L’essere costretti in casa per mesi è certamente tra gli aspetti drammatici di questa pandemia, una strategia (medievale), imposta dal governo in modo particolarmente drastico in Italia, non certamente per curare una malattia ma semplicemente per cercare di non prenderla. Una misura estrema, e discutibile (ma non è stata discussa, neppure dal Parlamento), che, oltre ad impedire di recarsi negli ambienti di lavoro (con gravissimo danno economico) o di studio (per i bambini si tratta pure di non sapere a chi lasciarli), ha tolto il contatto vivo con la realtà, con gli altri, con la natura.
Una privazione che, oltre a danneggiare la salute e l’economia, può far emergere ferite nascoste, talora persino gravi problemi psicologici. Chi infatti presenta già qualche fragilità in questo senso o non ha scoperto la bellezza della vita interiore, dello spirito, può andare davvero in crisi.
Al di là dei diversi carismi e vocazioni, questa forzata “clausura” può però costituire pure una particolare opportunità per la vita dello spirito, perché nella solitudine e nel silenzio (cose incredibilmente mai sperimentate da parte di molti ragazzi e adulti di oggi!) può emergere con particolare intensità la coscienza e Dio può far sentire ancor di più la Sua voce.
Basti pensare all’esperienza degli eremi o dei monasteri di clausura, dove peraltro l’umanità delle persone viene esaltata, e in non pochi casi, magari ignoti ai più, sono pieni di giovani e pienamente equilibrati.
Non a caso il “deserto”, già nella Bibbia o all’inizio della missione stessa di Gesù, come pure nei primi monaci (si pensi ad esempio alla celebre figura dell’abate S. Antonio), è un luogo particolare di incontro con Dio. Ma, come sperimentavano appunto anche i cosiddetti “padri del deserto” (ad esempio appunto S. Antonio abate), e come indica la vicenda stessa della “quarantena” (Quaresima, cioè 40 giorni effettivi) fatta da Gesù all’inizio della Sua missione, il deserto può anche essere, se non lo si riempie poi di Dio, il luogo della tentazione, della presenza e della lotta col demonio (il famoso “maialetto” con cui è in genere raffigurato S. Antonio abate, per questo chiamato poi impropriamente patrono degli animali e assai caro alla pietà popolare rurale).
Dunque questo periodo di “clausura” forzata può essere anche un’opportunità spirituale (salvo poi il fatto della necessità di incontrare Gesù nella Chiesa, nei Sacramenti, nell’Eucaristia celebrata, adorata e vissuta); ma può essere anche una tentazione.
Oggi poi, specie le nuove generazioni “digitali”, già totalmente rapite, talora in modo persino compulsivo, dal mondo virtuale del computer e degli smartphone, il pericolo di divenire ancor più schiavi di un mondo virtuale – che può portarci in casa e davanti agli occhi e alle orecchie il mondo, ma il mondo reale è un’altra cosa … tanto è vero che i Sacramenti, come abbiamo già richiamato, non valgono in streaming! – può davvero diventare pericoloso, quasi un’altra oscura pandemia.
E qui si inserisce anche il discorso su quella “bomba nascosta” ma davvero distruttiva, che nel silenzio e nel nascondimento deturpa e poi condiziona e persino rovina moralmente e spiritualmente milioni e milioni di persone, specie poi se giovani o addirittura ragazzi: la pornografia su internet! Una vera e propria droga (lo si è scoperto persino clinicamente e a livello neurologico e psichico), che può rendere dipendenti, schiavi e sempre più psicologicamente ripiegati su di sè, moralmente distrutti e spiritualmente insensibili e vuoti.
Un esempio, che ha dell’incredibile, per capire le proporzioni di questo dramma nascosto, di questa ‘pandemia’ silenziosa ma non meno pericolosa, è dato da uno dei maggiori centri di produzione o raccordo di siti pornografici: Pornhub (che ha la sua centrale in Canada ma è visto ovviamente in tutto il mondo). Ebbene, solo nel 2019 Pornhub ha registrato l’incredibile numero di 42 miliardi di visite (pari a 115 milioni di accessi giornalieri)!
Se questi giorni di “arresti domiciliari” a causa del Coronavirus e dei Decreti governativi hanno portato più persone a chiedersi finalmente quale senso abbia davvero la vita, a scoprire o riscoprire meglio la bellezza della fede, della preghiera, della meditazione … per molti, più di quel che si creda, è stata anche l’occasione per farsi trascinare nell’oscuro e talora perverso mondo della pornografia, del sesso on-line.
Nel primo mese di domicilio coatto a causa del Coronavirus, gli accessi italiani ai siti pornografici hanno infatti avuto un incremento addirittura del 24% ! [fonte: NBQ, 8.04.2020]
Questi immensi poteri (commerciali, economici), che ruotano attorno al mondo della pornografia on-line, hanno infatti subito capito che la clausura forzata di decine di milioni di persone, specialmente in Italia, come pure l’impossibilità di praticare un sesso facile se non addirittura per le strade, era un’occasione ghiotta per incrementare le loro proposte e i loro commerci.
Così il 12 marzo Pornhub, oltre a promettere all’Italia aiuti finanziari, ha ‘donato’ agli italiani di poter sottoscrivere gratuitamente un account Premium; e in questo modo ha ottenuto un immediato aumento del 13,8% del traffico. Intanto chi cade nella trappola poi difficilmente ne esce, anche quando tornerà a pagamento o porterà a livelli sempre più estremi (e costosi).
Allo stesso modo il 25 febbraio anche il sito xHamster ha reso gratuito l’account Premium, con questo invredibile commento del vicepresidente della compagnia, Alex Hawkins: «Il modo più semplice per evitare che il virus si diffonda è evitare il contatto diretto con altre persone, e il porno può essere d’aiuto … per evitare contagi per via sessuale»!
Così pure il sito giapponese Soft on Demand, cogliendo l’occasione favorevole, ha messo a disposizione circa 200 film “per adulti”, ottenendo un incremento di accessi talmente forte da creare problemi di ingolfamento al sito stesso.
[fonte: Il Timone/News 4.04.2020]
Ecco perché bisogna essere sempre più spiritualmente pronti per affrontare le “prove” che ci aspettano (questa è solo la prima!) e attraverso cui si evidenzierà sempre più la lotta tra la Donna (Maria SS.ma) e il Drago, cioè il demonio, ora “sciolto dalle catene” e particolarmente infuriato perché gli resta poco tempo per catturare le anime, prima del trionfo del Cuore Immacolato di Maria e la liberazione di tutti coloro che attraverso di Lei appartengono a Gesù Cristo.