“Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle Apparizioni (2017) affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria a gloria della Santissima Trinità”: così si espresse Papa Benedetto XVI al termine dell’omelia tenuta a Fatima il 13.05.2010, 93° anniversario della prima apparizione della Madonna (v. Dossier). Ma di tale “trionfo” aveva parlato la Madonna ai tre pastorelli nell’apparizione del 13.07.1917, con queste precise parole: “ … molti buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire: varie nazioni saranno annientate. Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà!”!
Qualche giorno dopo, l’11.06.2010, nell’omelia della S. Messa in piazza S. Pietro a Roma a conclusione dell’Anno sacerdotale – che vide tante grazie speciali ma anche un inaudito proliferare di scandali proprio da parte di sacerdoti (almeno stando alle accuse, v. Dossier pedofilia) – Papa Benedetto pronunciò poi queste parole: “Nell’Anno Sacerdotale che abbiamo celebrato, ci siamo lasciati guidare per comprendere nuovamente la grandezza e la bellezza del ministero sacerdotale […] ma c’era da aspettarsi che al «nemico» questo nuovo brillare del sacerdozio non sarebbe piaciuto; egli avrebbe preferito vederlo scomparire, perché in fin dei conti Dio fosse spinto fuori dal mondo. E così è successo che, proprio in questo anno di gioia per il sacramento del sacerdozio, siano venuti alla luce i peccati di sacerdoti”! Dunque: un evidente riferimento a Satana, nella consapevolezza di una particolare lotta tra la Donna (Maria SS.ma) e il Drago (cfr. Ap 12).
In questo tempo – anche se il cristianesimo è sempre stato la religione più perseguitata nella storia e nel XX secolo ha conosciuto addirittura 40 milioni di martiri! – noi vediamo che gli attacchi e le violenze anche fisiche contro i cristiani continuano a crescere in molti Paesi in modo spaventoso (ad esempio in alcuni Paesi africani, ma anche asiatici), così da provocare ogni anno nel mondo più di 100.000 martiri (105.000 nel 2013)! Oppure in molti Paesi, ad esempio del medio Oriente, i cristiani sono costretti ad emigrare; in altri Paesi (ad esempio in molti Paesi islamici) se non si fanno musulmani sono uccisi oppure devono emigrare.
Là dove la persecuzione non è fisica e palese (ad esempio in quasi tutti i Paesi europei) l’attacco contro la fede cristiana assume i connotati altrettanto violenti dell’emarginazione culturale e e persino legale (parlare e agire da cristiani può diventare sempre più un reato), perché col pretesto della tolleranza e della non discriminazione di altre fedi, culture, opinioni, i cristiani vengono continuamente discriminati, emarginati e persino denunciati e incarcerati se non si adeguano al relativismo dominante!
Sappiamo pure di quanti attacchi, dal mondo e dall’interno stesso della Chiesa, è stato fatto oggetto il Pontificato di Benedetto XVI. Così, nonostante l’immenso bene fatto in 8 anni alla Chiesa e al mondo, Benedetto XVI è giunto – certo liberamente, ma non certo solo per calo di forze fisiche tanto meno mentali (che sono ancora superlative) – alla storica ed eccezionale decisione di “rinunciare al Pontificato”, annunciata al mondo l’11.02.2013 (memoria di N.S. di Lourdes), e in questi termini senza precedenti nella storia della Chiesa. Così, all’interno del Vaticano convivono da oltre un anno, e con viva fraternità e spirituale reciproco aiuto, due Pontefici: uno “emerito” ed uno “regnante”. Questo è la prima volta che succede nella storia!
La prima volta poi che i due Pontefici hanno partecipato insieme ad un momento pubblico di preghiera (sia pur all’interno delle mura vaticane, ma con altre persone e con filmati resi pubblici) è stato il 5.07.2013, in occasione dell’inaugurazione della solenne e grande statua dell’Arcangelo S. Michele, che combatte il drago (Satana), voluta già da Papa Benedetto e posta all’ingresso dei giardini vaticani. Queste comunque le parole dette da Papa Francesco in quella circostanza (e sappiamo quanto Papa Francesco sia devoto alla Madonna, ma anche quanto spesso parli del diavolo): “Nei Giardini Vaticani ci sono diverse opere artistiche; questa, che oggi si aggiunge, assume però un posto di particolare rilievo, sia per la collocazione, sia per il significato che esprime. Infatti non è solo un’opera celebrativa, ma un invito alla riflessione e alla preghiera, che si inserisce bene nell’Anno della fede. Michele – che significa: “Chi è come Dio?” – è il campione del primato di Dio, della sua trascendenza e potenza. Michele lotta per ristabilire la giustizia divina; difende il Popolo di Dio dai suoi nemici e soprattutto dal nemico per eccellenza, il diavolo. E san Michele vince perché in Lui è Dio che agisce. Questa scultura ci richiama allora che il male è vinto, l’accusatore è smascherato, la sua testa schiacciata, perché la salvezza si è compiuta una volta per sempre nel sangue di Cristo. Anche se il diavolo tenta sempre di scalfire il volto dell’Arcangelo e il volto dell’uomo, Dio è più forte; è sua la vittoria e la sua salvezza è offerta ad ogni uomo […] Nel consacrare lo Stato Città del Vaticano a San Michele Arcangelo, gli chiediamo che ci difenda dal Maligno e che lo getti fuori”. E aggiunse: “Cari fratelli e sorelle, noi consacriamo lo Stato Città del Vaticano anche a San Giuseppe (n.d.r.: già Patrono della Chiesa universale), il custode di Gesù, il custode della Santa Famiglia. La sua presenza ci renda ancora più forti e coraggiosi nel fare spazio a Dio nella nostra vita per vincere sempre il male con il bene. A Lui chiediamo che ci custodisca, si prenda cura di noi, perché la vita della Grazia cresca ogni giorno di più in ciascuno di noi” [tra l’altro, dal 1°.05.2013 il Papa ha stabilito che nella Santa Messa (anche nelle Preghiere Eucaristiche II, III e IV – non solo nella I Canone Romano, in cui l’aveva già inserito S. Giovanni XXIII) ci sia menzione di S. Giuseppe].
Il giorno 27.04.2014 (Domenica della Divina Misericordia) abbiamo poi visto un evento di grazia inaudito: due Papi degli ultimi tempi proclamati Santi (Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II), con due Papi viventi e concelebranti la S. Messa. Un evento mai successo nella storia del cristianesimo!
Questi i fatti, evidenti e storici. Ora accenniamo ad altri fatti, di difficile interpretazione … comunque troppi per essere facilmente catalogati solo come eventi naturali e casuali; … e sono inquietanti! Forse bisogna farci caso [quando la Madonna apparve (singhiozzante) a La Salette il 19.09.1846, ricordò ai due veggenti (Melania e Maximin) come l’anno prima le patate erano marcite – sottolineò: come conseguenza della disobbedienza a Dio (ad esempio, perché i contadini lavoravano anche la domenica) – e disse: “Non ci avete fatto caso”!].
La sera del giorno della “rinuncia” al Pontificato da parte di Benedetto XVI, appunto l’11.02.2013 e 155° anniversario della prima apparizione della Madonna a Lourdes, un fulmine ha colpito proprio la cupola di S. Pietro, sotto gli obiettivi dei media di tutto il mondo, presenti in piazza S. Pietro per quell’evento storico.
Lievi ma non inconsistenti scosse di terremoto hanno colpito Castel Gandolfo e i Castelli Romani, proprio nei giorni successivi al soggiorno provvisorio del Papa emerito nella residenza estiva dei Papi e del primo incontro là dei due Papi.
Nell’arco di pochi mesi, per ben due volte, il 25.11.2012 e il 18.06.2013, Lourdes è stata colpita da due tremende alluvioni e il fiume Gave ha sommerso il Santuario e la stessa grotta delle apparizioni (Massabielle); cosa mai successa dal tempo delle apparizioni mariane.
Dopo la grande Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro (22-28.07.2013), più volte migliaia di fulmini hanno colpito la città e in particolare il Corcovado, e il 14.01.2014 uno di essi ha distrutto un dito della mano destra dell’immensa statua del Redentore che vi si erge e che domina tutta la baia di Rio.
All’Angelus di domenica 26.01.2014, la “colomba della pace” liberata dal Papa e da due ragazzi dalla finestra del Palazzo Apostolico è stata immediatamente attaccata e uccisa da un corvo e da un gabbiano (ricordiamo poi il gabbiamo fermo sul comignolo della Cappella Sistina al momento del Conclave e ripreso dalle televisioni di tutto i mondo?)
La vigilia della canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II (il 26.04.2014), la corona che era sul capo della statua della Madonnina di Civitavecchia (quella che più volte nel 1995 lacrimò sangue! e non abbiamo ancora capito perché!) è caduta e ha rotto la mano della stessa, che reggeva una corona d’oro del Rosario, donatale da Giovanni Paolo II. Purtroppo, nello stesso giorno, un’immensa Croce dedicata a Giovanni Paolo II in Val Camonica è crollata e ha ucciso un giovane (che tra l’altro viveva in via Giovanni XXIII).