Come sappiamo, da un po’ di tempo, e supportato da potentissime lobbies mondiali, sotto il pretesto di un rispetto che giustamente (la morale cristiana lo ha sempre ribadito) si deve ad ogni persona e pure delle sue inclinazioni sessuali – si dimentica però che rispetto non significa essere obbligati a dire che va tutto bene, perché questo non è rispetto della persona, anzi la distrugge, ma relativismo morale obbligatorio – sta montando un “pensiero unico obbligatorio” che acquista sempre più le caratteristiche di un’ideologia imperante e addirittura di una dittatura (così lo chiama Papa Francesco, v. ad es. nell’omelia del 10.04.2014), dove è vietato non essere d’accordo, fino ad essere minacciati fisicamente ed economicamente, è reato dissentire, si va in prigione se non si vuole che tale ideologia venga imposta ai propri figli a scuola (e si va in carcere, v. News del 10.12.2014) e sono previsti “campi di rieducazione” (e così sono pensati anche certi programmi scolastici; cfr. card. Bagnasco, Prolusione alla CEI del 24.03.2015, punto 6) e umilianti richieste pubbliche di scuse e perdono e di obbedienza per tutti coloro che ancora non si sono piegati alla nuova ideologia.

Si tratta dell’ideologia <gender>: un pensiero unico obbligatorio che solo pochi anni fa non avremmo creduto potesse esserci e imporsi al mondo intero, tanto è irrazionale e incapace di guardare persino all’evidenza dei dati biologici, medici, scientifici, oltre che al buon senso. Secondo tale ideologia, espressioni come “maschile” e “femminile” (appunto il genere), sarebbero solo “stereotipi” culturali, cioè astrazioni false che si sarebbero socialmente e culturalmente codificate per abitudine, tradizione, imposizioni, impedendo le libere scelte dell’individuo. È l’ennesimo frutto esasperato dell’individualismo illuminista, secondo cui non esiste una “verità”, neppure “una natura umana”, ma solo una “libertà” che può e deve giocarsi a piacimento da persona a persona e persino di volta in volta. A partire dall’esasperazione di scelte sessuali di omosessuali, transessuali, ecc., si afferma che non solo non esisterebbe il maschio e la femmina (come invece indica non solo il dato biologico, anatomico e fisiologico, ma la stessa struttura genetica, v. i cromosomi sessuali x y), ma persino i termini “padre” e “madre” sarebbero superati e da superare, così come qualsiasi caratteristica di tipici comportamenti maschili o femminili. Ognuno deve scegliere liberamente cosa essere, se maschio o femmina (o altro … c’è chi conta già decine di generi possibili!) e vivere di conseguenza, a piacimento. Inoltre, ciascuno avrebbe il diritto/dovere non solo di scegliere, anche di volta in volta, quale sessualità o comportamento sessuale vivere, ma deve godere pure di tutti diritti (da sancire politicamente e legalmente) delle coppie eterosessuali (non di tutti i doveri!), non solo a livello individuale o di coppia d’amici (di fatto tutti i diritti, anche in Italia, sono in questo senso praticamente già garantiti), ma anche nel senso specifico del matrimonio, persino dell’adozione di bambini (adozione: perché biologicamente non è certo possibile che una coppia omosessuale generi figli! la natura smentisce l’ideologia … ma per l’ideologia sbaglia la natura, non se stessa; strano poi che si parli sempre di ecologia!), senza tra l’altro alcun rispetto per il bene autentico dei bambini stessi.

Nelle ideologie esistono poi le “parole d’ordine” per bollare chi non si adegua. Negli anni ’60/’70 del secolo scorso, chiunque non era d’accordo con l’ideologia marxista (cioè di sinistra) era pubblicamente e ferocemente bollato come “fascista”; oggi chiunque non è d’accordo con questa ideologia “gender” viene bollato e perseguitato (psicologicamente, fisicamente, economicamente, politicamente) come “omofobo”. Persino se fosse omosessuale, ma non d’accordo (come la maggior parte) con questa ideologia.

Abbiamo visto cos’è successo con i Barilla, che solo per aver detto che preferiscono fare pubblicità con famiglie tradizionali, sono stati oggetto di una tale persecuzione mondiale, con tanto di minaccia di boicottare tutti i prodotti di tale azienda (tra l’altro fiore all’occhiello della qualità e produttività italiana), da dover pubblicamente ritrattare, scusarsi e facendo proponimento “di non farlo mai più” (ai limiti di una nuova religione … altro che Inquisizione!).

Persino contro una celebre coppia omosessuale, anch’essa proprietaria di una delle più note aziende italiane nel mondo, cioè Dolce e Gabbana, si è scatenata una violentissima reazione delle lobbies gay e di loro rappresentanti (ad esempio da parte di Elton John), con tanto di minaccia commerciale di boicottare tutti i rinomatissimi prodotti della loro azienda; e questo solo per essersi detti contrari all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, come peraltro essi stessi sono.

Anche l’attuale politica italiana cerca in ogni modo di instillare nella società tale ideologia come obbligatoria, ad esempio nascondendola tra le fila della riforma della scuola, anche nei programmi scolastici e già dalle più tenere età, addirittura possibilmente senza il consenso dei genitori (che è invece obbligatorio per legge).

Persino la grande manifestazione per la famiglia, tenuta a Roma il 20 giugno scorso (v. News sotto) con oltre un  milione di persone e la testimonianza di bellissime famiglie, seriamente preoccupate per questa montante ideologia che vuole distruggere moralmente i propri figli, è stata o frettolosamente censurata dai media o anch’essa bollata come manifestazione “omofoba”.

La testimonianza seria e discretissima delle “Sentinelle in piedi”, che in numerosissime città ha dato prova di civile e appunto persino silenziosa “resistenza” a tale nuova dittatura, è stata quasi ovunque oggetto di contromanifestazioni chiassose e violente, persino attacchi fisici, tanto da dover essere difesi (talora pochissimo) dalle forze dell’ordine o capitolare.

Pure incontri, conferenze, dibattiti, tenuti in locali pubblici e persino in sale parrocchiali, per prendere atto di questa nuova pericolosa e violenta ideologia mondiale e possibilmente per opporvisi civilmente e liberamente (siamo ancora in una democrazia?), sono oggetto di attacchi violenti, censure, impedimenti burocratici, contromanifestazioni chiassose, talora persino di alcuni distinguo e prese di distanza ecclesiali. Il tutto passa sotto l’accusa di “omofobia”.

L’avvocato Gianfranco Amato, presidente dei “Giuristi per la vita”, che ha parlato anche alla manifestazione di Roma del 20 giugno sopra citata, e che tiene in tutta Italia incontri e conferenze sull’ideologia del gender, sia in locali pubblici che in ambienti parrocchiali, viene continuamente minacciato, anche fisicamente (è stata distrutta anche una sua auto), e tali incontri sono oggetto di pubblici attacchi (le parrocchie che lo chiamano per delle conferenze sono pubblicamente bollate come “omofobe” e vengono affissi nelle città contro-manifesti pubblici per “boicottare” e persino attaccare violentemente tali incontri).

Tra l’altro, di fronte ai problemi e ai pericoli che sovrastano il mondo e ne minacciano addirittura il futuro, che in Occidente (compreso nei grandi “Palazzi” internazionali) si parli continuamente di questo e la priorità sia di imporre questa nuova ideologia ha persino il sapore del rocambolesco, se non di un’alienazione sociale, voluta da qualche grande potere, appunto per coprire e perché non si parli di ciò che sta davvero accadendo.