Un aiuto per capire la fede: la vita cristiana
Questione 6.9
Cos’è la legge morale? è oggettiva o posso farla a modo mio? Cambia secondo i tempi, i luoghi o le situazioni? Dio l’ha rivelata? La Chiesa può sbagliarsi ad insegnarla?
La “legge morale” è la verità (il significato) del nostro essere; e come tale è oggettiva e universale, indipendente dal tempo, dal consenso o dalla coerenza di chi ce l’annuncia (come abbiamo già detto a riguardo della verità, nella Questione 1.3, Questione 1.4, Questione 1.5, Questione 1.6).
Molte leggi morali possiamo scoprirle nella nostra stessa coscienza (dove sono inscritte e dove possiamo scorgerle, anche se la mancata educazione o le brutte abitudini prese possono oscurarla) e scoprirle anche con la sola ragione (per questo certi valori cristiani – come i cosiddetti valori non-negoziabili – sono scopribili e condivisibili anche da parte dei non-credenti e sono proponibili a tutti, anche per legge civile).
Certo esse diventano più chiare quando Dio ce le rivela, come è avvenuto già nell’Antico testamento (pensiamo ad esempio al Decalogo, cuore imperituro della Legge o Torah, data da Dio attraverso Mosè, cfr. Es 20,2-18). In Gesù, che porta a compimento l’Antico Testamento, viene pienamente alla luce l’autentica legge morale (cfr. Mt 5), cioè il senso pieno della nostra vita.
La Chiesa Cattolica, attraverso il Magistero del Papa, non solo fedelmente trasmette ma anche autenticamente interpreta questa Parola di Dio, così che ogni ambito (anche sulle nuove problematiche) venga da essa illuminato. Come abbiamo già osservato (v. Questione 5.3), la Chiesa su questo non può sbagliarsi, perché è decisivo per la nostra salvezza; Dio non permette questa possibilità di errore, questo tradimento della verità di noi stessi, ma proprio per amore nostro lo garantisce oggettivamente con un particolare aiuto dello Spirito Santo dato al Magistero, specie del Papa.