Questione 2
Dio
Possiamo conoscere che Dio c’è, anche solo con la ragione?
Anche se la cultura dominante sembra voler relegare la religione e la stessa questione di Dio ad un fatto solo privato e di coscienza, cioè di fatto irrilevante per la vita, abbiamo in realtà già osservato (nella Questione 1) che la questione di Dio è invece quella fondamentale, sia dal punto di vista culturale – perché è la ricerca del fondamento di tutte le cose, cioè della “Causa prima” e del “Fine ultimo”, quindi ciò da cui tutto dipende – che dal punto di vista esistenziale, perché è in fondo l’insopprimibile questione del significato totale della vita, cui anche ogni scelta particolare e quotidiana è magari inconsapevolmente ma comunque necessariamente legata e da cui dipende.
Ma Dio esiste davvero?
Moltissimi pensano che a questa domanda non si possa dare alcuna risposta, se non come credenza o convinzione personale.
Anzi, qualcuno banalmente risponde subito negativamente, per il semplice fatto che Dio non si vede. Ma a parte il fatto che per sé non posso negare in modo assoluto ciò che non so (non posso ad esempio dire che, poiché non vedo cosa c’è dietro l’angolo, senz’altro non c’è nessuno – sarebbe una “fede” al contrario), abbiamo inoltre già visto che l’intelligenza umana può scoprire anche realtà invisibili, come causa di ciò che si vede.
Moltissimi invece ammettono che Dio potrebbe anche esistere, ma che non si possa sapere, cioè si potrebbe solo “credere”, senza alcuna conoscenza oggettiva, sicura; non ci sarebbe cioè alcuna “prova” della Sua esistenza. L’affermazione “Dio esiste” sarebbe quindi un’opinione soggettiva, per molti addirittura così fluttuante da essere perfino dipendente dallo stato d’animo o voglia del momento (“mi va, non mi va; lo sento, non lo sento…”).
Invece l’affermazione <Dio esiste> è non solo un’affermazione vera, ma anche razionalmente convincente, addirittura necessaria. E questo non solo perché l’uomo ha il desiderio di Dio (è infatti un “affamato di infinito” e non è mai esistita una civiltà atea), ma anche proprio perché altrimenti ciò che sperimentiamo, l’universo stesso, non ci sarebbe e non sarebbe quello che è se Dio non ci fosse, non avendo una causa adeguata, una Causa prima.
La ragione umana, pur essendo limitata, può capire che Dio c’è – anche prima o al di là di qualsiasi fede religiosa – perché può scoprire che la Causa prima di tutte le cose è al di là delle cose, trascende l’universo stesso ed è infinitamente intelligente.
Che si possa anche con la sola ragione risalire dal creato (universo) al Creatore lo dice anche la Bibbia, sia nell’A.T. (Sap 13,1-9) che nel N.T. (Rm 1,18-32); lo conferma autorevolmente anche la Chiesa, nel Concilio Ecum. Vaticano I (1870), Costituzione Dei Filius.
Domande
2.1 Se Dio non si vede, come facciamo a sapere che c’è?
2.3 Se è vero che l’universo ha un’età, che cioè ha avuto un inizio, può essere scaturito dal nulla?
2.4 Il super-ordine dell’universo può essersi fatto da sé? Può essere frutto del caso?
2.6 Oltre a sapere che Dio c’è, la ragione ci fa anche capire Chi sia?
2.8 Allora non c’è opposizione tra ragione e fede, tra scienza e fede?
2.9 Allora perché ci sono degli atei, anche tra i filosofi e gli scienziati?
2.11 Allora non siamo più liberi di dire che Dio non c’è?
2.12 A che cosa serve la fede, se basta la sola intelligenza per sapere che Dio c’è?