Il tempo pare in accelerazione e pure il panorama geopolitico presenta repentini segni di cambiamento. Si tratta di un tramonto o di una possibile aurora?

Tramonto o aurora?


Se nell’età contemporanea, con la complicità dei mezzi di comunicazione, i tempi e i cambiamenti sono sempre più rapidi, fino a sorpassarsi e travolgersi a vicenda, ci sono però momenti in cui si percepisce una loro particolare accelerazione. Questi primi due mesi del 2025 paiono tra questi. Lo si avverte nel mondo; e anche nella Chiesa.

Talora si ha poi l’impressione di un inesorabile tramonto. Può sorgere però la speranza (parola decisa come motto per il Giubileo 2025) che si tratti pure di un’alba, o almeno dei primi chiarori dell’aurora.

Ci sono sviluppi storici e culturali che si estendono per secoli; ma poi improvvisamente, come l’eruzione di un vulcano, fanno esplodere eventi decisivi, talora catastrofici, altre volte provvidenziali.


La civiltà occidentale, quella che è stata fondamentale e portante per lo sviluppo del mondo intero, ‘in primis’ in Europa, è nata nel “luminoso” Medioevo (vedi), dalla fede cristiana cattolica, sapientemente armonizzata con i vertici della filosofia classica greca (vedi).

Cfr. ad es. T. E. Woods Jr., “How the Catholic Church built western civilization“, (Washington D.C., 2001), trad. it., “Come la Chiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale” (Cantagalli SI, 2007) (vedi).

Negli ultimi 5 secoli l’Occidente ha invece sperimentato una parabola discendente che, nella progressiva perdita delle proprie radici cristiane – basti pensare alla Riforma protestante (vedi) e nell’ultimo secolo alla progressiva erosione dell’autentica fede anche all’interno della Chiesa Cattolica (vedi) – e metafisiche (v. la progressiva perdita dell’essere=verità, da Cartesio al nichilismo attuale); e ciò ha permesso il sorgere di un pensiero e di ideologie sempre più diametralmente opposti alla Verità rivelata (Cristo) (vedi).

In questo quadro culturale, pur con gli innegabili sviluppi della scienza e del progresso materiale, sono così esplose le Rivoluzioni, da quella francese (vedi) a quella comunista (vedi), e si sono sviluppati sistemi ideologici e politici estremi (come nazismo e comunismo), che hanno trascinato l’Europa e il mondo intero in una catastrofe umana senza precedenti, con addirittura due Guerre Mondiali.

La successiva spartizione del mondo e soprattutto dell’Europa tra le superpotenze, operata a Yalta, scavalcando totalmente le identità dei popoli, portò il nostro continente alla tragica divisione tra blocco capitalista occidentale (a guida USA) e blocco comunista sovietico (a guida Russia), netta divisione segnata dalla cosiddetta “cortina di ferro”. Ne fu un simbolo tragico non solo la drastica divisione della Germania ma di Berlino stessa, dove si dovette persino improvvisamente costruire il fatidico Muro, per impedire la fuga dalla parte comunista a quella libera occidentale.

Tale spartizione del mondo portò a quella continua tensione tra i due blocchi, sovietico e americano, chiamata “Guerra fredda”. Tale tensione conobbe anche momenti assai pericolosi per il mondo, come a Cuba nel 1962. Tale situazione terminò improvvisamente nel novembre 1989, quando repentinamente il blocco sovietico crollò su se stesso, peraltro senza guerre e spargimento di sangue. Ne fu il simbolo l’improvvisa apertura e demolizione del fatidico Muro di Berlino (9.11.1989); ma tutti i Paesi dell’est-Europa in poche settimane si resero indipendenti da Mosca! Infine l’URSS stessa si sciolse l’8.12.1991 e la bandiera comunista fu definitivamente ammainata dal Cremlino il 25.12.1991.

Su questo improvviso evento, che ha cambiato drasticamente la fisionomia dell’Europa e ha fatto pure cessare la persecuzione anticristiana in tutto l’Est-Europa, torneremo tra poco.

Mentre nei ultimi decenni la Russia, uscita da 70 anni di comunismo distrutta economicamente e militarmente, riprese pian piano la propria forza economica e militare, la NATO (Patto Atlantico), che per sé col 1991 doveva veder finita la propria presenza in Europa e il proprio compito di difesa del blocco occidentale dalla Russia, in realtà, approfittando della debolezza russa, ha cominciato invece ad avanzare prepotentemente verso est, fino a raggiungere e accerchiare la Russia stessa (vedi).

Quanto sta avvenendo ora in Ucraina (con l’intervento russo in atto dal 24.02.2022) è ovviamente da leggersi in questa prospettiva storica, con un passato contorto, oscillante tra dipendenza russa e persino forti legami col nazismo (legami non ancora dimenticati, checché ne dica l’Occidente e l’Italia stessa). Il legame culturale e talora persino linguistico con la Russia, nonostante le immense sofferenze patite sotto il comunismo (basti ricordare la tragica carestia provocata artificialmente nel Paese da Stalin nel 1932-3 e che fece milioni di morti), è rimasto poi evidente in certe regioni orientali ucraine (non a caso drasticamente occupate nel 2014 dal potere centrale di Kiev ai primi segni di volontà di separazione filo-russa).

Da un punto di vista religioso, cioè cristiano, dopo il crollo del comunismo nell’ex blocco sovietico comunista (col suo ateismo marxista praticamente imposto per legge per 70 anni in Russia e nel dopoguerra negli altri Paesi satelliti, paradossalmente anche nella cattolicissima Polonia), dopo il 1989 (e non dimentichiamo, almeno per la Polonia, la presenza di un Papa polacco!) abbiamo assistito ad un fenomeno paradossale per non dire “miracoloso” (l’aggettivo è stato usato, come vedremo poi, persino dal nuovo Presidente cecoslovacco, pur non di chiara appartenenza cristiana). I Paesi dell’ex-blocco sovietico e ‘in primis’ la Russia stessa, hanno conosciuto uno straordinario rifiorire dell’esperienza religiosa cristiana (in Russia e in altri Paesi dell’Est prevalentemente di confessione “ortodossa”). Mentre l’Europa occidentale è andata progressivamente scivolando, specie nelle nuove generazioni ma anche nelle sue stesse istituzioni (pensiamo poi alla UE), in un ateismo pratico e in un relativismo morale senza precedenti, cioè in un vero vuoto interiore e religioso, in pratica in un nichilismo vissuto, compensato da un edonismo senza più limiti; fino poi a veder rifiorire e persino imporre le nuove ideologie anti-cristiche (censura della fede cristiana, accompagnata peraltro dalla nuova e sempre più crescente e possente presenza musulmana, distruzione della famiglia, aborto libero, ideologia gender ed Lgbt …), chiamando tutto ciò “diritti”, “valori” dell’occidente, fino ad imporle ai propri stessi Paesi e volendo esportarli anche nei Paesi dell’Est-Europa e in Russia stessa, dove invece non vogliono saperne. Tutto ciò, ovviamente, dentro un crescente imperialismo dei mercati, dell’economia e della finanza.

Già la “rivoluzione sessuale” del ’68 (vedi) e l’impero edonista di provenienza USA (sesso, droga e nuova musica) segnarono un ulteriore drastico distacco dalla verità rivelata (morale cristiana), specie nel mondo giovanile, fino a raggiungere le follie attuali (ideologia gender, impero Lgbt, aborto come diritto). In questo quadro sociale si inserisce pure un’immigrazione selvaggia, che porta alla distruzione di ogni identità e religione e talora pure a sconcertanti forme di violenza.

In questo processo non è difficile scorgere il grande e perenne sogno della Massoneria. Se volessimo poi darvi una colonna sonora potremmo pensare ad “Imagine” di John Lennon, (ascolta), certamente suadente, ma di fatto un inno alla globalizzazione nichilistica, senza più alcun ideale e religione (ed era ancora il 1971). Non a caso viene cantata anche in importanti occasioni pubbliche e a Natale certe maestre la fanno cantare anche in Italia, per essere più inclusivi, al posto dei tradizionali canti natalizi e cristiani (leggi) (vedi il testo).

A tutto ciò, nell’Occidente s’è poi aggiunta la nuova ideologia ecologista (vedi), che poi rivela fondamentalmente un sottofondo panteista e persino un ritorno al paganesimo (la dea Natura); essa ha poi progressivamente imposto i suoi dogmi (non importa se pure smentiti dalla scienza stessa), i suoi comandamenti (dalla raccolta differenziata ai tappi delle bottiglie), i suoi divieti (certi parchi non sono accessibili neppure a piedi) e le sue fobie (vedi la CO2!); e tutto ciò anche a costo di sacrificare il progresso, l’economia e in fondo l’uomo stesso.

Nella logica ancora illuminista e della Rivoluzione, nel suo drastico rifiuto del passato, si inserisce poi anche l’attuale ideologia woke.

Si tratta di vere e proprie nuove ideologie, cresciute sul nichilismo e apostasia dell’Occidente, di nuovi “idòla theatri” (vedi), purtroppo penetrati anche all’interno della Chiesa, nuovi assoluti, che vengono presentati come ovvii e ben mascherati con nobili e ingannevoli parole (inclusione, accoglienza, rispetto delle minoranze), che non ammettono dissenso (una vera “dittatura del relativismo”), fino a caricare col suffisso “fobia” (ed è un termine psichiatrico) chiunque osi non allinearsi a queste nuove ideologie proprie del relativismo più spinto e imperante. 


Di fronte a questo desolante quadro (dell’Occidente), religioso e culturale prima ancora che sociale, dominato dal relativismo e dal nichilismo, si capisce quanto fossero decisive, profetiche e necessarie, non solo per la Chiesa ma per l’umanità intera, le straordinarie encicliche di Giovanni Paolo II Veritatis splendor (1993; sui fondamenti della morale, cioè sul rapporto tra libertà e verità) e Fides et ratio (1998; sulla verità stessa, raggiungibile con la ragione, completata e illuminata dalla fede).

Ci sono dunque processi storici lenti e spesso sotterranei, fenomeni anzitutto culturali – ecco perché le idee, nel bene o nel male, nella vicenda umana incidono più di qualsiasi altro mezzo; nell’uomo, e conseguentemente nei popoli, la coscienza ha comunque il primato, perché le idee guidano poi la prassi – che poi esplodono improvvisamente, anche nella società. Non a caso nel Medioevo erano più preoccupati della diffusione degli errori (vedi anche l’Inquisizione) che non della diffusione stessa del male. Ma anche le nuove ideologie della Modernità, comunismo compreso (vedi in Italia gli insegnamenti di A. Gramsci), hanno compreso che le vere rivoluzioni si fanno più coi libri che con i fucili e che la vera egemonia si conquista più a livello culturale che a livello economico, politico o militare [cosa che invece la nostrana DC nel dopoguerra ha totalmente dimenticato, coi frutti che sappiamo].

A proposito di quanto sopra ricordato, circa nazismo e comunismo, Giovanni Paolo II, che da polacco aveva subito sulla sua stessa pelle le conseguenze di queste ideologie anti-cristiche e disumane, proprio nel suo ultimo libro Memoria e identità (2005) sottolineò come Dio non solo non sia assente da tali vicende umane e storiche, come potrebbe sembrare – quanti si erano chiesti dove fosse Dio ad Auschwitz. Eppure anche proprio in quel terrificante campo di concentramento nazista costruito in Polonia sono brillate pure due luminosissime stelle d’amore e di santità come San Massimiliano Maria Kolbe e Santa Teresa Benedetta della Croce/Edith Stein, compatrona d’Europa – ma anzi nonostante tutto sia ancora Dio a guidare la storia e quando interviene nessuno, anche i più potenti, può opporvisi. La straordinaria conclusione di Karol Wojtyla è appunto che quando poi Dio dice “basta!” nessun potere umano, per quanto si creda forte e onnipotente, può resistere. Il nazismo, ricorda infatti Giovanni Paolo II, si credeva onnipotente, ma è durato solo 12 anni; e il comunismo, che nessuno poteva pensare potesse crollare così improvvisamente e senza alcuna lotta armata, è durato 70 anni, crollando improvvisamente su se stesso nel novembre 1989! 

[Sulla valenza teologica della storia stessa, come sulla dolce ma potente presenza dell’Immacolata in questi ultimi 2 secoli, vedi un documento apposito]


Come già detto, quanto avvenuto in questi ultimi 5 secoli, con l’espansione delle filosofie e ideologie anticristiane, ha fortemente condizionato anche la vita interna della Chiesa (vedi). Ma i Pontefici (almeno fino al 2013), hanno saputo tenere saldamente in mano il timone della barca di Pietro (Chiesa), perché almeno i cristiani non fossero “più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell’errore” (Ef 4,14 – leggi sotto per intero Ef 4,11-25). A ciò si riferì sapientemente il card. Ratzinger nell’omelia (leggi ascolta) della solenne S. Messa Pro eligendo Romano Pontifice, che come Cardinale Decano presiedette il 18.04.2005, come inaugurazione del Conclave che già la sera dopo l’avrebbe eletto Papa. Ecco un decisivo passaggio di tale omelia, quasi un programma di pontificato per il Papa che doveva essere eletto (e che il giorno dopo sarebbe stato miracolosamente lui stesso):

“Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero… La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde – gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cfr. Ef 4, 14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”.

Ma ascoltiamo lo stesso S. Paolo, ed è Parola di Dio, proclamata in quella stessa solenne liturgia (letture ovviamente scelte dallo stesso Cardinale):

Ef 4,11-25: “È lui (cristo) che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo.

Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell’errore.

Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità.

Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani nella vanità della loro mente, accecati nei loro pensieri, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro, e per la durezza del loro cuore. Diventati così insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni sorta di impurità con avidità insaziabile. Ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo, se proprio gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, per la quale dovete deporre l’uomo vecchio con la condotta di prima, l’uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera.

Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché siamo membra gli uni degli altri”.


Ci sono dunque percorsi che avvengono in tempi molto lunghi, anche di secoli, dove nel vasto campo della storia (cfr. la parabola di Gesù riportata in Mt 13,24-30) vengono seminati, insieme ai semi buoni (del Regno di Dio), anche quelli velenosi (del Maligno), semi diabolici (idee e ideologie) che potrebbero poi produrre anche immani catastrofi. Senza dimenticare che ciò avviene anche perché, come dice la parabola citata, i buoni colpevolmente “dormono”, tali percorsi malefici e successive catastrofi potrebbero anche far pensare ad un’eccessiva pazienza di Dio, se non perfino ad un suo eclissarsi o addirittura impotenza.

Non è quindi blasfemo che nella preghiera, in tali periodi, sorgano dal cuore e sulle labbra anche certe espressioni, come quelle del Salmo 43 (44) (qui per intero):

“Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna,
e più non esci con le nostre schiere.
Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari
e i nostri nemici ci hanno spogliati.
Ci hai consegnati come pecore da macello,
ci hai dispersi in mezzo alle nazioni.
Hai venduto il tuo popolo per niente,
sul loro prezzo non hai guadagnato.
Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini,
scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno.
Ci hai resi la favola dei popoli,
su di noi le nazioni scuotono il capo. …
Svegliati, perché dormi, Signore?
Destati, non ci respingere per sempre.
Perché nascondi il tuo volto,
dimentichi la nostra miseria e oppressione?
Poiché siamo prostrati nella polvere,
il nostro corpo è steso a terra.
Sorgi, vieni in nostro aiuto;
salvaci per la tua misericordia”.

Non possiamo dimenticare in tal senso il grido degli Apostoli, sulla barca che stava affondando per la tempesta, mentre Gesù dormiva o fingeva di farlo proprio per metterli alla prova, perché si svegliasse e li mettesse in salvo. Come sappiamo, dopo aver manifestato il Suo divino potere di comandare anche al vento e al mare, Gesù rimprovera i suoi per non aver creduto abbastanza (cfr. Mt 8,23-27).

Persino nell’ultimo libro della Bibbia (Apocalisse) emerge in proposito, addirittura dal paradiso, un altro sospiro per così dire di impazienza: è da parte dei martiri stessi, che hanno versato il sangue per Cristo, raggiungendo così immediatamente il Regno di Dio, che pur già godono infinitamente della visione di Dio ma sono ancora in attesa del pieno compimento del disegno di Dio sulla storia (cfr. Ap 6,10-11). A loro viene detto di “pazientare” ancora un poco, per vedere il totale dispiegamento di tale disegno d’amore di Dio. Come si può osservare in tutto questo decisivo (e purtroppo trascurato) libro profetico che conclude la Rivelazione divina, cioè la Bibbia, è ancora Cristo, il Kyrios (Κύριος), che guida la storia e sarà vittorioso per sempre, nonostante l’apparente vittoria, specie in certi periodi, del potere di Satana!


Quando la storia della Modernità e del sec. XX conobbe già improvvisi cambiamenti

Come abbiamo ricordato, certi eventi storici, anche di immani proporzioni, anche quando sembrano accadere in modo rapido, a ben vedere hanno avuto un lungo retroterra culturale e sociale.

Nonostante ciò, alcuni di questi eventi sono esplosi in modo repentino e inaspettato, provocando poi conseguenze enormi.

Molti storici riconoscono ciò già nella madre di tutte le rivoluzioni della Modernità (vedi), cioè quella francese (1789) (vedi) [quella americana, quasi concomitante, sia pur anch’essa di matrice massonica, fu però meno violenta e invasiva nella sua valenza anticristica, rispetto a quella francese].

Come sappiamo, la Rivoluzione francese, contrariamente a quanto troppo spesso divulgato, non fu affatto una sollevazione popolare contro la Casa reale e la casta nobiliare francesi. Fu invece la lotta della nuova “borghesia” contro di esse, per assumere il potere e far prosperare i propri commerci. Anche l’occupazione di tutti i beni ecclesiastici e la sottomissione obbligatoria della Chiesa alla nuova Costituzione è da leggersi in questo senso, oltre ovviamente al proprio dichiarato odio anticristico.

Che però la Rivoluzione, contrariamente al mito tuttora esistente e insegnato, fosse l’opera in fondo di una ristretta oligarchia, è dato anche da quanto accade appunto in quel fatidico 14 luglio 1789, con il mitico assalto alla Bastiglia, cioè alle prigioni pubbliche parigine.

Nonostante che il 14 luglio sia e rimanga la “festa nazionale” della Francia, con tanto di pompose parate militari sugli Champes Eliséè parigini, e nonostante che nell’immaginario collettivo quell’assalto alla Bastiglia fu dettato dalla volontà popolare e rivoluzionaria per liberare finalmente il popolo dall’oppressione dei sovrani e dell’aristocrazia che aveva regnato in Francia fino ad allora, la realtà (quella vera, documentata e non raccontata dall’ideologia) è ben diversa: dentro quelle celebri prigioni parigine in quel fatidico 14 luglio non c’erano affatto esponenti del popolo oppresso, ma solo 7 delinquenti comuni: 4 falsari di moneta (che se la diedero infatti subito a gambe), 2 pazzi pericolosi sedicenti filosofi (poi rinchiusi infatti in manicomio), 1 giovane maniaco sessuale (allievo del marchese de Sade e rinchiuso in prigione per volere stesso della sua famiglia)! Altro che detenuti politici e fautori del libero pensiero! Ma così doveva e deve far credere l’ideologia.

Se veniamo però appunto al sec. XX, sarebbe ugualmente interessante scoprire quanto avvenne con la Rivoluzione bolscevica nel 1917 (vedi). Poteri massonici europei sostennero il rimpatrio di Lenin, che assunse un ruolo di primo piano nella Rivoluzione d’ottobre, nella caduta del governo provvisorio e nella creazione dello Stato socialista. Pare però che a San Pietroburgo (Pietrogrado) ancora nei giorni precedenti la Rivoluzione nessuno si accorgesse di cosa stesse per succedere e che invece avrebbe cambiato le sorti del mondo (la nascita del comunismo). Ciò avrebbe infatti provocato in Russia, nell’Europa orientale e nel mondo intero, non meno di 100 milioni di morti, sofferenze inaudite, la violazione dei più elementari diritti umani e la più disumana persecuzione anticristiana (vedi). Peccato che su questo non si sia ancora pensato ad una sorta di apposita Norimberga e non si sia neppure sentita una parola di pentimento e di richiesta di perdono (come invece si chiede sempre e falsamente alla Chiesa).

Come abbiamo già sopra ricordato, ancora più sorprendente, ma in questo caso assai positiva e segno della Provvidenza divina, fu la repentina caduta, nel novembre 1989, del comunismo e del blocco sovietico dell’Europa centro-orientale, caduta improvvisa e inaspettata anche dai più acuti osservatori politici ed economici del mondo, simbolicamente espressa dal crollo del fatidico Muro di Berlino, il 9.11.1989.

Non entriamo ovviamente qui nel merito di cosa abbia preparato tale evento. Si pensi al collasso economico della Russia e all’ormai insostenibile confronto militare con gli USA, che con Reagan si era elevato addirittura a livello di “scudo spaziale”, popolarmente detto “guerre stellari”, confronto che certo la Russia, ridotta alla fame dal sistema economico comunista ma anche proprio dalle sempre ingenti spese militari per fronteggiare gli USA, non poteva più sostenere. Ma si pensi soprattutto alla presenza dal 16.10.1978 di un giovane Papa polacco, che fin dai suoi primi viaggi in Polonia provocò certamente la riscossa della cattolicissima Polonia, violentemente sottomessa con Yalta al potere di Mosca. Già dal 1980 nacque dai cantieri Lenin di Danzica il primo sindacato libero di tutto il blocco sovietico (Solidarność), di matrice cattolica (impressionanti in proposito le foto degli operai in sciopero che pregano in ginocchio e si confessano vedi). Non a caso il 13.05.1981 (peraltro proprio nell’anniversario di Fatima vedi) Giovanni Paolo II subì il terribile attentato da cui solo miracolosamente uscì vivo. Nel stesso anno, il 13.12.1981 il governo comunista polacco impose allora alla Polonia lo “stato d’assedio” (se non lo avesse fatto probabilmente sarebbero intervenuti i carri armati sovietici, come a Budapest nel 1956 e a Praga nel 1968, ai primi segni di richiesta di libertà da parte del popolo), che durò per anni (lì il mondo corse un grande pericolo, perché sarebbe bastata una parola in più da parte del Papa o di Bréžnev dal Cremlino, per scatenare il finimondo, che avrebbe poi incendiato l’Europa). In quel periodo fu pure incarcerato l’umile elettricista dei cantieri ‘Lenin’ di Danzica Lech Wałęsa, che fu alla guida di tale sindacato (appare in piedi anche nella foto sopra indicata); ma dopo il crollo del comunismo venne addirittura eletto Presidente della Polonia!

Rimane il fatto che in poche settimane (novembre 1989) tutti i Paesi del blocco di Varsavia si scrollarono di dosso, “senza colpo ferire!” (a parte quello che avverrà invece in Romania e in seguito in Jugoslavia), il comunismo e il potere di Mosca, così che l’8 dicembre del 1991 crollò la stessa URSS e il 25 dicembre dello stesso anno fu definitivamente ammainata dal Cremlino la bandiera comunista (il comunismo era finito, imploso su se stesso).

Sentiamo in proposito quanto disse l’ex-dissidente dell’allora Cecoslovacchia Václav Havel, anche lui incarcerato sotto il comunismo e poi divenuto Presidente dalla Nazione, quando già il 21.04.1990 ricevette Giovanni Paolo II all’aeroporto di Praga (solo un anno prima nessuno avrebbe potuto neppure immaginarlo, visto che l’allora Cecoslovacchia era un vero e proprio bunker comunista): “non so se so cosa sia un miracolo, ma questo è un miracolo!” (leggi , leggivedi).


Occidente

Potremmo osservare che il termine “occidente”, da occidere (ob-cadere = cadere) cioè tramontare, sta ad indicare il “luogo del tramonto”. Ancor oggi, tra i 4 punti cardinali, occidente sta per Ovest (West in inglese), cioè quello verso cui il Sole (che sorge da Est) va a tramontare.

Per l’antica e possente area culturale ellenistica, prevalente nel Mediterraneo orientale, Occidente stava ad indicare appunto dove tramontava il sole, cioè quelle terre che oggi individueremo nell’Europa occidentale, Italia compresa.

Quando si pensava che il mondo finisse con Gibilterra e Santiago de Compostela (Finis terrae; si veda in proposito il celeberrimo “Camino” medievale, oggi recuperato, alla tomba di S. Giacomo), là, con l’inizio di quel mare immenso e sconosciuto, finiva anche il mondo occidentale; molti pensavano la Terra stessa.

Quando il genovese Cristoforo Colombo, sfidando l’opinione dominante e sovvenzionato finalmente dai sovrani spagnoli, pensò di raggiungere “l’Oriente per la via dell’Occidente”, per sua fortuna, altrimenti sarebbe morto prima, il 12.10.1492 trovò una terra che erroneamente chiamò India (e per molto tempo anche quegli indigeni pellerossa furono chiamati “indiani”). Come sappiamo, ed è impressionante che solo fino a 5 secoli fa tutto questo fosse totalmente ignorato, non si trattava dell’Oriente ma di un nuovo Occidente, prima totalmente sconosciuto. Tale nuovo continente prese invece per intero il nome di quel toscano che lo individuò come tale (America, da Amerigo Vespucci; a Colombo si riserva solo il nome di una Nazione, appunto la Colombia). Si tratta com’è noto di un immenso continente, che va dalle isole polari del Canada (“qualcuno” ora pensa alla Groenlandia, che risulta invece appartenente alla Danimarca e dunque all’Europa, anche se dal 1985, contrariamente alla DK, non fa più parte della UE) alle punte meridionali del Cile e Argentina, quasi in Antartide. Fa invece parte dell’egocentrismo imperialista degli Stati Uniti d’America, ereditato da quello dell’Impero inglese che occupò quel territorio, che ancor oggi sentiamo usare il termine America come sinonimo degli USA (lo abbiamo più volte ascoltato anche in questi giorni a Washington, con veemenza e autorevolmente, inutile dire da parte di chi); ma tant’è, talora le loro associazioni statunitensi vengono persino identificate come il “Mondo”, World …!

Così, quando oggi parliamo di Occidente, si tratta non solo di un’espressione geografica, che va dall’Europa occidentale all’America, ma soprattutto di un ampio ambito culturale, segnato peraltro dal cristianesimo. [Questa sovrapposizione tra Occidente e cristianesimo determina anche un pregiudizio negativo da parte di un certo mondo musulmano: l’Occidente sono i Cristiani, addirittura i “Crociati” (vedi); quando in realtà sono stati loro ad occupare subito il Medio Oriente, il nord Africa e persino la penisola iberica e quella balcanica e se non fossero stati fermati soprattutto a Lepanto (1571) e a Vienna (1683) avrebbero conquistato l’Europa intera, cosa che ora stanno facendo in altro modo]. Se poi si intende per Occidente quel quadrante economico mondiale di stampo prevalentemente capitalista (e relativa mentalità), allora con tale termine si fa addirittura comprendere pure il Sudafrica e persino il Giappone.

Se parliamo invece di Europa, un continente generato appunto dalla fede cristiana, l’area geografica e culturale che è abbracciata da questo nome va dall’Atlantico agli Urali, come amava sottolineare Giovanni Paolo II, primo e finora unico Papa slavo della storia. Non a caso fu lui a proclamare i grandi Santi evangelizzatori dei popoli slavi Cirillo e Metodio (vedi) “compatroni d’Europa” (vedi) (ricordiamo che fu proprio San Cirillo a fornire peraltro ad alcuni di quei popoli dell’Est-Europa quei caratteri dell’alfabeto che portano infatti il suo nome: appunto “cirillici”). Come abbiamo sopra ricordato fu ancora Giovanni Paolo II ad essere uno dei protagonisti della riunificazione dell’Europa, con la caduta di quell’assurda “cortina di ferro” (e del comunismo stesso) che appunto fino al 1989 divideva artificialmente e drasticamente in due l’Europa. Fu ancora lui ad usare l’eloquente espressione, a proposito di un’Europa cha va dall’Atlantico agli Urali, che avrebbe dovuto impegnare la società civile e la Chiesa stessa: l’Europa deve tornare a “respirare con due polmoni”.

Quanto sarebbe significativo e doveroso ricordarsi di ciò in questo frangente storico europeo!

Certo lo Scisma d’Oriente (1054) e la relativa nascita della Chiesa ortodossa costituì già una spaccatura spirituale dell’Europa di non poco conto (pur mantenendo fondamentalmente la sana dottrina e la successione apostolica – vedi nella catechesi sulla Chiesa); una spaccatura non così grave come sarà invece la cosiddetta Riforma protestante del sec. XVI (vedi), una vera e propria rivoluzione, che cambio radicalmente la fede cristiana, ruppe la successione apostolica e quindi la validità dei Sacramenti, e portò l’Europa stessa (quasi un terzo di essa, soprattutto per le pressioni dei sovrani locali, passò a quelle Chiese eretiche e scismatiche) a talora drammatiche rotture e scontri (sulla Chiesa anglicana vedi invece il relativo dossier).

Sulla parabola progressivamente antimetafisica e anticristiana, attuata dalla Modernità (vedi) in questi ultimi 5 secoli abbiamo già soffermato sopra la nostra attenzione, al fine di riconoscere come certi esiti nichilistici contemporanei dell’Occidente e in particolare dell’Europa occidentale trovino in essa la propria causa ultima (per non parlare ovviamente dell’influsso del Principe di questo mondo, come lo chiama Gesù, cioè del demonio stesso).

Abbiamo anche sottolineato come quei cosiddetti “valori” che ad esempio l’attuale UE vorrebbe a tutti i costi promuovere (obbligando persino suoi Paesi interni ad assumerli, anche quando non lo vorrebbero affatto) e addirittura esportare con violenza nell’est-Europa, siano fondamentalmente anti-cristici, nel senso proprio dell’opposizione netta alla volontà di Dio e all’autentica e perenne dottrina e morale cristiana.

Volgersi a Oriente

Se, come abbiamo ricordato, occidente significa “tramonto”, oriente significa invece alba, cioè ritorno del sole, della luce!

Questo dona all’espressione Oriente una connotazione positiva. Non a caso, al fine di ritrovare la giusta strada, usiamo il verbo “orientarsi”.

La fede cristiana vede nella luce un simbolo eloquente di Cristo, vera Luce del mondo (cfr. Gv 8,12); ed infatti l’immagine della luce (phos) risuona spesso e solennemente nei Vangeli (specie in quello di Giovanni, già nel solenne prologo vedi).

Già Zaccaria, il padre di S. Giovanni Battista, nel suo inno di lode a Dio per la nascita di tale figlio (cfr. Lc 1,67-79, Cantico che risuona ogni mattina nella liturgia ecclesiale delle Lodi), profetizza che “verrà a visitarci dall’alto un Sole che sorge” (in latino appunto: Oriens).

Non a caso tutte le chiese storiche, talora anche a costo di notevoli sacrifici di natura geologica e architettonica, hanno l’abside volto ad oriente (e dunque la facciata ad occidente); questo perché, essendo gli altari allora rivolti coram Deo cioè verso l’abside (e non coram populo, come purtroppo avviene oggi), il sacerdote mentre celebrava il Divin Sacrificio di Cristo (S. Messa) era appunto volto ad oriente, per indicare appunto l’attesa fervida del ritorno di Cristo, vera Luce del mondo.

La Basilica di S. Pietro in Vaticano, centro mondiale della cristianità, ha invece l’altare papale (della Confessione, sotto il celebre baldacchino bronzeo del Bernini e sopra la tomba di S. Pietro) già volto ad oriente (anche se il celebrante era nascosto dai Candelieri, quindi non si trattava di un “coram populo”), cioè verso la facciata, che, contrariamente appunto a tutte le chiese, volge quindi esattamente ad oriente. Tale collocazione est/ovest della Basilica è talmente precisa che il progetto michelangiolesco dell’immensa Cupola ha previsto, e così è, che in occasione dell’equinozio di primavera (21 marzo) e di autunno (21 settembre) i raggi del sole al tramonto, esattamente appunto dietro l’abside, la cupola e la basilica stessa, penetrino esattamente dal finestrone centrale dell’abside, attraversino diametralmente la cupola, per poi uscire dal finestrone opposto e poter raggiungere addirittura la piazza S. Pietro! Cosa che si può ovviamente verificare anche ora.

Com’è in tal senso significativo che, anche di fronte all’imperante nichilismo e persino a possibili future catastrofi, Giovanni Paolo II abbia ad esempio chiamato Sentinelle del mattino i due milioni di giovani presenti a Roma in occasione del loro Giubileo del 2000.


Il segno del sole nascente è stato assunto anche da molte filosofie e ideologie della Modernità, per indicare appunto la luce che viene, l’attesa della grande novità per l’umanità ventura che tali ideologie e rivoluzioni promettevano; quando poi in realtà tale aurora è stata invece un tragico tramonto, fino a sprofondare in un buio fitto e angosciante, come quello che abbiamo sopra ricordato.

È noto infatti che il sole che sorge sia stato pure un simbolo del socialismo/comunismo, non a caso atteso come “il Sol dell’avvenire”.

Nietzsche stesso ha intitolato un suo libro del 1881 Morgenröte, cioè appunto Aurora.

La Massoneria ha usato e usa spesso questa immagine, come nel caso del Grande Oriente d’Italia [vedi la sede ufficiale; il luogo non è casuale (il Gianicolo), anche in riferimento al ruolo che la Massoneria ha avuto nel Risorgimento (vedi vedi vedi)].


Con questo forte simbolismo, in questo volgersi verso oriente, nell’attesa del ritorno glorioso di Cristo, vera luce del mondo, non vogliamo certo indicare all’Europa occidentale la direzione verso cui anche geograficamente volgersi, non certo per distruggere e conquistare ma per poter forse trovare la luce e uscire dal buio del suo nichilismo. Però la storia, per non dire la Provvidenza, potrebbe indicare proprio questa direzione!

Tra l’altro, anche l’altro Occidente, quello oltre oceano, proprio ora sembra voler intraprendere questa direzione. E chissà se proprio un asse tra Washington e Mosca, al di là delle questioni geopolitiche, economiche e militari, non indichi proprio una direzione verso cui esistenzialmente e spiritualmente volgersi.

Non possiamo escluderlo, visto che poi appunto la storia è fondamentalmente nelle mani di Dio e la Madonna proprio sulla Russia si è già esplicitamente pronunciata già oltre un secolo fa.

In questo senso anche l’Europa occidentale farebbe appunto bene, anche per non essere scavalcata (come già pare, persino a livello diplomatico), che si ri-orientasse!


Dove va ora l’Occidente?

Abbiamo sopra ricordato come la progressiva dissoluzione della vera fede cattolica abbia condotto l’Occidente verso le ideologie anti-cristiche della Modernità, della Rivoluzione francese, fino all’ateismo trionfante nel sec. XIX (Marx, Nietzsche) e alla rivoluzione comunista sovietica; quindi, nel sec. XX, a due feroci regimi totalitari anti-cristici e atei (nazismo e comunismo) e a due Guerre Mondiali di proporzioni apocalittiche. Oggi nel buio fitto del nichilismo, sia pur nascosto da false luci e falsi ideali.

Così l’Occidente, dopo aver portato per secoli nel mondo la salvezza donataci da Cristo Signore e pure il vero progresso che ne è seguito, nonostante l’evidente sviluppo scientifico ed economico (ma ricordiamo che anche la scienza è nata in Europa dalla cultura cristiana vedi), nel sec. XX ha sparso appunto nel mondo le sue ideologie mortifere e le sue catastrofiche guerre; ma anche oggi vorrebbe spandere nel mondo il proprio vuoto interiore, il nichilismo e le sue nuove ideologie, come abbiamo già ricordato.

Abbiamo appunto già sottolineato come l’esito di quella plurisecolare parabola percorsa progressivamente dall’Occidente come progressiva apostasia dalla vera fede cristiana e pure come progressiva perdita di una filosofia autenticamente metafisica, si manifesti sempre più nel suo fondo nichilistico, inutilmente mascherato da nuovi pseudo-ideali e assoluti, talora persino goffi nella loro irrazionalità quanto violenti nella loro pretesa di universalità senza possibilità di dissenso.

Con sarcastica lucidità Nietzsche già negli anni ’80 del sec. XIX lo aveva profetizzato come destino inesorabile per l’Europa occidentale, alla quale assegnava al massimo ancora due secoli di vita (vedi la News “Dio è morto”).

Così il nichilismo e l’ateismo pratico degli ultimi decenni, trionfante soprattutto nell’Europa Occidentale (essendo invece caduto l’ateismo come sistema ideologico di Stato nell’est-Europa comunista), hanno condotto, specie le nuove generazioni, in uno spaventoso vuoto di significato, in un deserto spirituale (tranne lodevolissime eccezioni, vedi e vedi), dove hanno poi prosperato un edonismo senza freni (una sessualità ormai  impazzita; anche qua con significative controrivoluzioni vedi) e spesso i vortici infernali della droga, per non dire di altre dipendenza (vedi la News sulla “Emergenza educativa”). 

Ciò che però è particolarmente grave e folle, è che in questo spaventoso vuoto di significato (nichilismo) sembrano regnare, oltre alle più spietate logiche commerciali ed economiche, solo le proprie ‘voglie’, scambiate per insopprimibili “diritti”, fino a costituirsi come vere e proprie nuove ideologie e lobbies di potere.

Come abbiamo già sopra ricordato, in questi primi albori del III Millennio cristiano, l’Occidente, a cominciare dagli USA (che pur hanno conosciuto subito all’inizio del Millennio gli inauditi attacchi dell’11.09.2001), da questo spaventoso vuoto di significato ha visto sorgere nuove forme nichilistiche e ideologiche, da quella woke (che rifiuta radicalmente e violentemente il proprio passato e la propria plurisecolare tradizione culturale e religiosa), a quella abortista (chiamato “diritto”, mentre il fondamentale diritto alla vita viene negato all’essere umano che già esiste nel grembo materno; e tutto ciò come vero e proprio sistema se non addirittura industria fino a poche settimane orsono pubblicamente finanziate, come nel caso di Planned Parenthood) e dell’eutanasia (una sorta di raffinata “eugenetica”), per non parlare delle mai sazie e folli ideologie di tipo sessuale (gender ed Lgbt, fino a negare l’evidenza stessa della biologia), della voluta distruzione della famiglia naturale, fino all’esasperato ecologismo (che coi suoi falsi dogmi può portare perfino al suicidio economico vedi). Non è difficile scorgere in tutto ciò persino una logica “malthusiana”, che vorrebbe ridurre drasticamente la popolazione mondiale; per non dire del trionfo di una “cultura di morte” (vedi l’apposita News). Anche il sostegno e persino promozione dell’immigrazionismo selvaggio (vedi) e clandestino, sotto la maschera delle belle parole quali accoglienza e inclusione, al di là del business che lo sostiene e delle nuove forme di schiavitù e persino di devianza sociale che spesso produce, nasconde la volontà della omologazione e poi distruzione delle diverse identità, tradizioni, culture e religioni.

Dopo il tramonto del cristianesimo, sembra ormai davvero avverarsi il tramonto della ragione e persino del “buonsenso”.

Il dato poi più impressionante, fino a dare la sconcertante impressione dell’impossibilità di opporsi a questo “tramonto”, è l’enorme supporto, anche economico, che viene dato a queste nuove ideologie, dai “poteri forti” (Massoneria e ristrette e potenti oligarchie economiche), ormai capaci di tenere le leve di organizzazioni internazionali, dall’ONU stessa fino alla nostra UE, dal WEF (World Economic Forum di Davos) fino all’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)*, per non dire come anche apparenti benemerite associazioni (v. Save The Children) risultino poi promotrici mondiali dell’aborto (fino a ricorrere a ricatti economici a certi Paesi bisognosi, per non dire di certi scandali sessuali che le hanno coinvolte).

* Non torniamo qui sulla gravissima situazione vissuta negli anni scorsi circa la pandemia Covid-19 (vedi e vedi) e l’impero del “Big Pharma”, promotore, senza possibilità di dissenso, dell’imposizione dei cosiddetti vaccini (vedi).

Non tocchiamo poi la questione di come l’elettronica stessa possa poi oggi garantire un nuovo potere mondiale, cui sarebbe impossibile sottrarsi (vedi e vedi). Le stesse nuove possibilità offerte dalla AI (Intelligenza artificiale) possono tradursi nell’aurora di immensi benefici o nel tramonto di un controllo globale delle menti ai limiti del transumanesimo.

Non entriamo neppure nella questione del neo-imperialismo USA, che fino a poco fa sembrava non conoscere limiti (vedi).

Insomma, sembrava in corso, specie da parte degli USA, un’accelerazione verso il New World Order, da tempo auspicato e perseguito appunto dai “poteri forti” (una sorta di Deep State).

Cosa sta ora succedendo negli USA?

Ovviamente è ancora presto per dare un giudizio, che dovrà essere formulato nel tempo a partire dai fatti, che sembrano però appunto in accelerazione. Difficile pensare, salvo un intervento soprannaturale, che i “poteri forti” (massoneria internazionale), dopo decenni di cammino in un’univoca direzione, abbiamo improvvisamente cambiato il vento e fatto conseguentemente cambiare direzione a molte bandiere. Sarebbe illusorio parlare subito di aurora di un sole che sorge dalla direzione opposta a quella finora percorsa.

Di fatto la nuova Amministrazione USA, che non è una dittatura voluta dai marziani ma è il risultato palese e forte del voto popolare, in poche settimane ha dato prova di una fortissimo cambiamento della direzione del vento; e non solo nel panorama geopolitico mondiale, ma proprio nei confronti di quelle ideologie (woke) della modernità che abbiamo sopra indicato e che sembravano inarrestabili, tanto da imporsi in tutto l’Occidente. Si tratta di un potente “basta”, per non dire un chiaro ritorno (rivoluzione) del buonsenso e della logica, se non della morale cristiana.

Bisogna essere prudenti e non farsi troppe illusioni, per non confondere una possibile aurora con un tramonto che potrebbe invece condurci in un’oscurità senza precedenti. Ad esempio con troppa disinvoltura, sia pur a scopo deterrente, in questi ultimi tempi abbiamo sentito ventilare la possibilità di una Terza Guerra Mondiale; ricordiamo che tale possibile scontro, viste le forze nucleari che vi sarebbero implicate, non conoscerebbe alla fine né vinti né vincitori!

Però sappiamo che la storia è, nonostante gli apparenti silenzi, nelle mani di Dio e dobbiamo per questo darne una attenta lettura anche teologica (vedi), certo senza troppo facili corto circuiti. Potremmo essere davvero nei tempi delle grandi profezie (di molti mistici ma anche in quelle di Fatima), anche dell’Apocalisse. Abbiamo sopra ricordato come a un certo punto Dio dica “basta” alle potenze del male (come ci ha ricordato appunto Giovanni Paolo II circa le ideologie del sec. XX). Lo scatenamento finale Satana e la stessa “prova finale della Chiesa” (vedi CCC, 675), come la certezza del trionfo finale del Cuore Immacolato di Maria, non sono profezie alla “Nostradamus”, ma eventi annunciati dal Cielo e quindi sicuri.

Andiamo certo piano, di fronte a inattesi cambiamenti, a parlare di “conversione” (anche se è il richiamo più urgente! vedi). Però quanto sta emergendo, per non dire la storia di questi ultimi 5 secoli (come abbiamo ricordato fin dall’inizio), potrebbero (e speriamo) farci pensare alla storia del “Figliol prodigo” della parabola evangelica (Lc 15,11-32), il quale, uscito con orgoglio dalla casa del padre, volendo esserne totalmente autonomo [anche se per un po’ vive di rendita coi soldi del padre – del resto anche le ideologie della Modernità hanno vissuto di rendita di valori e concetti cristiani (basterebbe pensare alla Liberté, Égalité, Fraternité della Rivoluzione, presto capovolte nel loro contrario)], alla fine si trova a mangiare carrube e pascolare porci (situazione non dissimile dall’attuale cultura occidentale); per cui, “rientrato in se stesso”, decide di tornare alla casa del padre (che lo accoglie con festa)!

Che ne è dell’Europa e del nuovo panorama geopolitico?

Abbiamo già ricordato come tale continente sia nato dalla fede cristiana, armonicamente fusa con la sapienza greca e in grado di unificare popoli e identità diverse in esso presenti.

Per questo Giovanni Paolo II parlò di Europa dall’Atlantico agli Urali, poi fece di tutto, senza riuscirvi, perché nella Costituzione della UE si riconoscessero queste radici cristiane (la stessa bandiera UE, anche se non riconosciuto, ha un chiaro riferimento mariano). Però di fatto gran parte dell’Europa (occidentale) è sprofondata nell’apostasia dalla fede cristiana (leggi). Che ne è poi della UE (dove la Svizzera non è mai entrata e il Regno Unito ha pensato bene di uscirne)? Pare sempre più un dispendioso “carrozzone” ingolfato di burocrazia, solo apparentemente sostenuto dal voto dei cittadini (tant’è vero che se l’esito delle votazioni non è consono a ciò che pensano lorsignori viene spudoratamente accantonato se non addirittura annullato), al servizio di potenti lobbies economiche e finanziarie (finora a conduzione F-D e con un € che ha esautorato la maggior parte dei Paesi membri che l’hanno adottato) e promotore senza possibilità di dissenso di quelle nuove ideologie anti-cristiche sopra descritte.

Abbiamo poi già ricordato come sia difficile, dopo il 1990, giustificare la presenza, peraltro sempre più invasiva, della NATO, che non solo non ha cessato il suo compito di difesa ma si è progressivamente espansa fino a raggiungere e quasi accerchiare, coi suoi potenti armamenti, la Russia stessa (che nel frattempo ha recuperato la sua forza economica e militare e non è certo disposta a trovarsi una minaccia bellica sotto casa). Come abbiamo già ricordato, la questione Ucraina, al di là delle sue radici storiche (filo russe da un lato e perfino filo-naziste dall’altro), è da leggersi appunto in questo quadro. Continuare a pensare di inviare denaro, armi e persino soldati, per sostenere la sua lotta contro la Russia, è un vero inutile suicidio, per l’Ucraina e per la stessa UE, peraltro ora lasciata improvvisamente orfana del sostegno USA. Non occorre essere acuti analisti per capirlo; anche se Bruxelles sembra ottusamente non comprenderlo. Forse neppure Roma, nonostante la particolare nuova simpatia reciproca con Washington, visto che, oltre al continuo invio di armi all’Ucraina, lo stesso Presidente – in questa decennale mania tutta italiana, specie delle sinistre, di vedere fascismo e nazismo dappertutto, cioè nel proprio antagonista politico, cercando così di coprire l’ormai vuoto delle proprie idee politiche – è inciampato, oltre che in un errore di prospettiva storica (dimenticando le permanenti simpatie ucraine per il nazismo), in un incidente diplomatico, quando è giunto a paragonare la Russia al nazismo, fino a farsi ufficialmente richiamare da Mosca, che gli ha ricordato come proprio l’Italia, e non certo Mosca, sia stata invece alleata di Hitler!

I tempi sono dunque in rapida evoluzione (e speriamo non involuzione) e presentano ora inattesi e radicali cambiamenti. Speriamo che la UE, e l’Italia stessa, non si mettano dalla parte sbagliata della storia. Già Napoleone (e Putin lo ha ricordato in questi giorni a Macron!) e lo stesso Hitler, proprio contro la Russia hanno infatti amaramente sperimentato la fine del loro pur immenso potere! 

Intanto la Russia non ha recuperato solo la sua forza economica e militare, ma anche la sua identità culturale e religiosa (cristiana ortodossa). Sotto questo aspetto, l’opposizione all’accerchiamento e persino ormai invasione dell’Occidente non riguarda appunto solo un pericolo economico e militare, ma proprio una questione di identità culturale e religiosa. In questo senso, e non in quello di un’alleanza tra trono ed altare e neppure di un uso della religione come “instrumentum regni”, vanno lette le severe parole rivolte all’Occidente anche dal Patriarca (ortodosso) di Mosca Kirill, come sotto ancora ricorderemo.

In questo senso, le impressionanti e radicali svolte decise dalla nuova Amministrazione USA, anche in riferimento alla Russia (e alla stessa questione Ucraina), acquistano importanti valenze, non solo appunto militari e diplomatiche, ma anche culturali. L’abbandono delle ideologie woke prima imperanti negli USA, e tuttora promosse univocamente dalla UE, avvicinano non solo diplomaticamente ma anche culturalmente le due grandi potenze mondiali e i loro leader (lasciando isolata la UE, che si ostina invece stoltamente ad essere in guerra non solo militare ma ideologica con Mosca); ed è fuor di dubbio che ciò costituisca pure un’astuzia di Trump per avvicinare a sé Putin, sperando in tal modo di allentare il suo abbraccio con la Cina (non dimentichiamo che in questo delicato frangente internazionale, Putin non ha esitato a compiere importanti viaggi non solo in Cina, ma persino in Corea del nord e in Vietnam), Cina che è invece il grande antagonista USA, non ancora militare ma certo già economico e finanziario, con forte potere non solo in Asia e in Africa, ma persino in America e negli stessi USA. E questo sarà un problema anche per la nuova amministrazione USA, perché si è comunque costretti a fare i conti anche col proprio debito pubblico e con chi può sollevarlo (guarda caso ci si è intrufolata anche la Cina); un problema enorme che non si potrà certo eliminare, limitare forse sì, con la guerra dei “dazi”.

Però la Cina non ha certo dimenticato di rivendicare Taiwan; e chissà che questo nuovo panorama geopolitico mondiale non le offra l’occasione per passare ai fatti (in tal caso non si capisce però bene cosa farebbero gli USA … e lo stesso Giappone).

Dentro questo complesso, sempre mutevole e pericoloso panorama geopolitico mondiale c’è poi ovviamente tutta l’incandescente situazione del Medio Oriente.

Quanto avvenuto negli ultimi tempi nella Striscia di Gaza, dove al terrorismo di Hamas (7.10.2023) Israele ha risposto con un vero e proprio “genocidio” del popolo palestinese (nel pressoché totale silenzio dell’Occidente), apre nuovi inquietanti scenari. Ciò fa persino supporre, per dirlo in modo un po’ cinico, ad una “soluzione finale” della questione palestinese da parte di Israele.

In questo, ovviamente, la nuova amministrazione USA (non occorre ricordare l’enorme potere delle grandi famiglie ebraiche negli USA) si è ovviamente subito inchinata al potere sionista, fino a parlare provocatoriamente di una futura “Costa Azzurra” proprio in quel tratto della costa mediterranea orientale (della Striscia di Gaza), previa deportazione dell’intero popolo palestinese là residente (intanto le loro case, per chi è rimasto vivo, sono già state distrutte)!

In tutto ciò entra pure in gioco un grande “mistero”, nel senso proprio teologico, cioè delle valenze bibliche (veterotestamentarie) della questione: non dimentichiamo, e certo gli Ebrei più convinti non lo dimenticano (e non solo appunto per motivi politici ed economici), che la “Terra promessa” (da Dio al popolo di Dio dell’Antico Testamento) dovrebbe andare dall’Egitto alla Mesopotamia.

A proposito di “sionismo”, ricordiamo quanto avvenne già nella lontana ma sempre attuale “Guerra dei 6 giorni” (giugno 1967), nel senso proprio dell’espansione geografica sopra ricordata, e come da allora gli Ebrei, per zittire ogni dissenso mondiale, abbiano riportato in auge persino la questione dell’antisemitismo, parola usata per zittire appunto ogni contrarietà addirittura alle politiche israeliane e al potere mondiale appunto di certe potenti famiglie ebraiche americane (vedi).

In questo sempre incandescente quadro mediorientale rimane inspiegabile quanto repentinamente è appena accaduto in Siria, dove, dopo anni di inutili lotte per destabilizzare il Paese (un quadro fosco dove gli stessi USA si sono trovati di fronte la Russia e forse persino la Cina, dovendo desistere dai loro progetti), improvvisamente è stata ceduta (a chi?) e il suo tenace capo di Stato (Assad) è repentinamente fuggito (in Russia?). Dobbiamo poi ricordare come, nonostante tutto, gli USA e lo stesso Israele abbiano buoni rapporti coi Paesi musulmani sunniti (anche con le loro frange più fondamentaliste, fino a tollerare l’ISIS), in primis l’Arabia Saudita (sarebbe importante ricordare agli USA che la quasi totalità dei terroristi implicati negli attentati dell’11.09.2001 preveniva dall’Arabia Saudita, nonostante poi la guerra di ritorsione ingaggiata contro l’Afghanistan e l’Iraq, da cui alla fine sono poi usciti con la coda tra le gambe e lasciando addirittura l’Afghanistan in mano ai Talebani vedi) e ci sia invece aspra ostilità con quelli sciiti, in primis l’Iran.

In questo quadro mediorientale il mondo arabo rappresenta un’incognita. Patria dell’Islam (Arabia Saudita), che non cessa sotto mentite spoglie (immigrazione) la propria invasione dell’Europa occidentale, senza alcuna volontà di integrazione e talora minandola con inaudite violenze, risente appunto ancor oggi della sua più grande storica divisione, cioè tra sunniti e sciiti (e forse è una fortuna per l’Occidente che l’universo islamico non sia unitario). In pochi decenni il petrolio ha fatto acquisire a pochi sceicchi ed emiri (specie dei territori che si affacciano sul Golfo Persico), lautamente sostenuti dagli USA (che estraggono, raffinano ed importano il loro “oro nero”), un potere economico enorme (non importa però se, nonostante l’ostentata ricchezza e modernità della loro attuali città, non vi sia affatto garantita la libertà religiosa per chi non è musulmano). Però, un cambio di paradigma mondiale (e degli stessi USA) sulle risorse energetiche, cioè dal petrolio a nuove fonti alternative di energia, potrebbe rivoluzionare di nuovo il quadro geopolitico della zona. Non a caso gli Emirati Arabi si sono infatti astutamente impegnati ad investire i loro ingenti capitali in tutto l’Occidente (e quindi possono esercitarvi una loro influenza) e si sono posti come nuovo punto di riferimento mondiale in molti settori, basti pensare alle loro compagnie aeree (i loro innumerevoli A380 solcano i cieli di tutto il mondo e i loro lussuosi aeroporti sono diventati hub di importanza mondiale) ma ora anche nella promozione del settore turistico (nonostante il deserto e le temperature proibitive, le loro avveniristiche città e i loro mari sono ormai ambiti dai turisti del mondo, basti vedere le relative pubblicità).  

Tramonto o aurora?

Insomma, anche questo quadro geopolitico mondiale non permette umanamente di comprendere se ci si trovi in un tramonto, che inesorabilmente ci porterebbe verso la notte di una catastrofe planetaria, oppure in un’aurora, che potrebbe aprire nuovi scenari, anche di pace mondiale se non persino di conversione (come vi allude il terzo segreto di Fatima, col trionfo del Cuore Immacolato di Maria, per non parlare di Medjugorje, della prova dei 10 segreti e del periodo di pace e prosperità che ne seguirà, per chi resisterà con fede nella prova).

Più cinicamente e persino diabolicamente potremmo invece pensare ad una sorta di nuova e sotterranea Yalta, cioè di spartizione del mondo tra superpotenze: diamo l’Ucraina alla Russia, il Medio Oriente a Israele e Taiwan alla Cina; intanto gli USA, oltre al “first America”, pensano già alla Groenlandia e magari persino al Canada, oltre a volersi riprendere Panama!

Se poi andiamo alle profezie dei romanzi utopici e profetici che ci parlano dell’Anticristo, potremmo pensare ad un nuovo e decisivo “Padrone del mondo”, capace di mettere tutti d’accordo e di realizzare il bene sulla terra, odiando però Cristo e la sua unica salvezza eterna per l’uomo.

Tornano così alla mente i geniali, distopici e perfino profetici romanzi di R. H. Benson (Il padrone del mondovedi) o di V. S. Solovëv [Il racconto dell’Anticristovedi; magistralmente e sagacemente presentato dall’indimenticabile card. G. Biffi (ascoltaqui il punto centrale)].

Occorre comunque restare vigilanti, in preghiera e in grazia di Dio, con attento discernimento dei “segni dei tempi”, pronti anche alle sorprese di Dio, che comunque vincerà, nonostante gli attacchi di Satana (vedi la News “Estote parati!”).


Tramonto del Cristianesimo o nuova aurora?

Non sembri strana questa domanda, né che sia posta al termine di questa riflessione, quando invece è la questione più decisiva, almeno per la salvezza eterna delle nostre anime, oltre che per il destino stesso del mondo.

Non sono pochi quelli che si chiedono se la parabola di questi 5 secoli, che abbiamo qui ricordato e che non poco, specie in questi ultimi tempi, ha fortemente condizionato la teologia e la stessa vita ecclesiale (pastorale), ci stiano portando ad una sorta di fine del cristianesimo (vedi, ma si veda pure l’intero lungo dossier, per avere un quadro generale – vedi pure la News “Dio è morto!”]

C’è chi di recente, pur da una propria prospettiva culturale, ha parlato di “evaporazione” del cristianesimo, a seguito della sua attuale dimenticanza del soprannaturale (del sacro, della spiritualità, della salvezza delle anime, dell’Aldilà e di Dio stesso!) e del suo appiattimento sul sociale e persino sulle nuove ideologie occidentali sopra descritte, oltre che alle logiche di mercato del “turbocapitalismo” occidentale (nonostante i tanto osannati proclami sui poveri, sui bisognosi e sugli immigrati). Stiamo parlando di Diego Fusaro, “La fine del cristianesimo“, Piemme 2023 (vedi).

Abbiamo pure avuto testi anche di autorevoli presenze ecclesiali che si sono poste domande radicali in tal senso (vedi ad es. Andrea  Riccardi, “La Chiesa brucia“, Laterza, 2021).

Evidentemente, essendo di origine divina e secondo la stessa promessa di Cristo (Mt 16,18), il cristianesimo e la stessa Chiesa Cattolica non finiranno! Come non finirà tutto ciò che nella Chiesa è di istituzione divina.

Potranno invece cambiare alcuni paradigmi, cioè alcune forme con cui essa dovrà vivere nelle nuove situazioni storiche e che la Provvidenza permetterà. Ad esempio nel 313 d.C., con l’editto dell’imperatore romano Costantino, la Chiesa finalmente uscì dalla clandestinità e dalla persecuzione e divenne anche un’importante e sempre più decisiva istituzione pubblica, con sempre maggior rilievo sociale. Chissà se esattamente 1700 anni dopo non sia cominciato un cammino inverso? Circa le strutture della Chiesa e i possibili cambiamenti, si ascolti ad esempio una celebre conferenza tenuta dall’allora card. J. Ratzinger al Meeting di Rimini 1990 (vedi-ascolta, spec. 33’/36’).

C’è poi nel Catechismo della Chiesa cattolica (CCC, 675 vedi) quel misterioso, drammatico e inedito (in un Catechismo ufficiale e generale della Chiesa) riferimento alla “prova finale della Chiesa”, descritta con molta lucidità profetica, che forse riecheggia non solo alcune profezie di mistici anche riconosciuti dalla Chiesa ma lo stesso segreto di Fatima, cioè quanto disse la Madonna il 13.07.1917, che nella sua terza parte è stato reso noto il 13.05.2000 ma che forse non è interamente conosciuto vedi, mentre era ovviamente noto al card. Ratzinger (che come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede ne ha guidato la stesura) e a Giovanni Paolo II che nel 1992 lo ha approvato e pubblicato per il mondo intero.

A proposito di Fatima (vedi ancora il dossier), è straordinario che la Madonna abbia parlato esplicitamente, a tre ignari pastorelli portoghesi, della Russia [ed è l’unica volta che nelle sue apparizioni la Vergine Santa abbia fatto esplicito riferimento a puntuali situazioni politiche, geografiche, storiche e persino astronomiche (v. l’annunciata aurora boreale che avrebbe preceduto la seconda Guerra Mondiale e che si è puntualmente verificata in tutta Europa)] e agli errori e sofferenze che avrebbe portato nel mondo (siamo nel 1917, poche settimane prima della Rivoluzione russa!); così come chiese che proprio la Russia venisse consacrata (dal Papa con tutti i vescovi del mondo) al Suo Cuore Immacolato, come necessario preludio al bene che il mondo avrebbe poi sperimentato.

Nella storia cristiana Mosca si è sempre considerata come “Terza Roma” e con una missione storica particolare per il mondo. Dopo quanto accaduto tragicamente col comunismo, ora la missione della Russia potrebbe essere intesa come presidio della fede e dei valori cristiani, anche in opposizione alle nuove ideologie anti-cristiche dell’Occidente.

L’attuale Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill (Cirillo I) ha usato in tal senso parole forti contro i valori anti-cristici propagandati dall’Occidente e che loro rifiutano. In un recente discorso ne ha pure esplicitamente individuato le radici filosofiche e culturali, come frutto dell’Illuminismo e della Rivoluzione francese, che ha voluto mettere l’uomo al posto di Dio.

Forse, dopo quanto abbiamo visto in questi anni, potremmo ora essere prossimi persino ad un fatale tramonto (che Cristo ha promesso non essere mai totale, fino alla fine del mondo) dell’autentica fede e della vera Chiesa. Oppure potrebbe giungere il “segno”, magari fornito eccezionalmente dal Cielo stesso, di un’imminente meravigliosa aurora.

Occorre essere vigilanti, in grazia di Dio e in fervida preghiera, con serio discernimento di fede, attenti anche ai “segni” straordinari che Dio potrà donarci.

Risuona allora più che mai nel nostro cuore e nella nostra preghiera questa domanda, che è poi invocazione a Dio stesso, del profeta Isaia (v. 21,11): Sentinella, quanto resta della notte?”