Chi conosce un poco le dinamiche dello spirito umano sa che quando si rifiuta Dio, raramente si diventa atei, anche se a parole ci si proclamasse così. Il bisogno di assoluto (religioso) che alberga nel cuore dell’uomo fa infatti sì che, abbandonato Dio, l’uomo si crei degli “idoli” (falsi assoluti, che prima o poi deludono, in quanto non veri o comunque finiti); e assai spesso diventi persino preda di forme di religiosità deviata, come quelle delle “sette”, talora persino violente o comunque in grado di spersonalizzare e rendere psicologicamente schiavi (in genere anche con enormi vantaggi economici delle stesse). Inoltre, quando non si segue più Dio, pian piano si diventa servi e schiavi del demonio; e questo non solo nella vita spirituale e morale (questo dovrebbe essere noto per i cristiani!), ma si moltiplicano persino le sette sataniche.
Ebbene, in seguito ad una attenta analisi sociologica compiuta sul territorio di cui sono pastori, i Vescovi dell’Emilia Romagna hanno dovuto prendere atto dell’allarmante fenomeno (cfr. il loro documento “Religiosità alternativa, sette e spiritualismo. Sfida culturale, educativa, religiosa”): in quella Regione italiana, infatti, risultano già 50.000 nuovi adepti alla nuove sette religiose, di cui alcune persino sataniche.