Mentre al Senato sta passando una legge che pretende cancellare ufficialmente “il padre” nella generazione di un figlio, nonostante le decine di migliaia di persone che per questo protestano in piazza, la Francia continua a registrare una crescita di atti vandalici contro le espressioni della fede cattolica (cfr. già le News del 16.12.2019, 5.12.2019, 2.05.2019 e 11.03.2019).
Il 9 gennaio scorso, ad esempio, otto statue della Madonna sono state distrutte in più città del sud-ovest del Paese (Pau, Artix, Lons e Mourenx), con un evidente coordinamento di tali atti vandalici anticattolici.
Il vescovo locale (di Bayonne, Lescar e Oloron), mons. Marc Aillet, ha perfino parlato in proposito di una sorta di «pèlerinage à l’envers» («pellegrinaggio al contrario»), facendo particolarmente impressione l’odio contro Maria Santissima … e siamo non lontano da Lourdes!
In Francia è quindi in atto una crescita di atti violenti o vandalici, che possono anche essere definiti di “laicismo estremo” (anche se prevalgono quegli islamici); infatti, se si rivolgono specialmente contro la fede cristiana cattolica (1.063 episodi), si contano anche atti antisemiti (541; tanto da spingere molti ebrei a lasciare il Paese, magari emigrando in Israele) e persino anti-musulmani (100 casi) (dati del Ministero degli Interni francese riferiti ancora al 2018).
Intanto, a proposito di abusi sessuali e false accuse contro la Chiesa …
(v. News sotto)
In questi giorni l’arcivescovo di Lione, il Cardinale Philippe Barbarin, è stato assolto in Appello. Era stato accusato di aver deliberatamente ostacolato la giustizia astenendosi dal denunciare le azioni di abuso del sacerdote Bernard Preynat per fatti che risalgono a 30 anni fa. L’anno scorso, con una sentenza di primo grado, i giudici avevano emesso una condanna a sei mesi con pena sospesa.
Dunque, dopo un calvario giudiziario di anni e soprattutto un linciaggio mediatico infinito nei confronti del Cardinale, la quarta sezione della Corte d’Appello di Lione, presieduta da Éric Seguy, ha infine deciso per l’assoluzione. Con il loro giudizio, i magistrati hanno ritenuto che il reato di omissione di denuncia di abuso contro minori non sia stato commesso.
Intanto, prima ancora di conoscere l’esito del processo, il Cardinale di Lione aveva deciso di presentare le sue dimissioni al Papa, che le aveva rifiutate in attesa del processo di appello, ma il 24.06.2019 ha comunque nominato un Amministratore Apostolico (l’arcivescovo Michel Dubost) per governare la diocesi di Lione, una delle più prestigiose di Francia. Anche dopo la sentenza, il Cardinale Barbarin ha comunque deciso di confermare la sua decisione di rimettere il suo mandato; ma il Papa non ha ancora deciso il da farsi (la rinuncia sarà accettata dal Papa il 6.03.2020).
Islam in Francia
L’enorme presenza di musulmani in territorio francese (cfr. già le News del 5.03.2019 e 2.10.2018) conta anche un numero rilevante di islamici schedati dalla Polizia nazionale come particolarmente violenti (ad esempio tra i 40.000/60.000 musulmani salafiti, 12.000/15.000 sono segnalati come particolarmente violenti).
È poi particolarmente impressionante che secondo lo stesso Ministero dell’Interno ormai ci sono in Francia 150 zone a predominio islamico, dove non solo lo Stato è assente, ma è addirittura interdetto! Si tratta di vere e proprie aree fuori controllo, dove regna la shari’a!
A dirlo, dopo un’autorevole indagine (condotta dal DGSI: Direction générale de la sécurité intérieure), è lo stesso Ministro dell’Interno francese, Cristophe Castaner, in una comunicazione ufficiale ai Prefetti.
Si tratta di vere e proprie enclave, zone abitate da immigrati provenienti soprattutto dal Nord Africa e dall’Africa sub-sahariana, molti dei quali anche di terza generazione, dove addirittura la polizia cerca ormai di non entrare, cioè lo Stato è assente!
Persino l’azienda di trasporti pubblici parigina (Ratp), per poter raggiungere coi mezzi pubblici certe zone della periferia, ha dovuto assumere autisti musulmani, perché gli altri si rifiutavano ormai di guidare in quelle zone, nel terrore di essere colpiti. Si tratta anche di zone dove la disoccupazione giovanile raggiunge il 60%; ma dove c’è traffico di droga, prostituzione, ricettazione e continui scontri tra bande.
Non si tratta più solo di certi sobborghi di Parigi, Lione e Marsiglia, ma anche di diverse città del dipartimento del Nord [ad esempio Maubeuge (dove il UDMF – Unione dei Democratici Musulmani Francesi ha ottenuto il 40% dei voti), Denain, Roubaix], ma anche dell’Alta Savoia (Annemasse, Bourg-en-Bresse, Oyonnax, Bourgoin-Jallieu).