Con gli scandali della Chiesa nella storia si può parlare di santità? Possiamo parlare di soprannaturalità? (Questione 5.7)

Un aiuto per capire la fede: la Chiesa Cattolica

Questione 5.7


Come parlare di questa soprannaturalità e addirittura santità della Chiesa (“una, santa, cattolica, apostolica”) con il male e gli scandali che la Chiesa ha compiuto lungo la storia?

Questa è un’obiezione che avvertiamo spesso e che sembra contraddire ciò che abbiamo osservato a riguardo della Chiesa, con grave pericolo per la nostra anima, perché la perdita di fiducia nella Chiesa vorrebbe dire allontanarsi dallo strumento normale che Cristo stesso ha voluto per la nostra salvezza (autentica dottrina e sacramenti). 

Dobbiamo anzitutto chiederci se crediamo davvero che Gesù Cristo sia Dio e che, risorto e vivo, operi nella Sua Chiesa, da Lui stesso voluta, mediante l’azione dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo non ha mai abbandonato la Chiesa lungo la storia, non può esserci stato in un periodo e non in un altro.

Come invece perfino alcuni cristiani sembrano credere, ad esempio idealizzando unilateralmente la Chiesa primitiva o il Concilio Vaticano II, come se dopo questa o prima di quello lo Spirito fosse stato assente o tradito. Così molti non hanno capito che la Chiesa può chiedere perdono (a Dio e agli uomini) per i peccati dei suoi membri, ma non ha mai sbagliato nell’offrire l’autentica Verità (dottrina) che salva e la Vita divina (ed eterna).

Dobbiamo evitare quindi una confusione che è invece spesso presente: come abbiamo detto, Gesù non ha garantito ai suoi discepoli e neppure a Pietro (ed ai loro successori) l’impeccabilità, cioè che sarebbero stati automaticamente “santi”, ma ha garantito alla Chiesa, fino alla fine del mondo, che avrebbe mantenuto la vera fede e quegli strumenti della “grazia” che sono i sacramenti, così che gli uomini di ogni tempo e luogo, incontrando la Chiesa, avrebbero ricevuto ciò che è necessario per essere “santi”, partecipi cioè della vita di Dio, ed essere salvi per l’eternità. E questo è infatti avvenuto, avviene ed accadrà sempre, fino al ritorno glorioso di Cristo. Ne è prova il fatto che, oltre al permanere dell’autentica dottrina, in ogni tempo ed in ogni luogo sono sorti, proprio all’interno della Chiesa, i Santi. Chi voleva, poteva quindi attingere da essa la Verità e la Vita che salva.

Santi “canonizzati” dalla Chiesa, cioè quelli riconosciuti tali dopo una lunga e documentata ricerca e secondo il giudizio infallibile del Papa, sono i modelli di vita cristiana (ovviamente in riferimento a Cristo, l’unico vero Santo). 

Come si vede l’insegnamento cui far riferimento è dato dal Magistero; mentre gli esempi di vita cristiana sono dati dai Santi (anche da quei Papi che sono santi).

[Ricordiamo poi non solo i Santi canonizzati, ma anche la miriade di quei Santi sconosciuti, quelli che celebriamo il 1° novembre, che sono tutti i cristiani che hanno vissuto e sono morti nella grazia di Dio e che quindi sono in Paradiso].

Quei cristiani che lungo la storia con la loro vita hanno disobbedito a Dio e al Vangelo (e quindi all’insegnamento stesso della Chiesa!), fossero anche le guide stesse della Chiesa, non sono certo esempi da imitare, essendo essi stessi condannati da Dio. Essi possono essere stati (ed essere) anche di scandalo, in quanto psicologicamente un brutto esempio può scoraggiarci dall’intraprendere o proseguire il cammino della fede; ma, ragionando bene, saremmo stolti se ci privassimo degli strumenti della salvezza che troviamo nella Chiesa cattolica, perché c’è stato o c’è qualcuno in essa (fossero anche molti e paradossalmente anche tutti) che sono incoerenti con ciò che essa comunque insegna e dona per la nostra salvezza.

Può sembrare strano, ma è davvero da stolti privarsi di un dono così grande come la salvezza eterna perché c’è qualcuno che non l’accetta o non lo vive (come se uno non studiasse più perché c’è qualcuno che è bocciato).

Tutti siamo chiamati alla “santità”; ma tutti siamo però anche peccatori.

Non per nulla Gesù istituisce il Battesimo per il perdono dei peccati (originale e personali) di chi si converte, ma anche la Confessione per il perdono dei peccati di chi è già cristiano.

Tutti abbiamo bisogno di chiedere perdono e della misericordia di Dio; con i nostri peccati, tra l’altro, non solo facciamo del male a noi stessi, ma facciamo del male anche agli altri e possiamo essere di scandalo nei confronti di chi ancora non crede in Cristo e nella Chiesa, deturpandone in certo qual modo il volto. Ma intelligentemente nessuno può prendere questo come alibi per non compiere egli stesso il cammino della santità.

Dobbiamo però notare che spesso viviamo in una cultura assai ostile a Cristo e ancor più alla Chiesa cattolica, che usa tutti gli strumenti (ad esempio i mass-media, libri e perfino le cattedre) per denigrarla, affinché gli uomini, specie i giovani, perdano fiducia in essa e vi si allontanino o non le si avvicinino.

Al di là delle impostazioni ideologiche e di potere, spesso appunto assai ostili alla Chiesa per questioni filosofiche o politiche, in questo tentativo di trascinare le anime fuori dalla Chiesa si manifesta pure un progetto di fatto “diabolico”. Essendo tra l’altro difficile camminare nella verità, essere cristiani, questa pressione mentale per distaccarsi dalla Chiesa può diventare facile alibi per non impegnarsi nei confronti della nostra personale chiamata alla santità.

Quando si tratta di fatti, ad esempio di fatti storici, dobbiamo anzitutto accertarci come siano avvenute veramente le cose, cercando una documentazione il più possibile obiettiva. Scopriamo in tal modo che certi avvenimenti negativi della storia della Chiesa, di cui molti ci parlano, spesso non sono neppure accaduti, ma sono stati inventati o ingigantiti appunto dalla polemica o propaganda anticristiana.

Intanto osserviamo come nessuno oggi si metterebbe ad accusare una realtà pubblica (ad esempio un Comune) di ciò che essa ha compiuto ad esempio otto secoli fa; il che sta in fondo ad indicare che comunque si riconosce alla Chiesa una permanenza storica ed una unità che non troviamo praticamente mai altrove. Se poi andiamo ad indagare cosa è stato invece talora compiuto dalle realtà umane non cristiane (o non-cattoliche), ad esempio dalle rivoluzioni anticristiane di questi ultimi secoli – e su cui c’è spesso una coltre di silenzio inaccettabile – vediamo che comunque gli aspetti negativi della Chiesa sono di fatto minimi rispetto alle tragedie provocate dall’anticristianesimo.

Teniamo inoltre presente che questa sistematica volontà di denigrazione della Chiesa si guarderà poi bene di parlare di tutte le cose buone, grandi e spesso straordinarie che i cristiani (pensiamo appunto ai santi, ma non solo) hanno compiuto, magari nello stesso periodo storico, e di cui talora godiamo perfino dopo secoli.

Questa sorta di “censura” la troviamo spesso presente perfino nella mente di moltissimi cattolici, i quali, cresciuti spesso acriticamente dentro questa cultura anticristiana, conoscono paradossalmente tutti i fatti negativi, appunto spesso perfino inventati, della storia della Chiesa così interpretata, ma sono colpevolmente e stoltamente all’oscuro delle opere straordinariamente  buone e grandi che i cristiani hanno compiuto nella storia e nel presente. Esiste invece un’obiettiva loro documentazione che dobbiamo conoscere e anche divulgare, per amore della verità, oltre che per amore della Chiesa e delle anime.

Chi è nella verità non teme la verità. Se invece certi fatti negativi sono realmente accaduti, e ce n’è documentazione certa e secondo l’ottica del tempo che si studia, allora dobbiamo umilmente ammetterli, senza per questo credere che questi fatti negativi operati eventualmente anche da cristiani intacchi la verità della “santità” della Chiesa, cioè il fatto che essa rimanga comunque lo “strumento” di Dio (il “corpo mistico di Cristo”, il “tempio dello Spirito Santo”) per la salvezza di tutti gli uomini.

[Sul tema della Chiesa, in particolare della situazione della Chiesa cattolica contemporanea, si veda anche il dossier “Quale Chiesa?]