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Figli (esseri umani) uccisi prima di nascere (è un diritto della donna?) o appena nati (è infanticidio?), o anche dopo, e dallo Stato (è un diritto-dovere dei medici e dei giudici?)

A Torino una donna di 30 anni partorisce un figlio e lo uccide gettandolo dalla finestra. Raccapricciante. Come avviene secondo i media e solo per certi fatti di cronaca, ecco il “mostro” da sbattere per qualche ora in prima pagina. E tutti giustamente si indignano. Tale donna viene quindi trovata e arrestata; se le risultanze del Pm saranno confermate, si arriverà a processo: la donna sarà giustamente condannata per infanticidio (omicidio aggravato).
Il problema è che se tale donna avesse gettato nella spazzatura suo figlio qualche settimana prima, e lo poteva fare legalmente, a spese dello stato, in qualsiasi clinica, sarebbe invece stato (per lo Stato o ormai per gran parte dell’opinione pubblica?) un suo diritto, anzi sarebbe stata una donna libera e autodeterminata!
Ricordiamo poi che c’è chi fa proposte di legge per permettere l’aborto anche al momento della nascita (era persino nel tanto sventolato programma elettorale della Hillary Clinton). Certo non si tratterebbe di trovare un corpicino esangue sull’asfalto, ma in igienici contenitori di rifiuti ospedalieri …

In Inghilterra (cfr. News del 10.04.2017) un bambino di soli 9 mesi di vita (Charlie Gard) è affetto da una grave e rarissima patologia. I medici dell’ospedale dov’è ricoverato (Great Ormond Street Hospital, il principale centro pediatrico di Londra) sentenziano che la sua vita non ha speranza e soprattutto non è degna di essere vissuta; pertanto decidono di interrompere la sua alimentazione e idratazione (cioè deve morire di fame e di sete). I genitori (Chris Gard e Connie Yates) si oppongono. Sperano persino di poterlo portare in un ospedale americano, dove viene ventilata qualche speranza (e raccolgono pure fondi per percorrere questa possibilità). Ne nasce una vertenza giudiziaria. Ma i genitori l’hanno persa! Ad aprile scorso l’Alta Corte di Londra ha emesso infatti la condanna a morte per il piccolo Charlie. Il giudice Justice Francis ha così sentenziato: “Con il cuore pesante ma pienamente convinto di agire per il miglior interesse di Charlie, ritengo che sia nell’interesse di Charlie accedere a questo protocollo e stabilisco che il Great Ormond Street Hospital possa interrompere legittimamente tutti i trattamenti, eccetto le cure palliative, affinché sia permesso a Charlie di morire con dignità”. I genitori di Charlie, pur di tenerlo ancora in vita, hanno fatto ricorso nuovamente alla Corte di Appello; ma anche in questo caso i giudici, il 25 maggio scorso, hanno deciso per lo stacco delle macchine aderendo alle volontà dei medici che consideravano “non etico” tenere in vita il piccolo! L’esecuzione della condanna capitale è quindi imminente.
Questo particolare caso di eutanasia di Stato ha alcune peculiarità, oltre a quella evidente di essere praticata su soggetto non consenziente. In primo luogo nessun congiunto ha chiesto di uccidere Charlie. Inoltre si parla della “morte” come di un bene morale (“non è etico” che Charlie continui a vivere, dissero i medici) e giuridico (visto che i medici hanno sentenziato che tale morte è un bene, perché i giudici dovrebbero negarlo, anche a chi è impossibilitato a richiederlo?).

Dopo aver negato il diritto alla vita ai nascituri (non solo quelli malati, ma anche quelli sani e semplicemente non voluti), ora siamo passati al diritto alla morte (per neonati con problemi di salute … ma poi passeremo ai pazienti in coma, ai malati con patologie neurodegenerative, per arrivare ai disabili più o meno gravi … e tanti altri).
Ci siamo così trasferiti dalla già grave auto-determinazione (“la vita è mia, ne faccio quel che voglio e me la tolgo quando voglio”; e questo porta già la firma di Satana) all’etero-determinazione (decidono altri per la vita del figlio, persino medici e giudici, contro il volere stesso dei genitori).
È ormai lo Stato a decidere quando la nostra vita è degna di essere vissuta!
Ecco i sostituti di Dio. La vita, da dono di Dio, diventa possesso dell’uomo, e infine possesso dello Stato.
Non ci hanno insegnato niente le ideologie di questi ultimi due/tre secoli?