Ben 27 senatori del Movimento 5 Stelle (tra i quali Barbara Lezzi, Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, ed Elio Lannutti) hanno firmato e depositato un disegno di legge costituzionale (n. 1828) per modificare l’articolo 1 della Costituzione in modo da introdurre il principio di laicità (aggiungendovi alla definizione “repubblica democratica” l’aggettivo “laica”). In realtà si tratta, cancellando la storia del nostro Paese e dell’intero Occidente, non di laicità ma di bieco laicismo, se non addirittura di “ateismo di Stato”!
Con la solita scusa di essere tolleranti verso qualsiasi religione e cultura, questa idea di “laicità”, cioè di presunta “neutralità”, dall’Illuminismo in poi, nasconde la precisa volontà di ridurre la religione, in particolare il cristianesimo (cardine della civiltà italiana ed europea), a fatto meramente di coscienza, privato, senza alcuna possibilità di incidenza sociale. Si tratta del solito tragico equivoco, od errore voluto, di considerare la laicità, la neutralità, il silenzio e l’equiparazione di qualsiasi esperienza religiosa, una sorta di “non scelta”, quando invece è una scelta ben precisa, cioè atea (cfr. nel sito il n. 6 del documento sulla Dottrina sociale della Chiesa).
Come quando un genitore – ed è stata ed è una moda educativa – dicesse che non insegna nulla di religioso al figlio, “così da grande sarà libero di scegliere lui”; come se il silenzio non nascondesse una scelta ben precisa, cioè il relativismo e persino l’ateismo, visto poi che le informazioni e l’educazione (anche nelle scuole) hanno comunque un indirizzo ben preciso (oggi poi, con l’obbligo di insegnare l’ideologia gender, così come tutte le menzogne sulla storia della Chiesa, il silenzio sulle sue bimillenarie opere culturali e di carità, sui suoi Santi, le menzogne sulla presunta opposizione scienza e fede, sui presunti “secoli bui” del Medioevo, e via dicendo). E che ci sia un disegno contrario all’educazione cattolica lo si evince anche dalla continua opposizione italiana alla libertà di educazione (sancita invece dalla Costituzione), cioè di poter formare (senza spese aggiuntive) i propri figli in scuole non statali, cioè secondo principi morali e culturali non proni all’ideologia di Stato.
Che cosa intendano per “laicità” i senatori grillini si capisce infatti già dalla relazione introduttiva del DDL, dove si legge che «nell’ottica dell’individuo, il supremo principio di laicità comporta la pari dignità e tutela degli orientamenti personali, ivi compresi quelli orientati all’ateismo».
Oltre a ridurre la religione, e il cristianesimo in particolare, a mero fatto privato, solo di coscienza, si cela dunque un velato tentativo di elevare l’ateismo (fatto passare per laicità) a religione di Stato (non si osò tanto neppure ai tempi dell’Unione Sovietica, quando tra i Paesi europei ad essa legati, solo l’Albania osò tanto, con la sua Costituzione del 1978).
Evidentemente non si vuole perdere l’occasione, con questo esecutivo che è il più “di sinistra” nella storia della Repubblica (pur non avendo più alcuna base effettiva nel Paese e con un Presidente per l’ennesima volta non votato da nessuno), di varare tutto ciò che è possibile … per distruggere l’Italia dei valori cristiani.
Ci sarà ancora qualche cattolico che voterà il M5S?