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Flash news di Bioetica (1)


Potere mondiale e … aborto

Il grande potere mondiale (di stampo massonico), specie dell’Occidente, vuole promuovere a tutti i costi l’aborto come un “diritto” e penalizza fortemente gli Stati e gli enti che vi si oppongono.
Così l’ONU (compreso l’Unicef), G7, UE … (v. in queste News)
Ovviamente del “diritto alla vita” del figlio, il più innocente, indifeso e attaccato, non se ne parli neppure!

Sembra proprio che tutto – diffusione della contraccezione e dell’aborto, distruzione della famiglia, enormi pressioni per promuovere l’omosessualità e l’ideologia Lgbt, (forse persino l’incubo della pandemia e la conseguente vaccino-crazia) e magari anche una possibile guerra mondiale! – concorra ad attuare quel progetto “malthusiano” (Great Reset, New World Order), da tempo inseguito dai “poteri forti”, per ridurre drasticamente la popolazione mondiale (è stato detto e scritto pubblicamente di ridurla ad 1/5)!

ONU … e le pressioni abortiste (di Soros & C.)

Ormai da parecchi anni dietro l’espressione “salute riproduttiva”, (perché il male e la menzogna, cioè il satanico, si maschera pure coi neologismi), tanto propagandata dall’ONU nei grandi congressi e nei fantomatici documenti e imposta ai Paesi a suon di ricatti economici, si nasconde l’imposizione internazionale dell’aborto come diritto, così come la diffusione della contraccezione di massa e di una sedicente “educazione sessuale” (cioè non al significato della sessualità ma ad un immorale e diabolico “fai quello che vuoi, sempre e il prima possibile! è un tuo diritto!”), ovviamente sottoforma di diritti inviolabili e per non discriminare (mentre il più grande discriminato e violentato, senza alcun diritto, è proprio il bambino nel grembo materno)! 
L’ONU si pregia poi di avvalersi dell’insindacabile giudizio e lavoro di cosiddetti “esperti”, lautamente pagati, che sono spesso legati e finanziati anche da grandi fondazioni e lobby pro-aborto (in genere USA), tra cui eccelle la Fondazione Open Society di Soros.
Tra questi “esperti” c’è l’attuale ‘relatrice speciale’ dell’ONU sul “diritto alla salute” Tlaleng Mofokeng; la Signora ha ad esempio recentemente e ufficialmente chiesto alla Corte Suprema USA di bocciare la legge del Mississippi che limita l’aborto (leggi). 

Ora, guarda caso, la signora Mofokeng è membro dei Consigli di amministrazione di Safe Abortion Action FundGlobal Advisory Board for Sexual Health and Wellbeing e Accountability International, tutte organizzazioni abortiste finanziate dai soliti noti magnati globali; collabora inoltre alla testata principale della Fondazione Open Society di Soros. Tra i relatori speciali ONU che hanno firmato la citata richiesta alla Corte Suprema USA contro il Mississippi, risultano pure Tendayi Achiume (Relatrice speciale ONU “contro il razzismo e l’intolleranza”), anche lei fortemente finanziata dalle grandi fondazioni internazionali anti-vita, Nils Melzer (“contro la tortura”), Melissa Upreti (attuale Presidente del Comitato consultivo di Open Society) e gran parte del Gruppo di lavoro ONU “contro la discriminazione delle donne”, tutti rigorosamente promotori dell’aborto come diritto. (leggi)

Ultimissima. Commissione ONU “sullo status delle donne”: le contrarie all’aborto non possono parlare! (leggi

Unicef: chi c’è ora alla Presidenza

Dal 1° gennaio (2022) alla guida dell’Unicef, su indicazione della Presidenza USA, è stata nominata dall’ONU Catherine Russell.
Chi è la potente Signora che presiede ora a tale Fondo ONU che dovrebbe essere deputato alla protezione dell’infanzia? È nientemeno che l’assistente del Presidente USA (segue la famiglia Biden da 30 anni, come ha dichiarato con soddisfazione lo stesso Biden) e Direttore dell’Ufficio del personale presidenziale della Casa Bianca. Già sotto la presidenza Obama è stata inviata speciale del Dipartimento di Stato per le “questioni femminili”, dove ha promosso la “Strategia per l’empowerment delle adolescenti” ed è stata una paladina dei cosiddetti “diritti sessuali e riproduttivi” (contraccezione e aborto). (leggi) (leggi

Tra l’altro l’Unicef ha recentemente approvato la sua nuova “strategia triennale”, che parla espressamente dei «diritti sessuali e riproduttivi» dei bambini, espressione che sta ad indicare la promozione mondiale dell’educazione dei bambini alla precoce attività sessuale, alla contraccezione, all’aborto e ovviamente all’ideologia gender!

Attenzione allora quando si pensa di aiutare l’infanzia mondiale facendo offerte a tale ente ONU, magari anche solo inviando gli auguri natalizi con le note cartoline Unicef!

G7: educare le ragazze all’aborto!

Anche tra le priorità decise e i documenti (qui) approvati durante l’incontro dei Ministri dello Sviluppo economico e degli Esteri dei Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e USA), tenutasi a Londra il 3-5.05.2021 in vista del summit dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi più industrializzati del mondo (11-13.06.2021), c’è l’educazione delle ragazze all’aborto. (leggi)
Cosa c’entra con lo sviluppo economico e la politica estera mondiale?

Con un tocco, ovviamente, di ideologia ecologista

Quasi inevitabile che questi potenti ideologie, sostenute dai poteri forti e lautamente finanziate dalle solite fondazioni dei magnati USA, oltre a promuovere sesso libero, contraccezione, aborto e tutto il mondo Lgbt, vi aggiunga ora ovviamente anche l’ecologismo più estremo (vedi nostro documento).
Ecco ad esempio che la prestigiosa rivista Vogue (qui) afferma che avere un figlio è sinonimo di “vandalismo ambientale” (leggi) e la celebre agenzia internazionale dell’aborto Marie Stopes International (qui) giunge a fare l’equivalenza tra “benessere climatico” e crescita degli aborti (qui)!

USA (e getta!)

Oltre a quanto detto sopra su Catherine Russell, abortista di casa Biden, alla presidenza Unicef, il 28.04.2021 il Senato USA ha confermato la nomina di Samatha Power, una strenua promotrice dell’aborto nel mondo, a capo della Agenzia USA per gli aiuti internazionali (USIAD). Come dire: ti aiutiamo solo se sei a favore dell’aborto!
Infine, in questi giorni il Presidente Biden ha stanziato $ 88 milioni per le ricerche su tessuti umani fetali (anche per trapianti da bambini a topi).
Il maggiore finanziatore del progetto è la NIAID, diretta da Fauci.
L’Università di Pittsburgh sta studiando un piano addirittura per estrarre organi da bambini vivi! (leggi)

Ultimissima …
Nuovo Giudice alla Corte Suprema USA è stata nominata Brown Jackson. La Signora, di colore, è stata presentata da Biden ed è un’accesa attivista pro-choice, cioè per l’aborto e per altri ‘diritti’ non proprio … morali (leggi)

UE

Macron (presidenza UE): aborto come diritto fondamentale

Essendo in questo 1° semestre 2022 il turno della Francia alla Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, nel discorso inaugurale Macron (forse è bene ricordare come nel 2017 il nuovo Presidente francese sia uscito improvvisamente dal cilindro del grande potere bancario), sulla scia peraltro di tutto l’indirizzo UE ma con quel piglio di altezzosità in più che la laïcité francese post-rivoluzionaria richiede e che egli facilmente ostenta ed attua, non ha voluto perdere l’occasione per parlare dell’aborto nientemeno che come “diritto fondamentale” e, in obbedienza al nuovo credo ecologista, l’ha ovviamente legato al tema dell’ambiente. (leggi)

Commissione UE: aborto come diritto assoluto

La Commissione per i diritti delle donne e uguaglianza di genere (FEMM) del Parlamento Europeo, nel quadro dell’analisi della situazione della “salute e dei diritti sessuali e riproduttivi” nella UE, ha approvato a maggioranza (11.05.2021) una risoluzione in cui si chiede a tutti i Paesi – cosa che non è invece di competenza del Parlamento UE – di riconoscere il diritto assoluto all’aborto, di assicurare l’accesso a tutti i diritti sessuali e riproduttivi, di diffondere l’uso delle pillole abortive, di garantire l’accesso alla educazione sessuale “completa” ai bambini della scuole primarie (6-13 anni) e secondarie (14-18 anni); e su tutto ciò di abolire di conseguenza ogni possibilità di obiezione di coscienza (cioè non ci si può rifiutare)! (leggi)

UE contro Polonia e Malta

L’11.11.2021 il Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza una Risoluzione di condanna della sentenza del Tribunale costituzionale polacco del 23.10.2020 che vieta l’aborto eugenetico (specie a difesa del diritto alla vita dei bambini Down – cfr. News, 2.11.2020). (leggi)
Un ulteriore attacco contro la Polonia è emerso pure l’11.02.2022 nel “Rapporto sul rispetto dei Diritti Riproduttivi in Europa”, dove la Polonia – sotto attacco anche in casa propria da parte di ristrettissime minoranze e manifestazioni pro-aborto finanziate dalle potenti agenzie abortiste occidentali (specie di Soros) – viene condannata perché ha proibito appunto l’aborto eugenetico.
Analoga condanna è stata propinata a Malta, che osa rimanere l’unico Paese UE in cui l’aborto addirittura non è stato ancora legalizzato! (leggi)


Insomma, è questo modello di società che ONU, USA, NATO e UE vogliono violentemente esportare e imporre nell’est-Europa e nel mondo?

Ungheria: nuovo Presidente (donna), per la famiglia e per la vita

Katalin Novak è stata eletta come nuovo Presidente dell’Ungheria. Si tratta della più giovane “donna” alla guida di un Paese UE. Non abbiamo però sentito alcun entusiasmo da parte dei fautori delle “quote rosa” e del nuovo femminismo. Chissà perché? Ecco spiegato (leggi). La Signora Novak è una fervente cattolica praticante ed è stata già Ministro degli Esteri e Ministro della Famiglia e Gioventù. Proprio ricoprendo quest’ultimo incarico istituzionale ha prodotto straordinarie politiche a favore della famiglia e della natalità! Ed è ora pronta a difenderle strenuamente contro gli attacchi UE (di cui l’Ungheria è ovviamente a pieno titolo Paese membro, con relativi contributi erogati per l’Istituzione europea, subendone invece i ricatti). (leggi) (leggi)

Texas: aborti dimezzati

Il 1°.09.2021 il Texas (USA) ha varato una legge che vieta l’aborto quando il battito cardiaco del feto è già rilevabile (in pratica dalla 6^ settimana di gravidanza). In caso di aborto dopo quel momento la madre non viene punita; viene invece segnalato alle autorità chiunque aiuti e incoraggi ad abortire dopo tale termine. Il Presidente USA Biden aveva subito richiesto di bloccare tale legge, ma la Corte Suprema l’ha invece garantita. Ora sono stati avviati altri due ricorsi. Di fatto gli aborti sono immediatamente calati del 50%! (leggi
Quando si dice dell’importanza di promulgare leggi giuste, cioè che frenino il male e promuovano il bene, invece di pensare agli equilibrismi politici per non perdere le poltrone.

Guatemala: nazione per la vita

Il presidente guatemalteco Giammattei ha proclamato la sua nazione «capitale pro vita dell’America Latina». E, insieme al suo Governo, ai parlamentari, ai leader religiosi e alle delegazioni dei gruppi pro life di tutto il continente americano, ha giurato di proteggere la vita dal concepimento alla morte naturale. (leggi)

Il falso degli aborti clandestini

La propaganda abortista ha sempre usato pure l’arma del numero e della pericolosità degli aborti clandestini per spingere a legalizzarlo (tra l’altro con il grave equivoco che un male, se legalizzato invece che combattuto, diverrebbe un bene e persino un diritto).

Anche in Italia, per far passare nel 1978 la legge 194 (cfr. News 22.05.2020), che ha procurato l’uccisione legale di oltre 6 milioni di bambini, e per confermarla a tutti i costi anche col Referendum del 17.05.1981, la propaganda abortista parlava di un numero esorbitante di aborti clandestini, addirittura superiore a quello del totale delle donne in età fertile.

Ebbene un recente autorevole studio del medico bioeticista dell’Università di Oxford Calum Miller, pubblicato su Mdpi e sul Journal of Medical Ethics, evidenzia la falsità delle statistiche sugli aborti clandestini diffuse (anche da Amnesty) in vari Paesi per legalizzare l’aborto. Inoltre, dati alla mano, indica come l’aborto legale non riduca affatto la mortalità materna per tali motivi ma anzi possa persino aumentarla. (leggi)

Femminicidio aborto

Secondo i dati forniti dal Programma ONU per la popolazione (UNFPA), nel 2020 rispetto alle normali statistiche, sono mancate all’appello 140 milioni di bambine. Non si tratta di una selezione naturale.
È noto infatti che, specie in alcuni Paesi (soprattutto in India, ma anche in Nepal, come pure in Vietnam e talora persino in alcuni Paesi occidentali), c’è una selezione dei concepiti (e persino dei neonati) in base al sesso; cioè i figli sono abortiti e uccisi se femmine!
Benché ufficialmente vietato, in India l’aborto selettivo delle bambine (a favore dei figli maschi), fa ancora milioni di vittime: 46 milioni negli ultimi 50 anni! (leggi)
Visto che si fanno grandi proteste e manifestazioni contro il “femminicidio”, come mai non si parla di questo nascosto crimine mondiale contro le femmine?

Italia: la 194

Come abbiamo appena sopra ricordato, la legge 194 del 22.05.1978 (decisione che il Parlamento ha tra l’altro preso in un momento drammatico: 13 giorni dopo l’uccisione di Aldo Moro da parte delle BR), confermata dal Referendum del 17.05.1981 (4 giorni dopo l’attentato a Giovanni Paolo II e neanche un mese prima che l’Italia rimanesse invece incollata una notte intera davanti alla TV per il dramma del piccolo Alfredino, caduto e morto in un pozzo a Vermicino presso Roma), ha procurato in Italia oltre 6 milioni di bambini uccisi legalmente nel grembo materno (cfr. News 22.05.2020).
Senza cinismo, al di là del dramma di questi milioni di esseri umani che ci guardano dal Cielo perché non accolti sulla Terra dai loro stessi genitori, si può fare anche un calcolo dei costi di tale legge.
Essendo aborti legali fatti a spese dello Stato (e quindi coi soldi dei contribuenti; il che potrebbe sollevare pure la questione dell’obiezione fiscale) essi costano allo Stato 120 milioni di € annui (dall’inizio cioè 5 miliardi di €)! (leggi)

Sui costi della 194 s’è tenuta pure il 24.05.2020 all’università Lumsa di Roma una conferenza stampa di presentazione del primo rapporto italiano su “I costi della 194 dal 1978 ad oggi” (qui il pdf) (cfr. intervento del prof. Benedetto Rocchi, Professore associato al Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università di Firenze), lavoro scientifico ed estremamente documentato, redatto da un gruppo di lavoro ampio e dislocato a livello regionale, il tutto con il patrocinio della Sibce (Società Italiana per la Bioetica e i Comitati Etici), dell’Aigoc (Associazione Italiana Ginecologi e Ostetrici Cattolici), della Fondazione “Il Cuore in una Goccia”, e di “Pro Vita & Famiglia”.
Nella stessa occasione s’è parlato di sindrome post-aborto, cioè delle gravi conseguenze fisiche e psicologiche conseguenti gli aborti (prof. Filippo Maria Boscia, ginecologo, già professore e presidente dell’Associazione medici cattolici italiani), dell’aborto di fatto eugenetico con lo scarto degli imperfetti (prof. Pino Noia, che tra gli altri titoli è Direttore dell’Hospice perinatale – Centro per le Cure Palliative Prenatali del Policlinico Gemelli e presidente Associazione Italiana Ginecologi e Ostetrici Cattolici), sul calo demografico e che dal 1978 al 2018 il 15% delle gravidanze sono state interrotte con aborti procurati (dott. Stefano Martinolli, Dirigente medico presso l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina a Trieste).

Relazione annuale sulla 194

Il 16.09.2021, con notevole ritardo, è stata pubblicata la Relazione annuale del Ministro della Salute Roberto Speranza sull’attuazione della Legge 194/1978, con i dati definitivi del 2019 e preliminari del 2020. Sul documento emergono però 3 interrogativi su: incompletezza dei dati, sottostima delle complicazioni post aborto, ricorso massiccio alla procedura d’urgenza. (leggi)

Si comincia finalmente a parlare di diritti del concepito?

Un dato finalmente positivo, in controtendenza rispetto al passato, è emerso da un Ddl (disegno/proposta di legge) presentato il 19.11.2021 al Senato, per iniziativa dei senatori Paola Binetti, Maria Alessandra Gallone, Maurizio Gasparri, Lucio Malan ed Erica Rivolta, che parla per la prima volta ufficialmente di “Diritti del concepito”. 
Si tratta di un Ddl sulla “Modifica all’articolo 1 del Codice Civile, in materia di riconoscimento della soggettività giuridica di ogni essere umano fin dal concepimento” (oggi si indica “dalla nascita”); una legge che se passasse minerebbe sia la legge 194 sull’aborto che la legge 40 sulla procreazione assistita.
La proposta era già stata avanzata nel 1995 dal Movimento per la Vita e nel 2018 dal senatore Gasparri.

In realtà c’è nell’ordinamento attuale già qualche riconoscimento del nascituro (ma in fondo ogni concepito è già un nascituro). Ad esempio: art. 254 del CC (possibilità che il figlio naturale sia riconosciuto prima della nascita), art. 320 (rappresentanza giuridica del nascituro da parte dei genitori), art. 687 (revoca delle disposizioni a favore del nascituro), art. 462 (successione del nascituro), art. 784 (donazioni in favore del concepito). Soprattutto l’art. 1 della legge 40 (2004) qualifica il concepito come “soggetto di diritto”!

Ora, se al concepito/nascituro si riconoscono già alcuni diritti, com’è possibile che non gli si riconosca quello della vita?
Chi ha presentato tale nuovo Ddl sa che tale riconoscimento giuridico (del concepito) farebbe crollare la 194 (aborto) e che nel mondo politico tale legge è un “dogma” intoccabile (la 194 “non si tocca!”; peraltro non si vuole neppure applicare bene, v. News del 22.05.2020) e si scatenerebbe il finimondo se la si abolisse. Allora in modo maldestro, volendo salvare capra e cavoli, riconoscono sia la soggettività giuridica del concepito che la depenalizzazione dell’aborto. E qua sembra riemergere la questione del garantire un “male minore” (cfr. News del 8.02.2022, v. parte “La tattica della rana bollita”). Insomma, si cerca un impossibile compromesso tra “diritto a nascere” e “diritto all’aborto”?
Con tutta probabilità questa proposta di legge non passerà … però almeno si inizia a parlare di un punto fondamentale: i diritti del bambino nel grembo materno! (leggi)