Persecuzione anticristiana (ultime notizie)
Come abbiamo altre volte sottolineato, il cristianesimo è, dati alla mano, la religione più perseguitata della storia ed anche del presente.
Ecco un ultimo aggiornamento (cfr. anche News dell’8.01.2021 e 20.01.2021).
Libertà religiosa
Secondo il Rapporto biennale di Aiuto alla Chiesa che Soffre (fondazione cattolica nata nel 1947), 2/3 della popolazione mondiale non gode di una vera libertà religiosa, che è un diritto fondamentale dell’uomo, sancito dall’ONU e da tutti i trattati internazionali. A causa del dilagare dei movimenti islamici jihadisti, ora è l’Africa il continente col più rapido declino della libertà religiosa.
Anche nei Paesi democratici, nel corso del 2020 a causa della pandemia sono stati spesso imposti limiti sproporzionati alla libertà religiosa. (leggi) (leggi)
La persecuzione delle donne cristiane
Il recente World Watch List (Rapporto annuale per il 2020) dell’agenzia Open Doors (cfr. News del 20.01.2021) mette l’accento sulla persecuzione delle donne cristiane nei Paesi musulmani. Ciò riguarda soprattutto la pratica dei “matrimoni forzati”: è infatti assai frequente, in non pochi di questi Paesi, che i giovani musulmani che desiderano sposare ragazze cristiane, in genere ancora minorenni, le rapiscano, le violentino e le obblighino al matrimonio e di conseguenza a farsi musulmane (con tutto ciò che ne consegue); una ragazza abusata in tali Paesi è infatti facilmente ricattabile, in quanto sarebbe per lei difficile trovare ancora uno sposo. Secondo Open Doors tali matrimoni (e conversioni) forzati sono aumentati almeno del 6% nel corso del 2020. Tale piaga avviene particolarmente in Pakistan, ma anche in India (dove talora anche ragazze indù subiscono la stessa sorte) e in Birmania. In Africa avviene specialmente sulle ragazze cristiane della Nigeria, ad opera dei giovani musulmani di Boko Haram.
In questo dramma emerge persino una vera tratta di donne, che ultimamente vede coinvolta anche la Cina. (leggi)
Ultime notizie …
Asia
Una delle fonti più autorevoli sulla situazione della Chiesa ma anche della società in Asia è l’agenzia Asia News, del PIME (Pontificio istituto Missioni Estere), in quanto riferisce delle testimonianze dirette di missionari, comunità e giornalisti che vivono all’interno di tali Paesi e comunità e non sono semplicemente “inviati” di giornali o televisioni estere. Il sito www.asianews.it ha circa 20.000 visite al giorno (oltre 7 milioni nel solo 2020). (leggi)] ed è pubblicato in molte lingue, compreso il cinese. È segnalato anche tra i link del nostro sito e vi facciamo spesso riferimento per le notizie giunte appunto dall’Asia.
Cina
[Ci soffermiamo spesso sulla persecuzione della Chiesa in Cina. Lo faremo separatamente anche nella prossima News]
Indonesia
Pur non essendo molto numerosi, gli estremisti islamici del gruppo Mit (legato all’Isis), riesce a seminare il terrore in Indonesia. A maggio, nella zona di Poso (Sulawesi centrale), hanno ucciso 4 cristiani protestanti (compreso madre e figlio decapitati nello stesso attacco). A novembre lo stesso gruppo aveva decapitato altri 4 cristiani nel villaggio di Lemban Tongoa (distretto di Sigi). (leggi) [AsiaNews, 12.05.2021]
Pakistan
Nel maggio scorso una folla di musulmani ha attaccato un villaggio cristiano, picchiando e ferendo uomini e donne cristiani e distruggendo le loro case. (leggi) [AsiaNews, 18.05.2021]
A giugno un giovane cristiano è stato rapito e violentato dai musulmani (leggi) [AsiaNews, 15.06.2021]
India
Non c’è solo l’estremismo islamico a perseguitare i cristiani.
Recentemente ad esempio in India un prete cattolico è stato aggredito e picchiato da un fedele indù. (leggi) [AsiaNews, 4.08.2021]
Anche in Orissa (distretto di Rayagada), a giugno, dei fondamentalisti indù hanno assalito e devastato 8 famiglie cristiane, distruggendo le loro case e costringendole a rifugiarsi nella foresta. Ecco la testimonianza di fede di Nori Konjaka, una delle vittime: “Possono distruggere le nostre case, ma non la nostra fede in Gesù”. [AsiaNews, 10.06.2021 – leggi)
Myanmar (Birmania)
Con il regime militare instaurato col colpo di stato del 1° febbraio scorso (cfr. News del 23.03.2021), anche la situazione dei cristiani è diventata critica e pericolosa, sia per i fedeli che per i sacerdoti e religiosi. A Loikaw sono già state attaccate quattro chiese (ne ha parlato anche il card. Bo, leggi)
Iran
Tre convertiti al cristianesimo, originari di Fardis, sono stati denunciati e mandati a processo a Teheran, con l’accusa di “propaganda” contro lo Stato e di promuovere una fede che “educa in modo deviante“ rispetto all’islam; anche i loro familiari sono stati minacciati. In precedenza non è stato rinnovato il visto a una suora che lavorava da 26 anni in un lebbrosario e curava cristiani e musulmani; e il vescovo Mathieu è ancora in attesa di poter prendere possesso della sua nuova diocesi. (leggi)
Armenia
I cristiani armeni, una delle più antiche comunità cristiane della storia, hanno subito spesso delle atroci persecuzioni. L’Impero ottomano (turco e musulmano) ha compiuto nel 1915/1916 l’eccidio di 1,5 milioni di armeni e la distruzione di circa 2000 monasteri e chiese.
Anche tra il 1998 e il 2005, nel Nakhichevan, i musulmani “azeri”, nei loro attacchi anticristiani, hanno pure distrutto la maggior parte delle circa 2.500 khachkar, le tradizionali croci di pietra, considerate tra le manifestazioni più alte del patrimonio religioso armeno, riconosciute dall’Unesco nel 2010 Patrimonio dell’umanità.
Con la recente ripresa della guerra del Nagorno Karabakh, è ripresa anche la persecuzione anticristiana ad opera dei musulmani (cfr. News del 8.01.2021)
L’Azerbaigian (musulmano), che ha come primo alleato la Turchia ed ha il sostegno anche di forze islamiche siriane, cerca di distruggere ogni traccia ed eredità cristiana. L’8.10.2020, le forze azere hanno bombardato e distrutto il Santo Salvatore, cattedrale armena a Shusha (città già tornata in territorio Azerbaigian). Numerose sono le chiese distrutte (ci sono in internet dei video in cui si vedono giovani azeri distruggere orgogliosamente le Croci e le chiese al grido di “Allah Akbar!”).
Africa
Nigeria
Continua il massacro di cristiani, specie nel nord del Paese, da parte dei fondamentalisti islamici. Solo in questa prima parte del 2021 sono già stati uccisi dai musulmani 3.462 cristiani, sono state attaccate 300 chiese, sono stati rapiti molti studenti di scuole cristiane e sono stati compiuti innumerevoli raid contro i villaggi cristiani.
(dato comunicato il 18.07.2021 dalla Ong nigeriana Intersociety Rule of Law)
Secondo Open Doors, che conferma questo dato, 3.000 sono stati i cristiani rapiti e sequestrati (780 solo negli ultimi 80 giorni), 300 le chiese assaltate, 10 i sacerdoti rapiti (di cui alcuni già uccisi).
Per islamizzare la Nigeria compiono insieme questi atti criminali Boko Haram, Fulani e banditi. (secondo Open Doors, dei 3.462 cristiani uccisi già nel 2021, 1.909 sono stati uccisi ad opera dei fulani, 1.063 da altri terroristi islamici e 490 da forze di sicurezza colluse coi musulmani).
Questi gruppi fondamentalisti si finanziano proprio col riscatto degli studenti cristiani rapiti.
Solo il 5 luglio scorso sono stati rapiti 120 studenti della “Bethel Baptist High School” di Kaduna (è il 4° episodio in pochi mesi).
Dall’8 al 14 luglio scorso i mandriani ‘fulani’ hanno compiuto una sanguinosa incursione nei villaggi cristiani nella zona di Kaduna, mettendo a ferro e fuoco povere case, chiese, e uccidendo 33 cristiani. L’11 luglio a Warkan sono state uccise intere famiglie. Nel villaggio cristiano di Matyei, i musulmani hanno bruciato la chiesa cattolica, ucciso 8 cristiani uccisi, compresa una catechista ed un bambino, e ridotto in cenere 156 case. Ad Abuyab sono state incendiate la chiesa (evangelica) e 12 case, oltre ad aver distrutto i ponti che collegano i villaggi alla città. Un incendio e 10 morti anche a Makarau e Kachechere. A Magamiya è stata bruciata la chiesa cattolica, ucciso qualche anziano ed un giovane che tornava dalla fattoria. A Kibori sono stati uccisi 33 cristiani (anche nonna e nipotino di 6 anni, con altri 2 membri della famiglia) e distrutte 215 case. (leggi)
Qualcuno si inginocchia per loro?
Etiopia
La situazione tra Eritrea ed Etiopia è sempre rimasta incandescente, nel silenzio del mondo. Anche nelle scorse settimane 78 sacerdoti ortodossi sono stati uccisi da Eritrei nella regione Tigrè dell’Etiopia, confinante con l’Eritrea. (leggi)
Europa
Francia
La Francia da tempo, anche per la forte presenza musulmana dovuta all’immigrazione (anche dalle ex-colonie), è il Paese europeo con il più forte tasso di violenta intolleranza contro i cristiani. A ciò si aggiunge anche una visione “laicista” dello Stato da parte delle forze politiche al governo, che di fatto emargina l’identità cattolica (ma ciò, come abbiamo visto recentemente, ha radici lontane, dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione – vedi Documento).
Un altro prete ucciso da un immigrato
Il 9 agosto scorso, a Saint-Laurent-Sur-Sevre (Vandea), città dell’apostolo di Maria (autore del celebre “Trattato della vera devozione a Maria Santissima”) S. Luigi M. G. de Montfort e dov’è sepolto, è stato assassinato proprio il superiore provinciale della Congregazione dei Monfortani, padre Olivier Maire. Autore dell’omicidio è un immigrato ruandese, Emmanuel Abayisenga, ospite della comunità gestita dallo stesso sacerdote ucciso, un immigrato già sotto sorveglianza giudiziaria, in quanto aveva già incendiato addirittura la cattedrale di Nantes, di cui era uno dei sacrestani; affetto da gravi turbe psichiatriche, era uscito dal carcere e godeva di un regime di libertà vigilata. (leggi) (leggi) (leggi)
Chiusa l’indagine sul prete ucciso da due immigrati il 26.07.2016
Come forse ricorderemo, il 26.07.2016 alla periferia di Rouen (Saint-Étienne-du-Rouvray), un anziano sacerdote cattolico (Jacques Hamel, di 85 anni) era stato sgozzato, durante la celebrazione della S. Messa, da due terroristi islamici (Adel Kermiche e Abdel Malik Petitjean), che oltre ad uccidere il sacerdote ferirono gravemente anche un fedele presente.
Sul sacerdote, che vedendo i suoi attentatori gridava a Satana di indietreggiare!, è stato aperto il processo di beatificazione, anticipando i tempi, col titolo di “martire”.
Ebbene, in questi giorni, chiuso il processo nei confronti dei due attentatori, sono emersi elementi inquietanti!
I due attentatori (di cui Adel Kermiche era già in regime di controllo giudiziario, mediante braccialetto elettronico!), non erano due lupi solitari o due poveracci allo sbando, né l’attacco omicida è stato qualcosa di improvvisato; risulta infatti che l’operazione sia stata accuratamente pianificata e organizzata e la matrice sia stata nientemeno che l’Isis!
L’intelligence francese ha ricostruito infatti i rapporti tenuti tra i due attentatori e quella che fu la mente di quel brutale omicidio: Rachid Kassim, leader dello Stato islamico e responsabile del reclutamento di militanti di lingua francese! Kassim dalla Siria forniva indicazioni precise ai due attentatori omicidi: «Prendi un coltello e vai in chiesa!» (così qualche giorno prima sulla chat di Telegram con Petitjean).
Kassim era figura nota ai servizi segreti non solo francesi: su segnalazione francese, nella ferma convinzione che fosse molto pericoloso, nel 2017 a Mosul (Iraq) era stato preso di mira, ma senza successo, da un attacco di droni USA.
Una domanda: se dei due omicidi, Adel Kermiche era già controllato con braccialetto elettronico e Abdel Malik Petitjean era addirittura in contatto telefonico con il feroce leader dello Stato islamico Rachid Kassim, non si poteva davvero evitare questo terribile atto terroristico, che è costato la vita ad un anziano ed eroico prete cattolico? (leggi)