Le preghiere del mattino e della sera
o in altre circostanze
Il segno della Croce
La Croce è il simbolo del Cristianesimo, perché nella crocifissione di Gesù si è manifestato tutto l’amore di Dio per gli uomini e si è operata la nostra salvezza eterna.
Il “Segno della Croce”, mentre segna il nostro stesso corpo (capo, cuore, spalla sinistra e spalla destra) appunto con la Croce, invoca la Santissima Trinità (cioè Dio stesso come si è pienamente rivelato in Cristo). Esso si riferisce dunque ai due misteri principali della fede cristiana: Unità e Trinità di Dio – Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di N. S. Gesù Cristo.
Il “Segno della Croce” va fatto dunque con molta calma (segnando davvero mente, petto, spalla sinistra e spalla destra) e profonda devozione! [Non è previsto, come invece popolarmente molti fanno e non solo i bambini, che al termine si mandi magari frettolosamente un bacio con la mano dalle labbra]
Il “Segno della Croce” ritma per questo tutta la vita del cristiano: l’inizio e la fine di ogni preghiera, l’ingresso (in questo caso è bene farlo con l’acqua benedetta, in ricordo del proprio Battesimo) e l’uscita da una chiesa o magari anche davanti ad un’immagine sacra (davanti all’Eucaristia conservata nel tabernacolo si fa invece la genuflessione col ginocchio destro, segno esclusivo di adorazione), ma anche in particolari momenti della giornata (il suo inizio e termine, possibilmente anche l’inizio e il termine di azioni particolari, come i pasti, i viaggi, ecc.).
Nel nome del Padre
e del Figlio
e dello Spirito Santo.
Amen.
In latino: In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
La Liturgia delle Ore inizia invece con queste parole:
O Dio, vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria …
In latino: Deus, in adiutorium meum intende.
Domine, ad adiuvandum me, festina. Gloria …
Ti adoro (al mattino)
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa che siano tutte secondo la tua santa volontà e per la maggior tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.
Ti adoro (alla sera)
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male che oggi ho commesso e se qualche bene ho compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.
Padre nostro (la “Preghiera del Signore”)
Il “Padre nostro” è la preghiera più bella, perché ce l’ha dettata Gesù stesso (cfr. Mt 6,9-13); si chiama per questo anche la “Preghiera del Signore”. Essa riassume in 7 domande ciò che di più importante possiamo e dobbiamo chiedere al Padre; è quindi il modello di ogni vera preghiera cristiana
Anche la IV Parte del Catechismo della Chiesa Cattolica, dedicata alla preghiera, ruota (nella Sezione II, art. 3) attorno a questa preghiera e alle sue 7 domande, vedi.
“Osiamo” recitare questa preghiera, perché nel Battesimo lo Spirito Santo ci ha talmente uniti a Gesù, Figlio di Dio, da rendere anche noi figli (anche se Gesù lo è per natura e noi invece per partecipazione) e quindi in grado di rivolgerci a Dio chiamandolo appunto “Abbà” (papà, Padre).
[Sulla preghiera in genere e sul “Padre nostro” in particolare, tra le innumerevoli riflessioni, si veda nel sito questa celebre di S. Agostino]
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come* noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre* in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
* Nella nuova traduzione CEI (2008) e nel nuovo Messale (2020) sono stati introdotti ufficialmente in Italia questi cambiamenti (addirittura quindi nella preghiera insegnataci letteralmente da Gesù!), creando peraltro non solo rotture con la bimillenaria tradizione cristiana ma anche notevole confusione tra i fedeli: “come anche noi li rimettiamo” e soprattutto “non abbandonarci alla tentazione”. Circa il verbo “abbandonarci” molti, non solo teologi e biblisti ma anche cultori della lingua, hanno fatto osservare come questa nuova traduzione italiana non sia lecita, in quanto assolutamente non corrispondente al verbo latino del testo storico ufficiale della Bibbia già del sec. IV (“inducas”, v. sotto) e a quello greco (“eis-phéro”) dei Vangeli originali, che risente evidentemente dell’ebraico o aramaico usato da Gesù stesso nell’insegnarci tale sublime preghiera! Circa il significato teologico e spirituale di “non indurci in tentazione”, evidentemente da ben comprendere, esso è peraltro abbondantemente spiegato anche nel Catechismo della Chiesa cattolica (vedi ai nn. 2846/2849).
In latino (testo ufficiale):
Pater noster, qui es in caelis, sanctificétur nomen tuum, advéniat regnum tuum, fiat volúntas tua, sicut in caelo et in terra.
Panem nostrum cotidiànum da nobis hódie, et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris; et ne nos indúcas in tentatiónem, sed libera nos a malo. Amen.
[in canto gregoriano: ascolta]
Ave Maria
Si tratta della più nota preghiera mariana; ma non della più antica (perché la seconda parte si è aggiunta posteriormente). Nella prima parte, appunto la più antica, c’è sia il riferimento al saluto dell’Arcangelo Gabriele al momento dell’Annunciazione (Lc 1,28) che alle parole di S. Elisabetta quando Maria SS.ma le fa visita (Lc 1,42).
Ave Maria, piena di grazia; il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
In latino:
Ave, Maria, gratia plena; Dominus tecum; benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui, Jesus.
Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in ora mortis nostrae. Amen
Gloria
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
In latino (si presti attenzione all’accento di Spirìtui):
Gloria Patri et Filio et Spirìtui Sancto,
sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula seculorum. Amen.
Angelo di Dio
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.
In latino:
Angele Dei, qui costos es mei, me tibi commìssum pietàte supérna, illùmina, custòdi, rege et gubérna. Amen.
L’eterno riposo
L’eterno riposo dona loro o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen.
In latino:
Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua lùceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
Salve Regina
Salve Regina, Madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi e mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
In latino:
Salve Regina, mater misericordiae, vita, dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exules filii Hevae. Ad te suspiramus gementes et flentes in hac lacrimarum valle. Eia ergo, advocata nostra, illos tuos misercordes oculos ad nos converte. Et Jesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.
[in canto gregoriano: ascolta]
Per la altre celebri e storiche Antifone mariane (e relativo canto gregoriano) vedi
Credo (Simbolo apostolico)
Nella liturgia della S. Messa (in genere si usa il Simbolo niceno-costantinopolitano), cantando o recitando la parole tra gli asterischi (*) ci si inchina, in segno di venerazione per il mistero dell’Incarnazione. Il 25 marzo (Annunciazione del Signore) e il 25 dicembre (Natale del Signore) invece di inchinarsi ci si inginocchia [nel Vetus Ordo ci si inginocchia sempre].
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, * il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine *, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
In latino:
Credo in Deum Patrem omnipotentem, Creatorem caeli et terrae; et in Jesum Christum, Filium ejus unicum, Dominum nostrum, * qui conceptus est de Spiritu Sancto, natus ex Maria Virgine * , passus sub Pontio Pilato, crucifixus, mortuus et sepultus; descendit ad inferos; tertia die resurrexit a mortuis; ascendit ad caelos, sedet ad dexteram Dei patris omnipotentis; inde venturus est Judicare vivos et mortuos. Credo in Spiritum Sanctum, sanctam Ecclesiam catholicam, sanctorum communionem, remissionem peccatorum, carnis resurrectionem, vitam aeternam. Amen.
Credo (Simbolo niceno-costantinopolitano) (sec. IV)
Credo in un solo Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo, Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato non creato; della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; * e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e sì è fatto uomo *. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato; mori e fu sepolto; e il terzo giorno èrisuscitato secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita. E procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo del Profeti.
Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo per il perdono del peccati.
E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
In latino:
Credo in unum Deum Patrem omnipotentem, factorem caeli et terrae, visibilium omnium et invisibilium. Et in unum Dominum Iesum Christum, Filium Dei unigenitum. Et ex Patre natum ante omnia saecula. Deum de Deo, lumen de lumine, Deum verum de Deo vero. Genitum, non factum, consubstantialem Patri: per quem omnia facta sunt. Qui propter nos homines et propter nostram salutem descendit de caelis. * Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine: et homo factus est *. Crucifixus etiam pro nobis: sub Pontio Pilato passus, et sepultus est. Et resurrexit tertia die, secundum Scripturas. Et ascendit in caelum: sedet ad dexteram Patris. Et iterum venturus est cum gloria judicare vivos et mortuos: cuius regni non erit finis. Et in Spiritum Sanctum, Dominum et vivificantem: qui ex Patre Filioque procedit. Qui cum Patre et Filio simul adoratur et conglorificatur: qui locutus est per Prophetas. Et unam sanctam catholicam et apostolicam Ecclesiam. Confiteor unum baptisma in remissionem peccatorum. Et exspecto resurrectionem mortuorum. Et vitam venturi saeculi. Amen.
[in canto gregoriano: ascolta]
In riferimento alle “virtù teologali” (fede-speranza-carità):
Atto di fede
Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo fermamente tutto quello che hai rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere. Ed espressamente credo in Te, unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo. E credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, incarnato, morto e risorto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa fede voglio sempre vivere.
Signore accresci la mia fede.
Atto di speranza
Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare.
Signore, che io possa goderti in eterno.
Atto di carità
Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor tuo amo il prossimo come me stesso e perdono le offese ricevute.
Signore, che io ti ami sempre più.
Per chiedere perdono dei propri peccati (anche durante la S. Confessione):
Atto di dolore
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.
Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del Cuore immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre.
Offerta di sé
Prendi e ricevi, o Signore, tutta la mia libertà, la mia memoria e il mio intelletto, e tutta la mia volontà. Tutto quello che ho e posseggo Tu me lo hai dato. Tutto è tuo. Disponi di tutto come più ti piace. Dammi soltanto la tua grazia e il tuo amore; e questo mi basta.
Eccomi, o mio amato e buon Gesù
(Si può recitare ad esempio dopo la S. Comunione o nell’Adorazione eucaristica o ancora davanti ad un Crocifisso)
[Con preghiera secondo le intenzioni del Papa: Indulgenza plenaria (alla anime sante del Purgatorio), v. Pio IX, 31.07.1858]
Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla Santissima vostra presenza prostrato vi prego con il fervore più vivo a stampare nel mio cuore sentimenti di fede, speranza, carità, di dolore dei miei peccati e di fermo proponimento di non più offendervi; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le vostre cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Voi il santo profeta Davide: “Hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa”
Invocazione all’Arcangelo S. Michele
(contro il demonio)
(vedi)
Preghiera a Gesù, specie per l’Adorazione Eucaristica e la S. Comunione (anche spirituale):
Anima Christi
Anima Christi, sanctifica me.
Corpus Christi, salva me.
Sanguis Christi, inebria me.
Aqua lateris Christi, lava me.
Passio Christi, conforta me.
O bone Iesu, exaudi me.
Intra tua vulnera absconde me.
Ne permittas a Te me separari.
Ab hoste maligno defende me.
In hora mortis meae voca me.
Et jube me venire ad Te,
Ut cum Sanctis tuis laudem Te
in saecula saeculorum.
Amen.
Anima di Cristo, santificami! Corpo di Cristo, salvami! Sangue di Cristo, inebriami! Acqua del costato di Cristo, lavami! Passione di Cristo, confortami! O buon Gesù, esaudiscimi! Dentro le tue ferite, nascondimi! Non permettere che io mi separi date! Dal nemico maligno, difendimi! Nell’ora della mia morte, chiamami! Comanda che io venga a Te e ti lodi per sempre con i tuoi santi. Amen
[in canto, v. ad es. M. Frisina: ascolta]
Acclamazioni
(anche in riparazione delle bestemmie)
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima.
Benedetta la sua santa e immacolata concezione.
Benedetta la sua gloriosa assunzione.
Benedetto il nome di Maria, vergine e madre.
Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.
Preghiera a San Giuseppe
Protettore della Chiesa, dei lavoratori e dei papà
(S. Giuseppe è pure patrono dei moribondi, in quanto spirato santamente tra le braccia di Gesù e Maria)
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme con quello della tua santissima Sposa. Per quel sacro vincolo di carità che ti strinse all’Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col Suo sangue, e col tuo potere ed aiuto soccorri ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del bambino Gesù, difendi ora la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità, e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché col tuo esempio e il tuo soccorso possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. Amen.
Gesù, Giuseppe e Maria
vi dono il cuore e l’anima mia
Gesù, Giuseppe e Maria
assistetemi nell’ultima agonia.
Gesù, Giuseppe e Maria
spiri in pace con voi l’anima mia
Preghiere allo Spirito Santo
[vedi]
Te Deum
Antico Inno liturgico di ringraziamento
Nella Liturgia delle Ore si recita la domenica, nelle feste e solennità, al termine dell’Ufficio delle letture. Secondo la tradizione, anche popolare, si canta comunitariamente la sera del 31 dicembre, in ringraziamento per l’anno trascorso. Esistono magnifici Te Deum anche nella storia della musica, come quello di Charpentier (noto al grande pubblico specie perché ripreso da una nota sigla televisiva internazionale ascolta)
Te Deum laudamus: * Te Dominum confitemur;
Te æternum Patrem, * omnis terra veneratur.
Tibi omnes angeli, * Tibi cæli et universae potestates,
Tibi cherubim et seraphim * incessabili voce proclamant:
Sanctus,* Sanctus, * Sanctus Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt cæli et terra, * maiestatis gloriæ tuæ.
Te gloriosus * Apostolorum chorus,
Te Prophetarum * laudabilis numerus,
Te Martyrum candidatus * laudat exercitus.
Te per orbem terrarum * sancta confitetur Ecclesia,
Patrem * immensæ maiestatis;
venerandum tuum verum * et unicum Filium;
Sanctum quoque * Paraclitum Spiritum.
Tu rex gloriæ, Christe; * Tu Patris sempiternus es Filius.
Tu, ad liberandum suscepturus hominem, * non horruisti Virginis uterum.
Tu, devicto mortis aculeo, * aperuisti credentibus regna caelorum.
Tu ad dexteram Dei sedes, * in gloria Patris.
Iudex crederis * esse venturus.
Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni, * quos pretioso sanguine redemisti.
Æterna fac cum sanctis tuis * in gloria numerari.
Salvum fac populum tuum, Domine, * et benedic hereditati tuæ.
Et rege eos, * et extolle illos usque in æternum.
Per singulos dies * benedicimus Te;
et laudamus nomen tuum in sæculum, * et in sæculum saeculi.
Dignare, Domine, die isto * sine peccato nos custodire.
Miserere nostri, Domine, * miserere nostri.
Fiat misericordia tua, Domine, super nos, * quemadmodum speravimus in Te.
In Te, Domine, speravi: * non confundar in æternum.
(trad. italiana)
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore. O eterno Padre, tutta la terra ti adora. A te cantano gli angeli e tutte le potenze dei cieli: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Ti acclama il coro degli apostoli e la candida schiera dei martiri; le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; la santa Chiesa proclama la tua gloria, adora il tuo unico Figlio, e lo Spirito Santo Paraclito. O Cristo, re della gloria, eterno Figlio del Padre, tu nascesti dalla Vergine Madre per la salvezza dell’uomo. Vincitore della morte, hai aperto ai credenti il regno dei cieli. Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo sangue prezioso. Accoglici nella tua gloria nell’assemblea dei santi. Salva il tuo popolo, Signore, guida e proteggi i tuoi figli. Ogni giorno ti benediciamo, lodiamo il tuo nome per sempre. Degnati oggi, Signore, di custodirci senza peccato. Sia sempre con noi la tua misericordia: in te abbiamo sperato. Pietà di noi, Signore, pietà di noi. Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno.
Dies iræ
Celebre inno liturgico medievale
Si può usare specie nella Liturgia delle Ore dell’ultima settimana dell’Anno liturgico
Fino alla riforma liturgica seguita al Concilio Vat. II si era soliti cantarlo specie nelle Esequie (funerali).
Tale inno è presente anche in celebri brani della storia della musica, ad es. nel “Requiem” di Mozart. Ecco in proposito la significativa scena del film Amadeus (1984), quando Mozart, morente, ne detta a Salieri una decisiva strofa finale: “Confutatis, maledictis, flammis acribus adictis; voca me cum benedictis”! (vedi e ascolta).
Dies iræ, dies illa,
solvet sæclum in favìlla,
teste David cum Sibylla.
Quantus tremor est futùrus,
quando Iùdex est ventùrus
cuncta stricte discussùrus !
Tuba mirum spargens sonum
Per sepùlchra regiònum,
coget omnes ante thronum.
Mors stupèbit et natùra,
cum resùrget creatùra
iudicànti responsùra.
Liber scriptus proferètur,
in quo totum continètur
unde mundus iudicétur.
Iudex ergo cum sedébit,
quidquid latet apparèbit ;
nil inùltum remanébit.
Quid sum miser tunc dictùrus,
quem patrònum rogatùrus,
cum vix iustus sit secùrus?
Rex treméndæ maiestàtis,
qui salvàndos salvas gratis,
salva me, fons pietàtis.
Recordàre, Iesu pìe,
quod sum causa tuæ viæ,
ne me perdas illa die.
Quaerens me, sedìsti lassus,
redemìsti crucem passus;
tantus labor non sit cassus.
Iuste iudex ultiònis,
donum fac remissiònis
ante diem ratiònis.
Ingemìsco tamquam reus,
culpa rubet vultus meus;
supplicànti parce, Deus.
Peccatrìcem qui solvìsti
et latrònem exaudìsti,
mihi quoque spem dedìsti.
Preces meæ non sunt dignæ,
sed tu, bonus, fac benìgne
ne perénni cremer igne.
Inter oves locum præsta
et ab hædis me sequèstra,
stàtuens in parte dextra.
Confutàtis malèdictis,
flammis àcribus addìctis,
voca me cum benedìctis.
Oro supplex et acclìnis,
cor contrìtum quasi cinis,
gere curam mei fìnis.
Lacrimòsa dies illa,
qua resùrget ex favìlla
iudicàndus homo reus:
huic ergo parce, Deus.
O tu, Deus maiestatis,
alme candor Trinitatis,
nos coniùnge cum beàtis.
Amen.
(trad. italiana)
Giorno dell’ira, quel giorno che dissolverà il mondo terreno in cenere come annunciato da Davide e dalla Sibilla.
Quanto tremore verrà quando il giudice giungerà a giudicare severamente ogni cosa.
La tromba diffondendo un suono mirabile tra i sepolcri del mondo spingerà tutti davanti al trono.
La morte e la natura si stupiranno quando risorgerà ogni creatura per rispondere al Giudice.
Sarà presentato il libro scritto nel quale è contenuto tutto, dal quale si giudicherà il mondo.
E dunque quando il Giudice si siederà, ogni cosa nascosta sarà svelata, niente rimarrà invendicato.
In quel momento che potrò dire io, misero, chi chiamerò a difendermi, quando a malapena il giusto potrà dirsi al sicuro?
Re di tremenda maestà, tu che salvi per grazia chi è da salvare, salva me, fonte di pietà.
Ricorda, o pio Gesù, che io sono la causa della tua venuta, che io non sia perduto in quel giorno.
Cercandomi ti sedesti stanco, mi hai redento con il supplizio della Croce: che tanto sforzo non sia vano!
Giusto giudice di retribuzione, concedi il dono del perdono prima del giorno della resa dei conti.
Comincio a gemere come un colpevole, per la colpa il mio volto arrossisce; risparmia chi ti supplica, o Dio.
Tu che perdonasti la peccatrice, tu che esaudisti il buon ladrone, anche a me hai dato speranza.
Le mie preghiere non sono degne, ma tu, buon Dio, con benignità fa’ che io non sia arso dal fuoco eterno.
Assicurami un posto fra le pecorelle, e non lasciarmi tra i capri, ponendomi alla tua destra
Una volta smascherati i malvagi, condannati alle fiamme atroci, chiamami tra i benedetti.
Prego supplice e in ginocchio, col cuore contrito, quasi in cenere, prenditi cura del mio destino.
Giorno di lacrime, quello, quando risorgerà dalla cenere l’uomo peccatore per essere giudicato: risparmialo, o Dio.
O Tu, Dio di maestà, candidissima Trinità, congiungici coi beati. Amen.
Altre preghiere
Preghiera prima di una qualsiasi attività:
Ispira le nostre azioni, Signore, e accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni nostra attività abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento. Amen.
Per la santificazione del lavoro (e dello studio):
O Dio, che affidi ad ogni uomo l’impegno quotidiano del lavoro, benedici l’opera che iniziamo, perché contribuisca alla diffusione del tuo regno ed al benessere della società. Per Cristo nostro Signore. Amen.
O Padre, che chiami gli uomini a cooperare, mediante il lavoro quotidiano, al disegno immenso della tua creazione, fa che nello sforzo comune di costruire un mondo più giusto e fraterno ogni uomo trovi un posto conveniente alla sua dignità, per attuare la propria vocazione e contribuire al progresso di tutti. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera di ringraziamento (a compimento di un’opera):
Ti rendiamo grazie, o Dio onnipotente, per tutti i tuoi benefici, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
O Dio, fonte di ogni bene, principio del nostro essere e del nostro agire, fa’ che riconosciamo i benefici della tua paternità e ti amiamo con tutto il cuore e con tutte le forze. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Per i viaggi:
Accompagnami, o Signore, durante questo viaggio, proteggimi da tutti i pericoli; fa’ che sia capace di renderti grazie e di lodarti in tutte le tue creature.
Nel momento della prova:
O Signore, ora che il dolore, la tristezza e la trepidazione pesano sul mio cuore, guidami, con la chiarezza della fede, a trovare in te l’aiuto e il conforto. Lo Spirito Santo mantenga in me la serenità dell’abbandono filiale e mi aiuti ad accettare dalla tua mano tutti gli avvenimenti. Fa’ che nella certezza del tuo amore io trovi risposta a quelle domande che superano la sapienza umana. Io possa sentire, sulla mia strada dolorosa, il tuo passo sicuro che non mi abbandona.
In ricordo del Battesimo:
O Dio, Padre buono, ti ringrazio perché nel santo Battesimo mi hai reso tuo figlio per sempre, facendomi risorgere, con Gesù, ad una vita nuova e santa. Ti ringrazio perché, con l’acqua battesimale, hai colmato la mia anima dello splendore della grazia e mi hai fatto tempio vivo dello Spirito Santo. Voglio rinnovare in questo momento le mie promesse battesimali, con cui mi sono impegnato a vivere nella santità di figlio di Dio. Conserva e aumenta in me la fede e la grazia che mi hai infuso nel Battesimo e concedimi di rimanere fedele ad esse per tutta la vita.
Per i genitori:
O Signore, che ci comandi di amare e di onorare il padre e la madre, esaudisci la preghiera che ti rivolgo per i miei genitori. Essi mi hanno dato la vita, mi hanno circondato di amore e hanno portato per me molte fatiche, pene, apprensioni. Ti prego, o Signore, di ricompensare le loro fatiche con la tua grazia e il tuo conforto. Concedi loro la salute del corpo e la serenità dello spirito e fa’ che trovino sempre in me un motivo di consolazione e di gioia.
Per i parenti e gli amici:
O Dio, che per la grazia dello Spirito Santo effondi sui credenti i doni del tuo amore, concedi ai nostri parenti e amici la salute dell’anima e del corpo, perché ti amino con tutto il cuore e compiano ciò che è gradito alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Per gli ammalati:
O Dio, il tuo unico Figlio ha preso su di sé la povertà e la debolezza di tutti gli uomini, rivelando il valore misterioso della sofferenza, benedici i nostri fratelli infermi, perché tra le angustie e i dolori non si sentano soli, ma uniti a Cristo, medico delle anime e dei corpi, per la preghiera unanime della Chiesa, godano della consolazione promessa agli afflitti. Per Cristo nostro Signore. Amen.
dalla S. Messa per la santificazione del lavoro:
O Dio, che hai affidato a ogni uomo l’impegno quotidiano del lavoro, benedici l’opera che iniziamo, perché contribuisca al benessere della società e alla diffusione del tuo regno.
O Padre, che chiami gli uomini a cooperare, mediante il lavoro quotidiano, al disegno immenso della tua creazione, fa che nello sforzo comune di costruire un mondo più giusto e fraterno ogni uomo trovi un posto conveniente alla sua dignità, per attuare la propria vocazione e contribuire al progresso di tutti. Per Cristo nostro Signore. Amen.
O Dio, che hai sottomesso al lavoro dell’uomo le immense risorse del cosmo, donaci di svolgere la nostra attività con spirito cristiano, nella consapevolezza che ogni uomo è nostro fratello, per essere tuoi degni collaboratori al progetto della creazione.
O Dio, donaci di compiere con fiducia l’opera che ci hai affidato, per provvedere alle necessità della vita e cooperare all’edificazione del tuo regno.