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Ogni anno il 22 gennaio, anniversario della decisione della Corte suprema americana che nel 1973 ha legalizzato l’aborto negli USA (permettendo in 42 anni l’uccisione di 56 milioni di bambini), si tiene a Washington un’imponente marcia per la vita (“March for life”). Quella di quest’anno è però stata, con i suoi 500.000 partecipanti (tra cui moltissimi giovani), la più grande marcia per i diritti civili tenuta negli USA.

Anche a Parigi 45.000 persone hanno marciato il 26 gennaio per la vita e contro l’eutanasia, all’insegna di “Je suis Vincent Lambert” (giovane che da 7 anni vive nel cosiddetto stato vegetativo, a seguito di un incidente stradale: il Consiglio di Stato ha decretato di poter staccare il sondino che lo alimenta, ma la decisione è stata bloccata dal ricorso alla Corte europea per i Diritti dell’uomo; la mamma di Vincent era in testa al corteo).

Noi in Italia ricordiamo come il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il 6.02.2009 si rifiutò di firmare un decreto del Governo che avrebbe impedito la sospensione dell’alimentazione e idratazione di Eluana Englaro, decidendone così la morte (per fame e per sete), che giunse infatti 3 giorni dopo con evidente supplizio.