Come avevamo già ricordato nelle News del 1.03.2012 e del 30.11.2012, lo Stato Italiano, mentre è l’unico in Europa a discriminare economicamente le scuole non statali, risparmia più di 6 miliardi di euro annui per la loro presenza, a tal punto che se le scuole paritarie chiudessero e i loro alunni dovessero quindi andare nelle scuole statali, il sistema scolastico italiano fallirebbe, non potendo più garantire a tutti neppure l’istruzione obbligatoria!
Ora un’indagine europea del’OCSE conferma e persino aumenta tale cifra, indicando come lo Stato Italiano risparmia per ogni studente delle scuole paritarie € 6.382,78 (visto che se uno studente frequenta le scuole statali costa allo Stato € 6.882,78, mentre se frequenta le scuole non statali lo Stato gli dà solo € 500), che moltiplicato per gli attuali 1.041.000 studenti che frequentano le scuole non statali, significa un risparmio annuo per lo Stato di € 6.644.000.
Invece lo Stato Italiano opera ogni anno di più tagli per le scuole non statali (paritarie), a tal punto che moltissime di loro sono costrette a chiudere.
Continua così l’ideologia “statalista” (specie di sinistra), secondo cui è lo Stato l’educatore -contrariamente a ciò che dice un “principio non negoziabile” della Dottrina Sociale della Chiesa, secondo cui è la famiglia, e poi lo studente stesso, che deve godere della “libertà di educazione” – e le scuole finanziate adeguatamente (con le tasse di tutti!) devono essere solo quelle statali. Anzi, persino nella denominazione ci si ostina a parlare di scuole “statali” o di scuole “private”, mentre entrambe sono “pubbliche”, statali o paritarie che siano, perché anche le paritarie svolgono un servizio pubblico (tant’è vero che i loro titoli di studio sono riconosciuti dallo Stato Italiano).
Nessuna protesta, anche di milioni e milioni di cittadini italiani, fa indietreggiare questa ideologia!