Santi, fedeli defunti e … diavoli
La trasformazione dei Calendari (si veda in proposito il nostro documento) non è solo una questione superficiale o dettata semplicemente da mode culturali o cambiamento dei costumi, ma nasconde da tempo (in Italia già dal Risorgimento, insieme alla “toponomastica” vedi dossier e documento) un vero e proprio progetto ideologico anticristiano.
Dobbiamo quindi prestare molta attenzione a non farci catturare in questo occulto progetto ideologico e mantenere invece l’autentico significato anche delle feste cristiane, così come ci è consegnato dalla bimillenaria storia della Chiesa Cattolica.
Nello smarrimento, per non dire apostasia, della fede cristiana, scelta o surrettiziamente indotta, le feste cristiane sono state infatti pian piano sostituite da altro, che di cristiano non ha più nulla o solo l’apparenza. Abbiamo così assistito allo svuotamento e commercializzazione del S. Natale di N. S. Gesù Cristo, diventata la vuota festa dell’inverno, piena di altrettanto vuoti auguri e regali; mentre da tempo la Sua Epifania (cioè: manifestazione) è diventata semplicemente la “Befana”, anche questa sulla via del tramonto, tranne che per qualche mercatino natalizio. Anche la S. Pasqua, celebrata la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera, si è progressivamente svuotata di significato ed è persino sempre meno sentita, tranne che per qualche breve viaggio primaverile, quando invece è la principale festa cristiana, essendo la celebrazione annuale della Risurrezione del Signore, centro di tutta la fede cristiana. Una festa talmente centrale che ogni settimana tale giorno della risurrezione del Signore (il cui nome dai cristiani latini è stato trasformato da “giorno del sole” a “giorno del Signore”, appunto Domenica), è il nuovo giorno santo cristiano, da santificare col riposo dal lavoro ma soprattutto con la partecipazione all’Eucaristia (mentre per gli ebrei è rimasto il sabato, cioè il 7° giorno, come recitava il 3° comandamento nell’Antico Testamento). Ultimamente anche la domenica ha quasi inavvertitamente cambiato nome, coinvolta semplicemente nella dicitura inglese “week-end”, quando invece è il 1° giorno della settimana (fine settimana è semmai il sabato, appunto il 7° giorno). Anche le grandi solennità mariane sono state eclissate dai nuovi nomi: così l’Assunzione di Maria Santissima (15 agosto) è diventata semplicemente “Ferragosto” e la sua Divina Maternità (celebrata nel ‘Novus Ordo’ il 1° gennaio, mentre nel ‘Vetus ordo’ è Ottava di Natale e circoncisione di Gesù, avvenuta come per tutti i maschi ebrei 8 giorni dopo la nascita) è semplicemente “Capodanno” (e pure nelle chiese s’è ridotta a “Giornata mondiale della pace”). Solo l’Immacolata ha retto con il suo nome, pure come festa civile (chissà perché!? non passerà però molto tempo e vedremo infatti la Sua vittoria globale!).
Anche la bellissima solennità di Tutti i Santi (Ognissanti), del 1° novembre (rimasta festa anche civile), se da tempo era passata già, nel sentire comune, a giorno dei “morti” (anche perché il 2 novembre, Commemorazione dei fedeli defunti, è lavorativo; un tempo, invece, le scuole davano vacanza), da qualche tempo, sulla scia inglese, si è ideologicamente inglobata nella nuova ritualità pagana di “Halloween”, della notte precedente (v. poi).
I fedeli defunti
Nell’autentica bimillenaria tradizione cristiana, se nella solennità del 1° novembre si celebrano, nella gioiosa “comunione dei santi”, tutti coloro che godono già della piena felicità del paradiso, cioè della vita stessa della Santissima Trinità (appunto “Tutti i Santi”, anche quelli non canonizzati e persino sconosciuti al mondo), il giorno dopo (2 novembre) i Cattolici intensificano invece la loro preghiera in suffragio delle anime del Purgatorio (non pienamente esatta anche l’attuale dicitura “Commemorazione dei fedeli defunti”, perché non si tratta appunto semplicemente di un ricordo dei morti, ma di preghiera per le anime del Purgatorio). Si tratta cioè di quei cristiani (non a caso chiamati “fedeli” defunti) che, pur essendo già chiamati anime “sante” del Purgatorio – comprese quindi in quella meravigliosa “comunione dei santi” che unisce noi, battezzati ancora pellegrini sulla terra (“Chiesa militante”), alle anime del Paradiso (“Chiesa trionfante”) e pure a loro (“Chiesa purgante”) – e già certamente destinate al Paradiso, hanno ancora bisogno di una purificazione (dolorosa, ma d’amore) per entrare nella piena comunione con Dio.
Noi possiamo (e dobbiamo) accorciare le loro pene, con le nostre preghiere, sacrifici, indulgenze ottenute per loro e soprattutto con l’offerta di SS. Messe in loro suffragio (non servono certo a loro i fiori, le lapidi, i vuoti ricordi e scritte, pur segno del nostro affetto); e loro, immensamente grati per questa nostra preziosa carità, che accorcia le loro pene, pregano intensamente per noi (non certo per portarci fortuna o darci i numeri del lotto ma soprattutto perché camminiamo sulla via di Dio, la sola che ci porta in Paradiso).
Però tutto ciò, a parte l’afflusso ai cimiteri e la vendita di qualche crisantemo, da qualche tempo si è svuotato di significato cristiano, per tornare in molti ad un livello quasi pagano (un vago culto dei morti); nei giovani, al di là dei ricordi personali, persino un abbandono; invece, a cominciare dai più piccoli, il tutto viene assorbito – anche per le forti pressioni mediatiche, culturali, commerciali e persino scolastiche – dentro appunto la festa di Halloween.
Qualche richiamo importante …
Sull’Aldilà, così come ci è stato rivelato da Dio stesso (in Cristo Signore) e dunque certissimo, vedi nel sito l’apposita catechesi e audio-catechesi.
Sull’importanza dei corpi e persino delle salme, in una vera antropologia cristiana, vedi nel documento/News sulla “donazione degli organi”, come pure quello sulla “cremazione”.
Sul significato delle Esequie (Funerali) cristiane, e su come purtroppo si siano ridotte (e persino abolite durante il lockdown 2020!), vedi ancora all’interno della Notizia/Documento del 5.10.2021.
Nello stesso documento, si veda anche un’importante precisazione su cosa significhi cristianamente prepararsi e far preparare alla morte.
Riportiamo i punti salienti di quanto detto e compiamo qualche ulteriore sottolineatura in merito…
Sul mistero della morte:
La scristianizzazione (apostasia) in atto in gran parte dell’Occidente fa sentire i suoi effetti anche proprio sul mistero della morte, in genere censurato e invece decisivo e con conseguenze eterne per ciascuno di noi (anche se uno non ci credesse!). Persino nelle chiese, nella predicazione, nelle catechesi, il fondamentale tema del nostro destino eterno (in teologia si dice i “Novissimi”) non viene quasi più trattato, quando invece è decisivo (in fondo Gesù è venuto soprattutto per questo, cioè per svelarci e donarci la salvezza eterna! e il Vangelo ruota tutto attorno a questo); oppure l’Aldilà viene ridotto ad una sorta di “happy-end”, dove un Dio (questo sì inventato a nostro piacimento e non più quello che è e si è rivelato in Cristo) accoglierebbe indistintamente tutti nella sua casa, al di là di ogni differenza di religione, di fede e di comportamento morale (togliendo in questo modo ogni doverosa passione e sforzo sia per la propria continua conversione che per la missione, cioè per portare la salvezza di Cristo agli altri che non lo conoscono o non lo seguono).
Così, nonostante che Dio sia venuto sulla terra per rivelarci cosa ci attende dopo la morte, per liberarci dall’inferno e donarci il paradiso e nonostante che tale autentica fede si sia mantenuta nella bimillenaria tradizione della Chiesa Cattolica, oggi anche nelle antiche terre di fede cristiana osserviamo attoniti un’ignoranza abissale dei contenuti della fede cristiana (anche sull’Aldilà, come se Dio non fosse venuto) o un’apostasia da essa.
Osserviamo quindi attoniti come molti battezzati, immemori o ignari della fede come della bimillenaria tradizione cristiana, approdino sempre più a credenze materialistiche e nichilistiche (annientamento totale dell’uomo con la morte, cosa peraltro contraria a ciò che l’uomo di ogni tempo ha sempre creduto, fin dalle origini della storia dell’umanità e ovunque ci sia stato un essere umano), pagane (riunificazione panteista con il Tutto o con la dea Natura), orientali (reincarnazione, Nirvana). Inoltre, persino tra i cattolici e nelle stesse comunità ecclesiali, ammesso che si creda ancora nell’Aldilà (visto quanto poco o nulla se ne parla!), i più credono ormai che Inferno e Purgatorio non esistano o siano vuoti (e lo sentono pure predicare da chi dovrebbe annunciare e spiegare la vera fede cristiana rivelataci da Cristo Signore)!
[Cfr. in proposito l’interessante libro, ancora in commercio, di Vittorio Messori Scommessa sulla morte, SEI 1982]
In realtà, la fede cristiana cattolica (rivelata da Cristo Signore e insegnata fedelmente dalla Chiesa Cattolica in questi 2000 anni) ci dice che al momento della morte, cioè quando la nostra anima si separa dal corpo (provvisoriamente, perché alla fine del mondo è destinata a riunificarsi col proprio corpo risorto), siamo immediatamente sotto il giudizio di Dio (“Giudizio particolare”), cui segue una triplice possibilità: o siamo già pronti per entrare pienamente nella comunione della Santissima Trinità (Paradiso), esito oggi statisticamente assai raro (vista la poca pratica cristiana), oppure abbiamo ancora bisogno di una purificazione per potervi accedere (Purgatorio), ma possiamo pure essere condannati all’eterna dannazione dell’Inferno (che non è riservato solo ai delinquenti). Alla fine della storia umana e del mondo, Cristo tornerà nella gloria e sarà il Giudice universale (anche di coloro che non lo conoscono o non ci credono!); allora le nostre anime si riuniranno ai nostri singoli corpi (risorti e trasformati dalla potenza di Dio in una nuova dimensione extra-spazio-temporale ed eterna), e in base al giudizio di Dio (e non alle nostre opinioni o a quelle degli altri) vivremo eternamente nella beatitudine eterna del Paradiso (partecipazione alla vita di Dio, Santissima Trinità) o nella dannazione eterna dell’Inferno (assenza eterna di Dio, in quanto rifiutato esplicitamente o implicitamente con la voluta permanenza nei peccati mortali – vedi nel sito l’elenco, tratto dal Catechismo della Chiesa Cattolica – un’eterna infinita sofferenza, in quanto il nostro essere rimane creato e fatto per Dio). Allora terminerà anche il Purgatorio.
Questa è la vera fede (cioè la realtà!), rivelata da Cristo Signore e creduta e annunciata dalla Chiesa Cattolica!
Sul dovere di prepararci (e preparare) bene alla morte cristiana:
Dobbiamo quindi evitare di vivere distrattamente da questo destino eterno, come se non fossimo chiamati a questo e tutto ciò non fosse davanti a noi. Non c’è cosa più importante nella vita!
Tra l’altro, come ci invita spesso Gesù (cfr. Mt 24,44 e Lc 17,26-37), non sappiamo quando ciò avverrà (cioè quando sarà la nostra morte, anche se statisticamente è più probabile in vecchiaia ma come sappiamo può morire improvvisamente anche un giovane, così come non sappiamo quando sarà la fine del mondo); quindi dobbiamo stare sempre con l’anima pronta, cioè il più possibile “in grazia di Dio” (senza peccati mortali o, se commessi, da confessare il più presto possibile nel Sacramento della Penitenza).
Infatti, in quale stato sarà la nostra anima al momento della morte (quando comparirà subito di fronte al giudizio di Dio) sarà decisivo per il nostro destino eterno (di salvezza o dannazione). Per questo, così come non dobbiamo rimandare la nostra conversione o una buona Confessione, nella preghiera durante tutta la vita affidiamo quel momento decisivo alla materna intercessione di Maria Santissima in ogni Ave Maria (“prega per noi … nell’ora della nostra morte”)!
Fare una buona e santa morte è infatti una grazia che dobbiamo chiedere tutta la vita. Fino a non molti decenni fa, anche popolarmente si pregava per non avere una morte “improvvisa” (subitanea), non solo e non tanto per la paura di morire, quando per la paura di non essere spiritualmente pronti e di non avere neppure il tempo per ricevere i Sacramenti per “piamente” morire (Confessione, Comunione e Unzione degli Infermi) [persino nei cliché degli annunci funebri si parlava di decesso avvenuto “munito dei conforti religiosi”]. Invece oggi si pensa che il massimo sarebbe morire senza neppure accorgersene (al massimo se lo potrebbero invece permettere i santi, perché vivono sempre pronti, cioè in grazia di Dio).
Anche le sofferenze della malattia e dell’agonia possono essere preziose, unite a quelle di Cristo Crocifisso, per la nostra anima.
Allo stesso modo è pure cristianamente doveroso, sia pur con la dovuta delicatezza, che non sia nascosta una morte ormai vicina anche ai propri cari. Cristianamente parlando, la morte imminente (senza aspettare stati fisici o mentali che rendano ciò difficoltoso o impossibile) deve essere preparata con speciali preghiere (del sacerdote, dei familiari e dello stesso moribondo, che trova peraltro un proprio particolare patrono in S. Giuseppe, morto tra Gesù e Maria), soprattutto con la S. Confessione (anche dei peccati commessi in tutta la vita, se magari mai confessati e quindi ancora presenti nell’anima), l’ultima S. Comunione (chiamata non a caso “Viatico”, cioè che ci accompagna nel transito all’eternità) e il sacramento dell’Unzione degli Infermi (che da conforto all’anima e al corpo in questo difficoltoso e talora “estremo” frangente di vita). Questa è la morte cristiana!
La preghiera cristiana per i defunti:
Noi possiamo e dobbiamo pregare e far celebrare le SS. Messe in suffragio di tutti i defunti, anche se cristianamente ci si riferisce soprattutto ai “fedeli” defunti, cioè a coloro che sono morti nella fede cristiana e uniti a Cristo Signore, perché solo in Lui c’è salvezza (vedi catechesi).
Non si può ovviamente pregare per i Beati o i Santi, cioè per coloro che sono già stati ufficialmente beatificati o canonizzati dalla Chiesa, perché solo di loro si ha la certezza che sono in Paradiso; li preghiamo invece perché intercedano per noi e per la nostra salvezza.
Sarebbe ovviamente inutile pregare per i dannati dell’Inferno, visto che la loro condizione, per loro stessa scelta, non può cambiare per tutta l’eternità; ma la Chiesa non si è mai pronunciata sulla sicura dannazione eterna di un’anima, fosse stata anche la persona più malvagia, perché non sappiamo la sua vera soggettiva responsabilità o cosa sia intercorso tra quell’anima e Dio nei momenti prossimi alla morte.
Quindi di fatto tutte le preghiere per i morti riguardano le anime del Purgatorio, perché noi (non loro) abbiamo la possibilità di accorciarne il cammino di purificazione. Se tali anime per le quali preghiamo fossero già in Paradiso o se fossero invece subito all’Inferno – perché in Paradiso ci si va subito dopo la morte o dopo aver fatto il Purgatorio, mentre all’Inferno ci si va subito dopo la morte – tali preghiere o SS. Messe di suffragio vanno a beneficio di altre anime del Purgatorio, magari proprio quelle per le quali nessuno prega.
Le anime del Purgatorio sono immensamente grate per le nostre preghiere e sacrifici per loro, soprattutto per le SS. Messe fatte celebrare per loro; e ricambiano certamente con la loro preghiera e i loro aiuti per noi!
Sulle Esequie cristiane:
Se, come abbiamo appena ricordato, le preghiere e SS. Messe di suffragio possono essere offerte per tutti i defunti, invece le Esequie cattoliche (funerali in chiesa) possono essere officiati solo per i “fedeli” defunti, cioè per i Battezzati nella Chiesa Cattolica e che al momento della morte non risultino in chiaro e pubblico stato di apostasia, cioè o di abbandono pubblico della fede o di persistenza pubblica in stati di vita opposti alla legge di Dio (quindi, oltre all’apostasia dichiarata, chi aderisce ad associazioni o circoli anticattolici, od opta per stati di vita – ad esempio matrimoniali o di concubinato/convivenza – in chiara e pubblica opposizione alla volontà di Dio, che ha istituito per lo stato coniugale dei Battezzati solo il Sacramento del Matrimonio, unico e indissolubile fino alla morte del coniuge). [cfr. News 28.09.2021 e 5.10.2021]
La scelta della “cremazione”, se fatta in opposizione alla fede cristiana nella “resurrezione della carne” (come avveniva in passato) impedisce di avere un funerale cattolico; come pure se non sia garantito che le ceneri conseguenti alla cremazione siano regolarmente sepolte in un cimitero o luogo sacro (v. Notizia del 5.10.2021).
Un fedele cattolico, salvo le condizioni appena ricordate, ha il diritto ma anche il dovere di avere esequie cristiane (tranne che in occasioni che lo impediscano fisicamente) [grave che siano state ad esempio negate durante il lockdown 2020 dei primi mesi della pandemia Covid-19].
La scelta di un funerale civile, evidentemente, è chiaramente e pubblicamente una scelta anticristiana!
Una nota su certe attuali esequie cristiane (cfr. News, 28.09.2021).
Come purtroppo oggi avviene spesso nelle celebrazioni liturgiche (anche nelle SS. Messe, specie poi se celebrate in occasione di particolari eventi e Sacramenti, come Matrimoni, Prime Comunioni, ma anche Funerali, dove ci sono anche molte persone in genere non praticanti), la “sacralità” della celebrazione spesso svanisce, talora per colpa dello stesso celebrante (!), come se non si trattasse di un evento sacro, divino, ma solo umano! Così capita assai spesso che pure le Esequie cattoliche (funerali in chiesa) perdano un vero e proprio riferimento alla fede, al mistero di Cristo, al mistero stesso della morte e di ciò che sappiamo da Cristo stesso sull’Aldilà; spesso sono ridotte alla stregua di riti pagani, di elogi funebri, dove tutti sono già sicuramente in Paradiso (se c’è, mentre l’Inferno sicuramente non c’è!); in caso poi di defunti famosi o da notizia-TV partono persino gli applausi alla bara! Tutto è spettacolo…
Se i morti potessero parlarci …
ci direbbero le cose come stanno nell’Aldilà, che ora vedono: cioè quello che Cristo ci ha rivelato e la Chiesa ci ha sempre insegnato. Ci chiederebbero ciò di cui hanno davvero bisogno (se sono in Purgatorio, per accorciarne il tempo e le pene): preghiere e penitenze per loro, soprattutto di far celebrare SS. Messe in loro suffragio (non importano tanto fiori, lapidi, elogi funebri, scritte, ricordi sentimentali o altre strane pratiche; oggi appunto persino gli applausi ai funerali!).
Inoltre ci supplicherebbero (come ci fa capire Gesù stesso, cfr. Lc 16, 27-28), visto che noi siamo ancora in tempo, di convertirci e di non perdere più tempo in vie inutili o che addirittura ci conducono verso la dannazione eterna!
Le Indulgenze
L’indulgenza è la remissione delle “pene” (residuo delle conseguenze del peccato grave, anche quando questo è stato confessato e assolto in Confessione) da scontare. Può essere “parziale” o “plenaria” (totale). Le indulgenze possono essere applicate alla propria anima (non ad altre anime di viventi, perché occorre una atto della libertà personale) o alle anime del Purgatorio.
Si possono ottenere (in gergo si dice “lucrare”), se accompagnate da un autentico spirito di conversione e di distacco dal peccato (si dice distacco “affettivo” dal peccato, anche veniale, cioè non più desiderato al fondo della nostra coscienza, almeno a livello conscio).
Sono innumerevoli le occasioni (luoghi, tempi, modalità) per ottenerle, goderne od offrirle. Quasi sempre si richiede, per ottenerne l’efficacia, la recente o prossima Confessione e Comunione sacramentale, unitamente a certe preghiere (per la Chiesa, perché in fondo le indulgenze sono un dono ottenuto per i meriti dei Santi e della Chiesa intera). Sono talora richieste o gradite anche particolari penitenze (si possono offrire a Dio anche quelle involontarie, che la vita stessa comporta), rinunce, forme di carità per i poveri o offerte di denaro per le opere caritative o a sostegno della Chiesa (cosa che richiede peraltro il 5° dei 5 Precetti della Chiesa: “Sovvenire alle necessità materiali della Chiesa stessa, secondo le proprie possibilità” – vedi al termine dell’esame di coscienza presente nel sito) [falsa dunque la questione della “vendita delle indulgenze”, cui si aggrappò anche Lutero (si trattava di offerte liberamente inviate a Roma per la costruzione di S. Pietro; se invece si tratta di “simonia”, cioè di chi fa cose sacre col solo scopo di guadagnarci, allora sono gravi peccati sempre condannati dalla Chiesa – cfr. ad es. At 8,9-23)]. Si è soliti, anche in occasione della celebrazione della S. Messa fatta celebrare per una particolare intenzione, anche in suffragio di un fedele defunto, accompagnare questo preziosissimo atto di carità (nulla, neppure l’universo intero, potrebbe “pagare” il valore di una sola S. Messa, che è infinito, in quanto offerta al Padre del sacrificio della Croce di Cristo!) con un’offerta anche in denaro per il sacerdote celebrante [attualmente in Italia l’offerta è stabilita in € 10 (ma il sacerdote non può riceverne che una sola al giorno, appunto per evitare pericoli di simonia); quando c’è l’impegno di celebrare per un mese intero (30 giorni) per un fedele defunto, si parla di SS. Messe “Gregoriane” (dal Papa S. Gregorio Magno del VI sec. che promosse questa modalità dopo aver avuto un segno dal Cielo), attualmente con un’offerta di € 400 invece di € 300].
Come lucrare in questi giorni le indulgenze plenarie per i “fedeli defunti”:
Il 2 novembre:
– visita di una chiesa (tutte le chiese o oratori)
– recita del Padre nostro e del Credo
– preghiera per la Chiesa e secondo le intenzioni del Papa
(Pater, Ave, Gloria)
– S. Confessione (negli 8 giorni precedenti o successivi)
– S. Comunione
Dal 1° all’8 novembre*:
– visita ad un cimitero e preghiera per i defunti
– recita del Padre nostro e del Credo
– preghiera per la Chiesa e secondo le intenzioni del Papa
(Pater, Ave, Gloria)
– S. Confessione e S. Comunione (negli 8 giorni precedenti o successivi)
*: in data 27.10.2021 la Penitenzieria Ap., a causa dell’emergenza sanitaria, ha esteso il tempo al 30.11.2021
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“Il diavolo … probabilmente”
Come abbiamo sopra accennato, attualmente in Occidente la solennità di Tutti i Santi (1° novembre) e la preghiera per i Fedeli defunti (2 novembre) viene sempre più soppiantata, con forti pressioni mediatiche, commerciali e persino scolastiche, dalla festa di Halloween.
La ricorrenza di Halloween (la sera/notte tra il 31 ottobre e 1° novembre) potrebbe sembrare, visto anche il risvolto commerciale che procura, una sorta di “Carnevale” autunnale, che attira tanto i bambini e i ragazzi, con mostri o personaggi da cartone animato. In realtà, basti pensare al tipo di immagini, di maschere e di ritualità, per scorgere che si tratti di ben altro!
Avendo le proprie radici in antichi riti pagani (del mondo celtico), talora cristianizzati nel Medioevo (halloween = tutti i Santi), conservano però, sempre meno velatamente, ritualità e immagini che si riferiscono non solo al macabro mondo dei morti e dei fantasmi, cioè al regno dalla morte (da cui teschi e scheletri; anche i bambini li portano e si mascherano così! sospinti dagli stessi genitori e maestri che poi magari vogliono togliere i Crocifissi dalle aule perché oltre ad essere “di parte” e non “inclusivi” delle altre religioni turberebbero la serenità dei bambini!), ma persino a ritualità esoteriche, con risvolti talora velatamente o addirittura esplicitamente sataniche!
In tale circostanza (31 ottobre notte), infatti, sono pure occultamente celebrati particolari riti, in quei circoli, gruppi, sette e realtà di tipo non solo esoterico, occultista, spiritistico, ma persino appunto esplicitamente satanici (talora persino criminali – v. nelle News del 6.07.2021 l’uccisione di una suora di Chiavenna, ora Beata, da parte di ragazze del posto entrate in un gruppo così)!
Comunque, la stessa simbologia e ritualità che in modo sempre più esplicito, anche se per molti inconsapevole, serpeggia in questa nuova festa pagana, nasconde sempre meno questa origine e finalità.
Tutto ciò, oltre ad essere pagano, è estremamente pericoloso (come sanno molto bene gli autentici “esorcisti”, cioè quei sacerdoti incaricati dal proprio vescovo per liberare dal demonio), anche se compiuto in modo inconsapevole o per gioco (ovviamente assai più pericoloso se invece voluto e praticato come vera ritualità satanica o anche solo spiritistica)! Non si scherza infatti col demonio! Quando certe simbologie e ritualità, apparentemente ingenue o semplici come un “giochetto”, alludono al mondo dell’esoterico, dell’occulto se non addirittura del satanico, permettono a Satana di entrare e regnare; ed è poi difficile liberarsene; può radicarsi come presenza in una persona, specie laddove trova già pronta nell’individuo una certa fragilità, con conseguenze che vanno dai disturbi psicologici (nei bambini anche nel sonno) o fisici, fino alla vera e propria “possessione” diabolica, oppure come presenza nei luoghi (“infestazione”)! [Persino nel celebre film, ormai storico, “L’esorcista”, che è certamente un po’ caricato dal punto di vista scenografico per farne quasi un film dell’horror (come è ritenuto) ma invece è teologicamente corretto, la bambina poi terribilmente “posseduta” si intrattenne all’inizio, guarda caso, con un apparentemente ingenuo giochetto esoterico]
Non bisogna mai scherzare col demonio, neanche per gioco o per espressioni che vorrebbero porsi come culturali o artistiche.
Ecco ad esempio alcune coincidenze (fortuite?) …
Nel 1983 a Torino (città dove storicamente pullulano sette e gruppi satanici) si volle festeggiare il Carnevale dedicandolo particolarmente ed esplicitamente al “diavolo”. In quel frangente, il 13.02.1983, mentre si proiettava il film “La capra” (che ruotava comicamente attorno al tema del diavolo), nel centralissimo cinema “Statuto” scoppiò un incendio che provocò la terribile morte per asfissia di 64 persone (esattamente 32 uomini e 32 donne) su 100 spettatori (pochi rispetto all’enorme capienza del cinema, perché quella sera in città infuriava una grande nevicata). (leggi)
A proposito di Torino e degli incendi (visto che il diavolo pare ami molto il fuoco, dato l’inferno dove regna!), ricordiamo come, poco prima di una prevista pubblica ostensione, proprio nella celebre cappella del Guarini del duomo torinese dove si conserva la “Sacra Sindone”, nella notte tra l’11 e 12.04.1997 un furioso incendio divampò e solo per miracolo un pompiere riuscì all’ultimo momento a salvare la preziosissima reliquia di N.S. Gesù Cristo (leggi – vedi). Il diavolo aveva già tentato di distruggere la Sindone nel 1532, quando si trovava ancora a Chambery (ne sono un segno gli evidenti rattoppi allora effettuati – vedi dossier Miracoli, n. 15).
Sempre a proposito di incendi, ricordiamo tutti come il Lunedì Santo del 2019 (15.04) prese fuoco la celeberrima cattedrale parigina di Notre Dame (ma, sempre a Parigi, hanno patito incendi, pure dolosi, anche altre chiese, tra cui quella di St-Sulpice, la più grande dopo Notre Dame, incendio doloso e avvenuto solo pochi giorni prima di quello della cattedrale parigina, il 17.03.2019 (cfr. News del 11.03.2019 e 2.05.2019).
Proprio il 31 ottobre del 2002, mentre le maestre facevano festeggiare ai bambini delle elementari la ricorrenza di Halloween, un terribile terremoto fece crollare la scuola “Francesco Jovine” di San Giuliano di Puglia (CB), causando la morte di 27 bambini e della maestra (su 8 insegnanti, 2 bidelli e 58 bambini presenti nel comprensorio scolastico). In quel terremoto non ci furono altre vittime in tutto il Molise. Certamente c’era responsabilità (perseguita penalmente) nella costruzione dell’edificio, ma …
In Vaticano …
Benedetto XVI parlò esplicitamente dell’attacco di Satana (contro la Chiesa e i sacerdoti), anche nell’omelia per la Conclusione dell’Anno sacerdotale (vedi, anche al termine del Dossier Fatima). Ed è pure significativo che poco prima della sua Rinuncia volle far erigere all’inizio dei giardini vaticani una solenne statua dell’Arcangelo S. Michele, perché tenesse o respingesse Satana lontano dal Vaticano (statua inaugurata poi insieme a papa Francesco – fu tra l’altro il primo atto compiuto ufficialmente insieme, a 5 mesi dalla Rinuncia, il 5.07.2013, vedi e vedi).
Ricordiamo poi come la sera stessa della Rinuncia di Benedetto XVI (11.02.2013) un fulmine colpì in pieno la cupola di S. Pietro (vedi); e che la coincidenza con tale fenomeno meteorologico fosse non solo un’illazione da comari popolane ma abbia un significato ben più ampio è stato sottolineato nientemeno che da S. E. mons. Georg Gänswein (segretario di Benedetto XVI) in un celebre discorso tenuto il 20.05.2016 alla Pont. Univ. Gregoriana (quando incredibilmente parlò di un attuale “Pontificato allargato”!), dove in proposito disse esplicitamente: “di rado il cosmo ha accompagnato in modo più drammatico una svolta storica” (leggi).
Non possiamo poi non ricordare le impressionati immagini (e relativi inquietanti suoni) proiettate sulla facciata di S. Pietro, spettacolo offerto da potenti agenzie finanziarie, il giorno 8.12.2015 (vedi e ascolta, vedi, vedi, vedi) (e cfr. 1Pt 5,8-9), cioè proprio nella festa dell’Immacolata Concezione con cui iniziò il cosiddetto “Anno Santo della misericordia”. Qualcosa che, al di là dell’apparente richiamo animalista, già grave e incomprensibile in quel luogo e circostanza, è difficile non cogliervi qualcosa di inquietante e conturbante … che allude a ben altro!
In occasione poi del Sinodo dei Vescovi sull’Amazzonia (tenuto in Vaticano nell’ottobre 2019), il 4.10.2019 venne celebrato all’interno dei giardini vaticani, alla presenza del Papa, un rito pagano alla Pachamama* (vedi). Sempre con la statua della Pachamama, il giorno 7.10.2019 s’è quindi tenuta, con la presenza del Papa, una lunga processione dalla basilica di S. Pietro in Vaticano all’aula Paolo VI (vedi). Ufficialmente ciò è stato celebrato come segno dell’inculturazione della fede in America latina e del ritrovato attuale rispetto per le culture indigene; ma di fatto s’è trattato di un rito idolatrico, panteista, magico, dai contorni terrificanti se non satanici (a quella divinità pagana venivano offerti numerosissimi sacrifici umani, anche cuori ancora pulsanti estratti da corpi anche di bambini)!
* Pachamama in lingua quechua (una lingua arcaica delle Ande) significa “Madre Terra”. Si tratta di una divinità venerata dagli Inca e da altri popoli abitanti l’altipiano andino, come “dea” madre, della terra, dell’agricoltura e della fertilità. Fa da coppia al dio-Sole.
Erano i giorni in cui la pandemia da Covid-19 cominciava a diffondersi dalla Cina (che nei primi mesi censurava il fatto) al mondo intero. Dopo 5 mesi l’Italia entrava in lock-down e per quasi 3 mesi la stessa Basilica e piazza di S. Pietro rimasero inaccessibili e vuote! (ancor oggi il Vaticano ha accessi limitati dal green-pass)!
[vedi News/Documento del 16.03.2020 (sulla nascente pandemia)]
Non si scherza con Dio…! e neanche col demonio!
Al Colosseo
Dal 27.09.2019 all’ingresso del Colosseo (che nei primi secoli dell’era cristiana fu pure luogo del martirio di migliaia di cristiani) troneggia la conturbante statua di Moloch, idolo pagano e satanico.
Anche in questo caso, ufficialmente si trattava di una mostra su Cartagine, storico avversario della Roma imperiale; ma di fatto Moloch era un idolo pagano (cananeo e fenicio), con tratti diabolici, che richiedeva il sacrificio umano persino di bambini; un’atroce divinità che infatti anche l’Antico Testamento biblico individua e condanna come antitetico al Dio biblico (Jahvè) (cfr. ad es. Lv 18,21).
Il marchio della bestia?
Qualcosa che sfugge ai più ma che potrebbe avere anche dei tratti “preternaturali” si coglie anche in riferimento alla cosiddetta pandemia Covid-19 (si ricordi che la Cina, da cui è partita, è un sistema politico ateo che si oppone esplicitamente a Dio, cfr. News, 2.03.2020!) e alle sproporzionate, irragionevoli e catastrofiche decisioni prese dai governi in conseguenza, ufficialmente per farvi fronte, ma che a fatica ormai nascondono altre logiche. Oltre al tracollo economico (e psicologico) di interi settori sociali, economie e perfino Nazioni, si fa fatica a cogliere la logica (vedi News/documento) di certe gravissime imposizioni sociali, dal lockdown fino all’attuale inoculazione obbligatoria di vaccini (“sieri genici”) sperimentali e talora con gravissime conseguenze persino letali. Oltre al possibile tracciamento elettronico e globale della vita dei cittadini e alla soppressione di fondamentali diritti democratici, tali decisioni, forse persino al di là della consapevolezza degli stessi Capi di Stato o di governo, assumono dei contorni che sfuggono ad un’interpretazione puramente umana. [Significativo in proposito che nelle numerosissime e ingenti manifestazioni di protesta che spontaneamente e pacificamente si sono sollevate in questi giorni in Italia e nel mondo, siano pure apparsi segni espliciti di fede, dalla presentazione e recita del S. Rosario (persino da semplici operai!) alle immagini dell’Immacolata e pure di S. Michele Arcangelo (tradizionalmente invocato dalla pietà cristiana contro il demonio)!]
Senza entrare qui nel merito di quanto sta accadendo (vi abbiamo fatto più volte documentato riferimento, cfr. News/documento del 19.06.2021 e del 12.10.2021, ma già nel 2020, a cominciare dal Documento/New del 16.03.2020), avevamo già sottolineato – certo senza nessuna certezza esegetica o di attuazione storica nell’attuale frangente, ma neppure senza relegare la stessa Parola di Dio a vaga profezia immaginaria! – come tutto ciò, alla luce poi di un evidente scontro in atto tra le forze anti-cristiche [basti pensare all’apostasia dalla fede in corso, persino nella Chiesa (e cfr. Catechismo C.C. n. 675) e alle ideologie e leggi diametralmente opposte alla legge divina rivelata che si stanno promuovendo ad ogni costo in Occidente] e la speciale presenza di Maria Santissima nel nostro tempo (l’Immacolata, il cui Cuore presto trionferà!), assomigli però molto a quanto afferma il Libro della Apocalisse (che è Parola di Dio!), anche su questo punto, cfr. ad esempio in Ap 13,16-17: “(La seconda bestia) faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è 666”.
Al Quirinale
Infine, com’è noto dal 15 ottobre è in corso al Quirinale (Scuderie del Quirinale, 15.10.2021/9.01.2022) la mostra intitolata esplicitamente “Inferno”, con tanto di “Porta dell’Inferno” (l’immensa e agghiacciante statua di A. Rodin, giunta per l’occasione appositamente da Parigi).
Anche in questo caso, ufficialmente la mostra è allestita per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Ma non c’era altro per ricordare il sommo Poeta o la stessa Divina Commedia? Perché non qualcosa piuttosto del Paradiso dantesco (ad es. il modo sublime, tanto da diventare testo liturgico, con cui Dante nel XXXIII canto, cioè alla fine della Divina Commedia, presenta la Madonna! vedi al termine della nostra pagina di preghiere mariane), visto tra l’altro che il Quirinale, abitato dai Papi fino a quando (il 20.09.1870, vedi) non sono stati cacciati dai Piemontesi (che hanno incamerato anche questo straordinario e prestigioso Palazzo, facendone la dimora del Re d’Italia e poi del Presidente della Repubblica), incorpora pure una cappella con tanto di Santissimo Sacramento (Gesù Eucaristia)?
Ricordiamo in proposito come Dante, nel III canto dell’Inferno, ci presenta la celebre iscrizione che indica appunto “la porta dell’Inferno” (perché almeno si ricordi ciò che di tremendo può aspettarci, se non ci convertiamo!):
“Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina potestate,
la somma sapienza e ‘l primo amore;
dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, o voi ch’ intrate”.
C’è un nesso tra tutto questo?
Tutto ciò, per non dire ovviamente altro (!), è solo una pura coincidenza casuale, una farneticante visione “complottista”, un paranoico “millenarismo”? Oppure si sta attuando un disegno, magari proprio quella battaglia finale di cui parla esplicitamente la Parola di Dio (cfr. Ap 12), per non dire di quella terribile “prova finale” che la Chiesa stessa deve attraversare prima del ritorno di Cristo (e di cui parla appunto per la prima volta in modo esplicito il Catechismo della C. C. ai nn. 675/677)?
Il Cielo (Dio stesso, attraverso le incalzanti apparizioni mariane e le visioni di molti mistici e santi) non ci sta forse da tempo preparando a questo scontro, che non è solo umano?
Cosa sta accadendo?
Sono proprio sicuri i potenti di questo mondo di poter avere in mano la situazione e di governarla?
Meglio non scherzare col demonio!
Meglio prendere ora sul serio i richiami del Cielo, sempre più incalzanti e urgenti!
Se qualcuno poi volesse ancora tentennare o rimanere nel dubbio (che però può essere molto pericoloso perché, come dice molte volte Gesù, potrebbe trovarci impreparati e quindi perdenti! – cfr. Mt 24,44 e Lc 17,26-37), si lasci almeno provocare da questa semplice immagine cinematografica (che abbiamo già citata nella News del 13.02.2021), tratta dagli ultimi fotogrammi (vedi) di un celebre film del 1977, del grande regista francese Robert Bresson, con un’ultima espressione apparentemente casuale o popolare e che offre invece significativamente il titolo al film stesso (che Bresson aveva girato per presentare la dissoluzione culturale e sociale seguita al ’68, cercandone una causa recondita): Il diavolo probabilmente