Possiamo conoscere la verità? Sì. Se negassimo in assoluto questa possibilità dovremmo solo stare zitti o rassegnarci (Questione 1.2)

Un aiuto per capire la fede: la questione della verità

Questione 1.2


Possiamo conoscere la verità?

Sì. Se negassimo in assoluto questa possibilità dovremmo solo stare zitti o rassegnarci a poter pronunciare solo parole senza senso, perché qualsiasi cosa diciamo esprimiamo un giudizio che pretende di essere “vero” (altrimenti sarebbe vero anche il contrario).

Chi pretendesse negare in assoluto questa possibilità (come dicono gli scettici, ma anche i relativisti), si contraddirebbe, perché mentre nega che possiamo conoscere la verità pretende dire una cosa vera e quindi non può non ammettere che possiamo conoscere e dire qualche verità. Ed a chi ci dicesse che facciamo spesso l’esperienza di esserci sbagliati e che quindi non sapremo mai se pensiamo il vero o il falso, potremmo intanto rispondere che se non facessimo altro che sbagliarci non ci accorgeremmo neppure di sbagliarci (paradossalmente dovremmo ammettere che ci sbagliamo anche nel riconoscere l’errore). In realtà, proprio il fatto che ad un certo momento riconosciamo l’errore come errore, vuol dire che siamo capaci di verità. Il relativismo e lo scetticismo conducono inesorabilmente al nichilismo; ma il nichilismo costringe di fatto al silenzio.

Non possiamo dunque negare che possiamo conoscere almeno un po’ la verità, altrimenti non potremmo neppure negarlo. Ciò però non significa affatto che possiamo allora conoscere completamente la verità (altrimenti saremmo un’intelligenza infinita, saremmo cioè Dio).

L’intelligenza, in senso proprio, è la capacità di cogliere (intus-legere) l’essere, cioè la realtà, la verità delle cose. In sé è una facoltà aperta a tutto l’essere e quindi aperta all’infinito, anche se in noi è limitata. Possiamo dire che Dio è intelligente, senza pericolo di antropomorfismo, perché tale facoltà indica limite in noi ma non in sé. Anzi, in senso proprio, cioè perfetto, solo Dio è intelligente e conosce la verità (perché è intelligenza infinita aperta sull’essere infinito), anzi “è” la Verità (in quanto perfezione dell’Essere e Creatore e Fine di tutte le cose).