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Certi avvenimenti clinici stanno ad indicare come si debba essere molto cauti, anche da parte della medicina, nel parlare di “stati irreversibili”, di “stato di morte cerebrale”, ecc., con la conseguenza di staccare le macchine e persino di prelevare gli organi per le donazioni.

Anche in questi giorni abbiamo avuto, per grazia di Dio, uno dei casi (come altri, v. ad es. sotto la notizia del 15.01.2019), che ci obbligano – oltre ad essere molto grati a Dio – ad essere molto attenti e non precipitosi, tanto meno ad avere degli a-priori, se non addirittura dei pregiudizi ideologici, che sembrano scientifici ma che sono invece smentiti dai fatti, su cui peraltro la scienza sperimentale si deve basare.

A Verona, il 13 maggio scorso, un ragazzo di 17 anni (Lorenzo) si è risvegliato dal coma, proprio quando stava per essere staccato dalle macchine. Lo scorso 20 dicembre, mentre si recava a scuola con lo scooter, Lorenzo si schiantò contro una Mercedes e, nonostante il casco, i danni cerebrali e respiratori causati dal violento impatto hanno portato il ragazzo in coma. Nei mesi successivi, non essendoci alcun segno di ripresa, i medici curanti giunsero ad escludere qualsiasi possibilità di uscire dal coma e ultimamente lo consideravano praticamente morto, tanto da pensare di staccarlo dalle macchine e di procedere all’espianto degli organi (in vista di donazioni immediate). Ma improvvisamente Lorenzo si risveglia, apre gli occhi, muove gambe e braccia e parla! Oggi è tornato addirittura a scuola! I medici non sanno spiegarsi come è stato possibile …

Occorre dunque che i medici (e non solo loro) siano molto prudenti e non frettolosi, nel parlare di ‘morte’ e a voler spegnere le macchine di sostegno alla vita, anche in vista dell’espianto degli organi.
Non è la prima volta che succede qualcosa del genere, cioè dei risvegli dal coma anche quando questo stato è già considerato non solo irreversibile ma addirittura sinonimo di ‘morte’. Sappiamo addirittura che molti di coloro che si sono risvegliati dal coma hanno poi raccontato come in quel loro stato (apparentemente ‘vegetativo’, come si dice con una parola brutale e razionalmente erronea) erano coscienti e consapevoli di tutto quello che accadeva  loro intorno.