Cultura di morte
Nota previa sulle recenti Olimpiadi
A Parigi sono finalmente terminate, al di là dei valori e dei successi o insuccessi sportivi, forse le più “nichilistiche” Olimpiadi dei tempi moderni.
Com’è noto, i Giochi olimpici sono rinati nel 1896 per l’ideazione del barone De Coubertin, che, pur di origini cattoliche, non esitò a parlarne come espressione non solo di una “fraternità universale”, cioè più massonica che cristiana, e di un “pacifismo liberale”, ma persino di una vera e propria “religio athletae”, avvolgendo appunto lo sport e le stesse Olimpiadi di un alone per così dire “sacrale”.
Anche in questo settore pare però che l’Illuminismo stia raggiungendo l’inesorabile suo capolinea, cioè appunto il Nulla. Visto però che il Nulla è invivibile (come abbiamo sottolineato anche nell’ultima News vedi), oltre che indicibile, esso va mascherato o sostituito con sempre nuove ideologie e persino recuperando arcaiche religioni pagane, di cui non ci si vergogna neppure più di farvi esplicito riferimento.
Per evidenziare questo “nichilistico” esito della Modernità (vedi), non c’era poi palcoscenico migliore che tale evento mondiale e in mondovisione; perché Parigi è sempre Parigi e la Révolution anticristica non può certo essere messa in un cassone e neppure essere finalmente rivisitata.
Così, all’insegna della più ostentata “laïcité”, per non dire apertamente di una blasfema apostasia dal cristianesimo, agli ordini di un gongolante Macron pur sulla via di un meritato tramonto politico, la spettacolare quanto appunto nichilistica ouverture di queste Olimpiadi 2024 ci ha offerto, sullo sfondo della fatidica Tour Eiffel e senza poter capire cosa c’entrasse tutto ciò con lo sport, un sacrilego dileggio del cristianesimo (e di Cristo stesso!), sostituito in modo crasso se non felliniano dal culto al dio Dyoniso.
Anche in questo Nietzsche era stato assai profetico: “Dioniso contro il Crocifisso” fu infatti quasi una sintesi del suo pensiero e così continuò persino a firmarsi nei biglietti degli ultimi 10 anni di vita, quando era già in preda alla totale follia.
In altri termini, il Logos (e la stessa ragione, tanto esaltata come divinità da quella Parigi rivoluzionaria che oggi l’ha invece affondata nella Senna) doveva essere sostituito dal Chaos, da una sempre risorgente hybris anarchica, ultimamente dal non-senso assoluto, dal Nulla appunto. Così si compie la parabola della Modernità.
E proprio Parigi (e la Francia) – nonostante le preziose “oasi” di resistenza e di rinascita cristiana di cui più volte abbiamo parlato (vedi) – doveva farsi appunto orgogliosamente palcoscenico di questo suo esito pagano e nichilistico.
Ovviamente, questo plateale e osceno dileggio del cristianesimo e della stessa bimillenaria civiltà cristiana, di cui l’Europa è stata culla e nei secoli promotrice mondiale, s’è ben guardato dall’essere rivolto verso le altre culture e religioni. Se ad esempio avessero provato a farlo con l’Islam, che anche in Francia come in tutta l’Europa occidentale fa sentire sempre più la sua massiccia presenza ma anche il suo minaccioso potere, cosa sarebbe successo nel mondo, a cominciare proprio dalle stesse “banlieues” parigine (come ad esempio già il caso Charlie Hebdo dimostrò ampiamente, vedi nella News)?!
Ancora a proposito della laicità o apostasia e visto che non gli riesce di sostituire il cristianesimo col Nulla, osserviamo come essa cerchi di farlo appunto anche col ritorno, fatto passare ovviamente per progresso, al culto pagano della dea Natura. Tutto l’imperante “ecologismo” si pone su questa scia e si impone come nuova ideologia (vedi), persino assai minacciosa nei confronti dell’uomo stesso. Ma anche in questo caso la perdita del Logos (Cristo stesso, Logos fatto carne – cfr. Gv 1) sembra proprio trascinare con sé la perdita anche del logos umano, cioè del “ben dell’intelletto”! Così, anche in questa occasione abbiamo assistito sia ad un’irrazionale esaltazione della Natura (fino a vietare i condizionatori nel villaggio olimpico e a far nuotare pericolosamente gli atleti in una Senna tutt’altro che trasparente), quanto ad una altrettanto irrazionale sua negazione (vedi l’irrisolta questione della mascolinità o femminilità di certi atleti in lotta tra loro)!
Si tratta appunto degli ultimi colpi di coda di una cultura illuministica ormai in agonia, anche se appare vincente perché ostinatamente sostenuta dai “poteri forti” anticristiani dell’Occidente.
Una civiltà apostata e appunto ormai sprofondata nel Nulla. Ma sul Nulla regna poi padrona la menzogna e la morte … e chi è “padre della menzogna” e “omicida fin dall’inizio” (cioè Satana, come lo chiama Gesù stesso, cfr. Gv 8,44).
Cultura di morte
Giovanni Paolo II, nella sua decisiva Enciclica Evangelium vitae (25.03.1995, vedi), aveva già parlato di un particolare e persino apocalittico scontro (cfr. nn. 103-104), che stava ormai delineandosi, tra la “cultura di morte” e quello di una vera ed autentica “cultura della vita” (cfr. nn. 12.19.64).
In fondo si tratta ancora dello scontro tra Satana e l’umanità (non potendo porsi contro Dio stesso, come vorrebbe)!
Ecco il perché dell’immagine iniziale, tratta dal celebre film “Il settimo sigillo”, scritto e diretto da Ingmar Bergman nel 1957, con chiaro riferimento ad Apocalisse 8, in una sorta di partita a scacchi tra la morte (ma in fondo tra Satana stesso) e l’uomo contemporaneo.
Se Satana sta già sferrando, ai fini della distruzione dell’uomo e della società, uno spaventoso attacco alla famiglia, chiamata da Dio ad essere segno del Suo stesso Amore, ed oggi infatti quasi totalmente distrutta, il suo spirito menzognero e il suo odio omicida si scagliano ancor più contro la vita stessa dell’uomo, che ha in Dio la sua sorgente, il suo culmine e il suo pieno significato, fino a promuovere il suo stesso annientamento, già dal suo sorgere innocente (con l’aborto) come pure al suo volgere verso un naturale tramonto (con l’eutanasia). E il “padre della menzogna”, attraverso le grandi potenze mondane, è riuscito a far chiamare tali furibondi attacchi contro la vera famiglia e contro la vita addirittura dei “diritti” inalienabili!
Di questioni di “Bioetica” abbiamo parlato molte volte nel sito, anche in queste News (vedi nella sezione News/categorie, specie qui e nelle relative sottosezioni appunto di bioetica; vedi ad esempio sull’aborto). In questa News soffermiamo allora un poco la nostra attenzione su alcune recenti notizie in merito, che testimoniano purtroppo l’avanzamento, talora tragico e appunto persino apocalittico, di tale “cultura di morte”.
Aborto
Quando (Santa) Madre Teresa di Calcutta fu insignita del Premio Nobel per la pace (11.12.1979) – che ella accettò, pur quasi nascondendosi (entrò in quell’augusto consesso di Oslo dalla “porta di servizio”) e pensando solo che quei soldi sarebbero stati utili per i suoi poveri! – fece un discorso umile ma forte (vedi/scolta un flash di quell’evento), diametralmente opposto al politically correct già allora imperante, giungendo perfino ad elevare questa denuncia: “Oggi il più grande distruttore della pace è l’aborto”!
Come abbiamo già altrove segnalato (vedi), l’aborto – cioè l’uccisione del più piccolo e indifeso degli esseri umani (e che si tratti oggettivamente di un vero “essere umano” fin dal concepimento lo evince anche la scienza, tant’è vero che fin da quel momento quel minuscolo essere vivente ha bisogno solo di nutrimento per nascere dopo 9 mesi ed essere pienamente adulto dopo quasi 20 anni; infatti ciascuno di noi è stato quel piccolo essere vivente) – oltre a provocare un’ecatombe di proporzioni infernali (44 milioni di aborti annui nel mondo), la “cultura di morte”, sempre più dominante a causa anche dei poteri forti mondiali, vuole che sia addirittura affermato come un “diritto”! Con ciò misconosce però il fondamentale “diritto alla vita” del nascituro.
Che si tratti poi di una vera e propria “dittatura del relativismo”, e di un orgoglioso prevaricare della “cultura della morte” sulla “cultura della vita”, è dimostrato anche dal fatto che certi “dogmi laicisti”, anticristiani e persino antiscientifici, si presentano come indiscutibili e si spingono sempre più a vietare e reprimere ogni dissenso.
—
Vediamo in proposito qualche recente notizia …
Abbiamo già altrove sottolineato come proprio pochi mesi fa il Parlamento UE si sia pronunciato in favore dell’aborto come “diritto” (vedi), mentre si era già spinto perfino ad equiparare gli embrioni umani a semplici cellule e tessuti, definendoli “sostanze di origine umana” ed aprendo peraltro così anche al loro turpe commercio (vedi).
L’ultima edizione del G7, tenutasi com’è noto nel giugno scorso in Puglia, ha provvisoriamente soprasseduto sulla questione di tale “diritto” (vista la sede italiana e addirittura la presenza del Papa!), mentre è noto che tale augusto consesso si spinge in tal senso, anche per le pressioni di Paesi come il Canada (nell’oltranzista guida Trudeau*), degli stessi USA (dell’amministrazione ultra-abortista del “cattolico” Biden) e appunto della Francia di un Macron ormai al tramonto … peraltro “grandi” della Terra tutti proni a salutare e persino baciare un Bergoglio in carrozzella (che parla di Intelligenza Artificiale).
* Più volte nel sito abbiamo dovuto riscontrare come dietro il volto giovanile e rassicurante del premier canadese si nasconda in realtà il piglio di uno dei più aggressivi fautori di un laicismo intollerante della presenza cristiana nella società. Anche di recente, dietro il pretesto di reprimere ogni presunto “discorso d’odio”, ha di fatto condannato la possibilità dell’annuncio pubblico della fede cristiana e inferto un colpo mortale alla stessa “libertà di religione” e “di coscienza” (leggi).
Tornando appunto alla Francia, abbiamo già indicato come nel marzo scorso il “diritto all’aborto” sia stato addirittura inserito nella Costituzione del Paese, tra l’orgoglio laicista di Macron e l’esultanza delle forze progressiste (e l’opposizione dei Vescovi e di buona parte della popolazione) (leggi) (leggi) (leggi) (leggi) (leggi) (leggi).
È però significativo che il Parlamento della Polonia, nonostante il nuovo governo a guida Tusk, sostenuto dalla UE e assai refrattario alla stessa cultura e tradizione cattolica polacca, pur a fronte delle notevoli pressioni e minacce ricevute appunto dalla UE, poche settimane orsono sia riuscito ancora a bocciare il tentativo di depenalizzare totalmente l’aborto (leggi).
—–
Non solo l’odioso crimine dell’aborto viene sempre più proclamato addirittura come “diritto”, ma si sta diffondendo, e proprio nei Paesi “democratici” dell’Occidente, il divieto di qualunque dissenso in tal senso. Si evidenzia così sempre più come le moderne democrazie occidentali, invase dal relativismo morale, stiano scivolando verso una vera e propria forma di “dittatura del relativismo”! Si giunge persino a considerare reato la stessa “libertà di pensiero”, “di espressione” e la stessa “libertà di coscienza”; addirittura (e a ciò non si erano spinte neppure le peggiori dittature) quando questo non viene neppure espresso verbalmente ma solo interiormente invocato!
È il caso ad esempio di quelle persone a cui è stato impedito, giungendo perfino all’arresto e alle relative ammende, di manifestare la propria contrarietà all’aborto anche solo ponendosi silenziosamente e magari in preghiera in prossimità di quelle cliniche od ospedali dove gli aborti vengono anche massicciamente operati.
Ciò è avvenuto già molte volte nel Regno Unito, ma anche in Spagna e in Australia. Cominciano però ad esserci dei casi anche in Italia! Vediamo qualche notizia in proposito.
In Inghilterra hanno decretato di creare attorno alle cliniche dove si praticano gli aborti delle “zone cuscinetto” (buffer zone) di m. 150 dove è vietato non solo manifestare contro l’aborto ma anche esprimere il proprio dissenso stando in silenzio e persino pregando in silenzio! (leggi) (leggi)
Per aver violato tale divieto è stato ad esempio arrestato a Bournemouth Adam Smith-Connor, perché colto a pregare in silenzio nelle vicinanze di una clinica abortista; stessa sorte è capitata il 6.12.2022 ad Isabel Vaughan-Spruce (46 anni, co-direttrice della Marcia per la Vita nel UK), arrestata per aver pregato in silenzio nella “buffer zone” di una clinica abortista di Birmingham (peraltro chiusa in quel periodo).
Sempre in Inghilterra siamo persino giunti a processare un padre per aver pregato per il proprio figlio abortito! (leggi)
Ricordiamo infine che anche in Inghilterra, come negli USA (Biden in testa), c’è chi vorrebbe l’aborto fino alla nascita (leggi).
In Spagna invece, a fine dicembre scorso, per impedire a dei giovani la recita pubblica del S. Rosario contro l’aborto sono persino intervenuti gli agenti antisommossa! (leggi) (leggi).
Anche in Germania sono state recentemente introdotte delle “zone cuscinetto” attorno alle cliniche abortiste; alcune persone colte a pregare in tali zone si sono viste infliggere multe di € 5.000! (leggi)
Anche in Italia però l’aborto pare sempre più un “diritto” inalienabile da cui è impossibile dissentire. Com’è noto la legge 194, che ha prodotto l’uccisione di milioni e milioni di esseri umani innocenti, è un “dogma” intoccabile! Ma è strano che non sia però neppure integralmente applicabile: ad esempio nella parte che prevede l’intervento di aiuti sanitari ed economici per scoraggiare tale scelta, come pure che l’aborto non possa essere assolutamente considerato una pratica contraccettiva o di regolazione delle nascite (vedi un’ormai lontana News).
Molte forze abortiste sedicenti “democratiche” si sono recentemente opposte alla presenza di chi promuove la vita nei Consultori (leggi) (leggi).
Anche a RAI 3 c’è stata una levata di scudi contro chi (Incoronata Boccia, peraltro vice-direttrice TG1 e persino favorevole alla 194) ha recentemente osato dire che l’aborto è un delitto e non un diritto. Dunque, pare ormai che la sostenibilità dell’aborto da diritto ora sia diventata persino un dovere (leggi)!
Non mancano persino vere e proprie aggressioni fisiche contro i centri e le manifestazioni dei “Pro Vita & Famiglia”. È avvenuto anche pochi giorni fa a Bologna. E nessuno alza la voce (anche al Quirinale) per denunciare tali episodi di intolleranza, violenza e contro la libertà di pensiero e di espressione (leggi).
Intanto anche in Italia si comincia a parlare di “zone cuscinetto” dove sia proibito manifestare (anche silenziosamente) il proprio dissenso all’aborto. Così a Brescia il consigliere comunale Andrea Curcio (PD) ha recentemente presentato un’interrogazione per chiedere l’applicazione del Daspo urbano (cioè il “divieto d’accesso” in aree per chi “ponga in essere condotte che ne limitano la libera accessibilità e fruizione”) agli antiabortisti davanti ai presidi sanitari che praticano aborti.
Comunque in Italia lo scorso anno sono state raccolte 106.000 firme per avanzare una proposta di legge intitolata “Un cuore che batte”, che mira a far ascoltare il battito cardiaco del figlio alle donne che lo vogliono abortire.
Infine, una nota sulla situazione negli USA. Com’è noto, in molti importanti ambiti e nei singoli Stati degli USA è ampiamente presente e spesso assai forte e decisivo il dibattito tra i sostenitori dell’aborto (pro-choice) e quelli per la vita (pro-life). Tale dibattito interessa ed influenza non poco anche lo scontro politico tra Repubblicani e Democratici. Non solo nei singoli Stati ma soprattutto nelle recenti Amministrazioni USA abbiamo ad esempio avuto Presidenti fortemente promotori dell’aborto, come Obama (che giunse a finanziare coi soldi pubblici i grandi centri per l’aborto e a discriminare quelle cliniche cattoliche che vi si opponevano) e l’attuale Presidente Biden (che pur essendo “cattolico” non ha mai smesso fin dal primo giorno della sua presidenza di promuovere l’aborto e incoraggiarlo persino fino al 9° mese di gravidanza!); oppure Amministrazioni assai contrarie all’aborto, come quella Trump [che giunse a tagliare i fondi pubblici a potenti agenzie abortiste e persino a sostenere e presenziare l’imponente “Marcia per la vita” che si tiene ogni anno a Washington (cfr. News qui qui qui qui qui). Purtroppo però, nell’attuale corsa per il ritorno alla Casa Bianca, egli sembra invece mostrare in tal senso qualche segno di cedimento, probabilmente per raccogliere qualche consenso anche nelle fila dei “pro-choice”].
Comunque anche negli USA siamo giunti recentemente persino ad infliggere il carcere per chi si oppone democraticamente alle leggi o le associazioni a favore dell’aborto (leggi).
Non dimentichiamo poi che i grandi potentati economici americani sostengono lautamente le politiche, le organizzazioni e le cliniche abortiste. Un esempio recentissimo, tra i tanti, è la donazione di 200 milioni di dollari per la «libertà riproduttiva», cioè per promuovere l’aborto, da parte della signora Melinda Gates, pur sedicente cattolica (leggi).
Altri dati
A proposito di importanti enti internazionali che promuovono l’aborto, dobbiamo ricordare che anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) elargisce ingenti finanziamenti per promuovere l’aborto nel mondo (leggi), persino tra le adolescenti (leggi). Promuove inoltre su vasta scala anche l’aborto farmacologico (RU486) (leggi). Anche l’organizzazione “Medici del mondo” promuove la RU486; e si scaglia contro gli obiettori di coscienza, specie italiani (leggi).
Sulla menzogna di quelle pillole che vengono fatte passare come contraccettive o d’emergenza (del “giorno dopo” o del “5° giorno”) quando invece potenzialmente possono essere già abortive, negli USA s’è sollevato il caso giudiziario di un farmacista che ha dichiarato la propria “obiezione di coscienza” e s’è rifiutato di venderle (leggi). E pensare che persino in Italia, contravvenendo peraltro alla stessa legge 194, non è prevista in tal senso per i farmacisti alcuna obiezione di coscienza!
Embrioni e feti ridotti a merce
Abbiamo già sopra ricordato come il Parlamento UE abbia equiparato gli embrioni umani a cellule e tessuti, definendoli “sostanze di origine umana” ed aprendo così al loro commercio (vedi).
In proposito i Vescovi europei si sono pronunciati anche contro l’uso di feti per preparare farmaci e vaccini (leggi) [come sappiamo tale questione etica emerse anche in occasione dei sedicenti vaccini anti-Covid-19]
A proposito di vaccini per il Covid-19 (il fantomatico e misterioso virus, con tutta probabilità di origine militare cinese, di cui non si sapeva scientificamente poi molto, tanto meno dunque come contrastarlo! lo si vede persino nelle sempre nuove varianti tuttora in circolazione), è importante sottolineare come oggi stiano finalmente emergendo, anche da parte delle autorità competenti e persino dalle stesse case farmaceutiche produttrici, delle drammatiche verità, che nel terribile frangente autoritario di quel periodo (2021) erano considerate persino indicibili e avversate in tutti i modi (mettendo in quarantena la stessa “democrazia” se non addirittura la ragione) (vedi). Parliamo ad esempio dell’ormai accertata pericolosità (leggi) in riferimento ai possibili effetti collaterali (persino letali!) di tali cosiddetti vaccini (peraltro allora ancora in fase di sperimentazione); come pure della loro inutilità in riferimento alla loro presunta capacità di impedire la diffusione del virus (leggi, leggi). Sarebbe bene ricordarlo pure a chi in Vaticano (ma l’Ad della Pfizer, Albert Bourla, vi aveva per due volte fatto delle misteriose visite! vedi) parlava del vaccinarsi come di una “forma d’amore” (vedi) e a chi a Palazzo Chigi giunse a chiamare “omicida e suicida” chi non vi si sottoponeva (ascolta)!
Circa la procreazione assistita (vedi), ricordiamo come anche in Italia (con tutte le deformazioni subite dalla legge 40 vedi) esista la drammatica questione degli ovociti congelati e spesso distrutti (leggi). E si tratta già di esseri umani (vedi il loro numero già 13 anni fa)!
In Cina – dopo gli anni del contrasto alla natalità (era vietato avere più di un figlio; chi desiderava avere un altro figlio poteva ottenerne il permesso solo se un’altra coppia rinunciava al proprio! possiamo dunque immaginare, nelle proporzioni cinesi, l’immane numero di aborti praticamente resi obbligatori!) – ora invece il governo (sempre la medesima dittatura comunista) ha il problema opposto, quello della denatalità; e per farvi fronte ricorre anche alla procreazione assistita (leggi). Pare inoltre che la Cina stia facendo “affari” negli USA anche in questo turpe commercio (leggi).
Circa la terribile pratica dell’utero in affitto – che recentemente l’Italia (alla Camera) ha avuto il merito di farla definire un “reato universale” (leggi, leggi) – ricordiamo come l’Ucraina da anni costituisca una patria privilegiata di tale disumano commercio internazionale (e l’Italia è tra i più redditizi clienti!); dopo i problemi creatisi ai tempi del Covid-19 (bambini rimasti invenduti! vedi News), tale abominevole commercio non risulta diminuito nemmeno nell’attuale frangente bellico (leggi).
Se la cultura di morte si manifesta ampiamente già contro la vita umana nascente, come abbiamo sopra osservato, essa, e in modo ancora più subdolo e dolce, persino ammaliandosi come forma di carità, si scaglia anche contro la vita più prossima alla sua fine naturale.
Eutanasia
Nel sito esiste già un documento sintetico in merito (vedi), ma vi siamo intervenuti molte volte anche nelle News (vedi). Qui presentiamo solo alcune ultime notizie sull’argomento.
Come abbiamo più volte osservato, l’Olanda, spesso seguita dal Belgio, s’è da tempo posta all’avanguardia (!?) anche in questo, scivolando progressivamente e sempre più speditamente in un baratro senza fondo: sono così passati dall’eutanasia passiva (staccare la spina, sospendere le cure) a quella attiva (togliere l’alimentazione/idratazione, iniettare veleni), da quella volontaria (richiesta dal paziente) a quella involontaria (inferte per una presunta volontà pregressa del paziente e persino decretata anche solo dai medici); anche per i minori e persino per i bambini, s’è passati dal lasciarli o farli morire (nel loro presunto “miglior interesse”) ad infliggere loro la morte anche contro la volontà degli stessi genitori. Visto poi che tale “morte di Stato” può essere richiesta non solo per infermità fisiche ma anche psichiche (ad es. per depressione), sono ora giunti a concedere l’eutanasia anche “per tristezza” (leggi). Abbiamo poi avuto esempi, anche illustri, di eutanasia “di coppia” (leggi) (leggi).
In Belgio il numero di coloro che chiedono l’iniezione letale è nell’ultimo anno letteralmente schizzato (leggi).
Non è poi infondato il sospetto che sia in Olanda che in Belgio, come in altre parti del mondo, l’eutanasia sia così fortemente promossa anche ai fini di un notevole risparmio dello Stato per le spese sanitarie, mediante cioè una riduzione radicale delle situazioni critiche dei pazienti (leggi)!
Sull’Inghilterra, dove ufficialmente l’eutanasia è ancora proibita ma dove viene ufficiosamente ed ampiamente praticata (e persino obbligatoria! leggi), anche sui bambini, contro il volere stesso dei loro genitori e asserendo che si uccidono “nel loro miglior interesse”, siamo intervenuti molte volte (vedi un esempio recente), anche in occasione di casi saliti dolorosamente alla ribalta internazionale (a tal punto che anche l’ospedale pediatrico vaticano “Bambin Gesù” si è offerto molte volte di accogliere questi piccoli pazienti) (leggi) (leggi).
Il Canada del premier Trudeau (v. sopra) è ovviamente all’avanguardia anche nell’eutanasia, persino con una chiara impronta eugenetica (selezione della specie) (leggi), chiamata persino “inclusiva” (chissà perché questi ingannevoli termini vengono improvvisamente e universalmente alla ribalta, Chiesa compresa!?) e pensata ad esempio addirittura per i tossicodipendenti (leggi).
E in Italia?
Mentre l’eutanasia (suicidio di Stato) rimane ancora ufficialmente proibita, già la legge n. 219 del 2017 sui DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento) ha aperto dei varchi importanti perché il cittadino possa pensare anche a “farla finita” con l’aiuto dello Stato e a spese della Sanità. Tra l’altro nel 2023 c’è stato un incredibile aumento di tali disposizioni, che ha fatto esultare i Radicali (leggi), che ovviamente premono con tutto il loro impegno perché si ottenga finalmente anche in Italia questo fondamentale “diritto” civile (leggi).
In proposito c’è stata in questi giorni una Sentenza della Corte Costituzionale talmente ambigua da deludere sia i Radicali che coloro che si oppongono all’ingresso dell’eutanasia in Italia (leggi).
Anche un recente parere ufficiale del Comitato di Bioetica ha suscitato perplessità e reazioni contrastanti, specie a riguardo a cosa significhi “sostegni vitali” da garantire (leggi) (leggi).
Comunque, visto che assai spesso in Italia quello che non si riesce ad ottenere democraticamente in Parlamento lo si ricava con sentenze amministrative (TAR) o dalle Regioni, anche sul suicidio assistito di Stato si procede così (leggi), con in testa l’Emilia-Romagna (guarda caso) (leggi).
Non dimentichiamo poi che comunque nel dicembre scorso abbiamo avuto di fatto in Italia (a Trieste) il primo caso di “suicidio assistito di Stato”, cioè a cura del Servizio Sanitario Nazionale (leggi) (leggi), applaudito (sulla Stampa) dall’Associazione “Luca Coscioni” come un primo fondamentale successo.
Intanto, dopo 15 anni, torna ancora alla ribalta il triste “caso” di Eluana Englaro, uccisa il 9.02.2009 in una clinica di Udine (dove era stata trasportata allo scopo dalla Lombardia) per sospensione di alimentazione/idratazione, con grande impegno ideologico e politico dello stesso padre Beppino e col rifiuto del Presidente della Repubblica di concedere “la grazia” per tenere in vita la povera giovane. In questi giorni è arrivata infatti pure la condanna dell’allora Direttore generale della Sanità della Lombardia Carlo Lucchina che si oppose a tale pratica omicida (leggi) (leggi).
Donazione degli organi
C’è un legame tra la questione dell’eutanasia e quella della “donazione degli organi”?
Fa pensare ad esempio ancora la situazione del Canada, dove (è solo una coincidenza?) ad un enorme ricorso all’eutanasia e al suicidio assistito, tanto promosso dal governo Trudeau (tanto che la Chiesa Cattolica ha dovuto insorgere contro questo obbligo che riguarderebbe anche i propri Centri sanitari), corrisponde l’essere un Paese che occupa il primo posto mondiale per “donazione di organi” derivati da suicidi assistiti (leggi).
Ricordiamo intanto (lo abbiamo fatto anche in un breve documento, vedi) che la questione non può essere sbrigativamente e acriticamente ascritta, come potrebbe sembrare, ad una forma ovvia o persino obbligatoria di carità. Al di là di una errata visione antropologica, oggi dominante, che mentre esalta in modo unilaterale il corpo poi lo crede semplicemente un ammasso di organi quando esso diventa cadavere (quando invece nell’antropologia cristiana esso è in vita “tempio dello Spirito” e rimane destinato alla risurrezione finale, quando si ricongiungerà con l’anima e parteciperà anch’esso, in una nuova dimensione, all’eternità beata o dannata), la questione della “donazione degli organi” non è affatto da ritenersi automaticamente buona e persino doverosa (si è giunti persino a chiederlo per il rilascio della nuova Carta d’identità elettronica e si parla persino di una sorta di silenzio/assenso), ma richiede comunque dei punti fermi assolutamente da rispettare. [Si ricordi in proposito anche la questione della cremazione (vedi documento), che implica questioni antropologiche, etiche e religiose non secondarie, mentre ormai si sta comunemente diffondendo]. Infatti, oltre al rispetto della libertà di ciascuno (che può lecitamente non volere tale espianto dal proprio cadavere), va anzitutto davvero e non sbrigativamente accertata la reale e definitiva morte clinica del donatore – senza fretta, anche se è necessario procedere rapidamente all’espianto degli organi ai fini del loro impianto in altri pazienti in lista d’attesa per questo (spesso, se si stratta di trasportarli in altri ospedali, si utilizzano per questo persino gli elicotteri!) – visti i possibili risvegli (persino da morte cerebrale, per non dire dall’arresto cardiaco!); tutto ciò senza pretendere delle priorità tra vite più degne di vivere rispetto ad altre (perché succede anche questo!); infine per evitare evidentemente qualsiasi commercio e persino pressione di tipo economico (abbiamo avuto persino degli indigenti che hanno venduto un loro organo non vitale, come ad esempio un rene o un polmone, per poter guadagnare qualcosa!).
Ecco perché la questione dell’eutanasia va persino ad intaccare anche questa questione.
Proprio nel dicembre scorso, sempre in Canada, abbiamo avuto il caso di una paziente, già candidata per l’eutanasia, che si è invece improvvisamente ripresa dal suo grave stato di salute e ora sta bene (leggi). Cosa sarebbe successo se si fosse proceduto con l’eutanasia e perfino con l’espianto degli organi al fine della loro donazione?
Per questo motivo autorevoli organismi medici hanno proposto di rivedere seriamente la questione della cosiddetta “morte cerebrale” (visto che in non pochi casi ha contemplato invece anche un successivo risveglio), tanto più in riferimento all’espianto di organi (che ovviamente non possono attendere molto tempo dalla morte, pena non essere più utilizzabili) al fine della loro donazione (leggi).
Ovviamente non possiamo non concludere queste brevi considerazioni sull’imperante “cultura di morte”, visti inoltre i pericolosissimi tempi che stiamo vivendo, che con un flash sulla guerra e sulle sue attuali possibilità di distruzione globale!
Guerra
Com’è noto la situazione geopolitica internazionale conosce situazioni di tensione tali da poter condurre persino ad uno scontro globale dalle proporzioni catastrofiche.
Senza contare le altre non poche situazioni di tensione internazionale e persino gli incipienti o già in atto scontri militari, è evidente che la situazione in Medio Oriente come quella in Ucraina rischiano davvero di far precipitare il mondo intero in una situazione apocalittica. Perché, e avremmo dovuto impararlo già con le due guerre Mondiali del secolo scorso, le guerre una volta iniziate non si sa poi dove conducano e quando possano finire; ed oggi più che mai il potere distruttivo degli armamenti potrebbe condurre ad un esito dove la distinzione tra vincitori e vinti perfino svanisce, appunto in un apocalittico Nulla globale!
In tale panorama mondiale, nonostante che gli USA non si siano ancora ben resi conto che nello scacchiere internazionale non possono più farla da “padroni” (vedi), rimane pure l’incertezza sulle prossime loro elezioni presidenziali, i cui esiti possono certo avere riverberi di non poco conto anche nell’attuale incandescente situazione geopolitica internazionale. [In tale contesto è bene sottolineare come l’essere ora giunti perfino a tentare di uccidere Trump (perché quello del 13 luglio scorso non è stato certo il gesto solitario di un folle), così come l’ex-Presidente USA fu mediaticamente e giudiziariamente emarginato persino già verso la fine del suo primo mandato, costituisca un preoccupante segnale, da parte peraltro di una superpotenza mondiale che si definisce la “democrazia” per eccellenza, persino da esportare nel mondo!]
Dovrebbe ora essere evidente, se non si fosse compreso prima, che la questione della grave situazione dell’Ucraina (e non solo dal 2022 ma già dal 2014!) costituisce un vero e proprio scontro tra la NATO (alias USA e UE vassalla), che ha esteso enormemente e indebitamente il suo potere in tutta l’Europa (vedi), e la Russia, non più disposta a subire tale minaccia ai suoi stessi confini occidentali. In tale esplosivo contesto forse non molti si rendono conto di quali pericolosi passi stia compiendo l’Italia stessa, certo costretta anche dalla propria sudditanza euro-atlantica! Lo sconsiderato invio di armi e forze militari all’Ucraina contro la Russia ha ultimamente superato una soglia assai pericolosa (e persino contro la nostra stessa Costituzione, che ripudia la guerra come forma d’attacco, vedi art. 11): l’attacco ucraino in territorio russo, con le armi fornite dalla NATO (appunto Italia compresa), può provocare gravi e imprevedibili reazioni. Proprio in questi giorni emerge persino che in tale attacco contro la Russia l’Italia avrebbe addirittura fornito dei propri missili! (leggi)
Allo stesso modo dovrebbe essere altrettanto evidente che in Medio Oriente non si possa uscire da una tensione e persino da uno stallo di una situazione geopolitica che si trascina da oltre 70 anni – quando l’ONU deliberò nel 1947 la creazione dello Stato di Israele (nato ufficialmente il 14.05.1948) per dare una Patria agli Ebrei, ma deliberò contemporaneamente la creazione di un attiguo Stato arabo “palestinese” (cosa che molti Paesi, compreso ovviamente Israele, si ostinano a non riconoscere!) – senza precisare e applicare alcuni punti fondamentali di diritto internazionale: se cioè Israele ha certo diritto alla propria difesa e incolumità, non ha invece assolutamente il diritto di rispondere attaccando in modo non solo mirato ma catastrofico i Paesi dell’area, a cominciare dalla “Striscia di Gaza” (ufficialmente appartenente appunto allo Stato Palestinese), per poi debordare persino in Libano, in Siria e soprattutto in Iran! A meno che Israele non pensi ad una sorta di possibile e macabra “soluzione finale”, dalle proporzioni apocalittiche per il mondo intero!
Comunque, guarda caso, in entrambe le situazioni, come per altre a livello planetario, la Cina – che pur non nasconde la propria volontà di riprendersi a tutti i costi Taiwan, con grave pericolo per tutto l’Estremo Oriente … e non solo! – assume un peso sempre più rilevante. Ne è riprova pure il suo autorevole intervento in Medio Oriente (leggi); ma è pure significativo, riguardo all’incandescente questione dell’Ucraina, che anche il Vaticano abbia in questi giorni pensato di rivolgersi proprio alla Cina [vedi la telefonata del 14 agosto del card. Zuppi (perché non il Segretario di Stato Parolin?!) a Li Hui (Rappresentante Speciale del Governo Cinese per gli Affari Euroasiatici)].
Seguendo Satana, quale futuro l’umanità si sta preparando?
“Quando l’Agnello aprì il settimo sigillo …” (Ap 8 e seguenti) [Sarebbe bene riflettervi, ai fini della necessaria conversione nostra e del mondo intero; visto che non si tratta di una vaga catastrofica profezia, ma della Parola di Dio, dell’ultimo libro della Bibbia e dell’unico libro profetico del Nuovo Testamento!]