Nell’Islam non c’è di fatto alcuna distinzione tra potere spirituale e potere politico. Per questo ogni presenza non solo sociale ma pure politica dell’Islam viene a coincidere non solo con la richiesta di poter godere di leggi speciali che garantiscano di poter vivere integralmente il loro credo religioso (nel senso di leggi ad hoc per loro, come una sorta di Diritto alternativo a quello dello Stato ospitante; così si pretende permettere per legge per esempio la poligamia, la loro diversa concezione della donna, la loro diversa alimentazione anche nelle mense, le loro diverse festività come quella del venerdì invece della domenica), ma con la “missione” di rendere musulmani tutti gli “infedeli”, cioè tutta la popolazione.
Al di là degli estremismi islamici che sfociano anche nei terrificanti attentati “terroristici”, questo è comunque il tentativo della pretesa ‘politica’ dell’Islam nei Paesi dove immigrano, pur essendo ancora minoranza.
In questo senso è impressionante e perfino inquietante la presenza già di diversi “partiti islamici” in molti Paesi Europei. In Belgio abbiamo ad esempio l’I.S.L.A.M. (astuto acronimo che starebbe ad indicare Integrità, Solidarietà, Libertà, Autenticità, Moralità), partito che si propone addirittura di introdurre la Shari’a nel Paese! In Olanda è nato, da una costola del partito di sinistra, il partito Denk (che gode già del 2% dei voti e 2 seggi in Parlamento), ufficialmente mosso contro il “razzismo” anti-immigrati, in realtà sostenuto dalla Turchia come “cavallo di Troia” per giungere a dominare il Paese. In Francia esistono i “Rassemblement des musulmans de France”, l’“Union des organisations slamiques de France”, l“Egalité Justice” (sostenuto dalla Turchia di Erdogan) e l’UDMF (Unione dei democratici musulmani francesi, che in sede locale raggiunge già il 3,7% dei voti). In Spagna esiste il partito PRUNE (Partido Renacimiento y Union de Espana), che rappresenta i 2 milioni di musulmani già presenti nel Paese. In Germania sono operanti l’ADD (“Allianz Deutscher Demokraten”) e il BIG (“Bündnis für Innovation und Gerechtigkeit”). Esiste un partito islamico perfino in Finlandia. In Bulgaria esistono 3 partiti islamici, in rappresentanza soprattutto dei numerosissimi islamici turchi presenti nel Paese. Esistono poi partiti islamici in Bosnia-Erzegovina, dove l’Islam ha radici storiche dovute all’invasione musulmana dell’Europa sud-orientale. In Italia non c’è ancora un partito islamico, ma è comunque già operativa la “Costituente islamica” (cfr. Il Timone, 2019/2).