Ruggero Trevisan – Da campione di rugby al sacerdozio
Se non ci nascondiamo dietro certe apparenze o certi discorsi per addetti a lavori o per convegni ecclesiali, dobbiamo realisticamente constatare che anche in Italia è in atto il più grande abbandono di tutti i tempi della fede cristiana da parte dei giovani; e persino coloro che ancora frequentano certi ambienti cattolici hanno di fatto spesso una mentalità anticristiana, anche su aspetti decisivi della vita (sessualità, matrimonio, cultura, giudizi morali, storici, sulla Chiesa …).
Nonostante ciò, anche se non fa ancora rumore, è un atto anche tra i giovani un progressivo ritorno alla fede, in genere vissuta allora poi in modo deciso e non formale, nonostante magari certe fatiche, debolezze, peccati, ma come vero ed entusiasmante incontro e sequela di Gesù (e pure per la tenera e forte esperienza dell’aiuto materno di Maria Santissima). Lo si può riscontrare specialmente nei grandi movimenti ecclesiali, come pure in piccole ma vive comunità che sano essere anche missionarie (ad esempio persino sulle spiagge di Riccione o in certe piazze e addirittura discoteche; è avvenuto anche quest’estate), ma anche in giovani che scoprono o riscoprono la bellezza della vita cristiana e la forza dell’amore di Dio attraverso la ricerca interiore, l’esperienza di altri amici, la partecipazione ad un pellegrinaggio (sono ad esempio innumerevoli le conversioni di giovani che avvengono a Medjugorje; i primi di agosto c’erano là 60.000 giovani), la partecipazione ad una seria catechesi, l’incontro con una vera guida spirituale (che accompagna, ma non fa sconti sulla verità), talora persino attraverso una buona lettura, dei grandi testi di spiritualità o della vita dei Santi, ma persino attraverso certi buoni siti internet (come Un sacerdote risponde, segnalato qui tra i link, ma non sono pochi coloro che scrivono e lo testimoniano anche per questo sito).
Molte volte avvengono conversioni anche tra i giovani da cui non te lo aspetteresti; persino tra attori cinematografici (v. ad esempio un video in questo sito) o nel mondo dello sport; nascono addirittura inaspettate vocazioni sacerdotali, anche proprio dal mondo sport (v. un altro video in questo sito).
Una testimonianza emersa quest’estate è del giocatore azzurro di rugby Ruggero Trevisan (25 anni, giocatore professionista della Benetton Treviso): da autorevole giocatore “estremo” di questo sport – che non è violento, richiede anzi una severa disciplina e capacità di lavoro di squadra, ma che (basterebbe vedere certe foto anche di Ruggero) non sembrerebbe far immaginare il passaggio ad una scelta così radicale – questo giovane, dopo l’incontro con una comunità di Comunione e liberazione, entra ora in Seminario, lasciando così non solo la grande squadra di rugby ma pure la fidanzata, per servire il Signore Gesù come sacerdote per tutta la vita. E pensare che da ragazzino, complici pure gli impegni sportivi, non aveva ricevuto neppure la Cresima.