Un aiuto per capire la fede: le religioni
Questione 3.6
Domanda:
Basta aderire ad una qualsiasi religione per essere “salvi”?
Risposta:
Abbiamo detto che ogni religione ha un grande valore e ci offre grandi insegnamenti; ma abbiamo anche osservato che non sono tutte allo stesso livello e non hanno tutte lo stesso grado di verità. Occorre cercare la verità piena, perché solo questa ci salva. Quando parliamo di salvezza entriamo nel punto più importante della nostra ricerca e nella questione più decisiva dell’esistenza, perché con questa parola intendiamo l’essere liberati dal male (che ogni giorno ci attacca e cerca di distruggerci, specie dal di dentro), il realizzarci (trovare la felicità vera), ma anche e soprattutto sfuggire alla morte eterna (dannazione, inferno) e partecipare alla vita stessa di Dio nell’eternità (paradiso).
Dato che l’anima è immortale, la sfida sull’aldilà è quella più decisiva: in base alla verità o meno delle nostre scelte in merito potremo essere eternamente felici o eternamente disperati. Vedremo infatti che Dio è venuto (Incarnazione), è morto per liberarci dal male (Redenzione) ed è risorto per vincere anche la nostra morte e liberarci dalla dannazione eterna, rendendoci partecipi della Sua stessa vita, eterna; ma proprio per questo ogni uomo sarà sottoposto al Suo giudizio e sarà salvo o meno in base all’adesione o meno alla Sua salvezza.
E’ a questo punto, passando cioè da un livello naturale ad uno soprannaturale (trattandosi non di una verità astratta ma della nostra chiamata a partecipare alla vita stessa di Dio!), che risulta insufficiente (non però inutile!) non solo ogni ricerca e scoperta razionale, ma anche ogni tentativo umano, pure religioso. Occorre cioè un gratuito (grazia) intervento di Dio nella storia dell’umanità e di ogni singolo uomo. Ed è quanto andiamo ora analizzando, chiedendoci cioè se c’è stato questo intervento di Dio nella storia e come è possibile che si compia nella nostra vita. Se c’è stato e se possiamo conoscerlo, dobbiamo rispondervi con l’assenso e la partecipazione di tutto il nostro essere, senza limitarci a provvisorie o parziali verità, tanto meno a posizioni di comodo.