere sempre il cuore aperto per accogliere le sofferenze degli altri, e le proprie sofferenze immergerle nel cuore di Gesù, in modo che all’esterno non vengano notate, per quanto è possibile. Cercare di mantenere sempre l’equilibrio, anche se le circostanze sono eccezionalmente tempestose. Non permettere che venga turbata la propria quiete ed il proprio raccoglimento interiore. Nessuna cosa è paragonabile alla tranquillità dell’anima. Quando mi viene rimproverata qualche cosa ingiustamente, non giustificarsi; se la superiora vorrà conoscere la verità, cioè se ho torto o ragione, lo apprenderà non necessariamente da me. Io debbo accettare tutto con un atteggiamento interiore di umiltà. Trascorrerò questo Avvento secondo le indicazioni datemi dalla Madonna: nella mitezza e nell’umiltà. Trascorro dei momenti con la SS.ma Vergine. Attendo con ardente nostalgia la venuta del Signore. I miei desideri sono grandi. Desidero che tutti i popoli conoscano il Signore; desidero preparare tutte le nazioni a ricevere il Verbo Incarnato. O Gesù, fa’ che la sorgente della Tua Misericordia scaturisca con maggiore abbondanza, poiché l’umanità è molto malata, e perciò ha più che mai bisogno della Tua compassione. Tu sei un mare sconfinato di Misericordia per noi peccatori e maggiore è la nostra miseria, maggiore è il diritto che abbiamo alla Tua Misericordia. Tu sei la sorgente che rende felice ogni creatura per mezzo della Tua infinita Misericordia. Oggi parto per Pradnik,che è nei dintorni di Cracovia; vado a curarmi e debbo restarvi tre mesi. Mi sistema colà il grande ed amorevole interessamento dei superiori e specialmente della nostra amata Madre Generale,che ha tanta sollecitudine per le suore ammalate. Ho accettato questa grazia della cura, ma mi affido completamente alla volontà di Dio. Faccia Dio di me quello che vuole. Non desidero altro se non fare la Sua santa volontà. Mi unisco alla Madonna e abbandono Nazaret per andare a Betlemme, dove trascorrerò le feste del santo Natale fra estranei, ma con Gesù, Maria e Giuseppe, poiché questa è la volontà di Dio. Cerco di compiere in tutto la volontà di Dio, non desidero maggiormente la guarigione che la morte; mi sono affidata totalmente alla Sua infinita Misericordia e come una piccola bimba vivo nella massima tranquillità. Procuro soltanto che il mio amore per Lui sia sempre più profondo e più puro, per essere la delizia del Suo sguardo …… Il Signore mi ha detto di recitare questa coroncina per nove giorni prima della festa della Misericordia. La novena deve cominciare il Venerdì Santo. «Durante questa novena elargirò alle anime grazie di ogni genere». Quando fui presa da un po’ di timore per dover rimanere così a lungo sola fuori dalla Congregazione, Gesù mi disse: «Non sarai sola, poiché Io sono con te sempre ed ovunque. Accanto al Mio Cuore non aver paura di nulla. Sono Io stesso che ho provocato la tua partenza. Sappi che il mio occhio controlla con grande attenzione ogni movimento del tuo cuore. Ti trasferisco in quel luogo isolato, per poter Io solo plasmare il tuo cuore secondo le Mie intenzioni per il futuro. Di che cosa hai paura? Se sei con Me, chi oserà toccarti? Però sono enormemente contento, figlia Mia, che tu Mi confidi i tuoi timori. ParlaMi di tutto così semplicemente ed alla buona, Mi procurerai una grande soddisfazione. Io ti comprendo, poiché sono Dio e Uomo. Questo linguaggio semplice del tuo cuore Mi è più gradito degli inni composti appositamente per onorarMi. Sappi, figlia Mia, che più il tuo linguaggio è semplice, più riesci ad attirarMi verso di te. Ed ora sta’ tranquilla accanto al Mio Cuore; deponi la penna e preparati a partire».
9.12.1936. Questa mattina sono partita per Pradnik. Mi ha accompagnata Suor Crisostoma. Ho una cameretta per conto mio; assomiglio in tutto ad una carmelitana. Dopo che è partita Suor Crisostoma e sono rimasta sola, mi sono immersa nella preghiera, affidandomi alla speciale protezione della Madonna. Essa sola è sempre con me ed Essa, come una buona Madre, segue tutte le mie vicende ed i miei sforzi. All’improvviso vidi Gesù, che mi disse: «Sta’ tranquilla, bambina Mia; vedi che non sei sola. il Mio Cuore veglia su di te». Gesù mi ha dato tanta forza nei riguardi di una certa persona; sento la forza nell’anima.
Un principio morale. Quando non si sa che cosa sia meglio fare, occorre riflettere, esaminare la cosa e chiedere consiglio, poiché non è lecito agire nel dubbio della coscienza. Nell’incertezza dire a se stessi: qualunque cosa farò, sarà ben fatta; ho l’intenzione di farla bene. Dio accetta quello che noi consideriamo buono, questo Dio lo accetta e lo considera buono. Non abbattersi se, passato il tempo, ciò che abbiamo fatto non si dimostra buono. Il Signore Dio guarda l’intenzione con la quale cominciamo e secondo questa darà la ricompensa. Questo è un principio al quale dobbiamo attenerci. Anche oggi sono andata a fare una breve visita al Signore prima di coricarmi. Il mio spirito si è immerso in Lui, come nell’unico mio tesoro; il mio cuore ha riposato un momento vicino al Cuore del mio Sposo. Sono stata illuminata su come comportarmi con le persone che mi stanno attorno e sono tornata alla mia solitudine. Il medico mi ha circondato con le sue premure; vedo attorno a me dei cuori ben disposti.
10.12.1936.
Oggi mi sono alzata presto e, ancora prima della santa Messa, ho fatto la meditazione. Qui la santa Messa è alle sei. Dopo la santa Comunione il mio spirito è sprofondato nel Signore, come l’unico oggetto del suo amore. Ho notato che venivo inghiottita dalla Sua onnipotenza. Quando sono tornata nella mia solitudine non mi sono sentita bene ed ho dovuto coricarmi subito. Una suora mi ha portato delle gocce, ma mi son sentita male tutto il giorno. Verso sera ho cercato di fare l’ora santa, ma non ci sono riuscita; mi sono unita soltanto a Gesù sofferente. La mia stanzetta isolata è vicino ad una sala dove ci sono gli uomini. Non sapevo che gli uomini fossero così chiacchieroni; dal mattino fino a notte fonda continuano a parlare di svariati argomenti. Nella sala delle donne c’è molto più silenzio. Si fa sempre questa accusa alle donne; io però ho avuto modo di convincermi del contrario. Difficile per me concentrarmi nella preghiera in mezzo a quelle risate e a quelle spiritosaggini. Non mi danno alcun disturbo solo quando la grazia di Dio prende totalmente possesso di me, poiché allora non so quello che avvenga attorno a me. O Gesù mio, questa gente quanto poco parla di Te! Parlano di tutto, ma non di Te, o Gesù. E se parlano poco, certamente non Ti pensano affatto. Si occupano del mondo intero, ma su di Te, o Creatore, il silenzio. È triste per me, o Gesù, vedere questa grande indifferenza e ingratitudine da parte delle Tue creature. O mio Gesù, desidero amarTi per loro e ricompensarTi col mio amore.
L’Immacolata Concezione.
Fin dal mattino ho avvertito la vicinanza della Madre SS. ma. Durante la santa Messa l’ho vista così splendente e bella, che non ho parole per poter esprimere almeno in piccola parte la Sua bellezza. Era tutta bianca, cinta da una sciarpa azzurra; anche il manto azzurro, la corona sul capo e da tutta la Sua persona s’irradiava uno splendore inconcepibile. “Sono la Regina del cielo e della terra, ma soprattutto la vostra Madre”. Mi strinse al Suo Cuore e disse: «Ti sono sempre vicina nelle sofferenze». Sentii la potenza del Suo Cuore Immacolato che si trasmise alla mia anima. Ora comprendo perché da due mesi mi sono preparata a questa festa e perché l’ho attesa con tanta nostalgia. Da oggi m’impegnerò per la massima purezza dell’anima, in modo che i raggi della grazia di Dio vi si riflettano in tutto il loro splendore. Desidero essere come il cristallo, per trovare compiacimento davanti ai Suoi occhi.
+ In questo giorno ho visto un certo sacerdote circondato dallo splendore che proveniva da Lei; evidentemente quell’anima ama l’Immacolata. Una misteriosa nostalgia avvolge la mia anima; mi meraviglio che essa non distacchi l’anima dal corpo. Desidero Iddio, desidero immergermi in Lui. Comprendo che mi trovo in un terribile esilio; tutta la potenza della mia anima tende ad innalzarsi verso Dio. O abitanti della mia patria, ricordatevi di questa esiliata. Quando cadranno i veli anche per me? Benché io veda e senta in maniera ravvicinata, un velo molto tenue mi divide dal Signore. Io desidero vederLo faccia a faccia, ma avvenga tutto secondo la Tua volontà.
+ 11 dicembre. Oggi non ho potuto esser presente a tutta la santa Messa; sono rimasta solo durante le parti più importanti e, dopo la santa Comunione, sono tornata subito nella mia stanzetta d’isolamento. All’improvviso mi ha investito la presenza di Dio e in quel momento per un brevissimo istante ho sperimentato la Passione del Signore. In quell’animo ho conosciuto più a fondo l’opera della Misericordia. Di notte sono stata svegliata di soprassalto e sono venuta a sapere che una certa anima si rivolgeva a me perché pregassi e che aveva un gran bisogno di preghiere. Brevemente, ma con tutta l’anima, ho pregato che il Signore le facesse la grazia. Il giorno appresso, dopo mezzogiorno, quando sono entrata nella sala, ho visto una persona che stava agonizzando ed ho saputo che l’agonia era cominciata di notte. Dopo aver verificato ho saputo che era proprio quando mi era stato chiesto di pregare. Ad un tratto sentii nell’anima una voce: “Recita la coroncina che ti ho insegnato”. Corsi a prendere il rosario, m’inginocchiai vicino all’agonizzante e cominciai con tutto il fervore dello spirito a recitare la coroncina. Improvvisamente l’agonizzante aprì gli occhi, guardò verso di me e non riuscii a terminare tutta la coroncina che essa era già morta in una misteriosa serenità. Pregai fervorosamente il Signore, perché mantenesse la promessa che mi aveva fatto per la recita della coroncina. Il Signore mi fece conoscere che quell’anima aveva ottenuto la grazia che il Signore mi aveva promesso. Quell’anima fu la prima che sperimentò la promessa del Signore. Sentii come la potenza della Misericordia avvolgeva quell’anima. Quando entrai nella mia cameretta d’isolamento udii queste parole: «Nell’ora della morte difenderò come Mia gloria ogni anima che reciterà questa coroncina, oppure altri la reciteranno vicino ad un agonizzante, ed otterranno per l’agonizzante lo stesso perdono. Quando vicino ad un agonizzante viene recitata questa coroncina, si placa l’ira di Dio e l’imperscrutabile Misericordia avvolge l’anima e si commuovono le viscere della Mia Misericordia, per la dolorosa Passione di Mio Figlio». Oh, se tutti conoscessero quanto è grande la Misericordia del Signore, e quanto noi tutti abbiamo bisogno di questa Misericordia e specialmente in quell’ora decisiva!
+ Oggi per un’anima ho ingaggiato una battaglia con gli spiriti delle tenebre. Che odio tremendo nutre satana per la Misericordia di Dio! Lo vedo da come si oppone a tutta quest’opera.
+ O Gesù Misericordioso, disteso sulla croce, ricordati dell’ora della nostra morte! O Misericordiosissimo Cuore di Gesù, aperto dalla lancia, nascondimi nell’ultima ora della morte. O Sangue e Acqua, che scaturisti dal Cuore di Gesù, come sorgente d’insondabile Misericordia per me, o Gesù agonizzante, ostaggio di Misericordia, mitiga l’ira di Dio nell’ora della mia morte.
+ 12.12.1936.
Oggi sono stata soltanto alla santa Comunione e per un po’ alla santa Messa. Tutta la mia forza sta in Te, o Pane Vivo. Sarebbe difficile per me trascorrere una giornata, senza accostarmi alla S. Comunione. Egli è il mio scudo. Senza di Te, Gesù, non riesco a vivere. Gesù, il mio Amore, oggi mi ha fatto comprendere quanto mi ami, sebbene fra di noi ci sia un abisso così grande: il Creatore e la creatura, e tuttavia in un certo modo è come se ci fosse l’uguaglianza; l’amore pareggia l’abisso. Egli stesso si abbassa fino a me e mi rende idonea a trattare familiarmente con Lui. Mi sono immersa in Lui annientandomi quasi completamente, e tuttavia, sotto il Suo sguardo amorevole la mia anima acquista potenza, vigore e la consapevolezza che ama ed è amata in modo particolare, sa che l’Onnipotente la difende. Una simile preghiera benché breve, dà però molto all’anima, mentre ore intere di preghiera normale non danno all’anima la luce, che le dà un breve istante di preghiera superiore.
+ Dopo mezzogiorno sono stata per la prima volta sulla veranda. E’ venuta a trovarmi Suor Felicia e mi ha portato qualche cosetta che mi serviva e alcune bellissime mele e i saluti dell’amata Madre Superiora e delle care consorelle.
13.12.1936. La Confessione davanti a Gesù.
Quando considerai che erano già tre settimane che non mi confessavo, mi misi a piangere, vedendo la fragilità della mia anima e certe difficoltà. Non mi ero confessata a causa di circostanze sfavorevoli. Il giorno in cui ci fu la confessione, in ero a letto. La settimana dopo, la confessione ci fu nel pomeriggio ed io la mattina ero partita per l’ospedale. Questo pomeriggio è venuto nella mia cameretta d’isolamento Padre Andrasz e si è seduto, affinché mi confessassi. Prima non ha scambiato nemmeno una parola. Sono stata enormemente contenta, poiché desideravo tanto confessarmi. Come al solito svelai tutta la mia anima. Il Padre mi rispose ad ogni piccola cosa. Mi sentii stranamente felice per aver potuto così dire tutto. Per penitenza mi disse di recitare le litanie del Nome di Gesù. Quando volevo fargli presente la difficoltà che avevo per recitare quelle litanie, si alzò e mi diede l’assoluzione. Improvvisamente dalla Sua persona cominciò a sprigionarsi un grande splendore e vidi che non era Padre Andrasz, ma Gesù. Le Sue vesti erano bianche come la neve e scomparve immediatamente. In un primo momento rimasi un po’ ansiosa, ma poco dopo una certa tranquillità entrò nella mia anima. Notai che Gesù confessa come gli altri confessori. Tuttavia il mio cuore durante quella confessione intuii stranamente qualche cosa, che in un primo momento non ero riuscita a capire che significato avesse.
16.12.1936.
La giornata odierna l’ho offerta per la Russia; tutte le mie sofferenze e preghiere le ho offerte per quel povero paese. Dopo la S. Comunione, Gesù mi ha detto: «Non posso sopportare più a lungo questo paese; non legarMi le mani, figlia Mia». Compresi che, se non fosse per le preghiere delle anime care a Dio, tutta questa nazione sarebbe stata già annientata. Oh, quanto soffro per questa nazione, che ha espulso Dio dai propri confini!
+ O sorgente inesauribile della Misericordia di Dio, riversati sopra di noi. La Tua bontà non ha confini. Conferma, Signore, la potenza della tua Misericordia sull’abisso della mia miseria, poiché la Tua pietà è senza limiti. Misteriosa ed irraggiungibile è la Tua Misericordia, che riempie di stupore le menti degli uomini e degli angeli. L’Angelo Custode mi ha raccomandato di pregare per una certa anima e la mattina ho saputo che si trattava di una persona che era entrata in agonia in quel momento. In maniera sorprendente Gesù mi fa conoscere che qualcuno ha bisogno delle mie preghiere. In modo particolare vengo a conoscerlo quando, chi ha bisogno delle mie preghiere, è un’anima in agonia. Questo ora si verifica più spesso che in passato. Gesù mi ha fatto conoscere quanto Gli è cara un anima che vive della volontà di Dio, dando con ciò a Dio la massima gloria. Oggi ho compreso che, se anche non portassi a termine nulla di quello che vuole il Signore da me, so che verrò ricompensata come se avessi concluso tutto, poiché Egli vede l’intenzione con la quale ho iniziato. E se anche mi chiamasse a Sé oggi stesso, quest’opera non soffrirebbe nulla per questo, poiché Lui solo è il Padrone e dell’opera e dell’operaio. Il mio compito è quello di amarLo alla follia. Tutte le opere sono una gocciolina davanti a Lui; l’amore ha un significato, ha forza e merito. Ha svelato alla mia anima vasti orizzonti; l’amore pareggia gli abissi.
17.12.1936.
Ho offerto la giornata odierna per i sacerdoti. Oggi ho sofferto più di qualunque altro giorno, sia interiormente che esteriormente. Non pensavo che si potesse soffrire tanto in un giorno solo. Ho cercato di fare l’ora santa, durante la quale il mio spirito ha assaporato l’amarezza dell’Orto degli Ulivi. Lotto da sola sostenuta dal Suo braccio contro ogni genere di difficoltà, che mi si posano davanti come muri incrollabili; tuttavia ho fiducia nella potenza del Suo Nome e non ho paura di nulla. In questa solitudine Gesù stesso è il mio Maestro. Egli stesso mi educa e mi ammaestra, sento che mi trovo sotto l’influsso di una Sua attività particolare. Per i Suoi inesplicabili disegni ed insondabili decreti, mi unisce a sé in modo speciale e mi permette di penetrare in segreti impensabili. C’è un segreto che mi unisce al Signore, di cui nessuno deve essere messo a conoscenza, nemmeno gli angeli. E benché io volessi rivelarlo, non saprei come esprimermi; e tuttavia vivo di questo e vivrò in eterno. Questo segreto mi differenzia dalle altre anime qui in terra e nell’eternità.
+ O giorno luminoso e bello, nel quale si adempiranno tutti i miei desideri! O giorno agognato, che sarai l’ultimo della mia vita! Sono lieta per l’ultimo tocco che il mio Artista divino darà alla mia anima, che conferirà alla mia anima una bellezza particolare, che mi distinguerà dalla bellezza delle altre anime. O gran giorno, nel quale si confermerà l’amore di Dio in me! In quel giorno per la prima volta canterò davanti al cielo ed alla terra l’inno della Misericordia infinita del Signore. Questa è la mia opera e la missione assegnatami dal Signore fin dalla fondazione del mondo. Affinché il canto della mia anima sia gradito alla Santissima Trinità, guida e plasma la mia anima Tu stesso, o Spirito di Dio. Mi armo di pazienza ed attendo la Tua venuta, o Dio Misericordioso; ed in quanto ai tremendi dolori ed ai timori dell’agonia in quei momento, più che in ogni altro, confiderò nell’abisso della Tua Misericordia e Ti ricorderò, o Misericordioso Gesù e dolce Salvatore, tutte le promesse che mi hai fatto. Questa mattina ho avuto una specie di avventura; mi si era fermato l’orologio e non sapevo quando dovevo alzarmi e mi dispiaceva tralasciare la santa Comunione. Era sempre buio, perciò non potevo orientarmi per sapere quand’era l’ora di alzarmi. Mi sono vestita, ho fatto la meditazione e sono andata in cappella, ma era ancora chiusa e c’era ovunque un gran silenzio. Mi sono immersa in preghiera, specialmente per gli ammalati. Adesso vedo che gli ammalati hanno bisogno di tante preghiere. Finalmente la piccola cappella venne aperta. Ho fatto fatica a pregare, poiché mi sentivo fortemente esausta e, dopo la santa Comunione, tornai subito nella mia stanzetta d’isolamento. Improvvisamente vidi il Signore che mi disse: «Sappi, figlia Mia, che Mi è gradito l’ardore del tuo cuore, e come tu desideri ardentemente unirti a Me nella santa Comunione, così anch’io desidero donarMi tutto a te. E come ricompensa per il tuo zelo ardente, riposa accanto al Mio Cuore». In quel momento il mio spirito sprofondò nel Suo Essere, come una goccia in un oceano sconfinato annegò in Lui, come nell’unico suo tesoro. Fu allora che conobbi che il Signore permetteva certe difficoltà per la Sua maggior gloria.
18.12.1936.
Oggi ero abbattuta poiché è già una settimana che non viene nessuno a farmi visita. Quando mi sono lamentata col Signore, mi ha detto: «Non ti basta che vengo Io ogni giorno a farti visita?». Chiesi perdono al Signore e scomparve l’abbattimento. O Dio, o mio Sostegno, mi basti Tu. Questa sera sono venuta a sapere che una certa anima aveva bisogno delle mie preghiere; ho pregato con fervore, ma ho avvertito che era ancora troppo poco, quindi ho continuato più a lungo. il giorno dopo ho saputo che proprio a quell’ora era entrata in agonia una certa anima e l’agonia era durata fino al mattino. Ho saputo anche che era passata attraverso dure battaglie. In modo misterioso Gesù mi fa conoscere che un’anima agonizzante ha bisogno delle mie preghiere. Sento quello spirito che mi chiede in modo vivo e chiaro di pregare. Non sapevo che ci fosse una tale unione fra le anime. Spesso è il mio Angelo Custode che me lo dice. il Bambino Gesù, durante la santa Messa, è la gioia della mia anima. Spesso lo spazio non esiste per me, vedo un certo sacerdote che lo fa scendere sull’altare. Con grande nostalgia attendo il Natale vivo, l’attesa assieme alla Madonna. O Luce eterna, che vieni su questa terra, illumina la mia mente e rafforza la mia volontà, affinché non venga meno nei momenti delle prove impegnative. La Tua luce disperda ogni ombra di dubbio, la Tua onnipotenza operi attraverso me. Confido in Te, o Luce increata. Tu, o Bambino Gesù, mi sei d’esempio nel compiere la volontà del Padre Tuo, Tu che hai detto: « Ecco Io vengo a fare la Tua volontà », fa’ che anch’io adempia fedelmente in tutto la volontà di Dio. O Bambino Divino, concedimi questa grazia. O mio Gesù, l’anima mia prova nostalgia per i giorni delle prove, ma quando la mia anima è offuscata, non lasciarmi sola, stringimi fortemente a Te. Metti una custodia alle mie labbra, affinché il profumo delle sofferenze sia conosciuto e gradito soltanto da Te. O Gesù misericordioso, con quale ardente desiderio Ti sei affrettato verso il Cenacolo, per consacrare l’ostia che debbo prendere durante la mia vita. Hai desiderato, o Gesù, dimorare nel mio cuore; il Tuo Sangue vivo si unisce al mio sangue. Chi può comprendere quest’intima unione? Il mio cuore racchiude l’Onnipotente, l’Incomprensibile. O Gesù, donami la Tua vita divina; il Tuo Sangue puro e generoso pulsi nel mio cuore con tutta la Sua forza. Ti dono tutto il mio essere. Trasformami in Te e rendimi idonea a compiere in tutto la Tua santa volontà e a contraccambiarTi il mio amore. O mio dolce Sposo, Tu sai che il mio cuore non conosce nessuno all’infuori di Te. Hai aperto nel mio cuore un abisso insaziabile di amore per Te; dal primo istante che Ti ho conosciuto, il mio cuore Ti ha amato e si è immerso in Te, come nell’unico suo oggetto d’amore. Il Tuo amore puro e onnipotente sia uno stimolo ad agire. Chi concepisce e comprende a fondo l’abisso di Misericordia che è scaturito dal Tuo cuore? Ho conosciuto per esperienza quanta invidia c’è anche nella vita spirituale. Riconosco che sono poche le anime veramente grandi, pronte a calpestare tutto ciò che non è Dio. O anima, fuori di Dio non troverai la bellezza. Oh, che base fragile ha chi s’innalza a danno degli altri! Che perdita!
19.12.1936.
Questa sera ho avvertito nella mia anima che una certa persona aveva bisogno delle mie preghiere. Ho cominciato subito a pregare e improvvisamente ho conosciuto nel mio intimo e sentito lo spirito che me lo chiedeva. Ho pregato tanto a lungo, finché mi sono sentita tranquilla. La coroncina è un grande aiuto per gli agonizzanti. Prego spesso secondo un’intenzione che vengo a conoscere interiormente e prego tanto a lungo, finché nella mia anima avverto che la preghiera ha ottenuto il suo effetto. Specialmente ora che sono qui in quest’ospedale, sperimento un’intima unione con gli agonizzanti che, all’inizio della loro agonia, mi chiedono di pregare. Iddio mi ha dato un contatto misterioso con gli agonizzanti. Dato che la cosa succede abbastanza spesso, ho avuto modo di verificare anche l’ora. Oggi, alle undici di sera, sono stata svegliata all’improvviso ed ho sentito chiaramente che c’era accanto a me uno spirito che chiedeva preghiere; addirittura una forza sconosciuta mi ha costretta a pregare. La mia visione è puramente spirituale, per mezzo di una illuminazione improvvisa che in quel momento Dio mi trasmette. Prego tanto a lungo, finché sento la tranquillità nell’anima. Non dura sempre a lungo allo stesso modo; capita qualche volta che dopo una «Ave Maria» sono già tranquilla ed allora recito il «De Profundis» e non prego oltre. E alle volte capita che recito tutta la coroncina e solo allora arriva la tranquillità. Ed ho constatato anche che, quando mi sento costretta a pregare per un tempo più lungo e provo un’inquietudine interiore, l’anima affronta lotte più accanite ed un’agonia più lunga. Il modo usato per verificare l’ora è il seguente: ho l’orologio e controllo l’ora; il giorno dopo mi parlano della morte di quella persona. Domando l’ora, che corrisponde alla lettera, e lo stesso è per l’agonia. Mi dicono: «Oggi è morta la tale persona, ma così subito e si è addormentata tranquillamente». Capita che la persona morente si trovi nel secondo o nel terzo padiglione, ma per lo spirito lo spazio non esiste. Mi capita di venire a conoscere le stesse cose anche a qualche centinaia di chilometri di distanza. Mi è capitato più di una volta con parenti e familiari ed anche con consorelle e con anime che in vita non avevo conosciuto affatto. O Dio d’infinita Misericordia, che mi permetti di recare sollievo e aiuto agli agonizzanti con le mie povere preghiere, sii benedetto tante migliaia di volte, quante sono le stelle nel cielo e le gocce d’acqua in tutti gli oceani. La Tua Misericordia ti suoni da tutta l’estensione della terra e s’innalzi fino ai piedi del Tuo trono, per esaltare questo Tuo massimo attributo, cioè la Tua indicibile Misericordia. O Dio, questa sconfinata Misericordia rapisce in una nuova estasi le anime sante e tutti gli spiriti celesti. Quei puri spiriti s’immergono in un sacro stupore, adorando l’incomprensibile Misericordia di Dio che li rapisce in una nuova estasi; la loro adorazione avviene in maniera perfetta. O Dio eterno, quanto ardentemente desidero adorare questo Tuo massimo attributo, cioè la Tua insondabile Misericordia. Vedo tutta la mia piccolezza e non posso paragonarmi agli abitanti del paradiso, che, in una santa ammirazione, esaltano la Misericordia del Signore, ma anch’io ho trovato un modo perfetto per adorare questa inconcepibile Misericordia di Dio. O Gesù dolcissimo, che Ti sei degnato di permettere a me misera di conoscere la Tua insondabile Misericordia. O Gesù dolcissimo, che hai amabilmente voluto che io parlassi al mondo intero della Tua inconcepibile Misericordia, ecco oggi prendo in mano questi due raggi, che sono scaturiti dal Tuo Cuore misericordioso, cioè il Sangue e l’Acqua e li spargo su tutta la faccia della terra, affinché ogni anima sperimenti la Tua Misericordia e, dopo averla sperimentata, l’adori per i secoli infiniti. O Gesù dolcissimo, che nella Tua inconcepibile benevolenza Ti sei degnato di unire il mio misero cuore al Tuo Cuore misericordiosissimo, ecco col Tuo Cuore adoro Dio nostro Padre, come nessun’anima l’ha mai adorato.
21.12.1936.
Nel pomeriggio c’è sempre una radio accesa,perciò avverto la mancanza del silenzio. Fino a mezzogiorno, continua conversazione e chiasso. Mio Dio, mi ero rallegrata per il silenzio, per parlare solo col Signore, ma qui è tutto l’opposto. Adesso però non mi disturba più niente, né le conversazioni né la radio. In una parola, niente. La grazia di Dio ha fatto in modo che, quando prego, non so nemmeno dove mi trovi; so soltanto che la mia anima è unita al Signore e così mi passano i giorni in questo ospedale.
+ Resto ammirata per le tante umiliazioni e sofferenze che affronta quel sacerdote per la causa; lo vedo in momenti particolari e lo sostengo con la mia indegna preghiera.Soltanto Dio può dare un tale coraggio, poiché diversamente l’anima cederebbe. Ma vedo con gioia che tutte queste difficoltà contribuiscono a procurare una maggior gloria di Dio. il Signore non ne ha molte di queste anime. O eternità infinita, tu illumini gli sforzi delle anime eroiche, dato che la terra ripaga questi sforzi con l’ingratitudine e con l’odio. Queste anime non hanno amici, sono solitarie. In quella solitudine si rafforzano, attingono la forza soltanto da Dio; sia pure con umiltà, ma anche con coraggio affrontano tutte le tempeste che s’abbattono su di loro. Essi, come quelle querce alte come il cielo, sono irremovibili e solo in questo c’è il loro unico segreto: attingono la forza da Dio e tutto ciò di cui hanno bisogno, lo hanno per sé e per gli altri. Portano il loro peso, ma sanno e sono capaci di prendere su di sé i pesi degli altri. Sono vere colonne luminose, sulle vie di Dio, che vivono esse stesse nella luce ed illuminano gli altri. Loro stessi vivono sulle alture e agli altri, più piccoli, sanno indicarle, aiutandoli a raggiungerle.
+ O mio Gesù, Tu vedi che non so scrivere come si deve; per di più non ho nemmeno una penna buona e certe volte scrive così male, tanto che debbo scrivere frasi intere lettera per lettera e questo non è ancora tutto. Ho anche la difficoltà che prendo nota di queste poche cose di nascosto dalle suore; perciò certe volte debbo chiudere il quaderno ogni momento ed ascoltare pazientemente i racconti di una data persona e così se ne va il tempo che avevo destinato per scrivere e quando lo chiudo in tutta fretta, il quaderno si macchia. Scrivo col permesso dei superiori e per ordine del confessore. E curioso il fatto che qualche volta scrivo in modo passabile, mentre altre volte in verità, io stessa riesco a leggere a fatica.
23.12.1936.
Trascorro dei momenti con la Madonna e mi preparo al momento solenne della venuta di Gesù. La Madonna mi dà degli insegnamenti in merito alla vita interiore dell’anima con Gesù, specialmente nella santa Comunione. Solo nell’eternità conosceremo quale grande mistero compie in noi la santa Comunione. Sono i momenti più preziosi della vita. O mio Creatore, ho nostalgia di Te. Tu mi comprendi, Signore mio. Tutto ciò che c’è sulla terra, mi sembra una pallida ombra. Io voglio e desidero Te, benché Tu faccia per me molte cose inconcepibili, poiché Tu stesso mi fai visita in modo singolare; tuttavia tali visite non leniscono le ferite del cuore, ma suscitano in me una sempre maggiore nostalgia di Te, o Signore. Prendimi con Te, Signore, se questa è la Tua volontà. Tu sai che muoio, sì muoio di nostalgia di Te, ma non posso morire. O morte, dove sei? Mi attiri nell’abisso della Tua Divinità, ma Ti nascondi dietro una fitta nebbia. Tutto il mio essere è immerso in Te; io però desidero contemplarTi faccia a faccia. Quando avverrà questo per me? Oggi mi ha fatto visita Suor Crisostoma.Mi ha portato dei limoni, delle mele ed un piccolo albero di Natale. Mi ha fatto un grandissimo piacere. La Madre Superiora ha chiesto al medico, tramite Suor Crisostoma, di permettermi di andare a casa per le feste ed il medico ha acconsentito volentieri. E stata una gioia per me ed ho pianto come una bimba. Suor Crisostoma è rimasta meravigliata vedendo il mio brutto aspetto e che sono tanto cambiata. E mi ha detto: « Sai, mia cara Faustina, di sicuro morirai; devi soffrire tremendamente! ». Le ho risposto che oggi soffrivo più degli altri giorni, ma non era niente; che per la salvezza delle anime non era troppo. O Gesù misericordioso, dammi le anime dei peccatori.
24.12.1936.
Oggi durante la santa Messa sono stata particolarmente unita a Dio ed alla Sua Madre Immacolata. L’umiltà e l’amore della Vergine Immacolata sono penetrati nella mia anima. Più imito la Madre di Dio, più profondamente conosco Dio. Oh, quale inconcepibile nostalgia pervade la mia anima! Gesù, come puoi lasciarmi ancora in quest’esilio? Muoio di desiderio per te. Ogni volta che Tu tocchi la mia anima, mi procuri una ferita enorme. L’amore e la sofferenza vanno assieme. Tuttavia non cambierei la sofferenza, che Tu mi procuri, con nessun tesoro al mondo, poiché questa è una sofferenza di un’indicibile delizia ed è una mano amorevole che procura queste ferite alla mia anima. Nel pomeriggio è venuta Suor Gaetana e mi ha accompagnato a casa per le feste. Ero contenta di poter stare assieme alla comunità. Attraversando la città,immaginavo che fosse Betlemme. Vedevo che tutta la gente si affrettava e pensavo: «Chi medita oggi su questo Mistero ineffabile nel raccoglimento e nel silenzio?». O Vergine Purissima, Tu oggi sei in viaggio ed anch’io sono in viaggio. Sento che il viaggio odierno ha un significato. O Vergine Radiosa, pura come il cristallo, tutta immersa in Dio, affido a Te la mia vita interiore. Organizza tutto in modo che sia gradito a Tuo Figlio, o Madre mia, ed io desidero tanto che Tu mi dia il Piccolo Gesù durante la Messa di Mezzanotte. E sentii in fondo all’anima talmente viva la presenza di Dio, che dovetti trattenere la gioia con la forza della volontà, per non far capire all’esterno quello che avveniva nella mia anima. Prima di cena sono entrata un momento in cappella, per scambiare spiritualmente l’oplatek con le persone care al mio cuore. Ho presentato tutti per nome a Gesù ed ho chiesto delle grazie per loro. Ma questo non è tutto; ho raccomandato al Signore i perseguitati, i sofferenti e coloro che non conoscono il Tuo Nome e specialmente i poveri peccatori. O Piccolo Gesù, Ti prego ardentemente, chiudi tutti nel mare della Tua inimmaginabile Misericordia. O dolce, Piccolo Gesù, hai il mio cuore; sia per Te una gradita e comoda dimora. O infinita Maestà, con quanta dolcezza Ti sei avvicinata a noi! Qui non c’è il terrore dei fulmini del grande Jahvé; qui c’è il dolce, Piccolo Gesù. Qui nessun’anima ha paura, benché non sia diminuita la Tua Maestà, ma si sia semplicemente celata. Dopo cena ero molto stanca e sofferente; ho dovuto andare a coricarmi, ma ho vegliato assieme alla Madonna in attesa della venuta del Bambinello.
25.12.1936. Messa di mezzanotte. Durante la santa Messa la presenza di Dio mi penetrò da parte a parte. Un momento prima dell’elevazione vidi la Madre ed il piccolo Gesù Bambino ed il vecchio Nonno.La Madre SS.ma mi disse queste parole: «Figlia Mia, Faustina, prendi questo Tesoro preziosissimo». E mi diede il piccolo Gesù. Quando presi Gesù in braccio, la mia anima provò una gioia inconcepibile, che non sono in grado di descrivere. Ma, cosa strana, dopo un momento Gesù divenne terribile, spaventoso, grande, sofferente e la visione scomparve. Mancava poco al momento di accostarsi alla santa Comunione. Quando ricevetti Gesù nella santa Comunione la mia anima tremava tutta sotto l’influsso della presenza di Dio. Il giorno dopo vidi per un momento il Bambinello divino durante l’elevazione. Il secondo giorno della festa venne da noi Padre Andrasz a celebrare la santa Messa, durante la quale vidi pure il piccolo Gesù. Nel pomeriggio andai a confessarmi. Ad alcune domande che riguardavano quest’opera, il Padre non mi rispose. Disse: “Quando starà bene, allora parleremo concretamente; per ora procuri di far tesoro delle grazie che il Signore le dà e cerchi di ristabilirsi bene in salute. Per il resto sa come comportarsi e che regole seguire in queste cose”. Per penitenza il Padre mi diede da recitare la coroncina che mi ha insegnato Gesù. Mentre recitavo la coroncina sentii improvvisamente una voce: «Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno questa coroncina: le viscere della Mia Misericordia s’inteneriscono per coloro che recitano la coroncina. Scrivi queste parole, figlia Mia, parla al mondo della Mia Misericordia. Che conosca tutta l’umanità la Mia insondabile Misericordia. Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia. Fintanto che c’è tempo ricorrano alla sorgente della Mia Misericordia, approfittino del Sangue e Acqua scaturiti per loro». O anime umane, dove troverete riparo nel giorno dell’ira di Dio? Accorrete ora alla sorgente della Misericordia di Dio. Oh, che gran numero di anime vedo! Vedo che hanno adorato la Misericordia di Dio e canteranno nell’eternità l’inno della gloria.
27.12.1936. Oggi son tornata nell’eremo della mia stanza.Ho avuto un viaggio piacevole, poiché ha viaggiato con me una persona che portava a battezzare un bambino.L’abbiamo accompagnata fino alla chiesa di Podgòrze. Per poter scendere mi ha dato il bambino in braccio. Appena ebbi il bimbo in braccio, con una fervorosa preghiera l’offrii a Dio, affinché un giorno potesse recare una gloria speciale al Signore. Sentii nel mio intimo che il Signore guardò in modo particolare verso quella cara piccola anima. Quando arrivammo Pradnik, Suor Damiana mi aiutò a portare un pacco. Appena entrammo nella mia stanzetta, vedemmo un bellissimo angelo di carta con la scritta: « Gloria in »… Ho l’impressione che sia da parte della suora ammalata, alla quale avevo mandato il piccolo albero di Natale. E così son passate le feste. Nulla è in grado di acquietare la nostalgia della mia anima. Ho nostalgia di Te, o mio Creatore e Dio eterno. Né le solennità né i bei canti riescono a lenire la mia anima, ma mi procurano una nostalgia sempre maggiore. Al solo ricordo del Tuo Nome, il mio spirito si lancia verso di Te, Signore.
28.12.1936. Oggi ho cominciato una novena alla Divina Misericordia. Mi porto in ispirito davanti a quell’immagine e recito la coroncina che mi ha insegnato il Signore. Il secondo giorno della novena ho visto l’immagine come fosse viva; attorno c’erano appesi innumerevoli ex voto ed ho visto una gran folla di gente che accorreva ed ho visto che molti di loro erano felici. O Gesù, quanta gioia ho provato nel mio cuore! Faccio questa novena per due persone, cioè per l’arcivescovo e Don Sopocko. Prego fervorosamente il Signore perché ispiri all’arcivescovo di voler approvare questa coroncina tanto gradita a Dio e questa immagine, affinché non rinvii e non sia motivo di ritardo per quest’opera. Oggi improvvisamente mi penetrò come un lampo lo sguardo del Signore e conobbi subito i più minuscoli pulviscoli della mia anima ed avendo conosciuto il mio nulla fino in fondo caddi in ginocchio e domandai perdono al Signore e con grande fiducia mi affidai alla Sua infinita Misericordia. Questa conoscenza non mi deprime, né mi allontana dal Signore, anzi suscita nella mia anima un maggior amore ed una fiducia illimitata ed il pentimento del mio cuore è unito all’amore. Questi lampi particolari plasmano la mia anima. O dolce Raggio Divino, illuminami fin nei punti più segreti e profondi, poiché desidero giungere alla più grande purezza di cuore e di anima. Verso sera una grande nostalgia s’impadronì della mia anima. Presi l’opuscolo con l’immagine di Gesù Misericordioso e lo strinsi al cuore e mi uscirono dall’anima queste parole: «Gesù, Amore eterno, per Te vivo, per Te muoio e desidero unirmi a Te». All’improvviso vidi il Signore di una bellezza inconcepibile, che mi guardò benevolmente e disse: «Figlia Mia, anch’Io per amor tuo sono sceso dal cielo, per te ho vissuto, per te sono morto e per te ho creato i cieli». E Gesù mi strinse al Suo Cuore e mi disse: «Fra non molto; sta’ tranquilla, figlia Mia». Quando rimasi sola, l’anima mia s’infiammò dal desiderio di soffrire fino al momento in cui il Signore dirà: ora basta. Ed anche se dovessi vivere migliaia di anni, alla luce di Dio vedo che è soltanto un momento.
+ Le anime… [La frase è rimasta incompiuta].
29.12.1936. Oggi dopo la santa Comunione ho udito una voce nell’anima: «Figlia Mia, vigila, poiché verrò inavvertitamente». «Gesù, non vuoi dirmi l’ora che attendo con tanta nostalgia?». «Figlia Mia, per il tuo bene la saprai, ma non ora, vigila». O Gesù, fa’ di me quello che Ti piace. So che sei il Salvatore misericordioso e so che non cambierai per me nell’ora della morte. Se ora mi dimostri un amore così particolare e se Ti degni unirTi a me in una maniera così confidenziale ed amorevole, per questo spero ancora di più nell’ora della morte. Tu Signore, Dio mio, non puoi cambiare; sei sempre lo stesso. I cieli possono cambiare e tutto ciò che è stato creato, ma Tu Signore, sempre lo stesso durerai nei secoli. Quindi vieni come vuoi e quando vuoi. Padre d’infinita Misericordia, io Tua figlia attendo con nostalgia la Tua venuta. O Gesù, Tu hai detto nel santo Vangelo: «Ti giudico dalle tue labbra»; perciò Gesù, io parlo sempre della Tua inimmaginabile Misericordia. Confido pertanto che mi giudicherai secondo la Tua infinita Misericordia.
30.12.1936. Finisce l’anno. Oggi ho fatto il ritiro spirituale mensile. Il mio spirito si è concentrato sui benefici elargitimi dal Signore nel corso di tutto l’anno. La mia anima ha tremato alla vista dell’enorme quantità di grazie che Dio mi ha concesso. E sgorgato dalla mia anima un inno di ringraziamento a Dio. Per un’ora intera mi sono immersa nell’adorazione e nei ringraziamento, considerando i singoli benefici di Dio ed anche le mie piccole manchevolezze. Tutto ciò che quest’anno ha racchiuso in sé, è andato nell’abisso dell’eternità. Nulla si perde. Sono contenta che non si perda nulla.
+ 30.12.1936. Ritiro spirituale di un giorno. Nella meditazione del mattino provo avversione e ripugnanza per tutto ciò che è creato. Ogni cosa è sbiadita ai miei occhi, il mio spirito è staccato da tutto, desidero Dio solo, però debbo vivere. E un martirio indescrivibile. Iddio si dona all’anima in modo amorevole e l’attira nell’abisso della Sua insondabile Divinità, ma nello stesso tempo la lascia qui sulla terra unicamente perché soffra e agonizzi di nostalgia per Lui. E questo grande amore è così puro, che Dio stesso vi trova il Suo compiacimento. Nelle sue azioni l’amor proprio non ha accesso, poiché qui tutto è completamente pieno d’amarezza, e quindi anche completamente puro. La vita è una morte continua, dolorosa e tremenda, e nello stesso tempo è il nucleo della vera vita e della felicità inconcepibile e la forza dello spirito, attraverso il quale l’anima diviene idonea a grandi opere per Iddio.
+ Verso sera ho pregato per alcune ore, prima per i genitori e i parenti, per la Madre Generale, per tutta la Congregazione e per le educande, per tre sacerdoti, ai quali debbo molta riconoscenza. Ho percorso il mondo intero in lungo e in largo ed ho ringraziato l’insondabile Misericordia di Dio per tutte le grazie concesse agli uomini ed ho chiesto perdono per tutte le offese che Gli sono state arrecate. Durante i vespri ho visto Gesù che ha guardato alla mia anima in modo dolce e profondo. «Figlia Mia, abbi pazienza. Fra non molto». Quello sguardo profondo e quelle parole hanno infuso nella mia anima forza, vigore e coraggio ed una misteriosa fiducia che avrei compiuto tutto quello che vuole da me, nonostante le enormi difficoltà e la misteriosa convinzione che il Signore era con me e che con Lui posso tutto. Sono nulla per me tutte le potenze del mondo e di tutto l’inferno. Tutto deve crollare di fronte alla potenza del Suo Nome. Depongo tutto nelle Tue mani, o Signore e Dio mio, Unica Guida della mia anima. Guidami secondo i Tuoi eterni desideri.
+ G.M.G. Cracovia-Pradnik 1.1.1937 Gesù confido in Te!
+ Oggi a mezzanotte ho salutato il vecchio anno 1936, ed ho dato il benvenuto al 1937. In questa prima ora dell’anno, con trepidazione e timore ho guardato in faccia al tempo. O Gesù Misericordioso, con Te affronterò coraggiosamente e audacemente lotte e battaglie. Nel Tuo nome compirò tutto e supererò tutto. O mio Dio, bontà infinita, Ti prego, mi accompagni sempre e in tutto la Tua infinita Misericordia. All’inizio di quest’anno mi assale il timore di fronte alla vita, ma Gesù mi libera da questo timore facendomi conoscere la grande gloria che Gli recherà quest’opera della Misericordia. Ci sono dei momenti nella vita, nei quali l’anima trova sollievo solo in una profonda preghiera. Voglia Dio che le anime in quei momenti riescano a perseverare nella preghiera. Questa è una cosa importante.
+ G.M.G. Gesù confido in Te!
+ Proposito per l’anno 1937.
1° giorno, 1° mese
Proposito particolare: continuare la stessa cosa, cioè rimanere unita a Cristo Misericordioso e precisamente chiedersi: cosa farebbe Cristo in questo o in quel caso? E con lo spirito abbracciare il mondo intero, specialmente la Russia e la Spagna.
Proposito generali.
I. Rigorosa Osservanza del silenzio – il raccoglimento interiore.
II. In ogni consorella vedere l’immagine di Dio e da questo motivo deve provenire tutto l’amore del prossimo.
III. In ogni momento della vita adempiere la volontà di Dio e vivere di essa.
IV. Rendere conto fedelmente di tutto al direttore spirituale e non intraprendere nulla d’importante senza aver preso accordi con lui. Procurerò di svelare in modo chiaro davanti a lui le profondità più segrete della mia anima, ricordando che ho a che fare con Dio stesso; ma come sostituto è soltanto un uomo, perciò pregare ogni giorno perché gli siano dati lumi.
V. Nell’esame di coscienza della sera porsi la domanda: «E se mi avesse chiamato oggi?».
VI. Non cercare Dio lontano, ma nel proprio intimo; trattare con Lui faccia a faccia.
VII. Nelle sofferenze e nelle tribolazioni andare davanti al tabernacolo e rimanere in silenzio.
VIII. Unire tutte le sofferenze, le preghiere, i lavori, le mortificazioni ai meriti di Gesù, allo scopo di impetrare la Misericordia per il mondo.
IX. I momenti liberi anche se brevi, utilizzarli per pregare per gli agonizzanti.
X. Non ci sia giorno nella mia vita, in cui non raccomandi fervidamente l’opera della nostra Congregazione. Non badare mai al rispetto umano.
XI. Non avere familiarità con nessuno. Con le ragazze fermezza benevola, pazienza senza limiti, punirle severamente, ma con una punizione di questo genere: preghiera e sacrificio di sé. La forza che c’è nell’annientare noi stesse per il loro bene è per loro un continuo rimorso di coscienza e farà intenerire i loro cuori ostinati.
XII. La presenza di Dio è il fondamento di tutte le mie azioni, delle mie parole e dei miei pensieri.
XIII. Utilizzare ogni aiuto spirituale. Mettere sempre l’amor proprio al posto adatto, cioè all’ultimo. Le pratiche di pietà farle come se fosse l’ultima volta nella vita. Nella stessa maniera assolvere tutti i propri doveri.
2.1.1937. Il Nome di Gesù. Oh, quanto è grande il Tuo Nome, o Signore! Esso è il sostegno della mia anima quando le forze vengono a mancare e quando le tenebre s’infiltrano nell’anima, il Tuo Nome è il sole, i cui raggi illuminano e riscaldano e l’anima irradia luce, prendendo splendore del Tuo Nome. Quando sento il dolcissimo Nome di Gesù, il cuore mi batte più forte e ci sono dei momenti che, udendo il Nome di Gesù, cado in deliquio. Il mio spirito si lancia verso di Lui. Questo giorno per me è particolarmente importante, poiché è stato in questo giorno che sono andata la prima volta a far dipingere l’immagine. In questo giorno, per la prima volta, la Divina Misericordia è stata onorata esternamente in modo particolare, benché fosse conosciuta da tanto tempo; ma in questo caso nella maniera che ha voluto il Signore. Questo giorno del dolcissimo Nome di Gesù mi ricorda molte grazie particolari.
3 gennaio. Oggi mi è venuta a trovare la Madre Superiora delle Suore che fanno servizio in ospedale, con una sua consorella. Abbiamo parlato a lungo di cose spirituali. Mi sono resa conto che è una grande asceta, per questo la nostra conversazione è stata gradita a Dio. Oggi è venuta da me una signorina. Mi sono accorta che soffriva non tanto nel corpo quanto nell’anima. L’ho confortata come ho potuto, ma le mie parole di conforto non sono state sufficienti. Era una povera orfana, che aveva l’anima immersa nell’amarezza e nel dolore. Davanti a me ha messo a nudo la sua anima e mi ha svelato tutto di sé. Mi sono resa conto che in questo caso non bastavano parole di semplice consolazione. Ho pregato ardentemente il Signore per quell’anima ed ho offerto a Dio la mia gioia, perché la dia a lei ed a me tolga ogni sensazione di gioia. Ed il Signore ha ascoltato la mia preghiera. A me è rimasto il conforto che essa è stata consolata. Adorazione. Prima domenica. Durante l’adorazione venni talmente sollecitata ad agire,che mi misi a piangere e dissi al Signore: « Gesù, non sollecitare me, ma manda l’ispirazione a coloro che Tu sai che ritardano quest’opera ». E udii queste parole: «Figlia Mia, sta’ tranquilla: fra non molto». Durante i vespri udii queste parole: «Figlia Mia, desidero riposare nel tuo cuore, poiché oggi molte anime Mi hanno gettato fuori dai loro cuore; ho provato una tristezza mortale». Cercai di consolare il Signore, offrendoGli mille volte il mio cuore; provavo nell’anima ripugnanza per il peccato.
+ Il mio cuore si disseta in una continua amarezza, poiché anelo a venire da Te, Signore, nella pienezza della vita. O Gesù, che orribile deserto mi sembra questa vita; su questa terra non c’è un alimento per il mio cuore e per la mia anima. Soffro di nostalgia per Te, o Signore. Mi hai lasciato, Signore, l’Ostia santa, ma Essa accende ancor di più la nostalgia della mia anima per Te, o Dio Eterno e mio Salvatore. Gesù, desidero unirmi a Te, ascolta i sospiri della Tua sposa. Oh, quanto soffro, poiché non posso ancora unirmi a Te; ma avvenga secondo i Tuoi desideri.
5.1.1937. Questa sera ho visto un certo sacerdote, che aveva bisogno di preghiere per una data causa. Ho pregato ardentemente, poiché quella causa sta molto a cuore anche a me. Ti ringrazio, Gesù, per questa Tua bontà. O Gesù, Misericordia, abbraccia il mondo intero e stringimi al Tuo Cuore. Permetti alla mia anima, o Signore, di riposare nel mare della Tua insondabile Misericordia.
6.1.1937. Oggi durante la S. Messa mi sono immersa inconsapevolmente nell’infinita Maestà di Dio. Tutta l’enormità dell’amore di Dio mi ha inondato l’anima. In quel particolare momento ho conosciuto in che grande misura Dio si è abbassato per me, il Signore dei signori. E cosa sono io miserabile, che tratti così familiarmente con me? Lo stupore che mi ha invaso dopo quella grazia particolare è durato in modo molto accentuato per tutta la giornata. Approfittando della confidenza, alla quale il Signore mi ammette, L’ho pregato per tutto il mondo. In quei momenti mi sembra che tutto il mondo dipenda da me.
+ O mio Maestro, intervieni sul mio cuore, in modo che io non attenda aiuto da nessuno, ma m’impegni sempre a portare agli altri aiuto, conforto ed ogni sollievo. Ho sempre il cuore aperto per le sofferenze degli altri e non chiuderò il mio cuore a quelli che soffrono, anche se per questo qualcuno con malizia mi ha chiamata « la pattumiera per la spazzatura », poiché ognuno getta il proprio cruccio nel mio cuore. Ho risposto che tutti hanno un posto nel mio cuore e per questo io l’ho nel Cuore di Gesù. Le battute pungenti, per quanto concerne la legge della carità, non riusciranno a rinserrare il mio cuore. La mia anima è sempre sensibile su questo punto e soltanto Gesù è per me la ragione per amare il prossimo.
7 gennaio. Durante l’ora santa, il Signore mi concesse di sperimentare la Sua Passione; condivisi l’amarezza della Passione, di cui era colma la Sua anima. Gesù mi fece conoscere come l’anima deve essere fedele alla preghiera, nonostante le tribolazioni, l’aridità e le tentazioni, poiché dalla preghiera in prevalenza dipende talvolta la realizzazione dei grandi progetti di Dio, e se noi non perseveriamo nella preghiera, mettiamo degli impedimenti a ciò che Iddio voleva compiere per mezzo nostro oppure in noi. Ogni anima ricordi queste parole: «E trovandosi in una situazione difficile, pregava più a lungo ». Una preghiera di questo genere la prolungo sempre per quanto ciò mi è possibile e compatibilmente coi miei doveri.
8 gennaio. Venerdì mattina, mentre andavo in cappella per la santa Messa, vidi improvvisamente sul marciapiede un grande cespuglio di ginepro e in esso un gatto orribile, che fissandomi con malvagità, voleva impedirmi di andare in cappella. Una sola invocazione del Nome di Gesù e tutto scomparve. Ho offerto tutta la giornata per i peccatori agonizzanti. Durante la santa Messa ho sentito in modo particolare la presenza del Signore. Dopo la santa Comunione guardai con fiducia il Signore e Gli dissi: «Desidero tanto dirTi una cosa». Ed il Signore si rivolse verso di me con amore e disse: “E cosa desideri dirMi?”. «Gesù, Ti prego per l’inconcepibile potenza della Tua Misericordia, che tutte le anime che muoiono oggi evitino il fuoco dell’inferno, anche se sono i più grandi peccatori. Oggi è venerdì, che ricorda la Tua dolorosa agonia sulla croce; siccome la Tua Misericordia è inimmaginabile, gli angeli non si meraviglieranno per questo». E Gesù mi strinse ai Suo Cuore e disse: «Figlia amata, hai conosciuto bene l’abisso della Mia Misericordia. Farò come chiedi, ma unisciti continuamente al Mio Cuore agonizzante e soddisfa la Mia giustizia. Sappi che Mi hai chiesto una cosa grande, ma vedo che te l’ha suggerita il puro amore verso di Me; per questo esaudirò la tua richiesta». O Maria, Vergine Immacolata, prendimi sotto la Tua specialissima protezione e custodiscila purezza della mia anima, del mio cuore e del mio corpo. Tu sei il modello e la stella della mia vita. Oggi ho provato un grande dispiacere nel momento della visita delle nostre suore. Sono venuta a sapere una certa cosa che mi ha ferito profondamente il cuore; però sono riuscita a dominarmi, di modo che le suore non se ne sono affatto accorte. Quella sofferenza mi ha dilaniato il cuore per un lungo momento, ma tutto ciò vada per i poveri peccatori… O Gesù, per i poveri peccatori… Gesù, mia forza, stammi vicino, aiutami…
10.01.1937. Oggi ho pregato il Signore di darmi la forza la mattina, per poter andare a ricevere la santa Comunione. O mio Maestro, Ti prego con tutto il mio cuore assetato, se ciò è conforme alla Tua santa volontà, dammi tutte le sofferenze ed i malanni che vuoi; io desidero soffrire giorno e notte. Ma Te ne prego ardentemente, dammi la forza nel momento in cui debbo accostarmi alla santa Comunione. Vedi bene, Gesù, che non portano la santa Comunione ai malati, e perciò se non mi dai la forza in questo momento per poter scendere in cappella, come posso riceverTi nel Tuo mistero d’amore? E Tu sai quant’è la nostalgia del mio cuore per Te. O mio dolce Sposo, a che scopo tanti ragionamenti? Tu lo sai quanto ardentemente Ti desidero e se vuoi, puoi farmi questo. La mattina del giorno dopo mi sono sentita come se fossi guarita completamente; non avevo più svenimenti né altri malanni. Però, appena sono ritornata dalla cappella, tutte le sofferenze ed i malanni hanno ripreso subito, come se fossero stati li ad aspettarmi. Io però non ho avuto paura di loro nel modo più assoluto, poiché mi ero nutrita del Pane dei Forti. Guardo con coraggio a tutto, anche negli occhi della morte stessa.
+ O Gesù nascosto nell’Ostia, mio dolce Maestro e fedele Amico, oh, quanto è felice la mia anima, perché ho un tale Amico, che mi tiene sempre compagnia. Non mi sento sola, anche se sono in isolamento. O Gesù Ostia, noi ci conosciamo, questo mi basta.
12.01.1937. Oggi quando è passato a visitarmi il medico, non ha avuto una buona impressione. In realtà soffrivo di più e la temperatura era aumentata parecchio. Naturalmente decise che non andassi a comunicarmi, finché la temperatura non si fosse regolarizzata del tutto. Risposi che andava bene, benché il dolore mi stringesse il cuore, ma aggiunsi che ci sarei andata non appena fosse passata la febbre. Egli acconsentì. Partito il medico, dissi al Signore: «Gesù, ora dipende da Te se potrò comunicarmi o dovrò farne a meno». E non ci pensai più. Tuttavia ero continuamente assillata dal pensiero: dovrò essere privata di Gesù? No, non è possibile! E ciò non per una volta sola, ma per alcuni giorni, finché non passa la febbre. Ma quella sera dissi al Signore: «Gesù, se le mie comunioni ti sono gradite, umilmente Ti prego, fa’ che io domattina non abbia neanche una linea di febbre». La mattina misuro la temperatura e pensavo tra me che, anche con una sola linea di febbre, sarei rimasta a letto per non fare cosa contraria all’obbedienza. Tolgo il termometro: non segna nemmeno una linea di febbre. M’alzai immediatamente e andai a ricevere la S. Comunione. Quando venne il medico e gli dissi che non avevo avuto nemmeno una linea di febbre ed ero andata alla S. Comunione, rimase stupito e io lo pregai che non mi ostacolasse nell’andare a ricevere la S. Comunione, poiché ciò avrebbe influito negativamente sulla cura. Il medico rispose: «Per essere tranquillo in coscienza e nello stesso tempo per non contrariare lei, sorella, ci accordiamo così: quando è bel tempo, non piove e lei si sente bene, vada pure, ma in coscienza stia ben attenta a quello che le ho detto». Mi rallegrai, constatando che il medico era così disponibile verso di me. «Vedi, Gesù, la parte che spettava a me, io l’ho già fatta. Ora conto su di Te e sono pienamente tranquilla». Oggi ho visto che Padre Andrasz celebrava la santa Messa. Prima dell’elevazione ho visto il Piccolo Gesù, che era molto lieto, con le manine protese in avanti e dopo un momento non ho visto più nulla. Ero nella mia stanzetta d’isolamento e continuavo a fare il ringraziamento. Dopo però pensai fra me: Come mai il Bambino Gesù era così allegro? All’improvviso nel mio intimo udii queste parole: «Perché sto bene nel suo cuore». E la cosa non mi sorprese affatto, poiché so che ama molto Gesù. La mia unione con gli agonizzanti continua ad essere molto stretta. Oh, quanto è incomprensibile la divina Misericordia poiché il Signore mi permette di essere d’aiuto agli agonizzanti con le mie indegne preghiere. Per quanto mi è possibile, cerco di stare accanto ad ogni agonizzante. Abbiate fiducia nel Signore, poiché è buono ed inconcepibile; la Sua Misericordia supera la nostra comprensione.
14.01.1937. Oggi Gesù è entrato nella mia cameretta d’isolamento, con una veste chiara ed una cintura d’oro attorno alla vita. Una grande maestà si rifletteva da tutta la Sua persona ed ha detto: «Figlia Mia, perché ti lasci prendere da pensieri di paura?». Ho risposto: «Signore, Tu sai il perché». E mi ha detto: «Perché?». «Quest’opera mi spaventa, Tu sai che non sono idonea a compierla». E mi ha detto: «Perché?». «Vedi che non ho salute, non ho istruzione, non ho denari; sono un abisso di miseria; ho paura a trattare con la gente. Gesù, io desidero soltanto Te; Tu puoi liberarmi da questo». Ed il Signore mi ha detto: «Figlia Mia, quello che hai detto è vero. Sei molto misera ed a Me è piaciuto compiere l’opera della Misericordia proprio per tuo mezzo, che sei la miseria stessa. Non temere; non ti lascerò sola. Fa’ per questa causa quello che puoi. Io completerò tutto quello che ti manca. Tu sai quello che è nelle tue possibilità; fa’ quello». Il Signore rivolse uno sguardo con grande amabilità nel profondo del mio essere. Pensavo di morire dalla gioia per quello sguardo. il Signore scomparve. Rimase nella mia anima la gioia, la forza e io slancio per agire, ma sono stupita del fatto che il Signore non voglia liberarmi e non cambi nulla di quello che ha detto una volta. E nonostante tutta questa gioia, c’è sempre un’ombra di sofferenza. Vedo che l’amore ed il dolore vanno in coppia. Visioni simili non ne ho molte, ma più spesso tratto con il Signore in modo più profondo. I sensi rimangono assopiti ed ogni cosa sebbene inavvertitamente, ma realmente, diviene per me più chiara di quando osservo con gli occhi. L’intelletto conosce di più in un attimo che dopo lunghi anni di profonde riflessioni e meditazioni, sia per quanto riguarda l’essenza di Dio, sia per le verità rivelate, come pure per la conoscenza della propria miseria. Nulla mi disturba in questa unione col Signore, né parlare col prossimo, né alcuno dei miei impegni; anche se dovessi sbrigare non so che faccenda importante, questo non mi disturba affatto. Il mio spirito è con Dio, le mie viscere sono piene di Dio, e perciò non Lo cerco al di fuori di me. Egli, il Signore, penetra nella mia anima, come un raggio di sole attraversa un vetro puro. Con la madre naturale, quando ero rinchiusa nel suo grembo, non ero così unita come col mio Dio; là c’era l’inconsapevolezza, mentre qui c’è la piena realtà e consapevolezza dell’unione. Le mie visioni sono esclusivamente interiori; ma più le comprendo e più mi riesce difficile esprimerle a parole. Oh, quanto è bello il mondo dello spirito! E quanto è reale! In confronto ad esso questa nostra vita esteriore non è che una vana illusione, un’impotenza. Gesù, dammi la forza e la saggezza, per attraversare questa paurosa foresta della vita, in modo che il mio cuore sappia sopportare pazientemente la nostalgia di Te, o mio Signore. Resto sempre presa da sacro stupore, quando sento che Ti avvicini a me; Tu, il Sovrano del trono terribile, scendi in un miserabile esilio e vieni da una povera mendicante, che non ha nulla se non miseria. Non so ospitarti, o mio Principe, ma Tu sai che Ti amo con ogni palpito del mio cuore. Benché io veda quanto Tu ti abbassi, tuttavia non diminuisce ai miei occhi la Tua Maestà. So che mi ami come ama uno Sposo, e questo mi basta, benché ci divida un grande abisso, poiché Tu sei il Creatore e io la Tua creatura. L’amore però è soltanto la spiegazione della nostra unione. All’infuori di esso tutto è inconcepibile. Solo con l’amore si comprende l’incomprensibile familiarità con la quale mi tratti. O Gesù, la Tua grandezza mi spaventa e rimarrei in un continuo stupore e timore, se Tu non mi tranquillizzassi. Ogni volta, prima di avvicinarTi a me, mi rendi idonea a trattare familiarmente con Te.
15.01.1937. La tristezza non alberga in un cuore che ama la volontà di Dio. Il mio cuore, pieno di nostalgia per Iddio, prova con sofferenza tutta la miseria dell’esilio. Avanzo con coraggio verso la mia patria, sebbene i miei piedi rimangano feriti, e in questo cammino mi nutro della volontà di Dio; essa è il mio alimento. Sostenetemi, o felici abitanti della patria celeste, affinché la vostra sorella non venga meno lungo la strada. Benché sia un terribile deserto, avanzo a fronte alta e guardo il sole, cioè il Cuore misericordioso di Gesù.
19.01.1937. La vita nel momento attuale mi scorre in una silenziosa consapevolezza della presenza di Dio. Di Lui vive silenziosamente la mia anima e questa consapevole vita di Dio nella mia anima è per me sorgente di felicità e di vigore. Non cerco la felicità se non nel profondo della mia anima, in cui dimora Iddio; sono consapevole di ciò. Sento quasi la necessità di darmi agli altri. Ho scoperto nell’anima la sorgente della felicità, cioè Dio. O mio Dio, vedo che tutto ciò che mi circonda è pieno di Te, e soprattutto la mia anima, adornata della Tua grazia. Comincio già a vivere di quello di cui vivrò nell’eternità. Il silenzio è un linguaggio così potente che raggiunge il trono del Dio vivente. Il silenzio è il Suo linguaggio, benché misterioso, ma potente e vivo. O Gesù, mi fai conoscere e comprendere in che cosa consiste la grandezza di un’anima: non nelle grandi azioni, ma in un grande amore. E l’amore che vale ed esso conferisce grandezza alle nostre azioni. Benché le nostre azioni siano piccole e ordinarie di per sé, in conseguenza dell’amore diventano grandi e potenti davanti a Dio, solo grazie all’amore. L’amore è un mistero che trasforma tutto ciò che tocca in cose belle e gradite a Dio. L’amore di Dio rende l’anima libera. Essa è come una regina che non conosce la costrizione degli schiavi; intraprende tutto con una grande libertà, poiché l’amore che dimora in lei è il movente per agire. Tutto ciò che la circonda, le fa conoscere che soltanto Dio è degno del suo amore. Un’anima amante di Dio ed immersa in Lui, va ai suoi doveri con la stessa disposizione con la quale va alla santa Comunione e compie anche la più semplice azione con grande diligenza, sotto lo sguardo amorevole di Dio. Non si agita se col tempo qualche cosa si rivela meno riuscita; essa è tranquilla, poiché al momento di agire, ha fatto quanto era in suo potere. Quando capita che l’abbandoni la viva presenza di Dio, di cui gode quasi in continuazione, essa procura di vivere di fede viva; la sua anima comprende che ci sono i momenti del riposo ed i momenti della lotta. Con la volontà è sempre unita a Dio. La sua anima è come un cavaliere addestrato alla battaglia, scorge da lontano dove si nasconde il nemico ed è pronta alla lotta; essa sa di non essere sola: Dio è la sua forza.
21.1.1937. Oggi sono mirabilmente unita al Signore fin dal primo mattino. Verso sera è venuto a trovarmi il sacerdote dell’ospedale. Dopo pochi minuti di conversazione, sento che il mio spirito comincia ad immergersi di più in Dio ed ho cominciato a perdere la sensibilità per quanto avveniva intorno a me. Ho pregato ardentemente Gesù: « Dammi la possibilità di conversare » ed il Signore mi ha concesso di poter parlare liberamente con lui. Ma c’è stato un momento in cui non capivo quello che diceva; sentivo la sua voce, ma non era in mio potere capire e mi sono scusata di non capire quello che diceva, sebbene udissi la voce. Questo è il momento della grazia dell’unione con Dio, ma imperfetta, perché i sensi agiscono esternamente anch’essi in modo imperfetto. Non vi è totale immersione in Dio, cioè la sospensione dei sensi, come accade spesso, che all’esterno non si sente e non si vede nulla: tutta l’anima è liberamente immersa in Dio. Quando mi visita una tale grazia, desidero essere sola e chiedo a Gesù che mi protegga dallo sguardo delle creature. In verità mi sono vergognata molto di fronte a quel sacerdote; ma poi mi sono tranquillizzata, poiché egli conosceva in parte la mia anima attraverso la santa confessione. Oggi il Signore mi ha fatto conoscere in ispirito il convento della Divina Misericordia.Ho visto in esso un profondo spirito religioso, ma ogni cosa povera e molto modesta. O mio Gesù, mi fai trattare spiritualmente con quelle anime e forse io non vi porrò mai piede. Ma sia benedetto il Tuo Nome ed avvenga ciò che tu hai stabilito.
22.1.1937. Oggi è venerdì. La mia anima è in un mare di sofferenze. I peccatori mi hanno tolto tutto; ma va bene così, ho dato tutto per loro, affinché conoscano che Tu sei buono ed infinitamente misericordioso. Io in ogni caso Ti sarò fedele sia sotto l’arcobaleno che sotto la tempesta. Oggi il medico ha deciso che non debbo andare alla santa Messa, ma solo alla santa Comunione. Desideravo ardentemente assistere alla santa Messa, ma il confessore d’accordo col medico mi ha detto di obbedire. «E volontà di Dio che lei guarisca; non le è permesso, sorella, mortificarsi in nulla; sia ubbidiente e Dio la ricompenserà ». Sentivo che quelle parole del confessore erano parole di Gesù e sebbene mi dispiacesse tralasciare la santa Messa, poiché Dio mi concedeva la grazia di poter vedere il Bambino Gesù, ubbidii poiché antepongo l’obbedienza ad ogni altra cosa. Mi immersi nella preghiera e feci la penitenza. Improvvisamente vidi il Signore che mi disse: «Sappi, figlia Mia, che con un atto di obbedienza Mi dai maggior gloria che con lunghe preghiere e penitenze». Come è bello vivere nell’obbedienza, vivere nella consapevolezza che tutto quello che faccio è gradito al Signore.
23.1.1937. Oggi non ho avuto voglia di scrivere. All’improvviso udii nell’anima una voce: «Figlia Mia, non vivi per te stessa, ma per le anime. Scrivi per il loro bene. Sai che è la Mia volontà, per quanto riguarda lo scrivere, già più volte i confessori te l’hanno confermata. Tu sai ciò che Mi è più gradito e se hai qualche dubbio sulle Mie parole sai a chi devi rivolgerti. Gli do lumi, affinché giudichi la Mia causa e il Mio occhio lo protegge. Figlia Mia, di fronte a lui devi essere come una bambina, piena di semplicità e di sincerità. Anteponi la sua opinione a tutte le Mie richieste. Egli ti guiderà secondo il Mio volere. Se non ti permette di attuare le Mie richieste, stai tranquilla: non ne farò una questione con te. Questa faccenda rimarrà fra Me e lui; tu devi obbedire».
23.1.1937. Oggi la mia anima è immersa nell’amarezza. O Gesù, o mio Gesù, oggi ad ognuno è permesso versare amarezza nel mio calice, indipendentemente dai fatto che sia amico o nemico: ognuno può procurarmi sofferenze. Ma Tu, Gesù, sei obbligato a darmi forza e sostegno in questi difficili momenti. O Ostia santa, sostienimi e tieni chiuse le mie labbra alla mormorazione e alle lamentele; se manterrò il silenzio, so che vincerò.
27.1.1937. Avverto un notevole miglioramento nella mia salute. Gesù mi riconduce dalla soglia della morte alla vita, infatti mi mancava ben poco a morire, ma ecco che il Signore mi concede nuovamente la pienezza della vita, benché debba rimanere ancora in sanatorio. Però sono guarita quasi completamente. Vedo che non si è compiuta ancora completamente in me la volontà di Dio, perciò debbo vivere. So bene infatti che se compirò tutto quello che Dio ha stabilito che io faccia sulla terra, non mi lascerà a lungo in questo esilio, poiché la mia casa è il paradiso. Prima però di raggiungere la patria, dobbiamo compiere la volontà di Dio in terra, cioè superare fino all’ultimo le nostre prove e le nostre battaglie. O Gesù, Tu mi ridai la salute e la vita. Dammi la forza per lottare, poiché senza di Te non sono in grado di far nulla. Dammi la forza, Tu che puoi tutto. Vedi che sono una bambina debole e cosa potrei fare? Conosco tutta la potenza della Tua Misericordia ed ho fiducia che mi darai tutto quello di cui ha bisogno questa Tua fragile bambina. Quanto ho desiderato la morte! Non so se mi capiterà più nella vita di avere una così grande nostalgia di Dio. Ci sono stati dei momenti nei quali svenivo per Lui. Oh, quanto è brutta la terra, quando si conosce il cielo! Debbo farmi violenza per vivere. O volontà di Dio, tu sei il mio cibo! O vita grigia e piena d’incomprensioni! Si esercita la mia pazienza e pertanto acquisto esperienza: conosco molte cose e studio ogni giorno e vedo che so ben poco e scopro continuamente manchevolezze nella mia condotta; tuttavia non mi scoraggio per questo, ma ringrazio il Signore che si degna di concedermi la Sua luce per conoscere me stessa.
+ C’è una certa persona che mette alla prova la mia pazienza. Sono costretta a sacrificarle molto tempo. Quando parlo con lei, sento che mente e ciò di continuo. Siccome però mi parla di cose lontane, che non posso verificare, le sue bugie passano lisce. Tuttavia sono intimamente convinta che non è vero quello che mi dice. Una volta, essendomi venuto il dubbio d’essere io quella che sbagliava, mentre essa poteva forse dire la verità, pregai il Signore Gesù di darmi questo segno: se essa realmente mentisce, confessi lei stessa una delle cose su cui ero intimamente convinta che mentisse; se invece dice la verità, il Signore Gesù mi tolga la convinzione che essa mente. Di li a poco torna nuovamente da me e mi dice: «Sorella, le chiedo molte scuse, ma ho mentito in questa e in quell’altra cosa». E compresi che la luce, che avevo avuto interiormente nei riguardi di quella persona, non m’aveva ingannato.
29.1.1937. Oggi mi sono svegliata tardi. Ho solo pochi momenti per non far tardi alla S. Comunione, poiché la cappella dista un bel tratto dal nostro reparto.Quando uscii fuori, la neve arrivava alle ginocchia. Ma prima che riuscissi a riflettere che il medico non mi avrebbe permesso di andare con una simile neve, ero già dalI Signore in cappella, feci la S. Comunione e fui subito di ritorno. Udii nell’anima queste parole: « Figlia Mia, riposati accanto al Mio Cuore; conosco i tuoi sforzi ». La mia anima esulta maggiormente quando sono accanto al Cuore del mio Dio.
30.01.1937. Ritiro spirituale di un giorno.
Conosco sempre di più la grandezza di Dio e gioisco per Lui. Dimoro continuamente con Lui nel profondo del mio cuore. E nella mia anima che trovo Dio con la massima facilità. Durante la meditazione udii queste parole: «Figlia Mia, con la paziente sottomissione alla Mia Volontà Mi dai la più grande gloria, e ti assicuri meriti così grandi, che non li porresti conseguire né con digiuni, né con mortificazioni di qualunque genere. Sappi, figlia Mia, che se sottoponi la tua volontà alla Mia, attiri su di te la Mia predilezione. Il tuo sacrificio Mi è gradito ed è pieno di dolcezza; trovo in esso il Mio compiacimento; esso è potente».
+ Esame di coscienza: continuo la stessa cosa, l’unione con Cristo Misericordioso. Pratica: il raccoglimento interiore, cioè l’esatta osservanza del silenzio.
+ Nei momenti difficili fisserò il Cuore squarciato e silenzioso di Gesù sulla croce, e dalle fiamme che si sprigionano dal Suo Cuore misericordioso scenderà su di me il vigore e la forza per lottare. Cosa strana, in questo periodo invernale è venuto sotto la mia finestra un canarino e per un momento ha cantato in maniera stupenda. Ho voluto accertarmi se era qui in qualche posto in gabbia. Ma no, non c’era da nessuna parte, nemmeno nell’altro reparto. Anche un’altra ammalata l’ha sentito, ma una sola volta e si è meravigliata che un canarino potesse cantare in una stagione così gelida. O Gesù, quanto mi fanno pena i poveri peccatori! O Gesù, concedi loro il pentimento ed il dolore; ricordati della Tua dolorosa Passione. Conosco la Tua infinita Misericordia. Non posso sopportare che un’anima, che a Te è costata così tanto, debba perire. O Gesù, dammi le anime dei peccatori! La Tua Misericordia si posi su di loro. Prendimi tutto, ma dammi le anime. Desidero diventare una vittima sacrificale per i peccatori. L’involucro del corpo nasconda il mio sacrificio, dato che anche il Tuo Sacratissimo Cuore è nascosto nell’ostia, dove pertanto sei un olocausto vivo. O Gesù, transustanziami in Te, affinché io sia un olocausto vivo a Te gradito. Desidero riparare in ogni momento per i poveri peccatori. Il sacrificio del mio spirito si nasconde sotto l’involucro del corpo; gli sguardi della gente non lo scorgono; per questo è puro e gradito a Te. O mio Creatore e Padre di grande Misericordia, io confido in Te, poiché sei la Bontà personificata. O anime, non abbiate paura di Dio, ma abbiate fiducia in Lui, poiché è buono e la Sua Misericordia dura nei secoli.
+ Ci conosciamo a vicenda coi Signore nella dimora del mio cuore. Si, ora io Ti do ospitalità nella casetta del mio cuore, ma si avvicina il tempo, nel quale mi inviterai nella Tua abitazione, che mi hai preparato fin dalla creazione dei mondo. Oh, chi sono mai io di fronte a Te, o Signore? Il Signore mi conduce in un mondo a me sconosciuto. Mi fa conoscere una Sua grande grazia, ma io ne ho paura e non mi sottoporrò al suo influsso, per quanto sarà in mio potere, finché non mi sarò accertata presso il direttore spirituale di che grazia si tratti. Un certo momento la presenza di Dio penetrò in tutto il mio essere. La mia mente venne singolarmente illuminata in modo da conoscere la Sua Essenza; Dio mi fece conoscere la Sua vita interiore. Vidi in ispirito le Tre Persone Divine, ma la loro Essenza è unica. Egli è Solo, Uno, Unico, ma in Tre Persone, ognuna delle quali non è più piccola né più grande; non c’è fra Loro differenza né in bellezza né in santità, poiché sono Uno. Uno, sono assolutamente Uno. il Suo amore mi ha portato a questa conoscenza e mi ha unito a Sé. Quando ero unita con una, ero unita anche con la seconda e con la terza, poiché quando ci uniamo con una, per ciò stesso ci uniamo anche con le altre due Persone, così come lo siamo con una. Una è la Loro volontà, Uno Dio, benché Trino nelle Persone. Quando Una delle Tre Persone si dona ad un’anima, in forza dell’unica volontà, è unita con le Tre Persone ed è inondata di felicità, che proviene dalla Santissima Trinità. Di tale felicità si nutrono i Santi. La felicità che scaturisce dalla SS.ma Trinità rende felice tutto il creato, fa sgorgare la vita, che vivifica ed anima ogni essere che ha inizio da Lui. In quei momenti la mia anima ha provato delizie divine così intense, che mi è difficile esprimere. All’improvviso udii pronunciare delle parole; sono queste: «Voglio prenderti come sposa». Tuttavia il timore s’impadronì della mia anima, ma io riflettei senza apprensione su cosa dovesse essere tale sposalizio ed ogni volta che ci penso l’anima mia è invasa dal timore, però la pace viene mantenuta nell’anima da una forza superiore. Per la verità ho i voti perpetui e li ho fatti con sincera e totale volontà. Rifletto continuamente sul significato di questa cosa, sento ed intuisco che si tratta di una grazia eccezionale. Quando la considero, mi sento svenire per il desiderio di Dio, ma in tale svenimento la mente è chiara e pervasa dalla luce. Quando sono unita a Lui svengo per eccesso di felicità, ma la mia mente è chiara e limpida, senza aggiunte. Abbassi la Tua Maestà per trattare familiarmente con una povera creatura. Ti ringrazio, Signore, per questa grande grazia che mi rende idonea a trattare con Te. O Gesù, il Tuo nome è una delizia per me, avverto da lontano il mio Amato, e la mia anima piena di nostalgia riposa fra le Sue braccia. Non riesco a vivere senza di Lui. Preferisco stare con Lui nei tormenti e nelle sofferenze, piuttosto che fra le più grandi delizie del paradiso senza di Lui.
2.02.1937. Oggi fin dal mattino un profondo raccoglimento in Dio si è impadronito della mia anima. Durante la santa Messa pensavo di vedere il Bambino Gesù come avviene spesso, ma oggi durante la S. Messa ho visto Gesù Crocifisso. Gesù era inchiodato sulla croce e tra grandi tormenti. La mia anima fu compenetrata dalle sofferenze di Gesù, sia nell’anima che nel corpo, sebbene in maniera non visibile, ma egualmente dolorosa. Oh, che tremendi misteri avvengono durante la S. Messa! Un grande mistero avviene nella Messa. Con quanta devozione dovremmo seguire e partecipare a questa morte di Gesù! Un giorno conosceremo quello che Iddio fa per noi in ogni S. Messa e quale dono ci prepara in essa. Solo il Suo amore divino poteva concepire un simile dono. O Gesù, o mio Gesù, da che grande sofferenza è pervasa la mia anima, vedendo la sorgente della vita scaturire con tanta dolcezza e vigore per ogni anima. E tuttavia vedo anime sfiorite e inaridite per loro colpa. O mio Gesù, fa’ che la potenza della Misericordia abbracci queste anime.
+ O Maria, oggi una terribile spada ha trafitto la Tua santa anima. Nessuno eccetto Iddio ha conosciuto la Tua sofferenza. La Tua anima non si è spezzata, ma è stata forte, poiché era con Gesù. O Madre dolce, unisci la mia anima a Gesù, poiché solo allora potrò superare tutte le prove e le esperienze e solo in unione con Gesù i miei piccoli sacrifici saranno graditi a Dio. Madre dolcissima, ammaestrami sulla vita interiore. La spada della sofferenza non mi spezzi mai. O Vergine pura, infondi la fortezza nel mio cuore e custodiscilo.
+ La giornata odierna è per me eccezionale: nonostante abbia avuto tante sofferenze, la mia anima è inondata da una grande gioia. Nella stanzetta vicina alla mia era degente un’ebrea gravemente malata. Tre giorni fa sono andata a farle visita ed ho provato nel mio intimo molta sofferenza, al pensiero che fra non molto sarebbe morta senza che l’acqua del battesimo avesse lavato la sua anima. Ne parlai con la Suora che l’assisteva, invitandola ad amministrarle il santo battesimo, quando si fosse avvicinata l’ultima ora. Ma c’era una difficoltà: aveva sempre vicino degli ebrei. Tuttavia ebbi nell’anima l’ispirazione di pregare davanti all’immagine che Gesù mi aveva ordinato di dipingere. Ho l’opuscoletto, sulla cui copertina c’è la riproduzione dell’immagine della Divina Misericordia. E dissi al Signore: « Gesù, Tu stesso mi hai detto che avresti concesso molte grazie tramite questa immagine, perciò ti chiedo la grazia del santo battesimo per questa ebrea. Non importa chi la battezzerà, purché venga battezzata ». Dopo tali parole mi sentii singolarmente tranquilla ed ebbi la certezza assoluta che, nonostante le difficoltà, l’acqua del santo battesimo sarebbe scesa sulla sua anima. E di notte quando era molto debole, per tre volte mi alzai per andare da lei, per trovare il momento più adatto per elargirle questa grazia. Al mattino parve si sentisse meglio. Nel pomeriggio cominciò ad avvicinarsi l’ultima ora. La Suora che l’assisteva disse che era difficile amministrarle quella grazia, poiché c’era gente presso di lei.Ed arrivò il momento in cui l’ammalata cominciò a perdere conoscenza e perciò cominciarono alcuni a correre per cercare un medico, gli altri in altre direzioni, al fine di salvare l’ammalata che perciò rimase sola ed allora la Suora che l’assisteva la battezzò. Prima che fossero tutti di ritorno, la sua anima era divenuta bella, ornata della grazia di Dio e spirò subito. L’agonia durò brevemente; fu assolutamente come se si fosse addormentata. Improvvisamente vidi la sua anima di una bellezza stupenda che entrava in paradiso. Oh, com’è bella un’anima con la grazia santificante! La gioia inondò la mia anima per aver ottenuto, davanti a quell’immagine, una grazia così grande per quell’anima. Oh, quanto è grande la Misericordia di Dio! La esaltino tutte le creature! O mio Gesù, quest’anima Ti canterà l’inno della Misericordia per tutta l’eternità. Non dimenticherò l’impressione che ho provato nella mia anima quel giorno. È già la seconda grande grazia ottenuta qui per le anime davanti a questa immagine. Come è buono il Signore e pieno di compassione! O Gesù, Ti ringrazio tanto per queste grazie.
5.02.1937. O mio Gesù, nonostante tutto, io desidero ardentemente unirmi a Te. O Gesù, se è possibile, prendimi con Te, poiché mi pare che il cuore mi si spezzi per la nostalgia di Te. Oh, quanto ne risento del fatto di essere in esilio! Quando giungerò alla Casa del Padre e mi delizierò della beatitudine che proviene dalla SS.ma Trinità? Ma, se è la Tua volontà che io continui a vivere e a soffrire, desidero ciò che hai stabilito per me. Tienimi su questa terra fino a quando Ti piace, anche fino alla fine del mondo. O volontà del mio Signore, sii la mia delizia e l’incanto della mia anima! Benché la terra sia così popolata, io mi sento sola, e la terra per me è un deserto spaventoso. O Gesù, Gesù, Tu sai e conosci l’ardore del mio cuore; soltanto Tu, o Signore, puoi appagarmi.
+ Oggi quando ho fatto osservazione ad una signorina, perché non si trattenesse per delle ore nel corridoio assieme agli uomini, perché la cosa era sconveniente per una ragazza seria, si è scusata con me ed ha promesso di correggersi. Quando comprese di essersi comportata con poco giudizio, si mise a piangere. Mentre le dicevo queste poche parole sulla moralità, gli uomini vennero da tutta la sala ed ascoltarono i miei avvertimenti. Perfino gli ebrei ascoltarono in parte e per loro conto. Una persona mi ha riferito in seguito che avevano accostato l’orecchio alla parete ed ascoltato in silenzio. Io stranamente sentivo che essi stavano ascoltando, ma dissi quello che dovevo dire. Le pareti qui sono molto sottili e, anche se si parla a voce bassa, si sente.
+ C’è qui una certa persona, che è stata un tempo nostra allieva. È superfluo dire che mi fa esercitare la pazienza. Viene a trovarmi varie volte al giorno. Dopo ogni visita sono stanca, ma vedo che è Gesù a mandarmi quell’anima. Sia tutto a Tua lode, o Signore. La pazienza dà gloria a Dio. Oh, quanto sono povere le anime!
6.02.1937. Oggi il Signore mi ha detto: «Figlia Mia, Mi dicono che hai tanta semplicità; perché allora non Mi parli di tutto quello che ti riguarda, anche dei più piccoli particolari? ParlaMi di tutto. Sappi che con ciò Mi procuri tanta gioia». Risposi: «Ma, Signore, Tu sai tutto». E Gesù mi rispose: «Sì, Io so, però Tu non giustificarti col fatto che lo so; ma con la semplicità di un bimbo parlaMi di tutto, perché ho l’orecchio ed il cuore rivolti verso di te ed ho piacere che tu Mi parli!».
+ Quando cominciai la grande novena per tre intenzioni, vidi in terra un piccolo verme e pensai: «Ma da dove è saltato fuori in pieno inverno?». Improvvisamente udii nell’anima queste parole: «Vedi, Io penso a lui e lo mantengo in vita, e cosa è mai lui a paragone di te? Perché è rimasta turbata per un momento la tua anima?». Chiesi perdono al Signore per quel momento. Gesù vuole che io sia sempre una bambina e rimetta su di lui ogni preoccupazione e mi sottometta ciecamente alla Sua santa volontà. Ha preso tutto su di Sé.
7.02.1937. Oggi il Signore mi ha detto: «Esigo da te un sacrificio perfetto e totale, il sacrificio della volontà. Nessun altro sacrificio è paragonabile a questo. Lo Stesso dirigo la tua vita e dispongo tutto in modo che tu divenga per Me un’offerta continua e faccia sempre la Mia volontà e per completare questa offerta ti unirai a Me sulla croce. Conosco le tue possibilità. Io direttamente ti ordinerò molte cose e la possibilità dell’esecuzione la ritarderò e la farò dipendere dagli altri; ma quello che i Superiori non potranno raggiungere, lo completerò direttamente Io stesso nella tua anima e nel fondo più segreto della tua anima ci sarà un sacrificio perfetto di Olocausto e questo non per un certo tempo; sappi, figlia Mia, che questo sacrificio durerà tino alla morte. Ma verrà il tempo in cui Io, il Signore, realizzerò tutti i tuoi desideri. Ho in te la Mia compiacenza, come in un’Ostia Viva. Non aver paura di nulla; Io sono con te». Oggi ho ricevuto una comunicazione riservata da parte della Superiora, nella quale mi si proibisce di andare accanto ai moribondi, quindi al mio posto invierò ai moribondi l’obbedienza ed essa assisterà le anime dei moribondi. Questa è la volontà di Dio; ciò mi basta. Quello che non comprendo ora, lo comprenderò dopo.
7.02.1937. Oggi con più fervore che mai ho pregato secondo l’intenzione del Santo Padre e di tre sacerdoti,affinché il Signore ispiri loro ciò che esige da me, dato che da loro dipende la realizzazione di questo. Oh, quanto mi sono rallegrata per il fatto che la salute del Santo Padre è migliorata! Oggi ho sentito che ha parlato al Congresso Eucaristico e con lo spirito mi sono recata là, per ricevere la benedizione apostolica.
9.02.1937. Ultimi giorni di carnevale. In questi ultimi due giorni di carnevale ho conosciuto un enorme quantità di pene e di peccati. In un attimo il Signore mi ha fatto conoscere i peccati commessi nel mondo intero in questo giorno. Sono svenuta per lo spavento e, nonostante che io conosca l’abisso della Divina Misericordia, mi sono stupita che Iddio tenga in vita l’umanità. Ed il Signore mi ha fatto conoscere chi è che sostiene l’esistenza dell’umanità: sono le anime elette. Quando il numero degli eletti sarà terminato, il mondo cesserà di esistere. Per due giorni ho fatto la santa Comunione riparatrice ed ho detto al Signore: «Gesù, oggi offro tutto per i peccatori; i colpi della Tua giustizia si abbattano su di me ed il mare della Misericordia investa i poveri peccatori». Ed il Signore ascoltò la mia preghiera. Molte anime tornarono al Signore, mentre io agonizzavo sotto il peso della giustizia di Dio. Sentivo di essere il bersaglio dell’ira dell’Altissimo. Verso sera la mia sofferenza giunse ad un tale stato di abbandono interiore, che i gemiti mi uscivano dal petto, nonostante l’opposizione della volontà. Mi chiusi a chiave nella mia cameretta riservata e cominciai l’adorazione, cioè l’ora santa. L’abbandono interiore e la sperimentata giustizia di Dio, era questa la mia preghiera; mentre i gemiti ed il dolore che mi salivano dall’anima avevano preso il posto del dolce colloquio col Signore. All’improvviso vidi il Signore che mi strinse al Suo Cuore e mi disse: «Figlia Mia, non piangere poiché non posso sopportare le tue lacrime. Darò loro tutto quello che chiedi; ma smetti di piangere». E m’invase una grande gioia ed il mio spirito, come al solito, s’immerse in Lui, come nell’unico mio tesoro.
Quel giorno parlai più a lungo con Gesù, incoraggiata dalla sua bontà. E quando riposai accanto al Suo dolcissimo Cuore, Gli dissi: «Gesù, ho tante cose da dirTi». E Gesù benignamente mi disse: «Parla, figlia mia». E cominciai ad esternare le sofferenze del mio cuore e cioè: «Mi sta molto a cuore l’intera umanità, che non tutti Ti conoscono, ed anche quelli che Ti conoscono non Ti amano come meriti di essere amato. Inoltre vedo che i peccatori Ti offendono in modo terribile e per di più vedo la grande oppressione e persecuzione dei fedeli, specialmente dei Tuoi servi, ed oltre a questo vedo molte anime che precipitano alla cieca nel terribile abisso infernale. Vedi, Gesù? Questo è il dolore che mi strazia il cuore e le ossa e, sebbene Tu mi faccia dono del Tuo amore particolare ed inondi il mio cuore coi torrenti della Tua gioia, questo non attenua le sofferenze che Ti ho ricordato, che anzi penetrano in modo più vivo nel mio povero cuore. Oh, quanto ardentemente desidero che tutta l’umanità si rivolga con fiducia alla Tua Misericordia! Allora avrà sollievo il mio cuore, vedendo la gloria del Tuo nome». Gesù ascoltò questo sfogo del mio cuore con serietà ed interesse, come se non ne sapesse niente e quasi nascondendo davanti a me la conoscenza di quelle cose e così io mi sentii più libera nel parlare. Ed il Signore mi disse: «Figlia Mia, Mi è gradito il discorso del tuo cuore e con la recita della coroncina avvicini a Me il genere umano». Dopo queste parole mi trovai sola, ma la presenza di Dio è sempre nella mia anima.
+ O mio Gesù, anche quando verrò da Te e Tu mi colmerai di Te stesso e sarà per me la pienezza della felicità, non dimenticherò il genere umano. Desidero sollevare un lembo di cielo, affinché la terra non dubiti della Misericordia di Dio. Il mio riposo sta nel divulgare la Tua Misericordia. L’anima rende la più grande gloria al proprio Creatore quando si rivolge con fiducia alla divina Misericordia.