… e potere giudiziario che si sostituisce a quello legislativo
Come vediamo, dato anche l’enorme entusiasmo e consenso che Papa Francesco sta suscitando nelle folle, anche in molti non-cattolici, non solo i mass-media ne parlano continuamente, assai spesso sviandone o riducendone il messaggio, ma anche molti Vip nazionali e internazionali amano andare in udienza dal Papa e farsi fotografare con lui. Lo fanno anche molti politici italiani. Il 27 marzo si sono persino recati in massa alla sua S. Messa delle ore 7.00 (e il Papa nell’omelia non li nomina neppure, ma li sferza parlando della corruzione).
Il Papa parla del diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale, del diritto del figlio ad avere un papà e una mamma, come pure del tentativo “dittatoriale” di manipolare l’educazione trasformando le scuole in campi di rieducazione al pensiero unico obbligatorio.
Ma in un giorno solo (9 aprile), ad esempio, la Camera dei Deputati discute di divorzio-express (a 1 anno o 9 mesi dal Matrimonio) e di legalizzazione delle droghe cosiddette leggere; e al Senato avanza speditamente la legge sull’omofobia (che comporta il divieto assoluto di dissentire dalla trionfante ideologia del gender) e di diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Se poi guardiamo al potere giudiziario (che da anni tenta di sostituirsi a quello legislativo – l’unico votato dai cittadini – ed esecutivo, cioè non occupandosi di far rispettare le leggi, ma di trasformarle e imporle a piacimento), nello stesso giorno (9 aprile) la Corte costituzionale demolisce quasi del tutto la legge 40 (approvata dal Parlamento dopo una pluriennale discussione e dopo che è fallito il tentativo di abolirla mediante un Referendum popolare), in quanto, dopo aver già eliminato il divieto di crioconservazione e reso possibile la selezione genetica degli embrioni (e relativa uccisione di altri), ora dichiara illegittime le norme che vietavano la fecondazione eterologa, cioè aprendo alla possibilità che la procreazione artificiale sia ad opera di un padre-donatore sconosciuto, ma anche di una madre-donatrice sconosciuta e persino ad un utero in affitto offerto da un’altra donna. Il tutto secondo “presunti diritti dei genitori” – visto che il figlio si considera allora una cosa da comprare o distruggere a piacimento – contro il “diritto del figlio” di conoscere i propri veri genitori (oltre ai pericoli per la sua salute derivanti da patrimoni genetici sconosciuti).