A Roma, sede episcopale del successore di S. Pietro (Papa) e per questo centro della cristianità, è stata costruita anni fa la più grande moschea d’Europa. Fu pensata già nel 1966, non perché allora ci fossero molti musulmani in città, tanto meno per una moschea di quelle immense proporzioni, ma fu semplicemente voluta dal Re Feisal dell’Arabia Saudita (già custode delle moschee di Medina e La Mecca) in occasione di una sua visita a Roma. Fu poi lui a finanziare tutta la costruzione.
Doveva essere la moschea più grande d’Europa, appunto perché al centro della cristianità; e così fu. Doveva anche avere un minareto (campanile) che superasse orgogliosamente in altezza la cupola di S. Pietro; ma questo fu proibito, come pure che vi fossero installati gli usuali altoparlanti per il richiamo sonoro pubblico alla preghiera e al Corano.
Il progetto fu dell’architetto italiano Paolo Portoghesi. Il terreno fu “regalato” dal Comune di Roma nel 1974. Tutte le spese furono appunto sostenute dall’Arabia Saudita (dove si rischia il carcere anche solo se si viene trovati a leggere privatamente il Vangelo!), storica alleata degli USA, ma uno dei Paesi islamici più fondamentalisti e che attualmente, come potenza “sunnita”, finanzia il Califfato.
La prima pietra fu posta nel 1984, alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. E in quella circostanza le autorità musulmane dissero abbastanza esplicitamente che essa significava un passo decisivo per “l’avanzata musulmana in Europa”. Fu infine inaugurata il 21.06.1995.
È stata la moschea più grande d’Europa fino al 27.09.2012, quando fu costruita quella ancor più grande di Strasburgo, non a caso città sede del Parlamento Europeo.