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Lucio Rossi è il fisico che ha presidiato fin dal 2001 la costruzione e la messa in produzione del Large Hadron Collider (LHC), l’immenso acceleratore di particelle del CERN di Ginevra, ed è tra gli eminenti scienziati che sono giunti di recente, come noto, alla dimostrazione sperimentale della esistenza del Bosone di Higgs, fino a pochi mesi fa solo supposta per via teorica. Oggi ne dirige il progetto di potenziamento, in vista di nuove scoperte.

Ecco alcune recenti espressioni del fisico Rossi, a favore della fede cristiana:

“Posso dire che l’attività scientifica mi conferma nell’ipotesi positiva che la fede mi dà: lo slancio verso il Mistero, di cui siamo costituiti, è valorizzato dalla scienza. Tuttavia la scienza in se stessa non dà una risposta: essa può indicare una strada per chi questa strada vuole vederla e non la indica a chi non vuol vederla … Per me ci vuole più fede a non credere che a credere. Quando si vede come è organizzato il mondo, da che leggi precisissime è retto, non vedo certo contraddizioni con la fede in Dio. So che è una posizione minoritaria (ma non troppo) nel mondo scientifico, tuttavia la negazione della fede è certamente un atto arbitrario. Io vedo che nel mio lavoro di scienziato e dirigente di ricerca, la posizione integralmente umana, quale professata dal cristianesimo, mi sembra che sia più adeguata agli indizi che la natura ci lascia. L’esistenza di Dio, cioè della fonte di razionalità, è una esigenza dell’intelletto ed è non solo incompatibile, ma risulta l’ipotesi più congrua con l’inesauribilità della conoscenza. Credo che l’esistenza di un Dio personale, e addirittura Incarnato, non ponga alcun problema alla scienza. Mi sembra anzi che sia la via più certa per affermare che noi siamo fatti strutturalmente per comprendere – e fino in fondo – il mondo fisico e la sua razionalità … La scienza moderna è certamente, per me, uno dei più bei fiori della valorizzazione che il cristianesimo ha fatto della razionalità greca, come ci spiega Papa Ratzinger … Così, anche la scoperta del Bosone di Higgs può rafforzare un’idea finalistica della natura. L’estrema complessità della natura, quando indagata scientificamente, si scopre governata da leggi molto armoniose, tali da rendere più ragionevole credere che all’inizio della materia c’era “il Verbo” piuttosto che quella improbabilissima e inspiegabile serie di casi (come cercano di fare i materialisti)”.