Si fa un gran parlare di Chiese dell’America latina, come pure della Chiesa tedesca. Tra l’altro anche dietro certe ambigue e ritornanti prese di posizione ecclesiali dell’America latina c’è ancora la Chiesa tedesca (teologicamente … ed economicamente).
Ebbene. Vediamo semplicemente due dati statistici.
Brasile: nel 2000 i cattolici erano il 73,6% della popolazione e gli evangelici (protestanti) erano il 15,4%. Nel 2010 i cattolici erano il 64,6% e gli evangelici il 22,2%. Oggi i cattolici sono il 50%, mentre gli evangelici sono saliti al 31% della popolazione.
Il famoso “popolo” (che tanto viene ideologicamente e teologicamente incensato) di fatto, per trovare qualcosa di autenticamente religioso e di sacro, scappa da una Chiesa cattolica tutta incentrata sul sociale, sulle lotte politiche e ora anche ecologiste (nuova versione della “Teologia della liberazione”, da 60 anni tanto condizionata non solo dalla teologia tedesca ma e soprattutto dall’ideologia marxista), per approdare là dove trova un po’ più di spiritualità.
Germania (solo ad esempio nello Stato del Reno-Nord Westfalia): nel 2018 hanno abbandonato la fede cristiana (Chiesa cattolica e protestanti) più di 88.000 persone; nel 2019 oltre 120.000!
La Chiesa cattolica tedesca, praticamente svuotata e allo sbando (anche se da decenni tanto condiziona la Chiesa universale!), è però molto ricca, a motivo del sistema fiscale che prevede tasse a suo sostegno per chi si dichiara cattolico (e l’episcopato “scomunica” e priva dei sacramenti chi non le paga!), e sostiene certo lodevolmente anche altre Chiese povere del mondo (condizionandole); è inoltre ricchissima di “impiegati”, cioè di persone “pagate” per esercitare le loro funzioni negli uffici di curia o pastorali, tanto da essere in Germania il 2° datore di lavoro!