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Il libro di Aaron Leighton A Children’s Book of Demons, uscito a larga diffusione negli USA e facilmente reperibile anche online (Amazon), si rivolge ad un pubblico di bambini 5-10 anni. Si tratta di un invito specifico ad invocare diversi demoni (72), mediante i loro “sigilli”, anche per risolvere in modo divertente (!) i problemucci quotidiani (così dice l’autore: “Non vuoi portare fuori la spazzatura stasera? Forse stai nuotando nei compiti? Forse quel grosso prepotente è un vero fastidio? Bene, prendi le tue matite colorate, e usando le abilità contenute nel disegno dei sigilli chiama alcuni demoni! Ma fai attenzione, anche se questi spiriti sono più sciocchi che spaventosi, sono sempre demoni ”). Infatti nel libro ogni demone è accompagnato da un sigillo (come se fosse un numero di telefono per raggiungerli, un simbolo che rappresenta un demone, presentato come intriso di potere occulto) e un disegno carino (sotto la cui maschera gradevole si cela però un simbolismo occulto). Anche se presentata in modo giocoso, si tratta di fatto di una iniziazione dei bambini alla magia nera!
A Children’s Book of Demons è sostanzialmente quello che dagli specialisti dell’occulto viene chiamato “grimorio”. I grimori, scritti in genere fra il Medioevo e la fine del XVIII secolo, sono manuali di magia, usati anche e spesso per invocare demoni e lo spirito dei morti!
Anche quando l’autore invita i bambini a disegnare i sigilli si basa sulla Goetia, cioè su una presunta “scienza” per evocare i demoni, praticata da tempi antichi e codificata attraverso i secoli in diversi manuali (ad esempio un grimorio del XVII secolo, “La piccola chiave di Salomone”, che è un manuale classico per le pratiche di magia nera).
Uno di questi demoni ad esempio si chiama Corydon e richiede un sigillo “disegnato in rosso vivo”. Il disegno del demone è fortemente ispirato da Baphomet (Bafometto), completo del segno della mano “come sopra, così sotto”. Ma anche il nome non è casuale: si tratta di un personaggio (Coridone) presente nientemeno che nelle Bucoliche di Virgilio, un pastore innamorato di un ragazzo di nome Alessi. Insomma un pedofilo, diremmo oggi (non a caso vi si riferì anche André Gide, che ha intitolato Corydon un suo saggio in cui difendeva l’omosessualità e la pederastia).
Basterebbe questo per indicare come i bambini debbano stare alla larga da questo libro e come i genitori debbano vigilare se non addirittura denunciare tali iniziazioni solo apparentemente giocose!
[fonte: NBQ, 8.12.2019 (Marco Tosatti)]

In merito al libro A Children’s Book of Demons c’è stata nientemeno che una presa di posizione (in data 11.12.2019) dell’Associazione Internazionale Esorcisti(A.I.E.), con sede in Vaticano, intitolata significativamente “Sacrificarono i propri figli e le proprie figlie ai demoni” (Sal 106,37). Ecco alcune espressioni di tale documento (firmato dal Presidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti padre Francesco Bamonte): “Al tempo odierno è palesemente in atto il tentativo di proporre alle nuove generazioni il satanismo come una normale alternativa agli altri culti, agli svariati percorsi iniziatici, alle diverse filosofie di vita. Si giunge persino ad affermare che se il culto al demonio si limita alla semplice celebrazione del demonio e chi lo pratica non commette dei reati, non c’è nulla di male … Nel volume A Children’s Book of Demons l’autore, interpellando i fanciulli, afferma: “Evocare i demoni non è mai stato così divertente” … cioè senza alcun ritegno presenta ai bambini l’evocazione dei demoni come qualche cosa di ordinario e di raccomandabile, invitandoli ad allearsi con loro, per trarne qualche vantaggio … Vengono così riproposti ai bambini simboli molto simili a quelli riprodotti nei ‘grimori’, che nel mondo della magia sono dei manuali, nei quali vengono insegnate, con minuziosi dettagli, le procedure necessarie per contattare spiriti buoni o cattivi. Anche i satanisti si servono dei ‘grimori’ … Nel volume A Children’s Book of Demons l’autore, semplificando al massimo un grimorio, lo adatta ai bambini, lo trasforma cioè in un gioco divertente: i sigilli demoniaci fungono infatti da “numero di telefono”, per contattare gli spiriti del male. Ma con i demoni non si scherza. Chi invita un bambino a evocare i demoni è come una persona che mettesse tra le mani di un fanciullo una bomba a mano, per giocare. Prima o poi il bambino tirerà via la spoletta e la bomba gli esploderà tra le mani. Chi invita un bambino a evocare i demoni è come se gli dicesse che è possibile farsi aiutare da un criminale, per ottenere qualcosa. Chi invita un bambino a evocare i demoni lo sta inducendo a perdere la sua identità, la sua personalità e ad essere distrutto moralmente, psicologicamente e spiritualmente. Chi invita un bambino a evocare i demoni è già lui stesso un “alleato” dei demoni. Chi invita un bambino a evocare i demoni lo sta ingannando e lo sta preparando ad essere un infelice, perché non li presenta quali essi sono realmente: angeli buoni, ma diventati volontariamente malvagi, nemici di Dio e dell’umanità; esseri pieni di odio verso ogni uomo, intenzionati a suggerirci ogni male e ogni perversità, con il solo fine di metterci l’uno contro l’altro e infine di separarci definitivamente da Dio e di condurci alla perdizione eterna, in una sofferenza senza fine. Sono presentati, invece, come esseri da poter facilmente evocare, con i quali è possibile allearsi, per ottenere qualche vantaggio. A Children’s Book of Demons rappresenta dunque un’ulteriore tappa di quell’oscuro progetto che, iniziato negli anni ‘70, si propone, partendo da un primo approccio generico all’esoterismo delle nuove generazioni, di scendere gradino dopo gradino sino alla esplicita proposta di rendere culto al demonio”.