Sempre più verso il suicidio demografico dell’Italia
Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, l’Italia ha raggiunto, nonostante la presenza degli stranieri (in genere più prolifici degli Italiani) uno storico e drammatico numero minimo delle nascite: se nel 2015 erano già scese al record storico negativo di 486.000, nel 2016 le nascite si sono ulteriormente ridotte a 474.000 (un calo del 2,4%!) (cfr. News del 21.10.2016). Tali sparute nascite derivano tra l’altro da genitori che in genere hanno superato i 30 anni d’età.
I morti sono invece passati dai 648.000 del 2015 ai 608.000 del 2016.
I residenti in Italia sono diminuiti nel 2016 dello 0,14%: 60.579.000 (86.000 in meno del 2015). Gli stranieri (ufficialmente presenti) sono cresciuti nel 2016 di 135.000 unità.
Si tratta quindi di un’Italia sempre più vecchia, senza alcun cenno di inversione di tendenza. Per cui va irrimediabilmente incontro ad enormi problemi, come ad esempio l’impossibilità di garantire proprio agli anziani un’assistenza pensionistica e sanitaria adeguata (non ci sarà anche questo dietro le battaglie per l’eutanasia?)
Nonostante questo suicidio annunciato, la politica non accenna a sostenere la famiglia e la natalità. Anzi, basta parlare di “fertilità” (come abbiamo visto anche di recente), per scatenare l’ira dei soliti ideologi e politici benpensanti e progressisti.
Ma qua il progresso è verso la tomba.
Semmai rimpiazzata dall’Islam (lo ha detto esplicitamente anche il presidente turco Erdogan, invitando i suoi cittadini presenti in Europa a “fare almeno 5 figli, perché voi siete il futuro dell’Europa! E questa sarà la migliore risposta all’ingiustizia che vi è stata fatta”).