Ammettiamolo: che in una sempre più incalzante “dittatura del relativismo”, dove si viene discriminati da tutti i poteri (culturali, economici, politici, persino commerciali) se si osa non essere d’accordo col “pensiero unico dominante” (sostenuto da potenti lobbies mondiali, tutte plaudenti all’ideologia Lgbt) e persino che rischi di diventare “reato” anche solo dissentire (con l’accusa cioè di omofobia), che 2 milioni di persone osino manifestare non solo la bellezza della famiglia naturale (e bastava vederli per raccogliere questa loro testimonianza, essendo in gran parte meravigliose e numerose famiglie) ma anche lottare esplicitamente contro proposte di legge (Cirinnà) che con il pretesto di inventati diritti per tutti di fatto contribuirebbe non poco alla distruzione della famiglia stessa, è un luminosissimo “segno dei tempi”. Cioè, che la verità poi vince sempre sulla menzogna, e non ha bisogno di imporsi con il potere dei mass-media (tutti schierati contro) per affermarsi, ma alla fine convince, con la stessa ragione, persino col semplice buonsenso. Certo è drammatico che si debba lottare per dimostrare un’evidenza, persino biologica! Che si debba difendere la famiglia naturale contro coloro che fanno di tutto per distruggerla, inventando nuovi tipi di famiglie. Che si debba discutere per affermare che un bambino nasce inevitabilmente da un maschio e una femmina ed ha diritto a un papà e una mamma.
Che milioni di laici cattolici, senza alcun supporto economico, politico e nemmeno ecclesiale (!), insieme a tanti uomini di buona volontà (di buonsenso, anche non credenti o di altre religioni), abbiano avuto questo coraggio, questa parresia, è un segno che le coscienze non sono così annebbiabili e anestetizzabili come sembrerebbe di questi tempi. Forse anche un segno del vento dello Spirito Santo, che ancora e sempre “scalda ciò che è freddo e raddrizza ciò che è sviato”.
È anche il segno che l’Italia, centro della cattolicità ma anch’essa tentata dalla grande “apostasia” dell’Europa occidentale, può essere ancora un “faro di civiltà” (come è stato detto e testimoniato), altro che “fanalino di coda” (di una civiltà nichilista che va invece verso l’autodistruzione)! Ed è infine importante che una incoraggiante testimonianza ci venga ora proprio da quelle nazioni del centro-est Europa, che per 70 anni sono state costrette a vivere sotto la dittatura comunista, e che più di altre sembrano oggi non volere soggiacere a questo nuova subdola dittatura disumana [così la Slovenia (v. News 20.12.2015), Croazia (stupenda la serena e coraggiosissima testimonianza portata al Circo Massimo dalla leader del movimento delle famiglie che ha permesso in Croazia la sconfitta del potere, proprio su leggi analoghe che esso voleva imporre – ascolta), Romania, Polonia e persino la grande Russia]. Se si stesse zitti, forse tra un secolo qualcuno potrebbe accusarci di esserlo stato, come si accusa ingiustamente la Chiesa di esserlo stato con Hitler (quando invece fu l’unica ad opporvisi, trovandosi contro una società che ormai inneggiava alla “razza pura” e alle “magnifiche sorti e progressive” della nuova civiltà, che sostituendosi a Dio, avrebbe creato il paradiso sulla terra).