Avevamo già osservato [cfr. sotto News 11.03.2019] come in Francia, ma in fondo in tutta l’Europa occidentale – cioè in un mondo che si definisce “democratico” e tollerante, ma che assai spesso trasforma non solo la laicità in “laicismo”, ma questo in “dittatura del relativismo”, nichilismo e ateismo – sia in corso un’escalation di atti violenti diretti contro ogni traccia, anche la più sacra, di fede cristiana. Talora questa intolleranza e violenza si dirige anche contro il mondo ebraico.
Il giorno 15.04.2019 (Lunedì Santo), poi, tutto il mondo è stato col fiato sospeso ed è rimasto atterrito di fronte all’incendio che ha parzialmente distrutto la cattedrale cattolica di Parigi, Notre Dame; ed anche se la causa di tale tragico evento non è riconducibile ad un’azione umana intenzionale o tanto meno di ostilità contro la fede cattolica (almeno a quanto si dice), rimane il fatto che esso acquisti un significato del tutto particolare, se non altro per il periodo e per il giorno in cui è appunto avvenuto (Settimana Santa). E se ha risvegliato in molti la consapevolezza delle radici cristiane dell’Europa, di cui le cattedrali sono un segno vigoroso, in altri, a cominciare dallo stesso Presidente francese E. Macron, non s’è nemmeno voluto pronunciare il nome ‘cristiano’ e si è parlato della cattedrale – centro vivo della cristianità, dove si celebra ed è conservata l’Eucaristia – come di un “museo” (di ciò s’è fortemente lamentato lo stesso Arcivescovo di Parigi mons. Aupetit).
Avevamo comunque osservato [v. News citata] che solo pochi giorni prima del rogo di Notre Dame , il 17 marzo, un incendio invece doloso e di chiara impronta anticattolica aveva interessato sempre a Parigi la chiesa di Saint-Sulpice, che è la seconda per grandezza dopo la cattedrale di N.D.
Negli ultimi dieci mesi, poi, almeno altre 9 chiese francesi sono state interessate da incendi, di cui 6 ritenuti dolosi: Notre-Dame des Grâces a Revel (giugno 2018), la chiesa di Saint-Jean-du-Bruel (ottobre 2018), quella del Sacro Cuore di Angoulême (gennaio 2019), la cattedrale di Sant’Alano a Lavaur (febbraio 2019) e appunto a marzo la grande chiesa di St-Sulpice di Parigi; infine, proprio il giorno di Pasqua, è stata colpita da un incendio doloso la chiesa di N.D. des Grâces a Eyguières.
In questa Europa, specie occidentale, che sempre più pare entrare in una “apostasia” (rifiuto della fede in Cristo, avuta per 2000 anni e base della propria stessa civiltà) ormai non più “silenziosa” (come la definì Giovanni Polo II già nel 2003, leggi n. 9) ma palese e persino violenta, si moltiplicano inoltre in modo esponenziale atti di assoluta intolleranza anticattolica.
Ecco alcuni tra gli ultimi eventi, di cui però il grande potere mediatico non ha ovviamente parlato.
Per rimanere in Francia, il 4 aprile scorso nel piccolo comune francese di Bois-de-Céné (Vandea) è stato profanato il tabernacolo della chiesa di Saint-Étienne, spargendo sul pavimento molte ostie consacrate; i responsabili (probabilmente adolescenti) hanno anche rubato dell’acqua santa e urinato in chiesa. Un altro tabernacolo è stato profanato il 9 aprile nella chiesa di Saint-Pierre a Montluçon, dove è stata rubata l’intera pisside con le sacre particole (la chiesa è stata riaperta al culto dopo tre giorni, celebrando una Messa di riparazione). A Cocheren il 17 aprile è stata distrutta una statua di santa Barbara. Nel villaggio di Marlhes, una statua della Vergine Maria, pur essendo fatta di ghisa con rinforzi metallici, è stata colpita, staccandole la testa e fracassandone il petto (lo scorso anno la medesima statua della Madonna era stata danneggiata da un incendio).
Come avevamo appunto già ricordato (cfr. News, 11.03.209), secondo il sito dell’Observatory on intolerance and discrimination against christians in Europe, solo in Francia negli ultimissimi mesi si sono verificati ad esempio questi eventi:
San Nicola, a Houilles (nell’Île-de-France, la regione settentrionale che comprende Parigi) profanata tre volte nel giro di una settimana, cioè il 29 gennaio, l’1° e il 4 febbraio. Qui i vandali si sono scatenati prima su una statuetta di Cristo che porta la croce, poi hanno ridotto in frantumi una statua della Beata Vergine con Gesù Bambino. Il 10 febbraio in un’altra chiesa dedicata a San Nicola, stavolta a Maisons-Laffitte (sempre nell’Île-de-France), il tabernacolo è stato gettato a terra; la polizia ha tratto in arresto un uomo di 35 anni, che ha ammesso il sacrilegio compiuto. Il 3 febbraio le Ostie consacrate erano state sparse sul pavimento della bella chiesa di Notre-Dame a Lusignano, nella Francia centrale, e il 5 febbraio era stato vandalizzato un crocifisso di legno posto sul ciglio di una strada nel comune di Labastide, nella fascia pirenaica dell’Occitania. Lo stesso giorno, ancora in Occitania, altre due chiese hanno subito atti gravemente anticattolici. Un incendio è stato appiccato nell’antica cattedrale di Lavaur (XIII secolo) dedicata a sant’Alano, bruciando la tovaglia dell’altare e il presepe; nello stesso luogo una croce è stata trovata al suolo e un’altra con il braccio di Gesù rovinato. Sempre il 5 febbraio, su un muro della chiesa di Notre-Dame des Enfants, a Nîmes, è stata tracciata con degli escrementi una croce, appiccicandovi dei pezzi di Ostie consacrate. Il tabernacolo è stato inoltre danneggiato e altre Ostie distrutte. Il 9 febbraio è stato dissacrato il tabernacolo della chiesa di N.D. di Digione, in Borgogna: anche qui le sacre Particole sono state disseminate sul suolo, macchiando la tovaglia dell’altare e strappando il Messale.
Per stare ai dati diffusi dal Ministero dell’Interno francese, nel 2018 si sono registrati 1.063 fatti anticristiani, in aumento rispetto ai 1.038 dell’anno precedente. Nel 2016, secondo il rapporto di Aiuto alla Chiesa che Soffre, gli attacchi a siti cristiani in territorio francese erano stati 949, tra cui ricordiamo il caso più eclatante: l’uccisione, avvenuta il 26 luglio, di padre Jacques Hamel, oggi Servo di Dio (e di cui la Chiesa potrebbe presto riconoscere il martirio), assalito e sgozzato da due islamisti mentre celebrava Messa a Saint-Étienne-du-Rouvray (Normandia), in una chiesa dedicata al protomartire santo Stefano. [fonte NBQ, 26.03.2019]
Sempre in Francia e nel cuore dell’Europa, a Strasburgo, l’intolleranza anticattolica ha fatto sì che una processione di preghiera per la vita, promossa dalla Fraternità Sacerdotale S. Pio X tenuta il 26 aprile scorso, sia stata contestata e disturbata lungo tutto il percorso con insulti, grida, atti derisori e cristianofobi (cfr. www.youtube.com/watch?v=NMLfWJOEJEM).
In Austria, a Biedermannsdorf, il 13 aprile sono stati rubati dal tabernacolo due pissidi, un calice e un ostensorio.
In Italia un grave oltraggio al Santissimo Sacramento è avvenuto proprio durante la Messa del mattino di Pasqua, nella chiesa triestina di San Giovanni Decollato. Mentre al santuario di Fontanelle di Boves (CN), dedicato a Maria Regina della Pace, sono state profanate le statue di Gesù e S. Giuseppe, nonché divelto il simulacro di un angelo.
In Spagna, la chiesa di Maside, in Galizia, la mattina della Domenica delle Palme è stata trovata imbrattata sui muri esterni con simboli e scritte anticattoliche. Proprio in occasione la “Festa delle donne” (8.03.2019), sempre in Spagna c’è stata un’escalation di atti anticristiani da parte di femministe radicali, con striscioni e scritte sulle chiese grondanti odio nei confronti della Chiesa.
Questi attacchi non hanno risparmiato neppure la cattolica Polonia. Qui infatti il 27 aprile scorso, nella parrocchia di San Massimiliano Kolbe a Plock, sono stati sparsi posters raffiguranti una Madonna di Częstochowa dissacrata, con aureole e abiti colorati coi colori dell’arcobaleno Lgbt.
[fonte: NBQ, 1.05.2019]