… e nessuno ne parla
La terribile lotta che gran parte dell’Islam attua non solo contro il mondo “degli infedeli” (cioè i non-musulmani), ma al suo stesso interno (tra sunniti e sciiti), soprattutto in Medio Oriente, da oltre un anno ha creato un sanguinoso conflitto interno anche nello Yemen, Paese nel sud della penisola araba, con i sunniti sostenuti dall’Arabia Saudita (storica alleata degli USA, ma principale sostegno anche del Califfato dello Stato Islamico, appunto sunnita!) e gli sciiti sostenuti dall’Iran (anche se negato ufficialmente). In questo clima di violenza trovano facile accesso anche gruppi estremisti legati ad al Qaeda e milizie jihadiste legate allo Stato islamico, che hanno contribuito ad aumentare la spirale di violenza e terrore. E in tutto ciò, come sempre e in modo tragico in Medio Oriente ma anche in Africa, i cristiani sono il bersaglio di entrambe queste fazioni: violentati, uccisi, costretti a convertirsi all’islam o a fuggire.
Dentro questo pericoloso contesto, il 4 marzo nella città yemenita di Aden una casa per anziani tenuta dalle Suore di Madre Teresa di Calcutta (Missionarie della Carità) – che, com’è nel loro carisma, sono al servizio, per amore di Gesù, dei “più poveri dei poveri”, senza alcuna distinzione di razza o religione! – è stata assalita da “persone in uniforme”, che hanno ucciso il guardiano e tutti gli impiegati (14 civili) che si sono frapposti sul loro cammino, poi hanno trucidato quattro suore (una sola è riuscita a nascondersi e sfuggire al feroce attacco) ed hanno rapito il loro cappellano, un sacerdote salesiano di cui non si hanno più notizie.
Il Papa, che già attraverso un comunicato del Segretario di Stato si era detto “sconvolto e profondamente addolorato per l’inutile e insensato massacro”, ne ha parlato anche pubblicamente all’Angelus di oggi, sottolineando come “questi sono i martiri di oggi! Non sono copertine dei giornali, non sono notizie: questi danno il loro sangue per la Chiesa. Queste persone sono vittime dell’attacco di quelli che li hanno uccisi e anche dell’indifferenza, di questa globalizzazione dell’indifferenza, a cui non importa”.
In effetti, nessun quotidiano italiano (tranne Avvenire) ha riportato ad esempio la notizia!