Nonostante il recente storico accordo tra Cina e Vaticano – che, pur essendo ancora segreto nei suoi contenuti, di fatto pare rappresenti più un cedimento della Chiesa Cattolica alle pretese dittatoriali del governo comunista cinese, persino sulla nomina dei Vescovi, che non una possibilità di maggiore libertà religiosa per i cattolici cinesi – non è assolutamente diminuita la persecuzione antireligiosa e anticattolica nell’immenso Paese orientale, ma anzi si è per certi versi persino accentuata.
Anche in occasione dell’ultimo Natale, a tutti i minorenni è stato pure impedito di partecipare alla S. Messa e sono stati obbligati ad andare a scuola anche in quel giorno, considerato feriale, con divieto assoluto di parlare del Natale e di Gesù. Neppure alla sera è stato loro concesso di partecipare ad incontri di preghiera e di festa.
Il “Dipartimento dell’educazione” aveva ricordato per iscritto ad ogni scuola che si dovevano continuare le lezioni anche durante il giorno e la sera di Natale; inoltre ha dato disposizioni perché gli studenti durante il periodo natalizio non facessero regali e non organizzassero feste o incontri a sfondo religioso. Nessun riferimento religioso ha potuto poi essere espresso anche nelle tradizionali espressioni augurali del nuovo anno.
Pare che molti giovani studenti abbiano fatto pressione per contestare questo assurdo divieto e per andare alla S. Messa; gli stessi parroci hanno talora dovuto calmare questa loro legittima e sacrosanta protesta. Comunque qualcuno è riuscito a superare i controlli della polizia, che vigilava sull’attuazione di questa norma, e a partecipare almeno alla S. Messa natalizia di mezzanotte[notizie dall’autorevole agenzia AsiaNews].