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Coronavirus e riaperture delle chiese

Coronavirus e riaperture delle chiese


La pandemia da Covid-19, che ha colpito dalla Cina tutto il mondo, ha visto quasi ovunque anche una fortissima riduzione della libertà religiosa. E anche la progressiva ripresa delle attività conosce ora in molti Paesi analoghe inammissibili ingerenze del potere statale non solo sulla vita religiosa delle persone, ma persino nella gestione della stessa liturgia!

Proprio per non parlare dell’Italia …!

La situazione in Cina è la seguente. L’obbligo della chiusura delle chiese (sempre controllate rigidamente dal Partito) era scattato il 23 gennaio. E se già a marzo hanno riaperto industrie, ristoranti, cinema e mercati ambulanti, per la riapertura delle chiese s’è dovuto attendere fino al 2 giugno. Ma per la riapertura esistono dei rigidi obblighi. Anzitutto i parroci devono ricevere i permessi dalle diverse autorità ad ogni livello (villaggio, città, provincia); e questo richiede viaggi ed un’enorme perdita di tempo. Le chiese devono prevedere percorsi precisi e disinfettati; i fedeli devono essere muniti di mascherine e devono essere controllati personalmente con termoscanner; ma soprattutto la riapertura è permessa a condizione che si predichi il “patriottismo”! Ma questa era in fondo già la condizione prevista dai nuovi “regolamenti per le attività religiose”, del febbraio 2018 e completati il 1°.02.2020 (il Coronavirus non li ha bloccati, ma anzi ha dato un’ulteriore spinta al controllo del potere comunista sulla Chiesa), che mirano di fatto ad un controllo totale del governo sulla Chiesa, fino a costituire una sorta di “chiesa nazionale”, anche se va sotto il nome di “sinicizzazione” della fede. In fondo ciò era pattuito già nell’accordo (provvisorio e segreto?) col Vaticano. Nell’art. 5 si afferma ad esempio che «le organizzazioni religiose devono aderire alla leadership del Partito comunista cinese, osservare la costituzione, le leggi, i regolamenti, gli ordinamenti e le politiche, aderire al principio di indipendenza e di auto-governo, aderire alle direttive sulle religioni in Cina”, fino ad “attuare i valori del socialismo…». [fonte: Il Timone/News, 8.06.2020]

A proposito di Cina …
Per la prima volta, a causa delle difficoltà conseguenti alla pandemia, il governo cinese non ha stabilito alcun obiettivo di crescita economica (solo nel 1° trimestre di quest’anno la Cina ha avuto una perdita del 6,8%). In compenso, il bilancio delle Forze armate crescerà del 6,6% (il più basso degli ultimi 20 anni, che però in totale ha conosciuto un incremento di spesa militare di ben 12 volte).


Per passare ad un altro grande Paese: l’India …
Nello Stato sud-occidentale del Kerala, che secondo una solida tradizione è stato evangelizzato già dall’apostolo S. Tommaso (!) e tuttora possiede una percentuale di cristiani relativamente alta, il governo ha riaperto da oggi le chiese (chiuse il 25 marzo), ma a queste rigide condizioni: devono essere continuamente sanificate, rimangono vietate ai maggiori di 65 anni, viene vietata la Comunione, l’uso dell’acqua benedetta e persino degli olii santi. Alcune regioni hanno addirittura chiesto di registrare i nomi dei partecipanti, che non devono comunque superare il numero di 100. Molte diocesi, di fronte a questi divieti, hanno allora deciso di proseguire piuttosto con la chiusura. [fonte. Asia-News, 8.06.2020]

A proposito di India …
Nello stato occidentale dell’Orissa, dove si registra da tempo un incremento di odio anticristiano, nel distretto di Malkangiri in questi giorni è stato ucciso per la sua fede un giovane cristiano (Sombaru Madkami). Nella stessa zona, neppure un mese fa, un cristiano (Kama Sodi) è stato picchiato così brutalmente che è caduto in terra, privo di sensi e trasportato in ospedale; anche la sua casa è stata saccheggiata.
[fonte: Asia-News, 6.06.2020]


A proposito di pandemia: ecco i primi dati da Sindrome da lockdown
Secondo un’autorevole ricerca scientifica condotta da Open Evidence (Universitat Oberta di Catalunya, Barcellona), in collaborazione con atenei britannici, italiani e colombiani, il lockdown imposto per impedire la diffusione del Coronavirus ha causato in Italia, Spagna e Regno Unito, nuovi disagi mentali in oltre il 40% della popolazione! [fonte: NBQ, 23.05.2020]