Centenario dell’ultima apparizione di Fatima
Com’è noto, la Madonna è apparsa a Fatima (Portogallo), per 6 volte, dal 13 maggio al 13 ottobre 1917, a tre pastorelli: Lucia (di 10 anni), Francesco (9 anni) e Giacinta (7 anni) (v. Dossier apposito).
Nell’ultima apparizione (13.10.1917), come preannunciato dalla Madonna stessa (anche per questo in quel giorno affluirono al luogo delle apparizioni, la Cova de Irìa, oltre 70.000 persone, compreso scettici, curiosi, giornalisti e fotografi, oltre naturalmente a devoti pellegrini), ci fu un “segno” spettacolare nel cielo, che tutti poterono constatare (e persino fotografare), anche a distanza di molti chilometri: il sole ad un certo punto, aprendosi un varco tra le dense nubi che avevano appena rovesciato sul luogo un violentissimo acquazzone, cominciò a roteare, a muoversi nel cielo, a cambiare colore e persino a dare l’impressione che stesse precipitando sulla terra, con grande terrore dei presenti. Al termine dell’evento, terminata l’ultima apparizione, tutto rientrò ovviamente nella norma, ma sia gli abiti che il terreno, precedentemente fradici, erano perfettamente asciutti.
Tali apparizioni mariane sono state ufficialmente riconosciute dalla Chiesa il 13.10.1930. Inoltre, si sono fatti pellegrini a Fatima anche i Papi Paolo VI (13.05.1967), Giovanni Paolo II (13.05.1982, 13.05.1991, 13.05.2000) e Francesco (13.05.2017).
Anche in queste apparizioni, ma in modo ancora più insistente e forte che in altre, la Madonna parla non semplicemente agli umili veggenti, ma attraverso di loro chiede, anzi supplica, l’umanità intera alla conversione (ritorno a Gesù e alla vera vita cristiana); pena, se non l’avessimo fatto, non solo di cadere nella dannazione eterna (inferno), ma di andare incontro a terribili “prove” (castighi) nella storia.
La Madonna chiede perciò insistenti preghiere (specialmente il S. Rosario) e numerosi sacrifici (penitenze), non solo per la pace nel mondo ma soprattutto per la conversione dei poveri “peccatori”: con questo termine non si intende solo la condizione di chi purtroppo cade ancora nei peccati, nonostante il desiderio fermo di non commetterli più (che è condizione purtroppo comune, sia pur con maggior o minore gravità; condizione che può ottenere la misericordia divina, col sacramento della Confessione), ma di quella posizione esistenziale e spirituale di chi rifiuta Dio o anche solo la Sua legge, volendo quindi esplicitamente il peccato (chiamato in altri modi, oggi persino un “diritto”!), senza alcun pentimento o proposito di non commetterlo più. Ebbene tale condizione, se persiste fino alla morte, porta inesorabilmente all’inferno. E infatti nell’apparizione del 13.07.1917, la Madonna fece vedere l’inferno ai tre terrorizzati bambini (“saremmo morti di paura, se questa visione fosse durata un po’ di più e se la Madonna non ci avesse assicurato che noi saremmo andati in paradiso”, dirà Lucia), dove vanno le anime dei poveri peccatori. Poiché la Madonna spiegò che molti vanno all’inferno anche perché non c’è nessuno che li aiuti a trovare la via di Dio, soprattutto offrendo preghiere e sacrifici per questo, i tre piccoli bambini si misero subito all’opera, offrendo abbondantissime preghiere (Rosari) e consistenti sacrifici (ad esempio rinuncindo alla merenda o a bere per un certo tempo, mettendosi una corda grezza attorno al pancino, e offrendo a Dio tutte le tribolazioni che da quelle apparizioni sono loro capitate) per questa intenzione.
A differenza però di tutte le altre grandi apparizioni, anche quelle rivolte all’umanità intera (Rue du Bac, La Salette, Lourdes), a Fatima la Madonna è entrata per così dire più nello specifico dei terribili pericoli che l’umanità avrebbe corso se non si fosse convertita e se non si fosse fatto ciò che Lei indicava: possiamo dire che a Fatima la Madonna ha parlato persino di storia e di geografia, ad ignari bambini quasi analfabeti e che anche proprio per questo non avrebbero potuto inventarsi tali messaggi.
Infatti Maria Santissima parla della Prima Guerra Mondiale (che si sarebbe conclusa a breve, come avvenne), che se non ci fosse stata la conversione a Gesù l’umanità avrebbe avuto però il terribile castigo di una seconda e ben più grave Guerra Mondiale (indicando persino che avrebbe avuto i suoi prodromi sotto il pontificato di Pio XI e che sarebbe stata preceduta da un segno luminoso nel cielo, che poi si vide in Europa nella notte del 25/26.01.1938; e persino che il Portogallo non vi sarebbe entrato, infatti rimase neutrale); ma fa soprattutto riferimento alla Russia (Lucia non sa neanche cosa sia e pensa si tratti di una donna) e alla terribile sofferenza che avrebbe fatto dilagare nel mondo, unitamente alla grande persecuzione contro la Chiesa. Questo fu detto dalla Madonna il 13.07.1917; e la Rivoluzione “bolscevica”, che instaurò il comunismo in Russia – e da lì si sparse poi in tanti paesi del mondo, provocando oltre 100 milioni di morti, instaurando sistemi atei che hanno provocato la più grande persecuzione contro la Chiesa – si scatenò neppure 4 mesi dopo, il 7.11.1917.
Nella terza parte del cosiddetto “segreto” – rivelata (almeno in parte) il 13.05.2000 – la persecuzione contro la Chiesa assume toni drammatici e perfino apocalittici (v. Dossier), prima del “trionfo del Cuore immacolato di Maria” (in conseguenza anche della consacrazione della Russia stessa al Suo Cuore Immacolato).
Rimane problematica la questione di una parte ancora nascosta di tale “profezia”, che riguarderebbe la terribile prova “interna” alla Chiesa stessa, cioè della presenza del “nemico” al suo stesso interno (fino all’apostasia quasi totale, che raggiungerebbe anche i suoi vertici).
La Madonna aveva chiesto che la terza parte del segreto (comunemente chiamato “terzo segreto”) fosse rivelata nel 1960 (!?). Ma né il Papa Giovanni XXIII (allora regnante) né i suoi successori lo fecero; così come non si fece mai la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, compiuto dal Papa unitamente a tutti Vescovi, come richiesto dalla Madonna.
Non ci si può inoltre nascondere la domanda come sia stato possibile che il 21° Concilio ecumenico della Chiesa (il Vaticano II: 1962/1965) non abbia fatto alcun accenno al “comunismo”, cioè alla più grande persecuzione anticristiana della storia e all’instaurazione di un sistema ideologico, politico, economico e ad una visione antropologica e sociale che aveva nell’ateismo il proprio cardine (si veda in proposito l’osservazione compiuta anche dal Card. Giacomo Biffi, nella sua autobiografia “Memorie e digressioni di un italiano cardinale”, 2007, pp. 184/185); quando persino la Madonna, per la prima volta nella storia, ne aveva fatto profetico e preciso riferimento, parlando appunto di quanto sarebbe accaduto in Russia, con quanto ne sarebbe conseguito per le vicende storiche ed ecclesiali dell’intero XX secolo!
Quando Giovanni Paolo II decise, durante il suo ultimo pellegrinaggioa Fatima (13.05.2000) in occasione della “beatificazione” di Francesco e Giacinta (con Lucia ancora viva e presente), di rivelare la terza parte del fatidico “segreto”, in cui si presenta il più cruento attacco contro la Chiesa fino all’uccisione del Papa, fu evidenziato il possibile riferimento all’attentato contro lo stesso Pontefice avvenuto appunto il 13.05.1981 (quindi un giorno in chiaro riferimento alle apparizioni di Fatima; non a caso quel proiettile, che doveva uccidere il Papa, è incastonato nella corona della statua della Madonna a Fatima). Anche in tal caso, però, rimane fondamentalmente inspiegabile perché, se il riferimento era all’attentato del 1981, si fossero ancora attesi 19 anni prima di rivelarlo.
Di certo, nella visita compiuta da Benedetto XVI a Fatima il 13.05.2010 il Papa ha fatto riferimento al terrificate e inaudito attacco contro la Chiesa dal suo stesso “interno”; così come, aggiunse, “si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”! (v. Dossier)