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Come previsto, Joe Biden s’è subito mosso per rimettere al potere la lobby abortista statunitense (la Pro-Abortion Mafia, come la chiama il National Catholic Register). 
Ha infatti già annunciato di volere Ministro della Sanità Xavier Becerra, procuratore generale della California. Chi è Becerra? Pur dichiarandosi apertamente cattolico, come Biden, è noto però per le sue posizioni filoabortiste (quindi in contrasto con la Parola di Dio e l’insegnamento morale della Chiesa) e addirittura per le sue lotte contro il grande mondo “pro-life” americano. Sostenitore della Planned Parenthood (la grande multinazionale degli aborti che ha fortemente appoggiato Biden nella campagna elettorale presidenziale), Becerra in California tentò addirittura di obbligare per legge anche i servizi pro-life a pubblicizzare il “servizio sanitario” dell’aborto (legge poi abrogata dalla Corte Suprema nel 2018), costringendo i datori di lavoro a coprire le spese per gli aborti nei piani assicurativi sanitari, senza alcuna esenzione per i datori di lavoro religiosi (com’è forse noto, sotto l’amministrazione Obama, ci fu l’obbligo – abrogato poi da Trump – anche da parte degli istituti religiosi, di fornire la polizza sanitaria anche per gli aborti; fece infatti scalpore la sentenza sul caso delle “Piccole Sorelle dei Poveri”, secondo cui tali Suore furono costrette a violare le loro convinzioni cristiane e obbligate a prevedere contraccettivi, sterilizzazione e farmaci abortivi nei loro piani sanitari per i dipendenti).
Anche Kamala Harris, scelta da Biden come (prima donna) vice-Presidente USA, che fu procuratore generale della California prima di Becerra, è sulla sua stessa linea abortista.
Pure le designazioni di Antony Blinken come Segretario di Stato USA e Linda Thomas-Greenfield come Ambasciatrice degli Stati Uniti presso l’ONU, salutate con entusiasmo da Planned Parenthood, sono nella linea della “lotta per i diritti riproduttivi in tutto il mondo” (cioè: aborto da imporre al mondo), come ai tempi di Clinton e Obama.
Se questo fosse poco (per un futuro Presidente USA, peraltro non ancora entrato in carica e forse neppure ancora tale dal punto di vista legale!), c’è la nomina di Neera Tanden a direttrice dell’Ufficio Gestione e Bilancio, la quale è un’attivista pro-aborto da lunga data (era persino nello staff di Hillary Clinton quando era alla Casa Bianca come first lady, e quando, scrivendo a Bill Clinton, denominò come “misogini” i leader cattolici pro-life) ed ebbe un ruolo centrale nell’elaborazione della linea del Servizio sanitario nazionale durante l’amministrazione Obama.
Infine Joe Biden preme già per l’abrogazione dell’emendamento Hyde, approvato nel 1976 dalla Camera dei rappresentanti, che di fatto ancora vieta di finanziare con fondi federali gli aborti, tranne in caso di incesto, stupro o salvaguardia della vita della donna (“abrogare l’emendamento Hyde quale politica discriminatoria” è la tesi sostenuta anche in questi giorni dalla deputata del Connecticut alla Camera dei rappresentanti Rosa De Lauro, esponente del Partito Democratico).