Sempre più, oltre al danno morale e spirituale, emerge che la contraccezione provoca anche danni alla salute fisica e psichica delle donne (anche se il male morale e spirituale è ovviamente anche dell’uomo che vive in questo modo i rapporti sessuali). Non a caso la parola stessa “contraccezione” sta ad indicare appunto un porsi “contro” la logica stessa, persino naturale, della sessualità (v. Morale sessuale, spec. punto 32.1).
Tra i contraccettivi chimici esiste anche la cosiddetta “spirale”: un dispositivo che viene posto nelle tube di Falloppio (che collegano l’ovaio alla cavità uterina) per bloccare il passaggio degli spermatozoi; ma in realtà in certi casi può essere anche abortiva (quindi non solo contro il 6° Comandamento, ma anche, assai più grave, contro il 5°, v. schema esame di coscienza).

Che tale “contraccettivo” possa essere anche “abortivo” è dato dal fatto che, quando fallisce il blocco degli spermatozoi nelle tube, il concepimento avviene e il feto viene espulso (e anche quando riesce a raggiungere ed annidarsi nell’utero assai spesso viene poi espulso o partorito dopo pochi mesi).

Il suo uso, oltre ad essere immorale, risulta pure spesso dannoso anche per la salute della donna. Non a caso in questi giorni la Bayer, la multinazionale farmaceutica tedesca, a causa della sua “spirale” denominata Essure, è stata costretta a risarcire oltre 35.000 donne (il 90% di coloro che hanno fatto causa alla potente casa farmaceutica), per un totale di 1,6 miliardi di $, a causa dei danni causate alla loro salute da questo contraccettivo (che in Italia è totalmente a carico del Servizio sanitario nazionale)!
Molte donne che hanno usato Essure hanno pure riscontrato reazioni allergiche pesanti dovute ai metalli presenti nella spirale; in alcuni casi è stato necessario un intervento chirurgico d’urgenza (isterectomia); altre donne hanno subìto importanti danni mentali e in alcuni casi s’è giunti addirittura alla morte!

Non è l’unico caso di contraccettivi/abortivi dannosi anche se presenti sul mercato farmaceutico.
Anche le pillole contraccettive hanno mostrato assai spesso danni non lievi per la salute delle donne (v. Notizia dell’8.10.2019): emicranie croniche, depressione, infertilità e persino una notevole incidenza nella formazione di tumori.
Già nel 2012 sempre la Bayer fu costretta a risarcire 12.000 donne, per 142 milioni di $, per i danni provocati dalla pillola contraccettiva Yasmin. Anche le pillole Yasminelle e Melyane della Bayer hanno provocato gravi danni alla salute della donna, in certi casi anche ictus e morte.
Nel 2013 esisteva già una notevole letteratura scientifica in merito (un’abbondanza di dati, pubblicati tra gli altri dal British Medical Journal e divulgati dall’Ema, Agenzia Europea del Farmaco), che dimostrava che queste nuove pillole contraccettive presentavano un rischio di ictus e trombosi doppio rispetto a quelle precedenti: 4 casi su 10.000 per ogni anno di utilizzo (rispetto ai 2 casi delle precedenti pillole contraccettive).
La potenza di queste case farmaceutiche e le correnti di pensiero sempre più antinataliste (che hanno portato l’Europa, e in particolare l’Italia, ad un suicidio demografico) sono però molto forti.
Ancora, quando la pillola contraccettiva della Bayer Diane 35 causò in Francia 4 decessi e 125 trombosi, pur vedendo ridotta la vendita di 315.000 confezioni, fino ad essere vietata dal governo, si schierò a difesa della Bayer nientemeno che il Parlamento europeo, sostenendo che la pillola doveva rimanere accessibile come metodo di cura dell’acne femminile, imponendo ai medici il silenzio riguardo agli effetti di questi contraccettivi.

Persino dal mondo delle “femministe”, che già nel ’68 aveva tanto applaudito alla “pillola” come “liberazione della donna” (come credette persino gran parte dei teologi e dell’episcopato mondiale, a tal punto da combattere l’enciclica Humanae vitae di Paolo VI, uscita proprio nel 1968 e che ne dichiarava immorale l’uso! L’attacco contro il Papa fu così forte, anche all’interno della Chiesa, che nei restanti 10 anni di pontificato Paolo VI non scrisse più alcuna enciclica!), oggi si leva una forte critica e si giunge persino a riconoscere i “metodi naturali” di regolazione della natalità (v. ancora Morale sessuale, punto 32.1) come la sola forma di “tutela non solo contro l’irresponsabilità maschile e contro l’abuso del corpo femminile (cresciuti invece con la diffusione degli anticoncezionali), ma della salute fisica e mentale della donna”. Una vera “ecologia umana”!
Ad esempio la femminista Holly Grigg-Spall, una delle più note, già nel 2013 scrisse un libro intitolato Sweetening the Pill (“Adolcire la pillola”), in cui si legge: “Depressione, ansia, paranoia, rabbia, attacchi di panico: solo alcuni degli effetti della pillola su quasi la metà delle donne che assumono queste compresse durante la loro vita”. Il libro parla delle pasticche e dei dispositivi che hanno ucciso o portato vicino alla morte centinaia di migliaia di donne, spiegando quanto il ‘business’ sia protetto dal fatto che i governi non pretendono dalle case farmaceutiche una trasparenza completa sugli effetti dei loro prodotti. Citando studi scientifici e statistiche documentate si parla di aumento di rischio di sclerosi multipla, di trombosi, di fratture ossee, di obesità, di disfunzioni sessuali e riproduttive o di depressioni durate anni e finite solo con lo stop alla contraccezione chimica.