Inghilterra: un ragazzo ucciso dai medici “per il suo bene“
Ancora un caso in Inghilterra di decisione dei giudici di far morire un minore “per il suo bene”!
Si tratta questa volta di un povero ragazzo di 12 anni, che nell’aprile scorso ha cercato di impiccarsi nella sua camera da letto, ma è stato salvato. A causa della mancanza di ossigeno al cervello e dell’arresto cardiaco avvenuti in quel momento, ha riportato una grave lesione neurologica; poi nell’ospedale dove è stato ricoverato ha pure contratto il Covid-19. I medici del Birmingham Women’s and Children NHS Foundation Trust , propensi a sospendere le cure e farlo morire, hanno chiesto all’Alta Corte che decisione dovessero prendere per il “migliore interesse” del ragazzo.
I genitori, che sono cristiani devoti, hanno chiesto di continuare i trattamenti per dare al ragazzo una possibilità di riprendersi, opponendosi all’ipotesi di farlo morire. Ma il giudice dell’Alta Corte d’Inghilterra e del Galles Anthony Hayden (già noto per aver stabilito la morte per «best interest» di Alfie Evans Hayden – v. News del 30.04.2018 – e pure militante nel sostenere tutte le istanze LGBT) ha concordato con i medici che proseguire il trattamento non poteva salvarlo e prolungava solo le sue sofferenze; per cui continuare il trattamento non sarebbe “nel migliore interesse” del ragazzo; decretandone così la condanna a morte, contro il parere dei suoi stessi genitori.