Secondo un’indagine condotta da Human Rights Watch su 45 libri di testo adottati nelle scuole pubbliche dell’Arabia Saudita – Paese sunnita che vieta la libertà religiosa e di culto e applica rigorosamente la sharia secondo la versione ultrarigorista dell’islam (quella wahabita), ma Paese comunque alleato degli USA (anche se proprio da questo Paese provenivano persino gli artefici dell’attacco terroristico dell’11.09.2001!), sostenitore occulto dell’ISIS e avversario anche di tutti i regimi musulmani non sunniti (Iran e Siria in testa) – si evidenzia che in questi testi scolastici, per la formazione delle nuove generazioni, si esprime un esplicito incitamento alla discriminazione, all’odio, alla violenza e persino all’uccisione, nei confronti di ebrei, cristiani e persino per tutti quei seguaci dell’islam non-sunniti.
Ecco ad esempio una citazione, tratta da un libro di testo: «La fine del mondo non arriverà fino a quando i musulmani non combatteranno e uccideranno gli ebrei; e gli ebrei si nasconderanno dietro ai sassi e agli alberi, e i sassi e gli alberi chiameranno: “O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me. Vieni e uccidilo”» (questa è peraltro una citazione di un famosohadith, cioè detto, di Maometto stesso).
Ebrei, cristiani e musulmani non-sunniti sono ovviamente definiti “infedeli” (kuffar) e in un libro di testo delle Primarie si ricorda che «Chiunque non li scomunichi o dubiti che siano davvero infedeli diventa egli stesso un infedele» (il che significa un emarginato nella vita civile).