Nell’Angelus di domenica 23 giugno Papa Francesco, dopo aver indicato ai giovani di “non aver paura di andare controcorrente”, ha ricordato che “oggi, in molte parti del mondo, ci sono martiri: uomini e donne che sono uccisi per il solo motivo di essere cristiani. E sono in numero maggiore che nei primi secoli della Chiesa”! Come abbiamo già ricordato, stando infatti alle ricerche più accreditate e incontestate, solo nel 2012 i martiri cristiani sono stati più di 100.000 (105.000 per l’esattezza, circa 1 ogni 5 minuti)!
Anche il 24 giugno, a Jilib in Somalia, un giovane di 28 anni, Hassan Hurshe, che si era convertito al cristianesimo mentre era in Kenia, è stato fucilato in piazza come “apostata” dagli Shabaab, gli estremisti islamici somali che si ispirano ad al-Qaeda. E i suoi familiari sono dovuti fuggire per non subire la stessa sorte. In zona è già il quarto caso di martirio cristiano in pochissimo tempo.
Sempre in questi giorni in Siria, un gruppo islamista di jihadisti (che è tra gli insorti), ha assaltato e saccheggiato un convento francescano a Ghassanieh (un paese di 4000 abitanti che era abitato in gran parte da cristiani e che sono stati tutti costretti a fuggire), uccidendo p. François Mourad, un eremita cattolico che vi si era rifugiato. Egli sapeva di essere in pericolo, ma non ha voluto abbandonare il paese e ha offerto la sua vita per Cristo e per la pace in Siria.