Statistiche Chiesa Cattolica: dati e riflessioni sull’Annuario Cattolico 2021 e la popolazione cristiana nel mondo. Analisi delle tendenze attuali e dei numeri che definiscono la presenza della Chiesa Cattolica a livello globale

Chiesa Cattolica: qualche numero (e pensiero)


A conclusione dell’Anno del Signore 2021, diamo un’occhiata a certi numeri e dati statistici della Chiesa Cattolica, forniti ufficialmente dall’attuale Annuario Cattolico (dati riferentesi però al 2019)


Cristiani nel mondo sono quasi 2,5 miliardi
(33% cioè 1/3 della popolazione mondiale)

Si tratta della prima religione mondiale per numero di appartenenti e per l’incidenza che ha avuto in questi 2000 anni nel panorama della stessa civiltà mondiale. 
La 2^, assai distanziata, è l’Islam, con 1,5 miliardi di seguaci (musulmani)

Cristiani sono coloro che credono che Gesù Cristo sia Dio (la Seconda Persona della Santissima Trinità che si è “incarnata”) e sono battezzati nel nome della Santissima Trinità (“io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, secondo il comando di Gesù, con triplice immersione o infusione dell’acqua, come esprime obbligatoriamente il rito per essere valido).

Non sono “cristiani” ad esempio, checché si autodefiniscano tali, i “Testimoni di Geova”, in quanto appunto non riconoscono la “divinità” di Cristo (e il loro Battesimo non è dunque valido).
 

Cristiani, Cattolici e altre comunità cristiane
(ricordiamo sinteticamente le importanti e decisive differenze, per non fare confusione e un facile quanto falso ecumenismo)

Gesù Cristo, mediante il dono dello Spirito Santo (per la nostra santificazione), ha voluto proseguire la Sua opera di salvezza nella storia attraverso la Chiesa Cattolica: è quella fondata sugli Apostoli, guidati da Pietro, e la loro legittima “successione” (apostolica), cioè i Vescovi (legittimamente “ordinati” tali col 1° grado del sacramento dell’Ordine), in unità e sotto la guida del successore di S. Pietro (il Papa). (vedi scheda 5)

Al di là di ricorrenti eresie (deformazioni dell’autentica fede, poi sempre precisata dal Magistero, cioè dall’insegnamento ufficiale dei Vescovi e soprattutto dal Papa) e di piccoli scismi (separazioni dall’autentica “comunione” cristiana), la grande comunità cristiana, detta Chiesa (cioè “assemblea” dei chiamati e salvati da Cristo) Cattolica (cioè “universale”, nel senso che tutti i popoli della terra e della storia sono chiamati ad entrare in essa per ottenere la salvezza) nel Primo Millennio cristiano è rimasta fondamentalmente unita. Invece nel 1054, con il cosiddetto “scisma d’Oriente”, sotto spinte anche geo-politiche di indipendenza da Roma, si sono separate dalla Chiesa Cattolica molte comunità cristiane specie dell’oriente europeo: autodefinitisi “Ortodossi” (cioè nell’autentica fede), pur mantenendo la dottrina, i sacramenti e la “successione apostolica” (risalgono all’apostolo Andrea), non hanno più riconosciuto il “primato” (non solo d’onore ma effettivo) del Papa, Vescovo di Roma e successore di S. Pietro, cioè principio di unità e guida universale della Chiesa di Cristo.
Nel XVI secolo, invece, è avvenuta un’altra e ben più dolorosa separazione dall’autentica Chiesa fondata da Cristo: si tratta della cosiddetta “Riforma Protestante”, nelle sue molteplici e sempre moltiplicantesi forme, che non è stata solo “scismatica” (separandosi da Roma, cioè dal successore di S. Pietro), ma fortemente “eretica”, cioè deformando in molte e gravi maniere la fede (così com’era stata rivelata da Cristo stesso e creduta, sotto la guida dello Spirito Santo, per 15 secoli!) e non riconoscendo più o deformando perfino alcuni Sacramenti, essenziali per la vita cristiana e la salvezza eterna.
Da questa rottura operata dai Protestanti sono nate non solo molteplici e sempre nuove (e arbitrarie) visioni della fede e sedicenti Chiese cristiane, ma continuamente sorgono sempre nuove gruppi e “sette”, in base a nuovi fondatori. Ciò è evidentemente causato dalla perdita dell’oggettività della fede, fondata sulla Rivelazione di Cristo (che è Dio e dunque la Sua parola e volontà non è ovviamente mai trasformabile dagli uomini) e sulla Tradizione apostolica, trasmessa nella storia dalla Chiesa Cattolica.
 

Se dunque i cristiani sono circa 2,5 miliardi di persone, i Cattolici sono 1.344.403.000, cioè il 17,74% della popolazione mondiale (dato 2019).

Qualche volta si sente dire che i Musulmani (anche perché fortemente prolifici) avrebbero recentemente superato di numero i Cristiani; in realtà, come abbiamo visto, i Cristiani sono 1 miliardo in più dei Musulmani; semmai si osserva che i Musulmani hanno appena superato il numero dei Cattolici.

In un anno i Cattolici sono cresciuti nel mondo di 15.410.000 unità.

Significativa risulta la crescita in Asia, dove sono ancora una ristretta minoranza (tranne nelle Filippine e nella Corea del Sud, Paesi a forte maggioranza cattolica) e in Africa; nonostante la dura persecuzione subita in 30 Stati asiatici e 17 Paesi africani. Sono invece in forte calo in Europa occidentale.
Nello specifico: 
  Africa: + 8.302.000
  America (tutto il continente): + 5.373.000
  Asia: + 1.909.000
  Oceania: + 118.000
  Europa: – 292.000


I Sacerdoti cattolici sono 414.336 (cresciuti in un anno di sole 271 unità).
Significativa anche in questo caso la crescita in Asia (+ 1.989) e in Africa (+ 1.649). Sono invece in calo in America (- 690), in Oceania (- 281) e con un particolare tonfo in Europa (- 2.608).
 

I Seminaristi “maggiori” [cioè coloro che si preparano al sacerdozio e sono già studenti di Teologia (compreso i frati e monaci che si preparano anche al sacerdozio)] sono attualmente nel mondo 114.058. 
Sono diminuiti in un anno di 1.822. 
Gli alunni dei Seminari “minori”, cioè ancora studenti alle Scuole Medie e Superiori (Seminari aboliti in moltissime diocesi), sono 96.990 e sono calati in un anno di 3.174.


I Religiosi (frati, monaci, consacrati) non sacerdoti sono 50.295 e sono calati sempre in un anno di 646.

Impressionante è il calo delle Religiose (suore, monache, consacrate), diminuite in un anno di 11.562. Molti Ordini religiosi (specie in Europa occidentale, nonostante molte suore venute dall’Africa e dall’India) sono in totale estinzione! Le Religiose sono comunque nel mondo 630.099.
 

I Vescovi sono 5.364 (numero sostanzialmente stabile; il che significa, visto il grave calo di sacerdoti ad esempio in Europa occidentale, che la percentuale dei sacerdoti che accedono all’episcopato è notevolmente aumentata).
 

I Missionari laici sono 410.440 (in aumento)

I Catechisti ufficiali sono 3.074.034 (in calo)

Altri dati statistici …
 

Italia

Cattolici. Sono il 75% della popolazione (se si considerano i Battezzati nativi italiani in certe zone si supera il 90%). Sono comunque in forte calo.

Praticanti. Nonostante che sia un fondamentale obbligo morale (cfr. 3° Comandamento e 1° Precetto della Chiesa) partecipano alla S. Messa domenicale solo il 19% (questa è la media italiana; in certe zone si scende persino al di sotto del 10%; la partecipazione alla S. Messa è maggiore al sud, tra gli anziani e tra le donne; calano vertiginosamente i giovani). 
Solo negli ultimi 10 anni i “praticanti” sono calati del 23%!
Aumenta quindi il numero di coloro che, anche tra i sedicenti Cattolici, si definiscono “credenti non praticanti”: che a pensarci bene è una vera e propria contraddizione in termini, in quanto non si può dire di credere in Cristo e affermare di non voler seguire la Sua parola, abbandonando addirittura i Sacramenti, in primis Confessione ed Eucaristia, da Lui istituiti per la nostra salvezza!
Come si può comprendere, la gravità di questo sempre più diffuso atteggiamento morale è assai maggiore rispetto a chi, pur non partecipando alla S. Messa domenicale o vivendo in aperto contrasto con la legge di Dio, riconosce che commette “peccato” (e quindi se ne pente, se ne confessa sacramentalmente e fa almeno il proposito di cambiare), perché teorizzando di non essere praticanti di fatto si valuta come “bene” o “normale” la propria scelta, anche se in aperta contraddizione ai comandamenti di Dio!
Crescono poi, persino tra i praticanti, coloro che si fanno un cristianesimo “a modo proprio”, guidati dal “secondo me”, cioè da un relativismo-soggettivismo dove tutto dipende dalla propria opinione (che è poi in gran parte quella dominante) e non più dall’oggettività della fede come l’ha insegnata Cristo nel Vangelo e la Chiesa Cattolica nei secoli.


Parroci*. Come avevamo già altrove osservato (cfr. Notizia del 6.07.2021), negli ultimi 20 anni i Parroci in Italia sono calati del 25% (passando da 20.007 a 15.011).
Secondo le diverse zone d’Italia, le variazioni negli ultimi 20 anni sono le seguenti:
– nel nord/ovest (Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia, Liguria): -37% (da 5.006 a 3.155)
– nel nord/est (Veneto, Trentino A.A., Friuli V.G., Emilia Romagna): -39% (da 4.658 a 2.831)
– al Centro (+ Sardegna): -21% (da 4.508 a 3.545)
– al Sud: -6% (da 5.835 a 5.480).

* Anche su questo occorre precisare la differenza tra il termine “parroco” e “sacerdote” (perché molti confondono i due termini, specie in alcune Regioni). “Sacerdote” è chiunque è stato ordinato tale col 2° grado del sacramento dell’Ordine (sacerdoti “diocesani” sono poi coloro che sono “incardinati” in una diocesi e dipendono nel loro ministero dal suo Vescovo). “Parroco” è invece il sacerdote responsabile e guida di una Parrocchia.


I sacerdoti (compreso i religiosi-sacerdoti in attività pastorale) sono 32.000; ma anche tra loro, specie in certe zone, data l’età media assai elevata e le scarse Ordinazioni sacerdotali, si registra una calo annuo vertiginoso, persino del 25%.
 


Seminaristi
Particolarmente impressionante è il tracollo dei Seminaristi in Italia (il che significa già nel prossimo futuro una drammatica assenza di sacerdoti), calati del 28% solo negli ultimi 10 anni, nonostante che le vocazioni siano andate progressivamente precipitando già dagli anni ‘60!
[dati forniti Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni della CEI]
Attualmente i Seminaristi in Italia sono 1.804, con in testa la Lombardia (266) e in coda l’Umbria (12).
A livello di età, abbiamo un 42,2% in età regolare (in Teologia, tra i 19 e i 25 anni), ma un 43,3% in età più adulta (26-35 anni).
È un calo di vocazioni sacerdotali (o meglio di risposte alla vocazione, perché Cristo chiama sempre!) in atto appunto da oltre 50 anni: nel 1970 (nonostante le gravissime perdite della seconda metà degli anni ’60) erano ancora 6.337.



Quale fede?
Come abbiamo sopra accennato, anche in Italia (a parte l’arrivo di numerosissimi musulmani), oltre ad un plateale abbandono della fede cattolica da parte di molti italiani (non ancora tanto a livello di Battesimi ma di un seguito di vita a tale Sacramento, che ci fa partecipi della vita di Cristo e della Chiesa Cattolica), per approdare all’ateismo (teoretico e ancor più pratico) e, in numero più ridotto, ad altre religioni o sette religiose, cresce enormemente, anche tra coloro che continuano a professarsi cattolici e addirittura tra coloro che pur praticano la Chiesa (vanno a Messa e persino seguono qualche attività “pastorale”), il numero di coloro che si fanno poi una “fede” (quali contenuti da credere?) e ancor più una “morale” (quale vita fare? che decisioni prendere?) “a modo proprio”! (cfr. anche News, 27.03.2021)

Secondo una ricerca commissionata dalla CEI abbiamo in Italia i seguenti dati: 
In 60 anni i Cattolici in Italia sono passati dal 95% al 75% della popolazione
Solo negli ultimi 8 anni i Cattolici sono calati dell’8% !
Il 35% degli Italiani dichiara però di non appartenente a nessuna fede o chiesa
Solo il 32% dice di credere in Dio (magari anche solo genericamente).

Oltre al calo di coloro che si dichiarano ancora Cattolici, anche tra loro non si capisce poi che tipo di fede effettivamente abbiano, visto che …
Solo il 20% va regolarmente a Messa alla domenica (in alcune zone anche meno del 10%), con il tracollo di questi due ultimi anni a motivo del Covid-19 e la pressoché generalizzata assenza dei giovani; fa frequentemente la S. Comunione (e non si sa se lecitamente, cioè se “in grazia di Dio”!) il 14%.
Impressionante poi la percentuale di coloro che si dicono cattolici “a modo proprio”: il 26,5% (quindi più di ¼).
In realtà, e stiamo parlando di sedicenti “cattolici” e persino di “praticanti”, c’è una enorme ignoranza e confusione persino sulle questioni fondamentali della fede (solo il 29% crede ad esempio nella vita dopo la morte, anche genericamente!) e ancor più, con l’aggravante di un distacco consapevole dagli insegnamenti della Chiesa e persino dal Vangelo, sulle questioni morali (favorevoli al divorzio, alle convivenze, alla contraccezione, ai rapporti prematrimoniali, alle pratiche e persino alle unioni omosessuali, all’aborto, all’eutanasia – ad es. sull’eutanasia sono favorevoli il 62,7% degli stessi praticanti, quando solo nel 1995 erano il 22,5%)!
Il che significa, oltre all’impressionante ignoranza religiosa, che la mentalità e la fonte delle decisioni sulle questioni anche importanti della vita sono progressivamente sempre più dedotte dalla cultura dominante anticristiana e non dalla fede cristiana.

Una nota sull’insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole
Purtroppo, visto il “deserto spirituale” e analfabetismo cristiano delle nuove generazioni (con tutte le conseguenze, anche gravi, che comporta nella loro vita e quindi anche per il futuro della società e del Paese! – cfr. qui Notizie del 17.01.2021 e 18.12.2021), l’Insegnamento della Religione Cattolica (così è intitolata la cattedra, non qualcosa di genericamente religioso né tanto meno una sorta di “tuttologia”!) nelle scuole dovrebbe essere un ambito da curare particolarmente da parte della Chiesa (e dei Vescovi come primi responsabili, infatti spetta a loro, con l’approvazione del Provveditore, la nomina dei docenti di tale Insegnamento), proprio perché è un ambito di “missione” (o anche solo di conoscenza) che non ha pari nel panorama sociale. 
Invece, appunto, assai spesso rimane un insegnamento vago, persino indisciplinato, se non addirittura non conforme all’autentica fede cattolica (il che non è onesto anche dal unto di vista culturale e professionale)!
Certo tale insegnamento (solo 1 ora alla settimana, senza possibilità di dare un giudizio accademico che incida davvero sull’iter scolastico ed educativo dello studente), se era già insignificante in precedenza, dopo la Revisione del Concordato (1984) e successive applicazioni (CEI/Ministero Pubblica istruzione) ha conosciuto un’ulteriore emarginazione dal panorama scolastico (nonostante tutti gli adempimenti burocratici, talora asfissianti, che comporta): opzionalità (in pratica: facoltatività), scelta annuale (fatta dagli studenti stessi dopo i 14 anni, quindi anche se ancora minorenni), assenza di fatto di alternative (ufficialmente la scuola dovrebbe fornire pure insegnamenti alternativi o la possibilità di studio individuale in ambito scolastico), tentativi di inserimento nella prima e ultima ora (quindi con possibilità di entrare un’ora dopo o uscire un’ora prima, con grave discriminazione degli studenti che si avvalgono di tale insegnamento; cosa che sarebbe vietata per legge, in quanto fortemente discriminante per chi si avvale di tale insegnamento!), risulta poi gravemente lacunoso (nonostante i Programmi ufficiali forniti dalla CEI), lasciando quindi gli studenti in una desolante ignoranza (a meno che non abbiano fonti proprie) circa la Religione Cattolica e quindi (come recita la legge stessa) del “patrimonio storico-culturale del popolo italiano”!
Comunque, allo stato attuale (2021) le percentuali di studenti che “si avvalgono” dell’Insegnamento (1h) di Religione Cattolica nelle scuole (il che non è però indice di appartenenza alla fede cattolica) sono: 
   Primarie: 90% al nord, 98% al sud; 
   Medie: 83% al nord; 97% al sud;
   Superiori: 75% al nord (a MI si arriva anche al 50%); 96% al sud.
Una grande opportunità di missione … spesso mancata!

Europa

(cfr. qui Notizia del 2.05.2021)


Germania
Su 84 milioni di Tedeschi, i cristiani sono 44,5 milioni (di cui 23 Cattolici e 21,5 Protestanti), ma in continuo e vistoso calo, sia tra i Cattolici che (ancor più) tra i Protestanti.
In compenso i musulmani sono già più di 3 milioni e in continua crescita.
Nel 2019 hanno ufficialmente lasciato la Chiesa Cattolica 272.771 tedeschi (nel 2018: 216.000; nel 2014: 218.000).
Nello stesso anno hanno ufficialmente abbandonato le Chiese Protestanti 270.000 fedeli (calo del 22%: una fuga in massa!). Dal 1990 al 2016 le comunità protestanti hanno perso 8 milioni di fedeli; in pochi anni sono passati dal 59% al 29% della popolazione (in alcune aree, al 13,8%).
Ciò significa che tutte le loro “aperture” alla modernità, il matrimonio dei pastori, le donne all’altare e l’opposizione all’insegnamento morale bimillenario della Chiesa (che le comunità cattoliche vorrebbero ora copiare) non servono assolutamente ad accogliere i “lontani” dalla fede ma semmai ad allontanare quelli che ancora poco fa l’avevano!
Ecco alcuni dati della Chiesa cattolica tedesca (nonostante sia una delle Chiese economicamente più ricche del mondo il 2° datore di lavoro del Paese per numero di impiegati nei propri uffici e sforni continui documenti sull’apertura al mondo e alla modernità):
– le Ordinazioni sacerdotali sono passate da 400 nel 1963 (Germania Federale) a 238 nel 1993 (Germania unificata), 186 nel 1995, 98 nel 2013, 58 nel 2015;
– i Seminaristi (Teologi) sono passati da 594 ancora nel 2011 a 211 nel 2020;
– il 50% delle chiese è in vendita! [la diocesi di Colonia (una delle più ricche del mondo) prevede di passare in 10 anni da 500 a 50 parrocchie (ma il Sindaco ha dato il permesso ai musulmani di gridare con gli altoparlanti il Corano sui tetti della città, v. News, 24.10.2021); quella di Trier (Treviri, la più antica diocesi tedesca) ha recentemente eliminato 865 parrocchie]
Se poi andiamo a vedere in che cosa credano veramente i Cattolici tedeschi riscontriamo ad esempio questi dati:
– meno del 10% dei Cattolici va a Messa la domenica;
– solo il 60% dei Cattolici credono nell’Aldilà (anche genericamente);
– solo il 33% crede nella risurrezione di Cristo (fondamento stesso della fede cristiana)!
– sono sempre meno quelli che si sposano in chiesa (col Sacramento) (44.000 in un anno);
– sono sempre meno quelli che fanno battezzare i propri figli (dimezzati in 30 anni).

 

Olanda
Nonostante che nel post-Concilio molti vedessero nelle novità attuate dalla Chiesa olandese la speranza e la profezia della Chiesa ventura (v. Catechismo della Chiesa Olandese, allora tanto osannato anche in Italia), in questi ultimi 50 anni i Cattolici sono passati dal 40,5% al 23% della popolazione (e i Protestanti dal 36% al 10%, quindi un calo maggiore di quello cattolico).
Attualmente si dichiara “ateo” il 24% degli abitanti dei Paesi Bassi e “agnostico” il 34%. Sono poi in forte crescita i musulmani, già il 7% della popolazione.
Sono in vendita circa 1/3 delle chiese (in quanto abbandonate e così non più sostenibili anche economicamente)! [Solo nella storica diocesi di Utrecht le parrocchie sono passate in pochi anni da 400 a 20 e ci sono tuttora 265 chiese in vendita].
Se poi anche qui andiamo a vedere in che cosa credano veramente i Cattolici olandesi riscontriamo ad esempio che solo il 10% crede in un Dio personale, tanto meno nella SS.ma Trinità!



Belgio
Se 50 anni fa era cattolico addirittura il 98% della popolazione belga (con lo stesso Re fortemente cattolico: Baldovino, di cui è in corso la causa di beatificazione) e la Chiesa belga era servita da 10.500 sacerdoti, oggi i sacerdoti in Belgio sono solo 3.000, alla S. Messa domenicale partecipa solo il 4%, si sposano in chiesa (col Sacramento) solo il 25% e solo il 50% fa battezzare i figli.
 


Austria
Anche la gloriosa Austria cattolica (nella storia sempre tanto devota, per merito di grandi Santi ma anche degli stessi Asburgo) solo in questi ultimi 50 anni ha conosciuto un tracollo di Cattolici dal 89% al 58% della popolazione (a Vienna il 40%), con un solo 12% di praticanti (un calo annuo vertiginoso, con i giovani praticamente assenti) e spinte eretiche, scismatiche ed eccentriche inimmaginabili (feste Lgbt nella stessa cattedrale viennese di S. Stefano leggi vedi)!
Sono invece in crescita gli atei/agnostici (attualmente il 25%) e i musulmani (già l’8%).
 


Svizzera
La Confederazione Elvetica (già da 500 anni divisa tra Cattolici e Protestanti, specie Calvinisti, che hanno avuto la propria capitale a Ginevra) ha conosciuto in questi ultimi 50 anni un calo di Cattolici (dal 45% al 37%, nonostante i molti immigrati Cattolici, ad esempio dalla Polonia) e ancor più di Protestanti (dal 52% al 24%). Sono invece in crescita vertiginosa gli agnostici-atei (attualmente 24%) e i musulmani (passati in poco tempo da assenti al 5%).
Se poi anche qui andiamo a vedere in che cosa tra l’altro credano veramente i Cattolici, possiamo constatare, al di là dell’assenza alla S. Messa domenicale, che la maggioranza di loro non crede ad esempio all’indissolubilità del Matrimonio (voluta da Gesù!), è favorevole quindi alla Comunione ai divorziati riaccompagnati e addirittura ai matrimoni omosessuali.
 


Francia
[Molte volte in queste News parliamo della situazione sociale ed ecclesiale francese, cfr. ad es. nelle Flash-News del 4.12.2021, coi rimandi alle altre News in merito anche solo del presente anno]
Qui ricordiamo solo che è in calo vertiginoso il numero di sacerdoti (solo 91 nuovi sacerdoti diocesani in un anno per l’intera Francia, che ha una popolazione di oltre 67 milioni) e come sia impressionante vedere chiese vuote, chiuse, vendute, demolite, trasformate in centri commerciali, palestre, alberghi e soprattutto in moschee. Scompaiono annualmente circa 50 chiese, ma nasce una moschea ogni 2 settimane!
Ricordiamo ancora che negli ultimi 10 anni i violenti attacchi anticristiani (specie da parte di musulmani) sono cresciuti del 285% !
Significativo, invece, che si registri in controtendenza una fioritura numerica e spirituale dei Cattolici più fedeli alla Tradizione (monaci, laici, famiglie giovani) (vedi osservazione finale).
[Tanto per citare solo due grandi monasteri maschili, tanto fiorenti di vocazioni quanto legati alla perenne Tradizione, anche liturgica (Vetus Ordo), della Chiesa: Barroux (c/o Avignone; vedi e ascolta) e Fontgombault (c/o Poitiers)]


 

In controtendenza … la Russia
Invece, dopo 70 anni di ateismo imposto dall’ideologia marxista e dal potere comunista, in Russia negli ultimi 15 anni sono state riaperte circa 20.000 chiese (ortodosse) e i sacerdoti sono passati negli ultimi 20 anni da 17.500 a 35.000.

America

USA
Negli Stati Uniti i cristiani sono il 75% della popolazione (che conta 316.253.000 di abitanti).
I Cattolici sono il 22,7% della popolazione (la Chiesa Cattolica è la più numerosa comunità cristiana*).

* Al 2° posto per numero di aderenti c’è la Comunità Battista (protestante), con il 7%. Però la somma dei seguaci di tutte le diverse comunità protestanti raggiunge il 48% della popolazione, quindi un numero complessivo molto maggiore di quello dei Cattolici.

Nel complesso si registra una calo (dai 76.900.000 nel 2003 agli attuali 71.796.000), particolarmente forte in certe diocesi (incidono pure gli scandali scoppiati e fortemente amplificati dai media). In 20 anni i Battesimi sono calati del 40% e i Cattolici praticanti sono passati in 50 anni dal 55% al 20%.
 


America latina
In America Latina, un tempo rigogliosa di fedeli e tradizioni cattoliche, dopo decenni di teologie e pastorali della prassi, della “liberazione”, della riduzione della fede a lotta sociale e a scelte per i poveri, ora concentrate anche su ecologia, ambiente, clima … il “popolo” (tanto esaltato da questa sviante teologia e da molta gerarchia), per cercare Dio, Cristo, il sacro, il soprannaturale e persino comunità vive di fratelli nella fede, se n’è andato dalla Chiesa Cattolica (per quasi un 40%, ma sempre in aumento!), quasi sempre per approdare nei gruppi protestanti (specie nei Pentecostali, dove in questo caso sentono ancora parlare, seppur in modo non completo, di Gesù, di spiritualità, persino di severa morale sessuale e c’è pure un’intensa vita di preghiera e comunitaria)

Un’osservazione finale
Se desta speranza la fede e la crescita, nonostante la talora feroce persecuzione, di molte chiese africane ed asiatiche, è invece da anni impressionante il tracollo (da vera apostasia! cioè la perdita o il rifiuto della vera fede in chi l’ha avuta, trasmessa e portata nel mondo per 20 secoli!) della fede e della Chiesa Cattolica in Europa occidentale, con scenari che fanno ormai sentire come prossimo (tranne ovviamente miracoli che vengono dal Cielo!) un pressoché ritorno ad una Chiesa super-minoritaria, probabilmente “catacombale” e persino perseguitata (non solo dall’Islam ma dal laicismo culturale e statale), con una scarsità di clero tale da rendere assai difficile trovare la S. Messa e la possibilità di Confessarsi!
Chi pensa che l’abolizione del celibato sacerdotale o il sacerdozio alle donne (non voluto da Cristo stesso) o ancora tutte le “aperture” al mondo moderno e alle sue nuove ideologie (divorzio, aborto, abolizione o revisione del 6° Comandamento, unioni omosessuali, ecc.), in chiara opposizione alla Parola di Dio e alla perenne Tradizione bimillenaria della Chiesa, possano promuovere una crescita o un rinnovamento della Chiesa, sappia che le comunità protestanti, che hanno da tempo intrapreso questi percorsi di “adattamento al mondo” sono ancora più in crisi di quelle cattoliche (fanno eccezione le comunità “pentecostali”, specie in America, che guarda caso si mostrano non solo con un forte spirito di preghiera e di comunità ma anche intransigenti sui comandamenti di Dio, pure nell’ambito della morale sessuale).
Forse un ruolo particolare, sotto una spinta carismatica dello Spirito Santo, sarà rivestito dai “laici cristiani” (“Christifideles laici” vedilaico per sé è parola cristiana che indica un battezzato non appartenente al clero, mentre oggi assai spesso nel mondo della cultura e della politica sta ad indicare un non-credente), non nel senso di clericalizzarli (fare i preti, i diaconi o altre funzioni liturgiche) ma di essere educatori (anzitutto in famiglia) e testimoni (nella vita sociale).
Non a caso si nota fin d’ora, e proprio nelle società più scristianizzate dell’Occidente, specie europeo (v. ad esempio la Francia), un rifiorire di fede autentica in piccoli gruppi di laici, tra l’altro in genere appartenenti all’area cosiddetta “tradizionalista” (anche se forse sarebbe sufficiente dire “rimasta autenticamente cattolica”).
Come abbiamo sopra sottolineato, si nota che proprio tra i pochi ma promettenti Seminari e Monasteri rimasti o tornati nell’autentica Tradizione della Chiesa Cattolica (e della sua Liturgia) c’è un rifiorire di vocazioni e di presenza di giovani davvero sorprendente!
Occorre pensarci seriamente … come se non bastasse la Parola di Dio!