La cosiddetta “pillola del 5° giorno” (EllaOne), così chiamata in quanto impedisce una gravidanza se assunta anche 5 giorni dopo un rapporto sessuale potenzialmente fecondo, e che come tale non è quindi contraccettiva (come si dice falsamente, persino nel suo foglio illustrativo) ma abortiva, in quanto impedisce ad un ovulo già fecondato – e quindi già essere umano a pieno titolo, anche biologicamente e geneticamente – di annidarsi nell’utero, venendo così espulso dalla donna.
È purtroppo già in vendita anche nelle farmacie italiane dal 2.04.2012, ma con previa prescrizione medica e test di gravidanza negativo. L’Associazione dei Medici Cattolici Italiani (Amci) si era già opposta alla vendita in farmacia di tale “farmaco” (che in realtà è un “veleno” che può uccidere la vita umana nascente), rientrando tra l’altro di diritto, in quanto abortiva, sotto gli obblighi della legge 194, che richiede comunque per l’aborto determinate condizioni e l’intervento medico ospedaliero. Si giunse così a richiedere, per l’acquisto in farmacia di tale pillola, il previo test di gravidanza negativo (cosa peraltro più teorica se non impossibile nei primi 5 giorni), perché altrimenti sarebbe appunto soggetta alla vigente legge (194) sull’interruzione della gravidanza.
Ora l’Europa vuole imporre addirittura ai Paesi membri la vendita di tale pillola in farmacia senza neppure la ricetta medica, cioè in pratica come una pastiglia per il mal di gola!
Essendo la questione molto critica, e non solo dal punto di vista morale ma anche proprio dal punto di vista medico, per le conseguenze di salute che può avere anche per la donna stessa, la stessa Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha opposto forti critiche alla decisione europea; ma si sono opposti, oltre all’Amci, anche la (laica) Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo).