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La cruda uccisione, ad opera di un poliziotto statunitense, dell’afro-americano Georg Floyd ha fatto da detonatore al riaccendersi furibondo delle lotte americane e financo mondiali contro il “razzismo”.
Ne è emerso persino un simbolo fisico, che è diventato rapidamente segno universale (lo abbiamo ovviamente visto subito eseguire anche da alcuni deputati di sinistra nel Parlamento italiano) di lotta contro il razzismo e persino contro ogni discriminazione: una sorta di “genuflessione” laica (quasi sparita invece nella Chiesa cattolica, anche ai ‘massimi vertici’, davanti all’Eucaristia, così che anche la folle Coronavirus-fobia è giunta persino a proibire di genuflettersi, segno di adorazione, e di inginocchiarsi per ricevere Gesù-Eucaristia, cioè Dio stesso!).

Ma si tratta proprio della sacrosanta lotta contro il razzismo nei confronti dei “neri”? 
In realtà pare essersi riaccesa in modo virulento una lotta contro i “bianchi”, con anamnesi storiche peraltro “di parte” e persino false (dimenticando ad esempio quanto la tratta degli schiavi africani sia stata, e tuttora è, anche nel Mediterraneo, opera anche di “neri”), considerati persino in blocco come violenti e razzisti, addirittura una lotta contro i valori dell’Occidente, i suoi eroi, ideali e persino i valori religiosi che li hanno mossi nella storia e nel presente!
Da cui la violenza e persino la distruzione delle statue simbolo dell’Occidente (sarà certo risparmiata quella più celebre, che sta alla base invece anche di queste nuove ideologie, cioè quella “massonica” <della Libertà>, nella baia di New York).

Negli Usa non manca poi certo la valenza politica della protesta, cioè contro Trump, in vista delle prossime elezioni: tutto fa, in questa continua ‘demonizzazione’ del Presidente in carica, in quanto non allineato al “politicamente corretto”!

Dietro l’antirazzismo del movimento Black Lives Matter si nasconde dunque questo odio contro l’Occidente e i suoi valori, che si estende anche alla lotta contro la famiglia ‘tradizionale’, per l’aborto e per il gender. Nel loro manifesto, intitolato “What We Believe,” si può infatti leggere: <Noi distruggiamo il concetto di famiglia nucleare così come voluto dall’Occidente, sostenendoci a vicenda come famiglie allargate. Quando ci riuniamo, lo facciamo con l’intenzione di liberarci dalla stretta del pensiero etero-normativo, o meglio, dalla convinzione che tutto il mondo sia eterosessuale. Ci meritiamo e quindi chiediamo una giustizia riproduttiva [leggi: aborto] che ci dia autonomia sui nostri corpi e le nostre identità>”.
«Nel manifesto di Black Lives Matter c’è la promozione dell’ideologia gender e dell’agenda anti-famiglia» e sembra che la sua ideologia «voglia presentare tutti i bianchi come nemici dei neri e tutti i neri come nemici dei bianchi».
In questa divisione profonda sembra di vedere proprio l’impronta di “colui che divide” (alla lettera la parola “diavolo”).
Non si nasconde infatti neppure l’odio anticristiano (in questo con l’appoggio ovvio dell’Islam), come colonna portante della civiltà occidentale, non mancando neppure i luoghi comuni, come la “leggenda nera”, cioè falsa, che farebbe della fede cristiana l’appoggio del colonialismo e del razzismo (quando invece proprio i Cattolici sono stati i difensori dei “neri”, sia in Africa che in America).
Insomma: altro che antirazzismo; qui si tratta ancora di lotta per la “dittatura del relativismo” e per le nuove ideologie “politicamente corrette” … contro l’Occidente e la sua fede cristiana.