Nonostante che la situazione della fede cattolica in America sia migliore di quella dell’Europa occidentale, una recente inchiesta (del Pew Research Center, condensato in un report di 70 pagine intitolato “What Americans know about Religion”) rivela ad esempio che il 69% dei cattolici (ovviamente non dei Protestanti, che non ci credono) ritiene che il pane e il vino eucaristici, diventati vero Corpo e Sangue di Gesù al momento della consacrazione ad opera del sacerdote nella S. Messa, siano solo dei simboli; e molti sono perfino convinti che questo sia l’insegnamento della Chiesa. Solo il 3% dei Cattolici professa di credere alla “presenza reale” di Cristo nell’Eucaristia, pur ignorando l’insegnamento della Chiesa sulla “transustanziazione” (cioè il dogma cattolico secondo cui con la consacrazione il pane e il vino mutano realmente la loro “sostanza”, pur rimanendo le apparenze o accidenti del pane e del vino, per diventare veramente il corpo, sangue, anima e divinità di N. S. Gesù Cristo); ma anche il 20% di quelli che sanno invece cosa sia la “transustanziazione” di fatto rifiuta tale insegnamento giudicandolo infondato.
Già san padre Pio di Pietrelcina, presagendo una certa ignoranza al riguardo, aveva a suo tempo sentenziato, con una della sue colorite ma significative e sante espressioni, che se si sapesse del reale valore della Santa Messa ci vorrebbero i Carabinieri per coordinare le folle che vi accorrerebbero!
Non parliamo cosa accadrebbe se questa inchiesta fosse compiuta anche in Italia. Già nel 2007 emerse (da uno studio effettuato per Famiglia cristiana) che solo il 5% dei cattolici praticanti ha letto i Vangeli (figurarsi i non praticanti) e alla domanda «come si può coltivare la fede?» il 63% rispose «aiutando il prossimo» e il 35% «facendo volontariato», mentre molti meno risposero «pregando» (22%) e «andando a Messa» (14%).
Possiamo ben presagire che oggi – visto anche che solo in questi ultimi 6 anni la pratica religiosa è calata in Italia del 7% e la fede è sempre più spesso ridotta a livello orizzontale e umanitario – tali dati sarebbero ancora più impietosi.
Far fronte a questa ignoranza e riduzione in fondo “atea” della fede è l’urgenza e il primo compito della Chiesa, per la sua stessa sopravvivenza e soprattutto per il destino eterno delle anime!