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Gagarin … era cristiano
60 anni fa, il 12.04.1961, il cosmonauta russo Yurij Gagarin, pilota dell’aviazione russa di soli 27 anni (e alto solo m. 1,60), fu il primo uomo ad essere lanciato in orbita attorno alla Terra (pur rimanendovi per soli 108’). (vedi scene di un breve film russo in merito)
La Russia comunista aveva così battuto gli USA in questo primo passo nella conquista dello spazio, una corsa che faceva parte della propaganda della “guerra fredda”. Gagarin divenne infatti un «Eroe dell’Unione Sovietica», decorato con l’«Ordine di Lenin» e inviato ovunque come simbolo dell’avanguardia comunista (non importa se queste spese, come quelle militari, insieme alla catastrofe di un’economia retta sui principi marxisti di assoluto accentramento di ogni proprietà e produzione nelle mani del potere statale comunista, lasciavano il popolo nella fame e la vita sociale nella più anacronistica arretratezza).
Dopo essersi miracolosamente salvato in molti incidenti automobilistici, Gagarin morirà in circostanze rimaste misteriose il 27.03.1968, all’età di 34 anni, precipitando con il suo caccia Mig-15 durante un volo d’addestramento non lontano da Mosca.
Ebbene, tutti sanno che questo primo uomo per pochi minuti in orbita attorno al pianeta e sperimentando per primo anche l’assenza di gravità, guardando da lassù il cielo nero e la Terra sotto i suoi piedi, avrebbe pronunciato anche la celebre frase: «Non vedo nessun Dio quassù»!
L’ateismo comunista usava in Russia anche queste sciocche forme di propaganda.
Ci mancherebbe altro che bastasse andare in orbita per vedere Dio, che è puro Spirito e creatore dell’universo intero; quando la fede parla del Cielo o dei cieli (“Padre nostro che sei nei cieli“) intende nella “trascendenza” e come tale presente ovunque (“in cielo, in terra e in ogni luogo”, come recitava il vecchio catechismo).
Ad esempio, nel “Museo dell’ateismo”, allora allestito a Mosca, si cercava di dimostrare che l’anima non esiste perché alla somma del peso di tutti gli organi, muscoli, ossa ecc. di un uomo si raggiungeva il peso totale dell’uomo stesso … come dimostrazione che oltre la materia non c’è nulla!
Che Yurij Gagarin avesse dovuto pronunciare la celebre frase (“non vedo nessun Dio quassù”) era dunque consono all’ideologia marxista e atea che guidava perentoriamente l’impero comunista sovietico.
In realtà ora sappiamo che egli non pronunciò affatto quella frase!
Lo confermò molti anni dopo anche il suo collega Valentin Petrov, ex cosmonauta, sostenendo che Gagarin, battezzato nella Chiesa Ortodossa, era credente. Ciò fu confermato anche dal suo amico cosmonauta Alekseij Leonov. Con la sua la famiglia celebrava sempre con fede il Natale e la Pasqua (anche se allora era proibito), fece battezzare i figli e la sua casa era adornata di sante icone russe. (leggi)
A proposito di astronauti e di immagini sacre, abbiamo già sottolineato (v. News del 2.03.2021 e 20.11.2020) come nell’attuale Stazione Spaziale (ISS), dove peraltro oggi convivono russi e americani, proprio gli astronauti russi non hanno tralasciato di affiggere, nonostante gli spazi ristrettissimi e persino l’assenza di gravità, le loro icone, per poter meglio pregare!
Tutto passa … Cristo rimane e vince!
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Profughi cristiani respinti… dall’Europa!
Inghilterra
Anche nel recente passato incredibilmente l’Inghilterra ha respinto profughi cristiani – realmente in fuga da Paesi dove sono minacciati e uccisi, specie nel Medio Oriente (e che dunque avrebbero realmente diritto di godere dello stato di rifugiato politico) – mentre ha facilmente accolto quelli musulmani. E tutto ciò nonostante l’enorme difficoltà (e persino non volontà) di integrarsi da parte islamica!
(dalla News 8.05.2019): Come molti Paesi europei, nel gennaio 2019 il governo inglese s’è rifiutato di accogliere Asia Bibi, la giovane donna cristiana del Pakistan liberata dopo aver subito ingiustamente 10 anni di carcere con la falsa accusa di blasfemia e costretta a cercare rifugio all’estero per non venire uccisa dai musulmani.
L’Inghilterra ha compiuto incredibili discriminazioni anche nell’accoglienza di profughi siriani: ad esempio nel 2017, su 4.850 siriani accolti, 4.572 erano musulmani e solo 11 cristiani. Anche negli ultimissimi anni ha respinto molti profughi cristiani in fuga dal Medio Oriente.
Nel marzo 2019, il Ministero dell’Interno inglese ha poi respinto la richiesta d’asilo regolarmente inoltrata da un cristiano proveniente dall’Iran, costretto a fuggire dal suo Paese in quanto convertito dall’islam al cristianesimo, e già abitante in Inghilterra; è stato dunque costretto a lasciare il Paese e tornare in Iran, il che equivale praticamente ad una condanna a morte (nella motivazione d’espulsione si parla addirittura del cristianesimo come di una “religione non di pace”)! Anche la richiesta d’asilo di una donna iraniana, che nel suo paese si era convertita al cristianesimo e già abitante in Inghilterra, è stata respinta, addirittura schernendo la sua fede cristiana!
Questa sarebbe l’Europa cristiana?!
Francia
Anche in Francia, che pullula da tempo di immigrati musulmani e nonostante gli enormi problemi sociali che tale presenza comporta (cfr. News del 9.04.2021 e 2.01.2021), il governo si mostra invece sordo alle richieste di asilo (politico) da parte dei profughi cristiani! Per la seconda volta ha ad esempio negato l’asilo politico, cui hanno diritto, a due coniugi iraniani (Ata Fathimaharloei e Somayeh Hajifoghahaz, di 33 e 34 anni e genitori di due figli), perseguitati nel loro Paese per essersi convertiti dall’islam al cristianesimo. Dopo aver perso il lavoro, a causa della loro conversione, ed essere stati costretti a fuggire dal loro Paese (in Iran pende su di loro addirittura la condanna a morte!), sono giunti in Francia e abitano a Perpignan; finora la loro regolare richiesta d’asilo è stata rifiutata e potrebbero quindi essere espulsi. (leggi)
La resistenza polacca
Contro gli attacchi dell’Europarlamento
Come sappiamo, il Parlamento europeo è solito attaccare non solo altri Paesi (tranne quelli musulmani!) che, come ad esempio la Russia, non si adeguano alle nuove ideologie che distruggono la famiglia naturale e il diritto alla vita (divorzio, aborto, eutanasia, teoria gender e Lgbt), ma gli stessi Paesi membri dell’Unione Europea che non vogliono adeguarsi al nuovo “pensiero unico dominante” e vogliono invece rimanere fedeli alle proprie radici umane e cristiane (vedi Polonia e Ungheria). Così, con una severa e peraltro illegittima Risoluzione del 26.11.2020 (approvata da 455 eurodeputati), il Parlamento UE ha fortemente criticato le decisioni pro-vita prese dal governo polacco. (cfr. per il 2020 le News del 22.12.2020, 23.11.2020, 1°.08.2020, 16.06.2020)
A difesa della Polonia è stata redatta una lettera da parte della COMECE (Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea) indirizzata direttamente al Presidente dell’Europarlamento David Maria Sassoli, in cui si smonta, “Trattati europei” alla mano, le falsità contenute nella “Risoluzione”, sottolineando come la vita dei nascituri vada sempre protetta e che comunque non rientri nelle competenze del Parlamento UE dare giudizi in merito alle leggi sull’aborto dei singoli Paesi membri. (leggi)
Manifesti per la famiglia e contro il divorzio
Tutti possono esprimere le proprie posizioni culturali e di pensiero, anche per ciò che riguarda la vita personale, familiare, sociale e politica. Tutti … tranne i Cattolici e chi insieme a loro difende la vita e la famiglia.
Anche in Italia, e nello specifico a Roma, abbiamo visto censurare (e non da facinorosi intolleranti ma dall’Amministrazione capitolina!) manifesti a favore della famiglia e della vita, contro l’aborto, l’utero in affitto e la pillola abortiva (cfr. News del 27.04.2018).
In Polonia invece (nonostante qualche contestazione, forse pilotata dall’estero) sono apparsi recentemente, tanto sui muri delle strade e degli edifici quanto sugli autobus, dei significativi manifesti a favore della famiglia unita e contro i divorzio, con foto e scritte di bambini che invitano «mamma e papà, amatevi»!
Scopo della campagna – promossa pure dall’associazione Sychar, che lavora per sostenere i matrimoni in difficoltà – «è promuovere il valore dell’amore coniugale e genitoriale, mostrare l’importanza di amorevoli e corretti rapporti tra i coniugi, per creare un matrimonio duraturo e legami familiari solidi, che sono la base di un corretto e sano sviluppo dei bambini». (leggi)
Osservatorio sulla cristianofobia
Affinché la crescente “cristianofobia” dell’Europa occidentale non mini anche la forte identità cattolica del Paese, il governo polacco ha aperto presso l’Università di Varsavia, significativamente intitolata al glorioso cardinale Stefan Wyszynski, un Osservatorio sulla cristianofobia e la libertà religiosa. Il nuovo centro è stato inaugurato il 20.02.2021 dal Ministro dell’Istruzione e della Scienza Przemyslaw Czarnek (molto vigile anche perché non dilaghi nelle scuole e università l’ideologia gender), che ha annunciato pure una sovvenzione pubblica pari a 335.000 euro.
Il nuovo dipartimento sarà guidato da padre Waldemar Cislo, che nella circostanza ha ricordato ad esempio che “in Francia nel corso del 2020 (notizia riportata da Le Figaro), mentre gli attacchi contro i luoghi di culto ebraici e islamici sono scesi del 58,5%, quelli contri i luoghi di culto cristiani sono aumentati del 90%”.
Anno di Wyszyński
La Polonia ha deciso di celebrare il 2021 (120° della sua nascita e 40° della sua morte) come “Anno del cardinale Stefan Wyszyński” (1901-1981), l’eroico arcivescovo di Varsavia e Primate di Polonia, che, a costo del carcere (fu costretto per 3 anni a vivere in isolamento e in silenzio), difese la Polonia, fortemente cattolica, dal comunismo (imposto da Mosca) e contribuì poi non poco all’elezione del 1° Papa polacco (Giovanni Paolo II), che fu determinante anche per il crollo del comunismo in tutta l’Europa orientale nel 1989 (fino al crollo stesso dell’URSS nel 1991). (leggi)
Il 2.10.2019 il Papa ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto riguardante un miracolo attribuito al cardinale Stefan Wyszyński e quindi decisivo per procedere alla Beatificazione.
La celebrazione della “Beatificazione”, inizialmente prevista a Varsavia il 7.06.2020 con la partecipazione di centinaia di migliaia di fedeli, è stata rinviata a data da destinarsi a causa dell’emergenza sanitaria.
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Il Partito Comunista Italiano
Cento anni fa (il 21 gennaio 1921), sull’onda di un entusiasmo ideologico e politico seguito alla rivoluzione bolscevica russa (1917), durante il congresso di Livorno del Partito socialista italiano, nasceva, scindendosi da esso, il Partito comunista d’Italia, poi Partito Comunista Italiano (PCI).
Dopo la dittatura fascista e la II Guerra Mondiale, diventerà il più grande partito comunista dell’Occidente!
Sostenuto politicamente ed economicamente da Mosca, che lo considerava un baluardo di primaria importanza contro l’imperialismo americano (poi Patto Atlantico e Nato), nelle elezioni politiche italiane del 1948 (e poi in seguito) tentò in tutti i modi di ottenere il potere politico del Paese. Quella campagna elettorale assunse toni aspri, talora ai limiti della guerra civile, peraltro in alcune zone già violentemente sperimentata negli ultimi anni della guerra e persino nei primi anni seguenti, addirittura con preti uccisi o minacciati di morte (v. News del 2.04.2021 e del 1°.11.2020)!
Effettivamente l’Italia, appoggiata certo nell’anticomunismo dagli USA (che erano intervenuti militarmente per ‘liberarla’ dalla presenza tedesca e con ingenti aiuti economici per sostenerne la ripresa, che sarà com’è noto straordinaria), si trovava quasi in bilico tra i due ‘blocchi’ che dividevano il mondo e l’Europa, con l’immane pericolo di cadere (ammesso che gli USA l’avessero permesso), nell’area comunista e quindi addirittura nel blocco di influenza sovietica. Nelle elezioni del 18-19 aprile 1948 c’era dunque davvero in gioco il futuro e il destino stesso del nostro Paese!
In quella durissima competizione elettorale, la Democrazia Cristiana ottenne la maggioranza relativa dei voti e quella assoluta dei seggi (caso unico nella storia della Repubblica!), mentre il “Fronte Democratico Popolare” (che comprendeva comunisti e socialisti) si attestò invece solo attorno al 30%.
La DC rimarrà il partito di maggioranza relativa (inseguita inutilmente dal PCI, che non riuscì mai a ‘sorpassarla’), fino al 1994, quando venne fatta sparire dal panorama politico italiano! Ciò fu possibile anche perché all’inizio degli anni ’90, crollato il comunismo sovietico e quindi diminuito in Occidente (e nella percezione degli USA) quel pericolo, il PCI poteva paradossalmente sopravvivere sotto nuove sigle e il suo grande avversario politico poteva ora essere facilmente eliminato per via giudiziaria* (vedi i processi di “Mani pulite”, assai spesso costruiti ad hoc e che poi si conclusero talora con l’assoluzione degli imputati, come accadde in seguito anche nel processo per mafia di Andreotti). Fu così che la DC, e la presenza stessa dei Cattolici in politica, si dissolse con le sue correnti tra i due nuovi poli politici (nonostante l’illusione di molti di loro di poter contare ancora nelle grandi decisioni … che infatti saranno quasi tutte anticattoliche).
* Eliminare per via giudiziaria ogni avversario politico è un metodo che la ‘sinistra’ ha potuto usare non solo negli anni ’90, quando si trovò di fronte un “nemico” inaspettato (e demonizzato) che vinse però le elezioni, ma anche in seguito, nei confronti di tutti coloro che il popolo italiano democraticamente vota come vera alternativa per il Paese.
Mentre il comunismo dilagava nel mondo (anche in Asia, in Africa e in America latina) e avrebbe prodotto inaudite violenze e causato addirittura 100 milioni di morti (!) (v. ad es. News del 12.09.2020) (cfr. la specifica profezia della Madonna a Fatima proprio il 13.07.1917), in Italia il PCI, pur senza riuscire mai a vincere le elezioni politiche, ma potendo avvalersi di una ferrea capacità organizzativa interna, che richiedeva una totale obbedienza dei tesserati, e del sostegno politico ed economico di Mosca, riuscì ad ottenere un potere per così dire parallelo.
Riuscì infatti a catturare ideologicamente e politicamente la quasi totalità della classe operaia (non quella contadina, più cattolica ma ormai sempre più erroneamente emarginata), pilotando anche tutto il mondo sindacale e le sue rivendicazioni, con enormi conseguenze pure sul piano economico e sociale (ad esempio in ordine all’accentramento statale di grandi enti), oltre che a generare un perenne stato di aspra “lotta” sociale nel Paese.
Nel ’68 il PCI riuscì inoltre a cavalcare la grande contestazione giovanile e studentesca, egemonizzando con l’ideologia marxista, materialista e atea (e pure con la “rivoluzione sessuale”, come presunta liberazione da ogni tabù morale) le nuove generazioni, peraltro allontanandole così quasi definitivamente dalla Chiesa, dalla fede e dalla morale cristiana (e quindi dalla salvezza eterna delle anime!), tanto che anche la maggior parte dei giovani cattolici improvvisamente si dileguò o tradusse il cristianesimo in un vago e in fondo materalistico impegno per i poveri, se non addirittura di supporto alla lotta di classe (mentre altri, all’opposto, si rifugiarono in uno spiritualismo disincarnato).
Da schegge impazzite di questa cultura di sinistra, comunque in piena coerenza con l’ideologia marxista, sorsero anche quegli estremismi extra-parlamentari (Lotta continua, Il Manifesto, … – v. quanto ricordato nella News del 2.04.2021 in rif. all’omicidio del commissario Calabresi) e addirittura il terrorismo rosso (Brigate rosse), che per molti anni misero il Paese in un ‘plumbeo’ clima sociale (che durò almeno fino al rapimento, prigionia e uccisione del Presidente Aldo Moro nel 1978).
L’ideologia comunista allargò inoltre il suo potere e persino la sua egemonia (peraltro secondo un preciso progetto già di Gramsci) al mondo della cultura, della stampa, dell’editoria, della scuola; e persino in gran parte di quello giudiziario! In questo modo la sua influenza, sia pur non sostenuta democraticamente dalla maggioranza del voto popolare, fu talmente forte da costituire in fondo il vero potere ideologico alla guida del Paese. Anche dopo il crollo del comunismo, negli anni ’90, riuscì appunto a sopravvivere, sotto mentite spoglie e nuove sigle, e persino ad accrescere il proprio potere e la propria influenza politica e culturale.
Qualcuno ha mai chiesto perdono per questa tragica ideologia e per le terrificanti violenze da essa causate in Europa e nel mondo? Se n’è fatta davvero ammenda? C’è mai stata una “Norimberga” per questo?
Vediamo invece che gli eredi del PCI rimangono comunque al potere; anche quando non posseggono il conforto del voto popolare! E chi vi si oppone democraticamente è sempre accusato di dividere il Paese, di intolleranza, di odio e persino di fascismo.
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Eutanasia
Spagna
Il 18.03.2021 il Congresso dei deputati spagnoli ha approvato la legge per il regolamento dell’eutanasia (proposta di legge presentata dal Partito socialista; si sono invece opposti il Partito popolare e Vox). La Spagna è così il 7° Paese al mondo ad ammettere l’eutanasia, dopo Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Colombia, Canada e Nuova Zelanda. Secondo tale legge, possono richiedere il suicidio assistito i maggiorenni che soffrono di «una malattia grave e incurabile» o di una «condizione grave, cronica e impossibile» che incide sull’autonomia della persona e che genera una «costante e intollerabile sofferenza fisica o psichica».
Così espressa, cioè in riferimento ad una “intollerabile sofferenza fisica o psichica”, la legge nasconde la possibilità di ricorrere alle “cure palliative” (in Spagna solo il 40% dei pazienti che hanno bisogno di queste cure le riceve; così ci sono ogni anno 60.000 persone che muoiono di sofferenza, quando vi si potrebbe far fronte appunto con l’incremento di tali cure). In altri termini, l’unica soluzione proposta dal governo per alleviare le sofferenze è quella di procurare la morte del sofferente.
La Chiesa cattolica spagnola (a partire dalla stessa Conferenza Episcopale) ha preso una posizione fortemente critica contro questa legge, definendola “contraria alla dignità umana”.
Qualche Presule, come mons. Juan Antonio Reig Pla (vescovo di Alcalá de Henares), ha parlato di legge che ricorda la mentalità “nazista” *, come se esistessero “vite non degne di essere vissute” (la sua dura presa di posizione ha suscitato l’ira dei socialisti, che hanno richiesto le scuse da parte dell’episcopato). (leggi)
Persino numerose associazioni di persone disabili hanno manifestato il proprio sconcerto per questa legge che in fondo li considera “vite non degne di essere vissute” e come tali candidate all’eutanasia!
* È stato infatti ricordato che il cardinale tedesco Iemens August von Galen, vescovo di Münster durante il periodo nazista e oggi Beato, osò opporsi frontalmente a Hitler anche sulla logica eutanasica che il Führer voleva attuare sui portatori di handicap. Ecco una sua omelia nell’agosto 1941: «Se anche per un’unica volta accettiamo il principio del diritto a uccidere i nostri fratelli, allora in linea di principio l’omicidio diventa ammissibile per tutti gli esseri improduttivi, i malati incurabili, coloro che sono stati resi invalidi, e noi stessi, quando diventiamo vecchi. Chi potrà ancora avere fiducia nel proprio medico? … potrà condannarlo a morte»!
Il cardinale von Galen (1878-1946), vescovo di Münster (una zona della Germania rimasta cattolica) durante il periodo nazista e già proclamato Beato dalla Chiesa per l’eroicità delle sue virtù, veniva chiamato il «Leone di Münster», per il suo coraggio di opporsi apertamente a Hitler, anche durante il periodo di massimo potere del nazismo; noto anche all’estero, anche il New York Times giunse a definire il vescovo di Münster nel giugno del 1943 «l’oppositore più ostinato del programma nazional-socialista»! Pur non attaccandolo direttamente, anche per la stima e l’autorità morale di cui il cardinale godeva presso il popolo, il potere nazista (lo stesso Goebbels) lo raggiunse più volte con inequivocabili minacce, così come furono centinaia le persone arrestate perché diffondevano le sue omelie.
Canada
In Canada la ‘cultura della morte’ pare non conoscere limiti.
Avevamo già altre volte osservato che dietro l’aria quanto mai giovanile e rassicurante del Premier canadese J. Trudeau si nasconda invece un determinato combattente a favore delle nuove ideologie occidentali, distruttive della morale cristiana, della famiglia e della vita (sul Canada cfr. anche le News del 22.01.2018, 18.08.2020, 16.06.2020 e del 10.09.2017).
Ora una nuova legge sull’eutanasia (Bill C-7) contempla che, per accedere all’assistenza medica nel morire (MAID), non sia più necessario attestare uno quadro clinico che ragionevolmente faccia prevedere l’inesorabilità prossima o remota della morte naturale.
Inoltre tale legge toglie ai medici la possibilità dell’obiezione di coscienza.
I vescovi cattolici canadesi hanno diffuso una lettera aperta a tutti i fedeli, per denunciare questa tragica decisione del Parlamento. (leggi)
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Italia … in estinzione [dati Istat del 27.03.2021]
Nascite (compreso i figli nati da 1 o 2 genitori stranieri)
2020: 404.000 (di cui 1/3 fuori dal matrimonio!);
2019: 435.000;
2018: 439.747;
2017: 458.151
(2008: 576.000)
Decessi:
2020: 746.000 (di cui, ufficialmente, 74.159 per Covid-19*);
2019: 647.000;
2018: 633.133;
2017: 634.729
(2014: 598.000)
* i dati ufficiali Istat (27.03.2021) sulle morti 2020 per Covid-19 sono assai minori rispetto alla somma dei dati forniti quotidianamente dal governo (e divulgati in modo ossessivo e allarmistico dai media) per imporre le note, incredibili e sproporzionate restrizioni delle più fondamentali libertà civili, che stanno provocando il tracollo economico e persino psicologico della Nazione!
Non sono consoni a quanto viene quotidianamente comunicato dal governo e dai media anche i dati ISTAT che si riferiscono già ai primi 2 mesi (gen/feb) del 2021: rispetto allo scorso anno (gen/feb 2020), quando i decessi furono particolarmente bassi (118.029; l’inverno era stato mite e la pandemia non era ancora scoppiata), nei primi 2 mesi (gen/feb) di quest’anno i decessi sono stati 126.866 (di cui 23.540 ufficialmente per Covid); in tal caso, però, i decessi per altri motivi sarebbero 103.326 e dunque rappresenterebbero un crollo della mortalità senza precedenti in Italia (visto che la media dello stesso periodo nel 2015-2019 fu di 125.741); quando invece risulta un aumento di mortalità per malattie oncologiche e cardiovascolari (dovuti alla carenza di assistenza negli ospedali egemonizzati dalla cura del Covid).
Il tutto fa seriamente sospettare che i bollettini quotidiani di morti per Covid siano artificialmente “gonfiati” (con decessi che non riguardano la pandemia).
Un altro dato clamoroso è che, nonostante la vaccinazione e le forti restrizioni in corso, nelle ultime settimane i decessi per Covid-19 sarebbero invece aumentati (1/15 marzo: 4.554; 1/15 aprile: 6.290 morti; dunque con un aumento del 38%); e questo anche nelle Regioni più attrezzate e attive nella vaccinazione di massa (Veneto: +46%; Lombardia: +34%; Piemonte: + 71%).
Un ulteriore grave indizio che: 1) o la percentuale di morti per Covid-19 sul totale dei decessi è gonfiata (per giustificare le restrizioni politiche per emergenza sanitaria); 2) o la mortalità normale è incredibilmente crollata; 3) o il vaccino non solo non diminuisce i contagi e i decessi per Covid-19, ma addirittura li aumenta!
Delle 3 ipotesi per spiegare questi dati ufficiali, la più verosimile appare la prima. [fonte: NBQ, 16.04.2021 – leggi]
A questo suicidio demografico del nostro Paese, che da tempo registra un numero di morti non rimpiazzato minimamente dai nuovi nati e neppure dal massiccio ingresso di immigrati, contribuisce pure un elevato numero di Italiani che abbandonano l’Italia [2019: 164.000 (di cui 120.000 cancellati dall’anagrafe)].
Osserva l’ISTAT: “La popolazione italiana continua inesorabilmente a diminuire dal 1983”. “Siamo al minimo storico delle nascite dal 1870”. “Si tratta del più basso livello di ricambio naturale dal 1918”. “Siamo il Paese più vecchio del mondo, dopo il Giappone”!
In dieci anni la fascia della popolazione tra i 16 e i 34 anni è scesa di 12 milioni. Secondo questo trend l’Italia nel 2050 avrebbe un popolazione ridotta del 17%, con oltre il 35% dei cittadini con più di 65 anni: un dato che renderà tra l’altro assolutamente impossibile l’assistenza sanitaria e il pagamento delle pensioni. [cfr. News 11.02.2020, 31.12.2019, 20.11.2019, 21.06.2019]
Qualcuno sta pensando forse anche per questo all’eutanasia, come rimedio a tale insostenibile invecchiamento della popolazione? O ha pensato pure di censurare l’immediata ed efficace assistenza medica domiciliare (o nelle Case di riposo) per gli ultraottantenni particolarmente colpiti e così uccisi dal Covid-19?
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Bergamo (intolleranza anticattolica)
In occasione della “Giornata Nazionale per la Vita” (7.02.2021), un banchetto dell’associazione Pro Vita & Famiglia, allestito a Bergamo, è stato fatto oggetto di atti vandalici e imbrattato con dello sterco. (leggi)
Nessuna protesta pubblica e nessuna notizia sui giornali e telegiornali.
Cosa sarebbe accaduto se una atto analogo fosse stato fatto ad esempio ad un banchetto di militanti abortisti o Lgbt?
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Sanremo (Festival della Canzone Italiana o … dell’Anticristo?)
Se già nella precedente edizione (2020), alla vigilia dello scoppio della pandemia, il Festival di Sanremo si era dilettato a scherzare sulla fede cristiana (Fiorello in talare e Achille Lauro che quasi nudo ammiccava a S. Francesco) e deturpare nientemeno che un testo biblico (Benigni sul Cantico dei Cantici), anche quest’anno, nonostante i limiti strutturali e di pubblico dovuti al Covid-19 (però con ascolti che hanno superato i 13 milioni di utenti!), la 71^ edizione del Festival della Canzone Italiana ha rincarato la dose, mandando in scena, tra parole, atteggiamenti e abbigliamenti degni di Sodoma e Gomorra, l’oltraggio a Gesù stesso, alla Sua Passione, alla Madonna e ai Santi. Un sacrilegio pagato coi soldi di tutti (!), un oltraggio che riguarda non solo la fede cristiana e Dio stesso, ma in fondo 1,5 miliardi di Cattolici del mondo (dal Paese che ne è il centro storico e vitale), per non dire di tutti i 2,5 miliardi cristiani viventi, ma in fondo dell’identità sociale, culturale e religiosa dell’Europa e dell’Occidente e persino di tutti coloro che conservano ancora un senso profondo della dignità dell’uomo e della sua religiosità.
Nonostante lo sconcertante silenzio dei Cattolici (che pagano le tasse e pure il canone televisivo, per vedersi poi offesi in ciò che hanno di più caro!), quest’anno c’è stata però una forte presa di posizione del Vescovo locale (diocesi di Ventimiglia-Sanremo), mons. Antonio Suetta (vedi).
Il Vescovo non ha esitato a denunciare la deriva folle e nichilistica, per non dire satanica, di tali blasfeme licenziosità, riportando perfino un antico e significativo motto pagano: “quos Deus perdere vult, dementat prius” (quelli che Dio vuole perdere, prima li rende folli)!
Che dietro la fastosa facciata del Festival si nasconda persino qualcosa di demoniaco e anticristico, emerge infatti significativamente anche da un comunicato in merito (leggi) nientemeno che da parte dell’Associazione Internazionale Esorcisti (vedi), che ha sottolineato come quest’anno “sul palco dell’Ariston si è raggiunto un livello di dissacrazione, di blasfemia e di vilipendio della fede cattolica davvero inaccettabile … una sorta di blasfema parodia del sacro in cui non è difficile scorgervi il demoniaco”!
Ripetiamo allora anche quest’anno l’invito rivolto agli organizzatori e attori del Festival già lo scorso anno (v. News del 8.02.2020): la prossima volta provino ad allestire questi atti blasfemi non sulla fede cattolica ma contro Maometto e i simboli religiosi musulmani (e possibilmente lo facciano nella patria storica dell’Islam, cioè in Arabia Saudita, come è l’Italia per la Cattolicità mondiale); e pretendano, per fare questo spettacolo dissacrante, le stesse esorbitanti cifre di denaro pubblico dagli stessi musulmani (come in Italia anche dai Cattolici, contribuenti e obbligatoriamente abbonati RAI).
Ovviamente questa è solo una provocazione dialettica, per immaginare cosa succederebbe. Quanto accaduto a Charlie Hebdo ..docet!
(v. News 2.01.2021 e la strage del 7.01.2015)