Il cristianesimo non è una semplice religione. Gesù non è il fondatore di una nuova religione ma Dio stesso fatto uomo!

Incarnazione


Tra Ebraismo, Islam e Massoneria

Il cristianesimo, in senso proprio, non è una semplice religione.

Certo, è la più grande religione della storia e del presente (tuttora con 2,5 miliardi di seguaci, sempre in crescita, nonostante le defezioni soprattutto dell’Europa occidentale! vedi), quella che ha non solo plasmato l’intera civiltà occidentale, ma ha maggiormente modificato l’intera storia dell’umanità. Non a caso, solo per fare un esempio, tra pochi giorni inizierà ovunque il 2024, numero che indica appunto gli anni che ci separano dalla nascita di Gesù Cristo e permette universalmente, nonostante i calendari particolari, di contare gli anni prima e dopo di Lui!

Eppure si tratterebbe solo di un uomo vissuto 20 secoli fa, per soli 33 anni, in una regione sperduta ed insignificante dell’Impero Romano (Palestina), che le folle locali hanno conosciuto per soli 3 anni, che non ha fatto alcuna rivoluzione politica né alcuna scoperta scientifica, che non ha scritto nulla e alla fine è morto in Croce come un delinquente. Com’è possibile?

Perché non si tratta di un fondatore di una nuova religione, ma di Dio stesso fatto uomo!


Cosa sono le Religioni? (vedi la catechesi)

L’essere umano (homo sapiens sapiens) è caratterizzato dalla “ragione” (“animale razionale”, lo definiva Aristotele), che è segno dello spirito, così da essere superiore a tutti gli animali (che infatti sono sempre gli stessi, mentre l’uomo progredisce continuamente, diventa il signore del pianeta e allo stato attuale ha persino dei suoi manufatti che sono addirittura già oltre il sistema solare vedi) e lo rende perfino “simile a Dio” (dice la Bibbia fin dalla prima pagina, cfr. Gn 1,26), dotato di autocoscienza (sa di esserci ed è consapevole di quello che fa), di senso morale (il bene e il male) ed artistico (il gusto del bello), non è mai sazio di quello che scopre e di quello che è ed è quindi affamato di infinito e aperto alla trascendenza (vedi o ascolta in mp3 la catechesi in fondo: “Perché dovrei?”).

Questo fa sì che l’uomo sia pure naturalmente “religioso”, che abbia universalmente il senso del sacro, del divino, dell’Aldilà. Là dove c’è l’essere umano, in ogni epoca della storia e in ogni civiltà e continente, c’è la Religione (cosa invece totalmente assente negli animali); e non è mai esistita una civiltà “atea”!

In questo senso, anche le grandi Religioni della storia (nate, tranne l’Islam, prima di Cristo) rappresentano il tentativo umano di “legarsi” a Dio (questa è la più plausibile etimologia della parola religione: da religo); e questo come elemento decisivo per la vita, non solo personale ma anche sociale. Basterebbe pensare all’importanza, persino artistica e addirittura topografica, dei luoghi di culto, cioè di quegli ambiti di speciale rapporto con Dio, in qualsiasi civiltà (dagli altari preistorici a quelli degli Incas, dalle pagode alle moschee, fino alle meravigliose cattedrali gotiche cristiane)!

Il che fa comprendere, al di là della miopia del laicismo moderno occidentale, che la Religione non sia relegabile ad un ambito solo interiore e privato, ma investa tutta la vita, persino sociale!

Già con la religione ebraica (Antico Testamento biblico) abbiamo però una sostanziale novità, evidenziata ulteriormente dal fatto che nella storia antica il popolo ebraico non rappresentava certo una realtà etnica di grande spessore numerico e culturale, rispetto agli altri popoli dell’antichità (basterebbe pensare agli Egiziani, Assiro-Babilonesi, Persiani, Fenici, e poi Greci e Romani). Eppure nella religione (teologia), e di conseguenza nell’intera visione della realtà (cosmologia, antropologia, etica, …), tale religione rappresenta, pur certo con alcuni punti di raccordo con le coevi culture mediorientali, una novità assoluta, il cui valore perdura nel tempo, fino ad oggi!

Ciò è testimoniato appunto pure dal fatto, incomprensibile se si trattasse solo di una sapienza umana, che permane tuttora intatta nella storia, sia pur poi perfezionata e universalizzata dal cristianesimo, mentre tutte le altre civiltà antiche sono comunque sostanzialmente decadute, soprattutto come attuale criterio di vita. Tale novità assoluta ha una causa trascendente, che sarebbe arduo smentire, anche proprio a paragone con le altre civiltà e a fronte della piccolezza numerica e di potenza di Israele rispetto agli altri popoli.

Con tutta evidenza qua non si tratta più di una sapienza semplicemente umana, sia pur superlativa, ma appunto di una Rivelazione stessa di Dio.

In altri termini, qua il soggetto e attore principale non è l’uomo che cerca Dio, come in tutte le Religioni della storia, ma Dio stesso che si rivela all’uomo, lo chiama e guida la sua storia (si dice infatti “Storia della salvezza”, da Abramo e per 1800 anni della storia del popolo ebraico da lui nato)!

È peraltro non solo significativo ma è un’ulteriore prova della Rivelazione divina che la convinzione che Dio stesso abbia già parlato agli Ebrei (che cioè l’Antico Testamento sia Parola di Dio) è propria ancor oggi non solo ovviamente degli Ebrei (attualmente qualche decina di milioni di persone) ma anche dei Cristiani (attualmente appunto 2,5 miliardi di persone) e persino dei Musulmani (attualmente 1,5 miliardi di persone). Facile dunque comprendere che si tratta tuttora della maggioranza assoluta della popolazione mondiale! Cioè ancora nel 2024 più del 50% della popolazione mondiale riconosce che Dio si sia già rivelato agli Ebrei, dal 1800 a. C. all’anno “0”. Non saranno tutti degli idioti sprovveduti e ignoranti!

Questa eccezionalità, questa storia non solo “umana” ma in cui Dio stesso si rivela, aveva però un fine, uno scopo d’amore vertiginoso, che si è puntualmente compiuto: l’Incarnazione stessa di Dio (Dio fatto uomo!), in vista della Redenzione dell’uomo, cioè la salvezza eterna dell’umanità intera.

Non a caso è avvenuta storicamente in Palestina e, umanamente parlando, Gesù stesso, come Maria Santissima, gli Apostoli e S. Paolo, erano appartenenti al popolo ebraico.

Secondo la Tradizione cattolica, Dio rese noto questo progetto (l’Incarnazione) agli Angeli prima ancora della Creazione del mondo, chiedendo loro di adorarlo. Fu così che alcuni di loro (a cominciare da Lucifero!) si ribellarono a Dio, non potendo sopportare che degli esseri a loro inferiori (l’essere umano) sarebbero stati chiamati, mediante l’Incarnazione stessa di Dio e la Redenzione operata da Lui nel Mistero pasquale (Morte e Risurrezione di Cristo), a partecipare alla vita stessa di Dio. Questa ribellione li portò al tragico “non serviam!” (non lo accetto, non Lo servirò, non obbedirò) e a diventare per sempre demoni, creando così l’Inferno. Per questo, fin dall’inizio della storia dell’umanità (v. “peccato originale”) e lungo tutta la storia e la vita di ogni singolo uomo, i demoni hanno fatto e fanno tutto il possibile perché gli uomini stessi si ribellino a questo disegno salvifico di Dio (col peccato) e precipitino con loro nella dannazione eterna!

Si tratta appunto dell’avvenimento di Cristo Signore. Non dunque una teoria o semplicemente una religione, ma un “fatto” (così storico da aver spaccato la storia in due, prima e dopo questo evento)! Ecco perché si parla di Vangelo, cioè (in greco) di “notizia”, di “straordinaria notizia”! Non si tratta infatti semplicemente di una teoria, di una dottrina (sia pur superlativa e insuperabile), ma di un avvenimento.

E proprio perché è un fatto, non si tratta di discutere come se fosse una semplice teoria  – anche se ovviamente il cristianesimo ha uno straordinario spessore dottrinale, morale e culturale, che ha fecondato appunto la storia della civiltà occidentale e mondiale (basterebbe pensare al rapporto tra autentica filosofia e teologia cristiana) – ma obbliga comunque a confrontarvisi, al di là e indipendentemente da qualsiasi convinzione personale (“Contra factum non valet argumentum”). Appunto: di fronte all’annuncio di un “fatto”, e ovviamente tanto più se si tratta del fatto più superlativo e imparagonabile della storia dell’umanità (Dio fatto uomo, condizione per la nostra salvezza!), prima ancora di qualsiasi dissertazione teoretica, dobbiamo anzitutto verificare se sia realmente accaduto (cosa che è possibile fare, nonostante la distanza di tempo che ci separa da esso) e cosa sia in sé!

Come per tutti i fatti del presente e della storia, laddove non è possibile constatare direttamente l’avvenimento, possiamo e dobbiamo indagare (tanto più che qua c’è in gioco il nostro stesso destino eterno!) se le testimonianze lasciate da coloro che ne sono stati testimoni – tanto più se, come in questo caso, hanno lasciato tracce e conseguenze di cui la storia stessa dell’umanità non può non registrarne le incommensurabili conseguenze! – siano razionalmente “credibili” (leggi in proposito anche solo queste fonti apostoliche: Gv 20,30-31; Gv 21,24; Lc 1,1-4; 1Cor 15,1-8; At 1,21-22; At 4,1-21).

Il cristianesimo rappresenta il culmine insuperabile della Rivelazione di Dio, addirittura Dio fatto “presenza” tra noi (Verbum caro factum est!) e salvezza unica e necessaria per l’uomo di ogni tempo e luogo. Per questo la Rivelazione di Dio all’umanità trova il suo culmine e pure il suo termine insuperabile in Cristo.

La Bibbia trova dunque il suo culmine in Cristo. Si tratta quindi del Nuovo Testamento e soprattutto dei 4 Vangeli (canonici, cioè autentici ed ispirati da Dio).

Mentre l’Antico Testamento (Rivelazione agli Ebrei) è composto di 46 libri (di vari autori ispirati da Dio e quindi Parola di Dio, sia pur completata e perfezionata da Cristo), per una estensione storica di oltre 18 secoli, il Nuovo Testamento (appunto culmine della Rivelazione di Dio e non più solo per gli Ebrei ma per l’umanità intera) è composto dai 4 Vangeli (che ci presentano la vita, le parole e le opere di Cristo stesso), ma anche da altri 23 scritti (anch’essi considerati ispirati da Dio, cioè come Parola di Dio, e riconosciuti dagli Apostoli e dalla Chiesa primitiva come “canonici”, cioè autentici), che sono Lettere e scritti degli Apostoli stessi (in particolare Paolo, ma anche Giovanni, Pietro, Giacomo, Giuda Taddeo, con la Lettera agli Ebrei e l’Apocalisse) e Atti degli Apostoli, scritto da Luca per presentarci i primissimi tempi della Chiesa e soprattutto la missione di S. Paolo. Tutto ciò non perché non basti il Vangelo, ma perché questi scritti ispirati da Dio sono di enorme aiuto per penetrare sempre più profondamente nel “mistero” di Cristo Signore, unico Salvatore di tutti gli uomini.

Dopo la morte dell’ultimo Apostolo (Giovanni non solo era l’Apostolo più giovane, poco più che adolescente, alla sequela di Gesù, ma fu l’unico a morire non martire ma di vecchiaia; per questo era ancora vivo verso il termine del 1° secolo) e con il suo ultimo scritto (Apocalisse), la Rivelazione divina si chiude. Con l’Apocalisse si compie infatti la Bibbia e la Rivelazione di Dio all’umanità, per la salvezza di ogni uomo di ogni tempo. Fino alla fine del mondo non c’è da attendersi altra Rivelazione divina (“Tutto è compiuto!”, come dice Gesù stesso sulla Croce, qualche istante prima di morire).

Il Nuovo Testamento occupa quindi uno spazio temporale di neppure un secolo (il 1° secolo dopo Cristo). Non solo è dunque più breve come numero di pagine rispetto all’Antico Testamento, ma anche come arco di tempo che investe. Però è chiaro che il Nuovo Testamento (soprattutto i 4 Vangeli) costituisce il culmine definitivo ed insuperabile della Rivelazione di Dio all’umanità!

Come e più ancora che tutta la Sacra Scrittura, ciò costituisce pure, per la Chiesa di tutti i tempi (anche attuale!), la “norma normans non normata!”, cioè la fonte cui tutti (Papa compreso) devono attenersi senza poterla mutare!

È in tal senso significativo che pure la religione ebraica, che pur non riconosce in Gesù il Messia (il Cristo) atteso (e infatti lo attendono ancora), tanto meno Dio stesso (sarebbe per loro un’incredibile bestemmia, una blasfema pretesa di Gesù di Nazaret!), però onestamente riconosce come da 2000 anni Dio incredibilmente sia muto, non si sia cioè più rivelato, con parole ed opere, come invece prima faceva continuamente (per 18 secoli, come appunto si vede nell’Antico Testamento).

Ricordiamo in proposito che il vero motivo della condanna a morte di Gesù da parte del Sinedrio (i capi religiosi ebraici) fu appunto l’accusa di bestemmia (vuol farsi addirittura Dio!), anche se poi hanno dovuto inventare la menzogna di un’accusa politica (vuol farsi Re!) affinché il governatore di Roma (Pilato) potesse essere spinto a torturarlo (flagellarlo) e condannarlo a morte (crocifiggerlo). Sintomatico peraltro che per giungere a questo scopo i capi religiosi ebraici non abbiano esitato neppure a pronunciare una frase per loro stessi blasfema e contraddittoria (“Non abbiamo altro Re che Cesare!” – ma furono proprio gli Imperatori romani che nel 70 d.C., peraltro secondo una profezia di Gesù stesso, cfr. Lc 19,41-44, distrussero totalmente gli Ebrei, la Palestina, Gerusalemme e persino il glorioso tempio, lasciandone solo un muro, rimasto tuttora celebre, pianto e pregato).

Non pare che in 2000 anni qualcuno (capo religioso o politico ebraico) abbia chiesto perdono di questo (l’uccisione di Cristo e di molti primi cristiani, vedi da S. Stefano in poi, o perseguitato senza sosta gli Apostoli, soprattutto S. Paolo, che tra l’altro prima dell’incontro col Risorto era un agguerrito fariseo) o abbia ridiscusso tale motivo di condanna, che permane invece intatta ancor oggi!

No, sono solo i Cattolici che devono chiedere perdono!


Diversa è invece la questione in riferimento all’Islam, l’unica grande religione nata dopo Cristo: nel 610 d.C., nella penisola arabica, ad opera di Maometto (vedi parte 2 del dossier sulle Crociate).

Esso, come abbia sopra ricordato, risente di alcuni grandi contenuti già rivelati da Dio e presenti nell’Antico Testamento biblico: ad esempio il monoteismo (ecco perché Ebraismo, Cristianesimo ed Islam sono le uniche tre grandi religioni monoteiste della storia), la trascendenza divina (che però per l’Islam rimane sostanzialmente inaccessibile all’uomo, persino nell’eternità), l’idea di Creazione e del finale Giudizio divino. Persino alcune norme morali islamiche sono attinte dall’Antico Testamento, peraltro non tenendo appunto presente che Cristo alcune le ha superate e altre perfezionate (si pensi ad esempio alla poligamia, permessa per i maschi). Rimane errato però, come invece oggi molti dicono, che si tratti delle tre religioni “abramitiche” (solo lontanamente i Musulmani possono chiamarsi discendenti di Abramo; anche se è significativo che, come era la promessa fatta da Dio ad Abramo, i suoi “figli spirituali” sarebbero stati così numerosi da essere oggi la maggioranza assoluta dell’umanità!) o comunque del “Libro” (Bibbia).

Com’è noto, Maometto si presenta come il nuovo e definitivo “Profeta” (anche Gesù per lui lo era, ma in vista del compimento che è costituito da lui!), con un nuovo testo sacro (il Corano, che sarebbe stato ispirato dall’angelo Gabriele ma che non ha scritto direttamente Maometto) e costituendo l’unica vera e definitiva religione, che tutto il mondo deve prima o poi abbracciare!

Ricordiamo (vedi) che Maometto impose con le armi la sua dottrina nella penisola arabica, così come i suoi successori (Califfi) la imposero ancora con le armi in tutto il Medio Oriente e nell’Africa settentrionale, in una corsa alla conquista del mondo che non ha più trovato termine.

Se dunque c’è nell’Islam qualche attinenza biblica e persino un certo rispetto per il “profeta” Gesù, addirittura persino una qualche devozione mariana, e manifesta una lodevole devozione e totale dedizione a Dio, fino però a raggiungere spesso il fanatismo teocratico e l’imposizione violenta, esso rappresenta però la più grave contraffazione di Cristo e del Vangelo, cioè della fede cristiana, culmine definitivo della Rivelazione di Dio!

La Santissima Trinità sarebbe per esso un imperdonabile “politeismo” (non comprendendo invece che è, secondo la parola di Gesù – che è il Verbo cioè la Seconda Persona – un solo Dio in Tre Persone) e Gesù sarebbe solo un Profeta, superato da Maometto in quanto vero e definitivo Profeta di Dio, per cui anche per loro è abominevole bestemmia credere addirittura che Gesù sia Dio. Anche qui c’è dunque in odio proprio il Mistero dell’Incarnazione!

Questo enorme attacco al cristianesimo, costituito dall’Islam, nato appunto nel VII sec. dopo Cristo e subito diffuso con la forza in tutto il mondo, costituisce appunto una terribile contraffazione del Vangelo, di Cristo e in fondo quindi della suprema iniziativa di Dio per la nostra salvezza e segno supremo dell’amore di Dio per gli uomini. Con l’aggravante, rispetto alle altre religioni, di essere nata appunto 6 secoli dopo Cristo, quando il cristianesimo si era già diffuso in tutto il mondo allora conosciuto e aveva pure prodotto un immenso approfondimento teologico (si pensi alla Patristica, cioè ai cosiddetti “Padri della Chiesa”, decisivi per la comprensione dell’autentica fede cristiana cattolica; basterebbe ad esempio pensare a S. Agostino, peraltro nato in quella terra cristiana che era il nord-Africa occidentale, invaso appunto dall’Islam e che cessò così per sempre di essere cristiana).

Dunque Maometto e l’Islam, rispetto ad esempio alle grandi religioni orientali nate invece prima di Cristo, avevano quindi la possibilità (e il dovere!) di conoscere l’autentica e insuperabile Rivelazione di Dio agli uomini, necessaria per la salvezza di tutti!

Anche per questo, oltre alla violenza con cui l’Islam si è subito imposto nel mondo (occupando persino la Terra Santa, cioè i luoghi stessi della presenza di Cristo nella storia e culla della Chiesa), i cristiani hanno per alcuni secoli cercato di arginarne l’avanzata nelle terre già da secoli cristiane. Va letta in quest’ottica e in questo contesto storico anche la questione delle Crociate. Se, come tutte le questioni umane e tanto più in contesti storici complessi e molto diversi dal nostro, esse conobbero certo anche nefandezze e gravi peccati, l’impeto che le mosse fu invece sacrosanto; tant’è vero che persino grandi Santi le hanno promosse, predicate o addirittura vi parteciparono (vedi il dossier citato e vedi il documento relativo).

Ricordiamo che l’Europa stessa, oltre alla questione dell’Impero ottomano (turco e musulmano), fu per secoli minacciata a tenaglia dall’Islam, con l’invasione ad est delle terre balcaniche – e la conquista musulmana avrebbe raggiunto l’intera Europa, se non ci fossero state le vittorie cristiane, per mare a Lepanto (1571) e per terra a Vienna (1683) – e ad ovest con l’invasione della penisola iberica (la Spagna fu quasi totalmente sotto l’Islam per 7 secoli; e anche qui la tentata conquista dell’Europa fu fermata dalla Francia con la battaglia di Poitiers nel 732; la Spagna conobbe poi la piena “Reconquista” cristiana nel 1492 sotto il Regno di Ferdinando e Isabella, “Los Reyes Católicos”, che, certo anche per la concomitante scoperta dell’America, diedero inizio ai cosiddetti “secoli d’oro” della Spagna).

Nonostante la prudenza e la più possibile obiettività che richiede un’autentica analisi storica, non dobbiamo però al riguardo compiere una scellerata confusione, operata invece dall’anticristianesimo illuminista e che si impone tuttora culturalmente e nelle scuole, tra la violenza degli invasori (musulmani) e il diritto alla difesa degli invasi (cristiani). I cristiani non hanno mai invaso i Paesi musulmani, anche quando questi erano già stati precedentemente cristiani [vedi ad esempio l’Iraq; semmai si potrebbe paradossalmente riscontrare in proposito che l’ha fatto l’Occidente nei tempi recenti (v. le Guerre del Golfo citate in questo documento vedi), e per fini non certo di difesa della verità, delle coscienze, del destino eterno delle anime, della stessa civiltà occidentale, ma di meri interessi economici e geopolitici, soprattutto petroliferi!)]

Sull’attuale avanzata islamica in Europa (specie in Francia, Germania e persino in Svezia) esistono qui molte News (ad esempio: 2.10.2018, 26.07.2016, 26.06.2023, 1.09.2022, 5.09.2020, 12.08.2021, 5.04.2019, 5.03.2019, 10.07.2014]

Sull’attuale violenta persecuzione dei cristiani ad opera di musulmani vedi ad esempio in questo elenco!

Anche in questo caso non pare che qualcuno, non solo tra i musulmani ma persino tra i laicisti europei (che continuano a divulgare menzogne sulla storia della Chiesa, anche sulle Crociate), abbia chiesto perdono o anche solo rivisto il proprio pregiudizio storico contro i cristiani.

No, sono solo i Cattolici che devono chiedere perdono!


Dobbiamo però fare un’ultima sottolineatura, quanto mai attuale, su una questione filosofica e culturale, prima ancora che religiosa, che riveste però un particolare e letale pericolo per la fede cristiana, ma in fondo per l’uomo e l’umanità stessa.

L’attacco che presenta questo nuovo “nemico” della nostra salvezza, oltre che di Cristo stesso, è più subdolo e apparentemente meno violento di quello riscontrato molte volte nella storia e tuttora persistente in molte regioni del mondo e che ha fatto milioni di martiri cristiani (anche se, a ben vedere, questo attacco ha provocato in questi ultimi 3 secoli immani tragedie e un numero incalcolabile anche di martiri cristiani!). Si tratta del pensiero “moderno”, che nega a priori qualsiasi “verità” (tranne ovviamente la propria!) e considera anzi la verità una “pretesa” violenta e non rispettosa dei diritti dell’uomo, della sua libertà e della libera espressione delle sue idee e delle sue scelte, qualsiasi esse siano! Sono le ideologie della Modernità (vedi il dossier apposito). Da tali ideologie moderne sono nate anche le Rivoluzioni e persino le Guerre mondiali che hanno segnato gli ultimi 250 anni!

Si tratta appunto, in senso filosofico prima ancora che sociale e politico, del rifiuto o progressiva incapacità di comprendere la stessa parola “verità”, imponendo come unico dogma indiscutibile il “relativismo”, oggi sempre più imperante e diventato addirittura “dittatura”, rendendo vietato anche solo discuterne i principi (e con ciò il relativismo stesso evidentemente si contraddice)!

È noto come tale ideologia relativista sia stata sposata e sia tuttora fortemente promossa (anzi oggi, specie in Occidente, sembra particolarmente virulenta ed imperante, senza possibilità di appello o di discussione razionale) dalla Massoneria.

Nata nel clima culturale anticristiano e gnostico dell’Illuminismo – ma vi si potrebbero riconoscere radici ben più lontane (la cabala ebraica?), arcaiche se non preistoriche (il “dio serpente”?!) – la Massoneria, al di là dello stratosferico sistema di potere dagli innumerevoli tentacoli e livelli di incidenza, se inizialmente non si presenta come atea ma semmai come “deista” (un generico Creatore che ora si disinteressa del mondo e della storia e lascia fare a noi), non ha ovviamente mai sopportato che una Religione sia superiore alle altre, anzi che vi sia un solo Dio (semmai ammette una vaga Religione che accomuni tutti!) ed un’unica via di “salvezza”. Come possiamo agevolmente vedere, oggi tutto questo è diventato in Occidente il pensiero dominante, persino in settori non marginali della stessa Chiesa Cattolica! In fondo si tratta appunto di odio nei confronti dell’Incarnazione, cioè di un Dio fatto addirittura presenza, fatto carne, uomo! Questo è per loro inammissibile! Soprattutto se pretende di valicare la sfera della coscienza e del privato – in questa sfera un Massone potrebbe anche rimanere Cattolico (anche se la Chiesa tuttora scomunica gli aderenti alla Massoneria! Era stato precisato di nuovo nel 1983, in risposta all’apparente silenzio del nuovo Codice vedi, e persino ribadito recentissimamente vedi) – per esondare nella vita pubblica e sociale. Ciò sarebbe avvertito dalla Massoneria come un’inammissibile “ingerenza” della Chiesa, addirittura un fondamentale ostacolo (da eliminare!) del loro onnicomprensivo potere!

Già con la Rivoluzione francese (1789) (vedi) tale potere anticristico mise in atto un’implacabile violenza anticristiana (soprattutto anti-cattolica), giungendo persino a distruggere certe cattedrali gotiche (nella stessa cattedrale parigina di Notre Dame, ampiamente sfregiata nelle sue statue, la statua della Madonna fu persino sostituita dalla “dea Ragione”, con tanto di diaboliche parodie liturgiche annesse!) e a toccare dei vertici di odio anticattolico persino superiori a quelli visti nel XX secolo (nazismo e comunismo compresi), come nel caso del genocidio dei Cattolici (bimbi compresi!) nella regione francese della Vandea, che voleva rimanere cattolica e si opponeva alla dittatura anticristica della cosiddetta “Liberté, Égalité, Fraternité” rivoluzionaria (vedi)!

La Rivoluzione americana (1776), da cui nacquero gli USA, voluta e guidata dalla Massoneria (e Massoni dichiarati furono praticamente tutti i Presidenti USA, da Washington in poi), si era invece presentata apparentemente più tollerante (in realtà assai più nei confronti degli Anglicani e Protestanti che non nei confronti dei Cattolici) (vedi).

Nel secolo scorso (1926/1929) la Massoneria americana sferrò invece un violentissimo attacco contro la Chiesa Cattolica in Messico, volendo lo “sterminio” dei Cattolici! Il cattolicissimo popolo messicano decise persino di opporsi con le armi a questo atroce attacco anticattolico (la gloriosa epopea dei Cristeros), che fece un numero enorme di martiri, compreso quasi tutti i sacerdoti e persino ragazzini poi proclamati Santi (come José Sánchez del Río)! (vedi il capitolo apposito ed i rimandi, persino al commovente film “Cristiada”)

Tornando indietro nella storia, e proprio parlando degli Inglesi, avevamo qui documentato la strage dei Cattolici operata specie nei primi 150 anni (cui seguì una emarginazione tuttora non totalmente spenta) da parte dei sovrani inglesi Anglicani, a partire da Enrico VIII, che nel 1534 si separò dal Papa e si mise a capo di una sua Chiesa (e tuttora il sovrano inglese è capo della Chiesa Anglicana!). Non è in tal senso casuale che ufficialmente la Massoneria sia nata proprio a Londra nel 1717.

Così non è complottismo ma seria indagine storica riconoscere come tale potere anticristico sia pure alla base delle rivoluzioni e regimi del XX secolo (comunismo e nazismo), con le due Guerre Mondiali che hanno generato, ma certo anche del grande capitalismo occidentale, che con l’Inghilterra prima e con gli USA poi ha sempre cercato di dominare il mondo intero (vedi).

Qualcuno ha chiesto perdono ai Cattolici di tutto questo?

No, sono solo i Cattolici che devono chiedere perdono.


Oggi tale potere anticristico, che vuol essere alla guida del Governo unico mondiale – come si può ben intravvedere attraverso le molteplici Organizzazioni Mondiali, sempre più potenti e al di sopra del volere stesso dei singoli Stati, delle loro false “democrazie” (in realtà in mano a ristrette oligarchie vedi) e del consenso popolare (comunque già ben pilotato), avvalendosi anche dei nuovi potentissimi strumenti tecnologici (vedi) – sembra sferrare il più grande attacco non solo contro la vera fede cristiana, ma contro l’uomo stesso! Forse sperano, istigati da Satana, di raggiungere la “soluzione finale“; ma ignorano però che Dio ha altri progetti ed improvvisamente capovolgerà e distruggerà i loro sogni e manifesterà la Sua gloria!

Tale Potere unico mondiale in fondo non sopporta più che ci siano le Religioni [cfr. un sogno occidentale già coltivato negli anni ’60 (cfr. ciò che avevamo già ricordato nella recente News “Dio è morto!” vedi), persino espresso ad esempio nella celebre canzone Imagine (ascolta; vedi il testo completo nel documento sugli Inglesi/Anglicanesimo)!], a meno che le Religioni non siano addomesticate (è stato sempre più facile con quelle Protestanti) e rese subordinate al loro potere e ai loro dogmi (vedi la News “Idola Theatri”).

Il nemico numero uno, però, più che la Religione, è sostanzialmente il mistero della Incarnazione (è appunto un potere “anticristico”), contro cui credono sia necessario definitivamente combattere, per ottenere la distruzione non solo eterna delle anime ma dell’uomo stesso già in questa vita!

E se in questa lotta la Chiesa Cattolica (soprattutto attraverso la Sua guida suprema: Pietro) rappresentava il vero ostacolo da abbattere (o violentemente o anestetizzandone l’annuncio cristiano fino all’insignificanza!), oggi pare che l’obiettivo sia stato pressoché raggiunto e ormai prossimo alla resa finale. Ciò si è reso possibile proprio attraverso una progressiva infiltrazione interna, ampiamente applaudita dal potere mediatico, che ne distrugge l’essenza e persino il vertice, senza che la maggioranza neppure se ne accorga!

Avevamo già altrove sottolineato come questa avversione all’Incarnazione sia il vero volto, anche se mascherato, dell’Anti-Cristo [come lo espressero magnificamente anche il grande pensatore russo V. Soloviev nel celebre Il racconto dell’Anticristo, splendidamente spiegato e attualizzato in una indimenticabile conferenza del sempre acuto e ora purtroppo (per noi) defunto card. Giacomo Biffi (ascolta, specie dal 25’), o da Robert Hugh Benson nel suo straordinario e profetico romanzo Il padrone del mondo].


Infine, dobbiamo tener presente tutto questo, anche per non cadere in un inganno, che è mascherato di buoni principi e valori, ma nasconde un vero progetto “anticristico”, cioè l’odio al Mistero appunto della Incarnazione, alla suprema Rivelazione di Dio, al Suo amore infinito e alla salvezza eterna dell’uomo!

Si tratta di non confondere il doveroso rispetto di qualsiasi persona, scelta morale e anche di qualsiasi esperienza religiosa (a meno che non diventino socialmente pericolose, come nel caso della violenza sociale, o destabilizzanti, come ad esempio nel caso della poligamia) con l’uguaglianza di tutte le morali (non ci sarebbe più un bene e un male oggettivi) e persino appunto di tutte le Religioni. Ciò non sarebbe rispetto della libertà e dei diritti di chiunque (nuovo dogma imperante, anche se poi socialmente impossibile, pena cadere nell’anarchia totale), né tanto meno “tolleranza” (parola chiave e ambigua dell’Illuminismo vedi e della Massoneria), ma pieno relativismo, oggi sempre più violentemente dominante (“dittatura del relativismo”), che nasconde dietro l’eclissi della verità un occulto ma potentissimo progetto (questo invece indiscutibile!) anticristico e anti-umano!

Questo dogma relativista, nascosto dietro belle parole e sentimenti accattivanti e facilmente condivisibili, così da ottenere il consenso universale e il plauso dei poteri forti, anche mediatici, sarebbe in realtà soprattutto la negazione della Rivelazione e dell’Incarnazione di Dio stesso, cioè la più grave e imperdonabile bestemmia “contro lo Spirito Santo”, come dice Gesù (Mt 12,31)!

La progressiva eliminazione “moderna” della verità, rendendo tutto soggettivo, opinabile e mutevole (tranne il relativismo stesso!), distrugge alla base non solo l’uomo e la società (che non si può costruire se non su sicure basi e immutabili beni comuni), ma soprattutto il cristianesimo stesso, che, come abbiamo ricordato all’inizio, si presenta non come una semplice religione tra le tante, ma come la “presenza” stessa (Incarnazione) di Dio nella storia!

Ora, se è ovvio, già a livello filosofico cioè razionale, che non può esserci alcuna equivalenza e possibilità di uguaglianza tra due affermazioni opposte (sarebbe la contraddizione), è altrettanto ovvio che proprio il Mistero dell’Incarnazione del Verbo (Logos) non sia commensurabile con qualsiasi altra religione e posizione culturale.

Semmai, e questa è la risposta a chi accusa l’autentico annuncio cristiano di intransigenza e intolleranza, ci possono essere “verità parziali” presenti ovunque, se ovviamente non sono appunto contraddittorie ma complementari con l’unica Verità rivelata e anche razionalmente indagabile (come esprime infatti la vera Teologia cattolica, anche in rapporto con la vera Filosofia). La capacità dialettica, filosofica e teologica, espressa nel “luminoso” Medioevo (vedi), ad esempio con le sue celebri Quaestiones disputatae per non dire nelle Summae, ne sono una eloquente e sapiente testimonianza! S. Tommaso d’Aquino sottolinea ad esempio che queste “verità parziali”, non ovviamente contraddittorie ma complementari con la Verità rivelata, sarebbero comunque voci dello Spirito Santo o segni del “Logos spermatikos”, cioè piccoli “semi” del Verbo, che si è però pienamente e definitivamente incarnato in Cristo!

Tra l’altro l’errore (come il male), essendo un concetto “privativo”, non sussiste senza una parte di verità (cosa su cui il demonio astutamente insiste per tentarci e confonderci!). Un errore assoluto sarebbe semplicemente un vuoto assoluto, cioè non sarebbe! Ed è ambiguo, se non fosse ovvio, che esiste qualche verità e qualche bene ovunque (e su ciò si insiste diabolicamente oggi, anche nella Chiesa, per accogliere tutto e tutti)!

Non può esserci però alcun rapporto tra verità e il suo opposto. Sarebbe appunto la “contraddizione”, che costringe peraltro al silenzio (come evidenziava già Aristotele nella sua Metafisica).

Ovviamente, quindi, è da escludersi ad esempio che possano essere entrambe vere una religione “politeista” (come la maggior parte di quelle antiche) o “panteista” (come è di fatto anche l’ateismo, il materialismo e persino il ritornante culto della Natura!) e una religione “monoteista” (come Ebraismo, Cristianesimo e Islam). E non solo Dio si è rivelato nella Bibbia come “uno e unico”, ma anche la ragione (come fece già la più acuta filosofia classica greca) può riconoscere che Dio non può che essere uno, perché non possono esserci due o più Assoluti, Infiniti, Causa Sui e Causa di tutto.

Allo stesso modo non può essere allora vero che Gesù è Dio (incarnazione dell’unico Dio, II Persona della Santissima Trinità, il Logos/Verbum) e lo possa essere anche un altro, che ci possano essere cioè altre divinità e salvezze per l’uomo (come disse subito S. Pietro davanti ai capi ebraici, cfr. At 4,12), che possa venire un altro Profeta a completarlo (come vorrebbe Maometto) e neppure che oggi si debba “aggiornare” Gesù e la Sua parola (come vorrebbe persino tanta Chiesa contemporanea). Ciò è appunto semplicemente “contraddittorio” dal punto di vista razionale e “blasfemo” dal punto di vista della fede cristiana (che non è un punto di vista, ma su cui saremo tutti eternamente giudicati, in quanto Verità da Dio stesso rivelata)!

Ecco perché “Il pluralismo e le diversità di religione” non possono essere – nemmeno dal punto di vista razionale, oltre che teologico! – “un’espressione della sapiente volontà divina” (come recita invece il Documento di Abu Dhabi, firmato il 4.02.2019 vedi).

Per questo stesso motivo, fino al Concilio Ecumenico Vaticano II – che proprio su questo dialogo inter-Confessionale (vedi) e perfino inter-religioso (vedi), ma anche sul concetto ambiguo di “libertà religiosa” (vedi), presenta serie difficoltà di comprensione e discrepanze rispetto a tutto il precedente Magistero della Chiesa – si distingueva il Cristianesimo, come unica vera Religione (e unica salvezza dell’uomo) – ricordiamo che ciò è stato autorevolmente richiamato proprio in occasione del Giubileo del 2000 dell’Incarnazione con l’importante  documento Dominus Iesus (vedi) – e le altre religioni, chiamate fino ad allora “false Religioni”! 

Ciò appunto non significa che non esistano verità parziali (da discernere accuratamente) anche in altre Religioni o che la salvezza di Cristo, unico Redentore dell’uomo, possa raggiungere in “via straordinaria”, laddove non c’è la colpa del “rifiuto”, anche coloro che non lo conoscono.

In questi ultimi decenni, si è dunque affacciato, anche nella Chiesa Cattolica, l’equivoco tra rispetto, certo doveroso, e uguaglianza, che è invece falsa e persino blasfema nei confronti di Dio stesso e di ciò che ha operato nella storia per la nostra salvezza, persino contro la Croce di Cristo!

Tale equivoco e ambiguità, falsi anche dal punto di vista razionale e filosofico, confonde, anche laddove fosse in buona fede, carità e verità e nasconde dietro l’ambigua parola tolleranza (o dialogo inter-confessionale e persino inter-religioso), tanto cara infatti alla Massoneria, non solo il più bieco e dannoso “relativismo” (mentre il primo diritto e dovere della coscienza umana è quello di cercare e seguire la “verità”!), ma anche il più blasfemo rifiuto dell’opera stessa della Creazione (in vista di Cristo), dell’Incarnazione (Dio fatto uomo, presenza eccezionale, unica e definitiva di Dio nella storia) e della Redenzione (la Croce e la Risurrezione di Cristo).

Una sottile forma di relativismo, ancor più subdola in quanto si presenta invece come “cristocentrica”, è quella “teologia” (cfr. K. Rahner, considerato dal Sant’Uffizio in odore di “eresia” fino al 1960 e diventato invece subito maestro di riferimento nel Concilio Vaticano II) secondo cui Cristo è sì l’unico vero Dio e l’unico Salvatore dell’uomo, ma con l’Incarnazione Dio avrebbe in qualche modo già assunto ogni natura umana e avrebbe già salvato ogni uomo, anche se non lo sapesse o persino non si convertisse a Lui pur potendo (i famosi “cristiani anonimi”, cioè che sarebbero cristiani e uniti a Cristo anche senza saperlo e volerlo).

Questa teologia, che risente peraltro di una deformazione di tipo “protestante” (una forma nuova della luterana “sola fede”, anzi anche “senza fede”, e persino della calvinista “predestinazione”, comunque decida l’uomo), pur apparentemente “cristocentrica”, viene in realtà a negare l’opera e la parola stessa di Cristo Signore (Mc 16,15-16: “Gesù disse loro: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato”); ma in fondo nega la stessa libertà dell’uomo e la possibilità di una parte di “merito” nell’opera della propria salvezza (e quindi di “colpa” nel rifiutarla). Come direbbe S. Agostino (“Colui che ti ha creato senza di te, non ti salva senza di te”); o come negherebbe invece Lutero (siamo salvi “solo per fede”, senza alcuna possibilità di non peccare e di merito).

Rimane comunque il dovere dei cristiani di annunciare Cristo e di portare anche sacramentalmente la Sua salvezza (cfr. Mt 28,18-20 e Mc 16,14-16) e il diritto dei non-cristiani di conoscerlo e ricevere la Sua salvezza (con l’obbligo morale di convertirsi e ricevere i Sacramenti necessari per la salvezza).


Questa è la “la straordinaria Notizia” (questo il significato della parola Vangelo, in greco: “Euangelion”; più banalmente potremmo dire oggi la vera News), quella che non invecchia mai e può (e deve) cambiare la vita di tutti gli uomini: l’Incarnazione di Dio (Cristo Signore) per la nostra salvezza!

Ecco perché nel Credo [vediascolta in canto gregoriano (III – De Angelis)], alle decisive parole che riguardano l’Incarnazione (“Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine: et homo factus est” – “e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e sì è fatto uomo”), ci si inginocchia (nel Vetus Ordo) o ci si inchina (nel Novus Ordo, che però per Natale e per il 25 marzo, nel concepimento verginale di Gesù, prevede anch’esso che a tali parole non solo ci si inchini ma ci si inginocchi)!

Ecco perché è Natale. Ecco perché e cosa si festeggia!

Questo è pure il recondito motivo per cui a Natale ci scambiamo i doni: il Padre ci ha fatto in Cristo il Suo più grande dono, il Suo stesso Figlio divino!

Dio è sceso sulla Terra e si è fatto bambino! Come ci ha insegnato a cantare S. Alfonso Maria de’ Liguori nel 1754: Tu scendi dalle stelle! (ascolta e vedi, nell’ultimo Natale con Benedetto XVI in S. Pietro, quando già sapeva …!!)

E questo è anche il più grande augurio che ci possiamo scambiare: non vanificare il mistero dell’Incarnazione e convertirsi a Cristo Signore!

“Venite, Adoriamo il Signore Gesù!

“Adeste fideles: Venite adoremus Dominum!

Cantiamolo con amore e sincera convinzione!

Eccolo cantato (ascolta), in latino, nella Cattedrale parigina di Notre Dame, la notte di Natale, prima dell’incendio (nonostante ciò che distrusse la Rivoluzione francese, nonostante pure la tuttora tanto proclamata e massonica laïcité, e persino i terribili attentati e violenze musulmane compiuti in tutta la Francia ed anche a Parigi vedi).

Eccolo magnificamente cantato (ascolta), in inglese, persino nella solenne liturgia natalizia anglicana, nella stupenda Westminster Abbey di Londra, la straordinaria chiesa gotica londinese del 1065, quindi nata ovviamente cattolica (e significativamente chiamata “Collegiata di S. Pietro”), come tutte le magnifiche e immense chiese gotiche di Inghilterra (dalla primaziale di Canterbury a quella di York, da Winchester a Salisbury, ecc.), poi usurpate dagli Anglicani nel XVI secolo e tuttora da essi tenute. Tuttora vi si tengono le stesse solenni celebrazioni reali [recentemente abbiamo visto le solenni esequie della Regina Elisabetta II (cfr. News 14.09.2022 e 13.09.2022) e l’incoronazione del Re Carlo III (cfr. News 28.04.2023)].

Eccolo ancora magnificamente cantato (ascolta) dal Coro del King’s College di Cambridge, una delle storiche e prestigiose Università inglesi, nate nel Medioevo dalla Chiesa Cattolica (vedi il dossier sul “luminoso” Medioevo) – ne sono riprova appunto anche le straordinarie Cappelle di tali Colleges di Cambridge, così solenni e meravigliose da paragonarsi a vere cattedrali gotiche! – e poi anch’esse violentemente usurpate dagli Anglicani e infine diventate ovviamente soggette al potere laico e alla sua cultura dominante (anche se vi si studia perfino il latino).

Sì, popoli tutti (rappresentati già dai Magi): Venite adoremus! 

Chi? Cristo Signore!