Avevamo già segnalato (v. in fondo a queste NEWS, 2011/5 – Libro consigliato: Emilio Bonicelli, Rolando Rivi, seminarista martire, Ed. Shalom 2010) il caso di questo eroico ragazzo emiliano, trucidato “in odio alla fede” da partigiani comunisti.
Rolando Rivi nasce sulle colline della provincia di Reggio Emilia il 7 gennaio 1931 da un’umile ma devota famiglia di contadini. Terminate le scuole elementari, sente la chiamata del Signore a diventare sacerdote ed entra in Seminario. È un ragazzo intelligente e vivace, amato dai suoi coetanei, ma anche molto profondo e con una fede cristiana sempre più bella e forte. Per questo motivo porta sempre l’abito talare (a quei tempi indossato da tutti i seminaristi, anche i più giovani) e, per testimoniare il proprio desiderio di appartenere a Gesù e di incamminarsi verso il sacerdozio, lo porta anche nei mesi di vacanza e perfino quando il Seminario viene temporaneamente chiuso per motivi bellici. Il suo paesello è però in quel “triangolo della morte”, tra le provincie emiliane di Reggio Emilia e di Modena, dove l’ideologia comunista – ostile alla Chiesa – porta molti a compiere atroci violenze e numerosi omicidi. Rolando sa che indossare quell’abito “da prete”, anche a soli 14 anni, può essere per questo pericoloso, ma lo porta lo stesso. Così le “Brigate partigiane comuniste” (il 13.04.1945, quindi tra l’altro a pochi giorni dalla fine della guerra!) sequestrano, torturano per 3 giorni e poi uccidono il giovanissimo Rolando solo in quanto seminarista (qualcuno di loro grida con gioia satanica: “Un prete di meno domani”!), lasciando il suo corpo in un bosco, dove verrà in seguito ritrovato.
Conclusa la causa di beatificazione, Rolando Rivi è stato oggi proclamato “Beato” a Modena, durante la Celebrazione eucaristica presieduta a nome del Papa dal Card. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, alla presenza di migliaia e migliaia di fedeli.