Per la prima volta in Europa, oggi in Francia è stato “sgozzato” un sacerdote, proprio durante la celebrazione della S. Messa! I due giovani assassini islamici hanno agito con furia da ‘guerra santa’. “Sono nostri soldati”, ha rivendicato infatti subito il Califfato (Stato Islamico). Persino il Presidente Hollande, nel suo discorso alla nazione dopo questo nuovo tragico episodio di terrorismo, ha dovuto ammettere: “La minaccia dello Stato Islamico non è mai stata così grande, in Francia e in Europa. Uccidere un prete è profanare la République. La Francia è in guerra. All’esterno, in Siria e in Iraq. All’interno, cercando jihadisti, estremisti e terroristi”.
È vero che non tutto l’Islam è violento. Ma è altrettanto vero che la storia di questi 1400 anni (dal sorgere dell’Islam e la sua invasione del mondo – v. Dossier su questo sito) e gli incalzanti fatti di terrorismo islamico del presente non permettono più di nasconderci e di non porci la fondamentale domanda: che rapporto c’è tra l’Islam, già nei suoi testi religiosi, e la violenza?
Ebbene, un importante studio americano diretto da Billy Warner, fondatore del Center for the Study of Political Islam, ha rilevato di recente questo dato statistico impressionante: nel Corano, nella Sira (la vita di Maometto) e negli Hadith (aneddoti della vita di Maometto, utilizzati dai musulmani per comprendere il Corano), tale studio ha contato ben 328.000 parole inerenti ad atti di violenza politica, destinata e predicata contro gli infedeli (cioè i non-musulmani).
Per chi poi, anche di questi tempi, si ostina ad affermare che anche le altre due religioni monoteiste (ebraismo e cristianesimo) sarebbero fonti di violenza, lo stesso accurato studio statistico ha rilevato che nell’Antico Testamento biblico (Rivelazione agli Ebrei) si contano solo 34.000 parole contro i non-ebrei; mentre nel Nuovo Testamento (libro sacro solo per i Cristiani) non esiste alcuna parola in questo senso!